La sentenza ha problemi di ordine logico-sistematico che di tecnica redazionale in senso stretto.
Il Giudice ha, di fatto, escluso la valutazione della legittimità dei provvedimenti ASL e del loro coordinamento con il protocollo in limine litis - cioè senza entrare nel merito della questione, perché non di propria competenza - fermandosi sull'uscio della porta, utilizzando però gli stessi in maniera discrezionale per arrivare a una conclusione. In realtà, per spiegarmi più chiaramente, sembra quasi che il Giudice avesse come obiettivo di giungere a quel risultato - Napoli penalizzato un punto, partita persa a tavolino - e abbia quindi deformato l'intero impianto allo scopo di evitare ulteriori interruzioni del circo e portarlo a fine anno.
Perciò desume, con dei passaggi oscuri, che il secondo documento dell'ASL, quello di domenica, non fosse un chiarimento del primo. Documento in cui, lo ricordo, viene unicamente specificato che al Napoli non fosse concesso il divieto di trasferta di fatto in essere già da sabato e che aveva condotto alla cancellazione del charter. Pertanto, secondo la ricostruzione del Giudice, pur esistendo una comunicazione dell'autorità che dettava il divieto di trasferta, il Napoli non sarebbe stato materialmente impedito a effettuarla perché arrivato quando si era già deciso di non partire.
Siamo a livelli cervellotici, un cherry picking giuridico consistente in cui il provvedimento dell'ASL non viene considerato se non in virtù del suo essere stato prodotto in ritardo rispetto a una partita che in ogni caso l'autorità sanitaria avrebbe disposto di non giocare per le pericolosità insite nel movimento dei giocatori.
A me la situazione pare piuttosto chiara:
- quella del Napoli non era una casistica normale, ma particolare. Il Napoli aveva giocato solo cinque giorni prima contro il Genoa, squadra completamente contagiata. Alla luce di ciò, l'ASL di Napoli ha correttamente bloccato una squadra che poteva essere un focolaio e in cui stavano emergendo positivi con la stessa tempistica della compagine ligure, imponendo il divieto di prendere bus, aerei, dormire in hotel o giocare a calcio, occasioni di espansione del patogeno;
- il provvedimento ASL di isolamento fiduciario trae legittimazione dai DPCM, regolamenti di esecuzione dei decreti legge, ora convertiti. Il Protocollo FIGC è recepito in una circolare ministeriale. Dal punto di vista del criterio gerarchico non c'è nemmeno da porsi il dubbio, e idem per quello della competenza (il provvedimento ASL è sovraordinato e la tutela della salute pubblica predominante);
- nella circolare ministeriale, unica fonte del Protocollo, non si fa alcuna menzione della "bolla".
L'impressione, davanti a una roba del genere, è che si sia messo su un complicato gioco di leve e specchi per impedire il ripetersi di situazioni simili, situazioni che avrebbero pregiudicato l'andamento della baracconata che chiamiamo calcio.
Perché se arriviamo al punto che una squadra viene sanzionata per aver seguito il provvedimento dell'Autorità siamo alla frutta.