Autore Topic: come si salva il calcio italiano  (Letto 14048 volte)  Share 

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Offline Joker

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #40 il: 26 Giugno, 2014, 17:45:22 pm »
Mangia è buono per pulire i bagni.
Caserta la città dove SI A SCIMITA' FOSS BELLEZZ LOR FOSSR TUTT FOTOMODELL. Cittadina triste composta da finti maschi esaltati loro a juve casert a casertan e a regg, e 4 peret arrsagliut che a 15 anni s vesten comm e mamm e 50ann.

Offline Forza_Napoli

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #41 il: 26 Giugno, 2014, 19:31:46 pm »
De Laurentis Presidente della Federazione.  :sisi:

Intanto le sue idee bislacche (serie A ridotta a 16 squadre, nonché eliminazione della Europa League) non è che siano tanto "di fuori". E, sempre lui, vorrebbe non un campionato "primavera", ma una serie B con società satellite (tipo Napoli B, Milan B ecc.) con blocco delle promozioni e la possibilità dei giovani di mettersi in luce. Però, per dire, già nel vivaio del Milan ci sono un sacco di stranieri. Insomma la nazionale per me sarà sempre penalizzata e non credo si possa reinserire un blocco degli stranieri perché ci sarebbe una sommossa popolare e la gente scenderebbe nelle piazze con le Molotov
Comunque, generalizzare è sempre sbagliato (Samo questa era una semi citazione che apprezzerai), ma indicativamente io mi sono trovato molto peggio in Toscana che a Milano, a livello di razzismo.

Offline djcarmine

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #42 il: 26 Giugno, 2014, 19:39:25 pm »
una cosa simpatica sarebbe già quella di rivedere le fasce di età per i campionati giovanili, impedire il tesseramento di stranieri al di sotto dei 18 anni e stabilire delle regole che permettano ai club di A e B di legarsi a società semiprofessionistiche satellite
« Ultima modifica: 26 Giugno, 2014, 19:40:47 pm da djcarmine »
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #43 il: 26 Giugno, 2014, 20:16:50 pm »
e stabilire delle regole che permettano ai club di A e B di legarsi a società semiprofessionistiche satellite

tipo "caccia i soldi per comprare le società e mandaci i giocatori come fa Lotito" :look:
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look:

Offline Hwarang

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #44 il: 26 Giugno, 2014, 20:18:37 pm »
tipo "caccia i soldi per comprare le società e mandaci i giocatori come fa Lotito" :look:

Naturalmente stranieri, facendo il gioco dei Ghirardi e dei Pozzo nella loro tratta degli schiavi internazionale  :asd:

Offline ferro

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #45 il: 27 Giugno, 2014, 03:14:47 am »
Vado un pochino controcorrente con quanto ho letto fino ad ora. Io dico che la Nazionale deve rispecchiare quello che offre il campionato italiano.   E devono essere i top-club ad "ispirare" la crescita dei giovani talenti. Infatti i club che comprano in Italia sono sempre i soliti: Napoli, Juventus, Roma, Fiorentina. Quindi è ovvio che se giocano con il 3-5-2 , tutte le squadre medio-basse tenderanno ad assumere questo stesso modulo per poter formare giocatori appetibili, e nasceranno tanti difensori che impostano, esterni alla Maggio et similia ; stesso discorso per la difesa a 4, il trequartista, le ali offensiva, il centrocampo a 2....
Ci vorrebbe una certa coordinazione tra i top-team per salvare il calcio italiano, per offrire alla Nazionale giocatori adattabili a moduli vincenti in campo internazionale - abbandonando il 3-4-2-1 da contropiedisti.
« "[..] se tra voi c'è qualche fuori-classe lo sopporterò, altrimenti per fare una grande squadra mi accontenterò soltanto dei.. grandi giocatori, cioè di quei giocatori che hanno il coraggio grande, il cuore grande. Chi non ha queste virtù non è un grande giocatore, e neanche un mediocre giocatore. È soltanto nulla, quindi può vestirsi ed andarsene subito." » [W. Garbutt ]

Offline calvin

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #46 il: 27 Giugno, 2014, 08:48:17 am »
fare sesso con le proprie opinioni rende più ciechi che farsi le seghe!

