
Alla luce di questi risultati io direi di scendere da cuollo al mister, alla squadra, alla società e a tutto ciò che attualmente vi fa infervorare per la legge del sostenere le proprie opinioni ed infrevare per la febbre di vedere per l'ennesima volta lo stesso film.
Tutte e tre le più grandi squadre d'Europa non sono andate oltre il punto, l'unica che ha giocato fuori casa ne ha addirittura presi quattro da una squadra di paraplegici 'ca brunchite.
Il fatto è che l'Italia, e di conseguenza la Juve, sono le uniche realtà che costituiscono l'eccezione. Le merde la vincono sul finire, coi cambi, e contro una squadra che senza motivazione alcuna si mette a fare turn-over rinunciando sin da subito a giocarsi le proprie chance, considerando dopo tutto che avevano giocato la domenica prima e che per la restante settimana avrebbero avuto tutto il gruppo a riposo non essendoci nazionali tra le loro fila.
Roba da ufficio indagini, ma io a giusta veduta non ci vedo manco più la malafede, qui si parla di sudditanza psicologica ad oltranza, roba che negli altri posti in europa non si vede e non esiste.
Il Real Madrid, e dico il Real Madrid, viene da quattro X consecutivi se non erro, eppure sono il Real Madrid.
Mettiamoci in testa che esistono pure gli avversari, che esistono pure le sconfitte, che è tutta una questione di alti e bassi e di variabili impazzite che possono farti perdere la capa. Quattro gol ad una squadra davvero forte e zero gol con gollonzo subito e 85 minuti passati a giocare di merda con una squadra di orfani del talento. Roba da perdere la testa. Roba che succede dappertutto nel calcio di oggi fatto di una partita ogni tre giorni, muccusi strapagati, scienziati da panchina e dobloni che influenzano a suon di acquisti e strutture i risultati finali.
Queste da me elencate sono cose che accadono per tutti, tranne che per la Juve, ma solo perché siamo un paese meraviglioso dove ogni giorno, ogni momento, ci insegna che la Mafia in realtà non è un'organizzazione, ma una filosofia applicabile ad ogni settore. Dall'economia alla politica, dal pallone al fantacalcio, dalle scommesse sportive alla partita di briscola nel circoletto tra pillole p'a pressione ed insulina.
Parliamo proprio di cultura popolare.