Mi sono letto tutto il topic, si lo so che ci vuole uno stomaco, ma non tenevo un cazzo da fare. Allora, premetto che io non sono contro i gay, cioè credo che ogni qualsivoglia essere umano abbia piena libertà di vivere a modo proprio la sessualità, e credo che la discriminazione dei gay non sia altro che la conseguenza del diffondersi delle varie religioni (soprattutto le monoteiste) che hanno plagiato di conseguenza nei secoli l'indole umana. Cioè basta avere un minimo di cultura storica e classica per capire quanto l'omosessualità fosse considerata una cosa "normale" all'epoca di greci e latini, cioè è capace che se non ci fosse stato nessuno Cristo, nessun Maometto e così via, oggi chiaveremmo si tra uomini e donne, ma non avremmo manco alcun problema a chiavare tra uomini, per il semplice piacere di farlo (

). Ciò perchè l'omosessualità, credo, sia un qualcosa di latente intrinseco in ognuno di noi dall'alba dei tempi e i concetti stessi di eterosessualità e omosessualità credo siano solo delle sovrastrutture, lo diceva pure la buonanima di Freud. Più che altro odio l'ostentazione esagerata dell'omosessualità, così come quella dell'eterosessualità eh, quello si.
Credo che di adozioni gay dovremmo parlare in termini sociali e non in termini naturali, cioè il discorso secondo il quale l'educazione derivi dalla procreazione o dalla sessualità non ha alcun senso. Il fatto è che secondo me la società non è pronta, cioè come dice giustamente l'utente Massimo Mauro, è bello fare i progressisti di sto cazzo ragionando per teorie, ma guardando all'aspetto pratico, in cui se in mezzo alla strada si ammoccano due gay almeno il 70 % delle persone (me compreso, in alcuni casi) guarda quello che tiene affianco ed esclama "allanm re ricchiun", è improponibile pensare di prendere un criaturo adottato da due papà e due mamme e inserirlo nel tessuto sociale. Viviamo in un mondo dove l'essere omosessuali è un problema, come potete pensare che la società possa accettare che questi ultimi possano educare un bambino? Ma abbiate pazienza. Credo sia un qualcosa di irrealizzabile nel breve periodo, ragionando sempre in termini e non burocratici. Per far si che l'umanità veda questa cosa come un qualcosa di normale, devono passare almeno altri 50-60 anni, se non di più.