Io non credo si possano fare discorsi di "giusto" o "sbagliato" quando si parla di scelte come quella di lasciare la propria terra: alla fin fine, per ciascuno di noi la vita è una sola, non c'è modo di tornare indietro, riavvolgere il nastro e tentare l'altra strada per dire "sarebbe stato meglio se avessi fatto così". Sul piatto della bilancia vanno messe sempre tutte le possibilità, positive e negative, tutte le potenzialità di un dato luogo, di una data posizione, cercando di essere quanto più obiettivi possibili e tenendo presente, senza fare polemica o dare il via a litigi intestini, le persone sono diverse tra loro ed hanno desideri e necessità differenti. C'è gente che nell'ammuina di Napoli si trova perfettamente a suo agio, che non è infastidita dalle urla delle vaiasse, a cui non creano problemi particolari il traffico e l'inquinamento; altri invece non tollerano più tutto ciò. Se dovessimo considerare solo questi punti, chiaramente persona A resterebbe a Napoli e persona B se ne andrebbe. Ed i punti da considerare, in effetti, sono infiniti.
Io credo che in questa vita che stiamo vivendo, la cosa più importante sia cercare di raggiungere il maggior livello di benessere compatibile col maggior livello di benessere degli altri: credo che la crescita personale, il vivere in maniera serena, venga prima di tutto. Mi dispiace sembrarvi egoista, e d'altra parte nemmeno lo sono, anzi, per me il "maggior livello di benessere degli altri" è un punto molto importante; e però se non si sta bene in prima persona, come si può tentare di far stare meglio gli altri? Per tornare al discorso precedente, io mi sono fatto due conti. A Napoli, ed in generale in Italia, avrei potutto avere un certo tipo di offerte ed esperienze, non necessariamente peggiori di quella che ho ricevuto è che mi ha portato qui a Philadelphia. Avrei potuto cercare meglio? Forse. Ho fatto bene ad andare via? Chissà, avrebbe potuto succedere di tutto. Sto vivendo bene adesso? Abbastanza, anche se mi mancano la mia famiglia, i miei amici e le persone a cui voglio bene. Di certo sto vivendo un'esperienza nuova e stimolante, qualcosa che mi permetterà di crescere e maturare ancora di più, il dover affrontare problemi che prima non mi sarei neppure sognato. Non credo ci sia altro da considerare, se non in via del tutto speculativa.
Di Laura preferirei non parlare in un post pubblico. Le probabilità che venga su Partenopeo sono praticamente nulle, ma tanto vale aggiungere un ulteriore livello di protezione.