Offline calvin

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #47 il: 27 Giugno, 2014, 09:03:28 am »
Comunque sono scioccato e mi costerà anni di psicanalisi, ma mi trovo assai d'accordo con l'intervista di Raiola sulla gazzetta  :brr:
fare sesso con le proprie opinioni rende più ciechi che farsi le seghe!

Offline cicciograna

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #48 il: 27 Giugno, 2014, 10:11:54 am »
Io non ne capisco molto di pallone, non quanto tante altre autorevoli persone che scrivono su questo forum (non sono ironico, ammiro davvero la competenza che molti di voi manifestano), ma una cosa che mi ha subito colpito di quest'avventura mondiale dell'Italia è stato quel senso generale di "siamo già condannati, vediamo che si riesce a fare".

Sin dall'inizio sono piovute sul gruppo critiche assurde da tutte le parti, c'è stata l'infinita ed orrida querelle legata al triangolo Rossi-Destro-Insigne, il negro che ha sempre fatto scalpore in quanto psicologicamente instabile e mina vagante, l'inspiegabile presenza di Cassano a discapito di altri "senatori", Prandelli che a guardarlo in faccia sembrava gli avessero diagnosticato 3 mesi di vita, per concludere con le accuse reciproche tra svariati componenti della squadra una volta tornati a casa con le pive nel sacco... Tutti questi elementi urlano l'esatto contrario di "mentalità vincente", la truppa italiana sembrava un contingente dell'ARMIR che andava a combattere in prima linea a Stalingrado coi 40° sotto zero con le ciabatte di stoffa e senza giacca, le voci ottimistiche sono state poche, sporadiche e pure poco convinte, ed in generale il morale pareva a tutti gli effetti molto basso.
L'aspetto psicologico è importantissimo in una competizione: ricordiamoci che il Napoli che ha riacciuffato la CL dopo tanti anni schierava giocatori assolutamente inadeguati al compito; eppure, persino gli Aronica, i Gamberini ed i Cannavaro jr. quando si gasavano riuscivano a tirare fuori prestazioni non dico dei migliori Nesta, Maldini e Cannavaro sr., ma comunque di difensori di livello medio-alto. Chi parte sconfitto in partenza difficilmente riuscirà ad andare avanti, salvo colpi di fortuna inenarrabili o vere qualità latenti.

L'esempio più lampante? Il Costa Rica. Squadretta tutt'altro che eccelsa, ma che cavalca l'onda lunga di un entusiasmo alle stelle, di un'intera Nazione, loro sì, che li segue e sostiene, mentre da noi sappiamo benissimo che c'è gente che addirittura gode per le sconfitte degli Azzurri, per tutte le ottime ragioni esposte nel thread apposito. Quindi non solo l'ARMIR è in prima linea sotto Von Paulus, ma pure con buona parte degli Italiani che gli tira i coppetielli dietro.
Naturale che il Costa Rica, nel momento in cui incontrerà una squadra motivata e con i controcoglioni, prenderà una scotoliata di proporzioni epiche, perchè l'entusiasmo da solo non può bastare (e però si parlerà in maniera giustamente positiva del fugace e romantico sogno costaricense perchè Davide contro Golia gode sempre delle simpatie del pubblico); però se all'entusiasmo si coniugano il talento, la fantasia e le capacità tecniche (ed i giocatori italiani, a differenza di quanto hanno dimostrato, di queste qualità ne hanno DA VENDERE) allora si può davvero aspirare a qualcosa di grande, ma se si parte già sconfitti è tutto inutile.

