Diego, ti stai arrovellando tra sillogismi e ragionamenti economici mirevoli ma nel complesso ti stai contraddicendo.
Mi dici: serve aumentare la spesa pubblica e poi mi parli di forze antieuropeiste.
L'Italia deve ridurre il proprio debito pubblico e deve rilanciare l'economia con gli investimenti. Non hai alcuna chance di mettere insieme queste due cose senza passare dall'Europa.*
Non a caso:
Da domani intanto Matteo Renzi avvia una partita internazionale storica per l’Italia: primo con il suo Pd tra i partiti del Pse, siederà al tavolo dei ‘grandi Ue’ alla pari con Angela Merkel in termini di leadership riconosciuta e rafforzata dal voto europeo. Mai come ora la partita Ue è legata ai dossier italiani. Renzi lo spiega in un'intervista a Bruno Vespa, scomodando addirittura Keynes: "Abbiamo la possibilità di fare una grande operazione keynesiana da più di 150 miliardi di euro. Il punto vero è capire come spendi" i fondi europei, "si tratta di prendere delle scelte su quali infrastrutture pubbliche, quali investimenti in innovazione".
in che senso?

il mio pensiero è che gli antieuropeisti di nome sono il prodotto di quegli antieuropeisti de facto che stanno seminando morte e distruzione per tutta Europa, ovvero i soliti signori di prima eletti da nessuno+merkel eletta sì dai tedeschi ma non certo da tutti gli altri;
la provocazione che faccio (ma l'avevo scritta anche qui?

) è dire che preferisco chi vota per i primi piuttosto che per i secondi, almeno non baciano la mano che li sta bastonando.
sul resto benissimo, nei prossimi mesi vedremo se Renzi darà seguito a queste parole (non le conoscevo, notevoli ) e se farà pulizia di quellle decine di affaristi che il PD esprime nelle fondazioni e nei cda. A quel punto lo sgorbio gigliato me lo porterei anche sulle spalle, ma allo stato attuale ho la quasi certezza che non avverrà niente di tutto ciò, e non perchè gli manca la capacità, bensì la volontà.... lo vedo assai sensibile alle sirene di quegli interessi privati che tutto hanno guadagnare dalla crisi e tutto da perdere col suo superamento.
*ci sarebbe da discutere... io credo che la via europea sia preferibile ma non che sia l'unica possibile.
e credo anche che la riduzione del debito non sia affatto una priorità, che esso debba essere usato per investimenti ed occupazione, e che in questo modo, poco importa se il suo ammontare aumenta o diminuisce: esso sarà sostenuto dall'allargamento della base imponibile e dall'aumento dei consumi. D'altra parte, se un debito contenuto fosse un indicatore di merito, l'ungheria e non so quale altro paese puzzaciato sarebbero le potenze mondiali, mentre usa e giappone sarebbero gli zulù del globo.
PS visto che ci siamo, vi svelo un segreto: l'italia non è un paese corrotto da ieri, ma più o meno dai tempi di romolo e remo, eppure questo non ci ha impedito di diventare la quinta (quarta contando il sommerso) potenza industriale al mondo a metà anni 80.
e se vi andate a studiare le serie storiche, scoprirete che c'è un punto preciso in cui il debito ha cominciato a crescere fuori controllo: è stato nel 1981, quando fu deciso (in maniera ingiustificata e ingiustificabile) che Bankitalia non fosse più soggetta al ministero del tesoro, da quel momento lo stato, anzichè finanziarsi presso sè stesso, ha pensato bene di rivolgersi agli usurai della finanza speculativa, cominciando a pagare interessi su interessi (questa sì vera spesa improduttiva).