Delle adozioni se ne parlava all'università, dieci anni fa circa.
Io ero contrario allora, i tempi non erano ancora maturi.
Da allora son cambiate molte cose, ma credo che debba ancora passare una generazione per le adozioni, è ancora troppo troppo presto per l'Italia. Va bene che il progresso bisogna "stimolarlo", ma in certe cose così intime e delicate ci vuole buon senso.
Mia madre è maestra d'asilo, e quando sente sta cosa è fortemente pessimista (vabbè che lei è di indole democristiana, ma comunque in certe situazioni ci vive quotidianamente).
E per me, a dirla tutta, le vocazioni vere dei gay sono rare, per molti è un capriccio ed un disagio da colmare, rispetto alle coppie etero. Cosa che assolutamente mi inquieta e mi rende scettico sulla natura "urgente" di questo diritto.
Per la coppia.
Ragazzi, è brutto esser soli a questo mondo. Molto dura. E trovare una donna che ci appaci, e che sia in grado di poterla stringere a noi in modo esclusivo, da innamorati, è molto difficile. Non tutti ci riescono (per aspetto fisico, ego, difficoltà caratteriali, esigenze troppo alte, shock ecc ecc.), ma tutti hanno il diritto di non passare una vita in solitudine.
Per questo non giudico chi ha fatto scelte come Enrico, è un buon modo di vivere la vita con una persona che si stima, si apprezza e per la quale si prova affetto, lasciando spazio all'ego per "amor di patria".
È un modo molto intelligente di campare, e permette, con qualche compromesso, di avere una donna al proprio fianco per tutta la vita. E di conservare una certa complicità.
Tuttavia, non lo si può definire amore. Chi ama non tradisce, sarà una banalità ma è così.
E se capita una volta, p'ammor e dij che può capitare, ci sta male e la trova una cosa senza senso.
Non è una scelta di preferenze o meno, piuttosto di fortuna o meno nel trovare la donna o l'uomo giusto. Tutto qui.