Il discorso può essere esteso in generale anche al campionato italiano. Persino l'inarrestabile juve, che da noi ha combinato sfracelli, in realtà avendo la certezza matematica di aver già vinto (porchè la juve HA questa certezza) non ha tutto quel mordente che vuole far credere, un po' come il bulletto che se la prende con il ragazzino chiatto e viziato, e la cosa si è vista nell'inutilità della granitica difesa rubentina, capace di prendere lo stesso gol da polli in due partite consecutive.
Lo stesso si può dire anche di tutte le altre grandi squadre, che navigano in una situazione di incertezza e scoraggiamento assurdo, così come le "piccole", un Parma, un'Atalanta, una Udinese, una Lazio, che prima erano comunque compagini che potevano sperare di fare qualche progresso notevole anche nelle competizioni internazionali. E sembrerò ridondante, ma buona parte di questo sconforto deriva anche e soprattutto dal fatto che il campionato italiano è già deciso in partenza: le quotidiane ingiustizie, gli arbitraggi scientifici, i tre posti davanti già assegnati, l'unico barlume sono le magre briciole dell'EL, un piccolo osso di pollo che deve nutrire un branco di 17 cani rognosi.

Nel momento in cui si ricomincerà a pensare positivo, ad inculcare nuovamente la mentalità vincente, ad insegnare nuovamente a queste quattro fighette l'umiltà unita ad una sana dose di cazzimma non disgiunta però dall'onestà e dalla correttezza, allora vedrete che le cose ricominceranno a girare.
Vi assicuro che non sono questi anni a fare schifo, ma che l'umanità in se fa schifo
Per il Corriere di Romagna [DeLa] avrebbe fatto un sondaggio esplorativo per il neo fallito Cesena
Per noel la vita è un incubo senza fine

Offline Forza_Napoli

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #49 il: 27 Giugno, 2014, 15:28:10 pm »
Io non ne capisco molto di pallone, non quanto tante altre autorevoli persone che scrivono su questo forum (non sono ironico, ammiro davvero la competenza che molti di voi manifestano), ma una cosa che mi ha subito colpito di quest'avventura mondiale dell'Italia è stato quel senso generale di "siamo già condannati, vediamo che si riesce a fare".

Sin dall'inizio sono piovute sul gruppo critiche assurde da tutte le parti, c'è stata l'infinita ed orrida querelle legata al triangolo Rossi-Destro-Insigne, il negro che ha sempre fatto scalpore in quanto psicologicamente instabile e mina vagante, l'inspiegabile presenza di Cassano a discapito di altri "senatori", Prandelli che a guardarlo in faccia sembrava gli avessero diagnosticato 3 mesi di vita, per concludere con le accuse reciproche tra svariati componenti della squadra una volta tornati a casa con le pive nel sacco... Tutti questi elementi urlano l'esatto contrario di "mentalità vincente", la truppa italiana sembrava un contingente dell'ARMIR che andava a combattere in prima linea a Stalingrado coi 40° sotto zero con le ciabatte di stoffa e senza giacca, le voci ottimistiche sono state poche, sporadiche e pure poco convinte, ed in generale il morale pareva a tutti gli effetti molto basso.
L'aspetto psicologico è importantissimo in una competizione: ricordiamoci che il Napoli che ha riacciuffato la CL dopo tanti anni schierava giocatori assolutamente inadeguati al compito; eppure, persino gli Aronica, i Gamberini ed i Cannavaro jr. quando si gasavano riuscivano a tirare fuori prestazioni non dico dei migliori Nesta, Maldini e Cannavaro sr., ma comunque di difensori di livello medio-alto. Chi parte sconfitto in partenza difficilmente riuscirà ad andare avanti, salvo colpi di fortuna inenarrabili o vere qualità latenti.

L'esempio più lampante? Il Costa Rica. Squadretta tutt'altro che eccelsa, ma che cavalca l'onda lunga di un entusiasmo alle stelle, di un'intera Nazione, loro sì, che li segue e sostiene, mentre da noi sappiamo benissimo che c'è gente che addirittura gode per le sconfitte degli Azzurri, per tutte le ottime ragioni esposte nel thread apposito. Quindi non solo l'ARMIR è in prima linea sotto Von Paulus, ma pure con buona parte degli Italiani che gli tira i coppetielli dietro.
Naturale che il Costa Rica, nel momento in cui incontrerà una squadra motivata e con i controcoglioni, prenderà una scotoliata di proporzioni epiche, perchè l'entusiasmo da solo non può bastare (e però si parlerà in maniera giustamente positiva del fugace e romantico sogno costaricense perchè Davide contro Golia gode sempre delle simpatie del pubblico); però se all'entusiasmo si coniugano il talento, la fantasia e le capacità tecniche (ed i giocatori italiani, a differenza di quanto hanno dimostrato, di queste qualità ne hanno DA VENDERE) allora si può davvero aspirare a qualcosa di grande, ma se si parte già sconfitti è tutto inutile.

