È l'allenatore che cerca di trasmettere un certo tipo di idea alla squadra.
Ma io questo non l'ho mai messo in dubbio. Anche nel primo post, quando ho parlato di "gioco" in senso minimalista, ho detto che palla a tizio e pedalare è una roba che non esiste, come non esiste il gestore puro e sono tutte categorie strumentali a fare polemichetta su chi abbia la formula definitiva.
Il mio intervento era contro i neologi-smi: cholismo, sarrismo, sacchismo, guardiolismo soprattutto "in contrapposizione a", insomma ad andare in culo ai cosiddetti minestrari.
Per questo ti dicevo che avevi male interpretato il mio post, non è che ho descritto le squadre di pallone come volontà di potenza, sebbene sia indubitabile che il primo impianto logico sia non pasticciare.
Parlare di idea pura non significa nulla, parlare di squadra nel senso di idea del tecnico che incontra e si adatta ai valori degli uomini che possiede, sì, tantissimo.
Ed è altrettanto vero che più sali di livello dei calciatori minore è, storicamente, la costruzione tattica imposta dal tecnico che invece si espande nel caso di squadre dai valori già buoni ma non buonissimi proprio per mascherarne gli eventuali limiti. Non per niente le squadre di fuoriclasse conclamati con un'identità forte che andasse oltre le individualità (il che di nuovo non significa che la gente facesse il cazzo che voleva in campo) sono poche e le ricordiamo tutte o quasi a memoria.
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