Il discorso può essere esteso in generale anche al campionato italiano. Persino l'inarrestabile juve, che da noi ha combinato sfracelli, in realtà avendo la certezza matematica di aver già vinto (porchè la juve HA questa certezza) non ha tutto quel mordente che vuole far credere, un po' come il bulletto che se la prende con il ragazzino chiatto e viziato, e la cosa si è vista nell'inutilità della granitica difesa rubentina, capace di prendere lo stesso gol da polli in due partite consecutive.
Lo stesso si può dire anche di tutte le altre grandi squadre, che navigano in una situazione di incertezza e scoraggiamento assurdo, così come le "piccole", un Parma, un'Atalanta, una Udinese, una Lazio, che prima erano comunque compagini che potevano sperare di fare qualche progresso notevole anche nelle competizioni internazionali. E sembrerò ridondante, ma buona parte di questo sconforto deriva anche e soprattutto dal fatto che il campionato italiano è già deciso in partenza: le quotidiane ingiustizie, gli arbitraggi scientifici, i tre posti davanti già assegnati, l'unico barlume sono le magre briciole dell'EL, un piccolo osso di pollo che deve nutrire un branco di 17 cani rognosi.

Nel momento in cui si ricomincerà a pensare positivo, ad inculcare nuovamente la mentalità vincente, ad insegnare nuovamente a queste quattro fighette l'umiltà unita ad una sana dose di cazzimma non disgiunta però dall'onestà e dalla correttezza, allora vedrete che le cose ricominceranno a girare.

Di la verità te l'ha scritto Jacobelli (uno dei pochi che mi piace) e tu ti sei sparato le pose  :asd:

 :bacino:
Comunque, generalizzare è sempre sbagliato (Samo questa era una semi citazione che apprezzerai), ma indicativamente io mi sono trovato molto peggio in Toscana che a Milano, a livello di razzismo.

Offline kolor

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #50 il: 27 Giugno, 2014, 15:57:50 pm »
non so come si salva il calcio italiano, di sicuro so che potremmo fornire al massimo 1 giocatore alla nostra nazionale, perchè tanti ne abbiamo in squadra.
"snobbiamo tutto snobbiamo, coppa italia, europa league...snobbiamo, poi restiamo col cazzo in mano." auto-citaz.

Online Red

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R: Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #51 il: 27 Giugno, 2014, 18:53:02 pm »
non so come si salva il calcio italiano, di sicuro so che potremmo fornire al massimo 1 giocatore alla nostra nazionale, perchè tanti ne abbiamo in squadra.
In realtà se convocava maggio ne avevamo due in nazionale :look:
Distruggere fa parte del processo creativo

Offline Hwarang

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #52 il: 27 Giugno, 2014, 19:21:41 pm »
non so come si salva il calcio italiano, di sicuro so che potremmo fornire al massimo 1 giocatore alla nostra nazionale, perchè tanti ne abbiamo in squadra.

Eh tutti i torti non hai...hai voglia a vaneggiare poi sul blocco strisciato in nazionale.

Offline DioBrando

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #53 il: 28 Giugno, 2014, 15:48:17 pm »
non so come si salva il calcio italiano, di sicuro so che potremmo fornire al massimo 1 giocatore alla nostra nazionale, perchè tanti ne abbiamo in squadra.

la scugnizzeria....

Per me la soluzione può essere ispirarsi al metodo spagnolo, obbligo nella rosa di giocatori italiani, massimo 5 extracomunitari, incentivi per le giovanili e società satellite. In ogni caso serve qualcosa di drastico per dare la scossa... E sinceramente inutile lamentarsi di Juventus e Roma, le uniche squadre di vertice in A che con i vivai non solo ci campano, ma puntano forte sui giocatori italiani. Florenzi e Romagnoli non sono un caso. L'acquisto di Destro nemmeno. Inoltre un blocco di giocatori nazionali aiuta non poco a cementare il gruppo.

Offline ferro

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #54 il: 28 Giugno, 2014, 17:08:34 pm »
la scugnizzeria....

Per me la soluzione può essere ispirarsi al metodo spagnolo, obbligo nella rosa di giocatori italiani, massimo 5 extracomunitari, incentivi per le giovanili e società satellite. In ogni caso serve qualcosa di drastico per dare la scossa... E sinceramente inutile lamentarsi di Juventus e Roma, le uniche squadre di vertice in A che con i vivai non solo ci campano, ma puntano forte sui giocatori italiani. Florenzi e Romagnoli non sono un caso. L'acquisto di Destro nemmeno. Inoltre un blocco di giocatori nazionali aiuta non poco a cementare il gruppo.

Quotone, soprattutto il punto sugli stranieri. Massimo X stranieri in squadra , tipo 10. Oppure come hanno fatto in Germania per molto tempo: almeno 4-5 giocatori italiani nella formazione in campo.
 Il problema non sono gli stranieri nel campionato italiano, il problema è il livello scarsissimo degli stranieri nel campionato italiano. Se obblighi le società a tesserare un numero finito di stranieri, significa sceglierseli bene. E quindi è meglio un italiano scarso che uno straniero scarso.

Ovviamente ci tengo a precisare che non si tratta di razzismo, solo di un fatto pratico per il movimento italiano.
« "[..] se tra voi c'è qualche fuori-classe lo sopporterò, altrimenti per fare una grande squadra mi accontenterò soltanto dei.. grandi giocatori, cioè di quei giocatori che hanno il coraggio grande, il cuore grande. Chi non ha queste virtù non è un grande giocatore, e neanche un mediocre giocatore. È soltanto nulla, quindi può vestirsi ed andarsene subito." » [W. Garbutt ]

Offline Hwarang

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #55 il: 28 Giugno, 2014, 17:38:40 pm »
Per me la limitazione degli stranieri sulle prime squadre è na strunzata megagalattica. Io leverei pure quella sugli extracomunitari. Mentre invece farei i settori giovanili senza stranieri, 100% italiani.
E invece agirei su un fronte diverso, cioè premiare chi schiera i calciatori italiani U23 oppure U25, pure con premi in denaro.
Sarebbe buono fare una classifica di campionato per minutaggio globale di calciatori italiani, stabilire una somma da dare in premio e distribuirla a seconda delle posizioni in classifica.
Cosi chi fa giocare i calciatori italiani ha una motivazione, che poi è la motivazione principe che muove i presidenti di calcio, cioè i soldi.

Offline GeppiGeppi

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R: come si salva il calcio italiano
« Risposta #56 il: 28 Giugno, 2014, 17:57:10 pm »
Secondo me, alla base di tutto ci sono dei limiti tecnici e di preparazione al calcio che parte dalle scuole calcio.
L'unica società , purtroppo, che storicamente ha avuto sempre un ottimo vivaio è la Roma. Da questo punto di vista hanno una lunga tradizione e nel tempo hanno saputo mantenere alti gli standard.
Chi insegna calcio oggi in Italia è poco aggiornato, non abbiamo respiro di calcio internazionale, siamo troppo chiusi nei nostri dogmi e le società non investono su quelle che devono essere delle accademie, ovvero lo step successivo a cui deve aspirare un ragazzo che ha passato la sua infanzia tra le piazze e le squadrette di periferia.
Le giovanili, inoltre, non vengono coinvolte in maniera piena e seria in un progetto tecnico e tattico di ampio respiro. Tutto questo perché noi italiani siamo dei prandelliani, abbiamo una grande tradizione di allenatori che, a tutti i livelli calcistici, hanno paura di fallire portando avanti fino in fondo un discorso calcistico, e quando bisogna quagliare si cacano sotto confondendo i calciatori, giovanissimi medi e grandi, con soluzioni anacronistiche che non fanno altro che rendere più veloce il naufragio. Tu hai cominciato con un progetto di 4 3 3, possesso palla e imposizione del gioco? Bene, lo porti avanti fino alla fine costi quel che costi. Non fa niente se si perde, ma lo si deve fare.
È questa, a mio avviso, la grande problematica che ci portiamo dietro in questo grande fallimento italico.
In ultima analisi, anche come vengono trattati i giovani calciatori in questo paese. Se tu prendi un quindicenne dal sud Italia, non me lo puoi strappare alla famiglia in maniera violenta. Quello sbrocca, si perde. Devi fare in modo di avere anche la sua famiglia dietro, dare un lavoro al genitore disposto a trasferirsi con il figlio, metterlo al mondo per diminuire le possibilità di perderlo soprattutto come calciatore.
Alcune società lo fanno, ma non per tutti. Diversi miei compaesani sono partiti per il nord da soli a 14 anni e si sono persi. Invece, un ragazzo come Trotta (mio compaesano) partí per Machester dove il City si preoccupó anche di portarsi la famiglia. E il ragazzo non si è perso.
Forse, questo non lo si può fare sempre, ma farlo per i ragazzi che hanno la possibilità di portarsi dietro la famiglia è più che ottimo.
La pianta è fracida dalla radice perchè come in tutte le cose, siamo dei pezzenti che non vogliono fare bene a nessuno. Il più forte o fortunato se ne esce, ma viene fuori un prodotto della giungla. A noi ci servono i Maldini e invece cresciamo i Chiellini.
Il resto, riguardo i numeri sui calciatori indigeni eccetera eccetera, sono cose che vengono dopo, ma prima di tutto abbiamo bisogno di competenze e mentalità. Però, visto l'andazzo, ci faremo pisciare in testa da tutti molto molto molto presto.

Ndё she ulkun e grekun, vrahj grekun e le ulkun. (Proverbio albanese)
[Se vedi il lupo e il greco, uccidi prima il greco e lascia il lupo.]

Offline nickwire

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R: come si salva il calcio italiano
« Risposta #57 il: 28 Giugno, 2014, 18:56:17 pm »
Io penso invece che, per ridiventare grandi, le scuole calcio debbano recuperare le tradizionali cure per la tecnica individuale. E sforzarsi di fare del calcio totale, pa maronn.

Offline Ian Curtis

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #58 il: 29 Giugno, 2014, 01:28:33 am »
Io invece penso che un limite, un obbligo o una restrizione — che sia nel numero degli stranieri, degli extracomunitari o degli italiani — non facciano aumentare né la qualità del calcio italiano, né quella del meid in Italì, né tantomeno quella della nazionale. Perché se è vero che molto spesso si pesca all’estero per sparagno, e ancora più spesso ci si chiede: “Ma quanti Cribari vai truan inda a’ ’na serie B!?”, è quantomeno discutibile affermare che, se obblighiamo una squadra a schierare numero 2/3/4/5 italiani, la qualità ne giovi. Chi vi dice che lo meritino davvero o che invece non tengano o’ posto fisso sul pecché è una legge a consentirglielo? Invece che 4-5 scarpari forestieri, giocherebbero 4-5 mezzecalzette D.O.P. Tra l’altro, mediocri, e quindi mezzecalzette erano e mezzecalzette rimangono, pur se si fanno due anni di Champions.
E c cagna?
Il fulcro del problema, per me, sta nella fottutissima, banalissima e oggetto di populismo meritocrazia, e nel motivo per cui si compra all’estero (sparagno? Plusvalenze pozziane? Risultati immediati? Costo dei cartellini italiani smodato? :delainc:). Ma mo vulessm ra a’ colpa agli stranieri, se chillu purpo e’ Astori costa 15 babbettoni? “Sai quanti Rinaudo t’accat a Tambacoundaa per 6 mliun?!”, ti risponne ’o senegalese. E jamme, guagliù!
Io non sono convinto, ma straconvinto che, se ci si credesse di più, se le squadre di pallone nostrane avessero davvero voglia di puntare sui prodotti dei nostri vivai, il panorama calcistico italiano farebbe un deciso balzo in avanti. Ma la soluzione, ripeto, per me non sta negli insulsi divieti.
«Comunque a me un po' de suore negre, vestite pure bene, non è che ce sta male. Perché se tra du schiaffi alle ragazze, e anche de sparà a 'n paio de ufi, a me nun me dispiace».

Offline ferro

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Re:come si salva il calcio italiano
« Risposta #59 il: 29 Giugno, 2014, 05:09:26 am »
Io invece penso che un limite, un obbligo o una restrizione — che sia nel numero degli stranieri, degli extracomunitari o degli italiani — non facciano aumentare né la qualità del calcio italiano, né quella del meid in Italì, né tantomeno quella della nazionale. Perché se è vero che molto spesso si pesca all’estero per sparagno, e ancora più spesso ci si chiede: “Ma quanti Cribari vai truan inda a’ ’na serie B!?”, è quantomeno discutibile affermare che, se obblighiamo una squadra a schierare numero 2/3/4/5 italiani, la qualità ne giovi. Chi vi dice che lo meritino davvero o che invece non tengano o’ posto fisso sul pecché è una legge a consentirglielo? Invece che 4-5 scarpari forestieri, giocherebbero 4-5 mezzecalzette D.O.P. Tra l’altro, mediocri, e quindi mezzecalzette erano e mezzecalzette rimangono, pur se si fanno due anni di Champions.
E c cagna?
Il fulcro del problema, per me, sta nella fottutissima, banalissima e oggetto di populismo meritocrazia, e nel motivo per cui si compra all’estero (sparagno? Plusvalenze pozziane? Risultati immediati? Costo dei cartellini italiani smodato? :delainc:). Ma mo vulessm ra a’ colpa agli stranieri, se chillu purpo e’ Astori costa 15 babbettoni? “Sai quanti Rinaudo t’accat a Tambacoundaa per 6 mliun?!”, ti risponne ’o senegalese. E jamme, guagliù!
Io non sono convinto, ma straconvinto che, se ci si credesse di più, se le squadre di pallone nostrane avessero davvero voglia di puntare sui prodotti dei nostri vivai, il panorama calcistico italiano farebbe un deciso balzo in avanti. Ma la soluzione, ripeto, per me non sta negli insulsi divieti.


Ma se obblighi le società a schierare 4-5 giocatori italiani, all'inizio forse veramente saranno mediocri, ma nel lungo termine tutti si attrezzano per far fronte a questa limitazione. E vedi che tenderanno a puntare sui propri vivai, a crescere meglio i giocatori "indigeni" per pararsi la palla. E poi i top club tenderanno a credere di piu nei giovani giocatori italiani.
Per esempio il Napoli avrebbe riscattato Izzo. Lascia stare che poi Izzo usciva pippa, ma nel frattempo aveva giocato con gente importante, allenato da Benitez (che qualcosa in più di Rastelli gli darà, immagino), giocato la Champions. Quando pure gli andava male se ne andava a giocare nel Torino, che sarebbe andato in cerca di giocatori italiani buonarielli per la suddetta legge.

Concludo ricordandoti che i pacchi sovraprezzo non sono solamente italiani. Quanto lo pagammo Hoffer? Britos quanto l'abbiamo pagato? Inler? Guardando a casa degli altri, l'Inter quanto ha pagato Belfodil? E vogliamo parlare delle prime punte del Milan? Huntelaar, Pato, Bojan i soldi dati ai vari Ronaldo, Ronaldinho, Beckham. Tutti soldi che potevano essere usati diversamente se si fosse creduto di piu G.Rossi, Pazzini, Criscito - portandoti esempi validi negli anni passati - oppure forse si poteva provare a trattenere Verratti o Sirigu al posto di Kovacic o Stekelemburg.
Con la suddetta legge le cose sarebbero andate diversamente.
« "[..] se tra voi c'è qualche fuori-classe lo sopporterò, altrimenti per fare una grande squadra mi accontenterò soltanto dei.. grandi giocatori, cioè di quei giocatori che hanno il coraggio grande, il cuore grande. Chi non ha queste virtù non è un grande giocatore, e neanche un mediocre giocatore. È soltanto nulla, quindi può vestirsi ed andarsene subito." » [W. Garbutt ]