Autore Topic: Elezioni Europee 2014  (Letto 72463 volte)  Share 

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Offline dostoieschi

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Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #760 il: 27 Maggio, 2014, 13:42:09 pm »
il taglio agli stipendi è una cosa che condivido, ma che rientra nel campo dell'etica. La macroeconomia non è una sottobranca di quest'ultima; eppure quest'equivoco esiste e rappresenta  il peggiore errore ideologico del m5s, che Renzi ha pensato bene di cavalcare.

Cosa voglio dire? Voglio dire che il politico che ruba e fa i festini, avrà, almeno, contribuito all'aumento della domanda di servizi di catering o di maschere di batman  :asd:
Al contrario, ad esempio, gli interessi che paghiamo sul debito, quelli si che scompaiono dal circolo economico, ed è questo passaggio che costituisce la vera re-distribuzione dal basso verso l'alto.

L'altro punto è che qualsiasi intervento a somma 0 (imposto dal regime di pareggio di bilancio) produrrà un effetto complessivo a somma zero: qualcuno con gli 80 € aumenterà leggermente i consumi (o più verosimilmente pagherà qualche bolletta arretrata), mentre tutti li rivedremo ancora al ribasso, perchè contestualmente ti aumentano spese e servizi. (lo vedrai a strettissimo giro)

Quindi per me qualsiasi revisione della spesa che insegue una certa equità (supposta) va anche bene, ma è una misura che c'entra poco con l'economia, campo in cui la politica può incidere positivamente   aumentando la spesa.
Tu dai per scontate le buone intenzioni di renzi, io do per scontato l'opposto :asd:


Per fortuna sarà facile verificarle: un premier degno di questo nome e animato dal reale interesse Nazionale si presenterà da questi signori (Van Rompuy, Draghi, Oli Rehn, Merkel ecc), annuncerà la volontà politica dell'italia  di lanciare un massiccio piano di investimenti in opere medie grandi e piccole, nell'università, nella ricerca, nella valorizzazione del patrimonio artistico/culturale/ambientale, ecc come unico modo per rilanciare occupazione e consumi ed uscire dalla crisi. Al primo inarcarsi di sopracciglio di questa gente di merda, lo stesso premier dovrebbe minacciare di sfasciare tutto, vediamo se le corna me le rompo solo io o pure voi.

Ovviamente non andrà così, metteranno su una commedia, e come dicevo nel post di prima, tra tante bastonate arriverà qualche carota del cazzo per far contento il popolo bue, annunciate dai media nazionali come grandi vittorie

Mi parli di interessi dell'italia: ma è evidente anche ad un cieco che gli interessi degli ultimi governi sono  stati quelli di una ristrettissima elite che trae vantaggio dalla crisi (shopping di aziende pubbliche e private, massa di disoccupati disposti per un lavoro a condizioni sempre peggiori) e il PD c'è dentro fino al collo, con la sua sovrapposizione agli ambienti finanziari, che costituiscono una parte di questa elite.

Diego, ti stai arrovellando tra sillogismi e ragionamenti economici mirevoli ma nel complesso ti stai contraddicendo.
Mi dici: serve aumentare la spesa pubblica e poi mi parli di forze antieuropeiste.

L'Italia deve ridurre il proprio debito pubblico e deve rilanciare l'economia con gli investimenti. Non hai alcuna chance di mettere insieme queste due cose senza passare dall'Europa.

Non a caso:

Da domani intanto Matteo Renzi avvia una partita internazionale storica per l’Italia: primo con il suo Pd tra i partiti del Pse, siederà al tavolo dei ‘grandi Ue’ alla pari con Angela Merkel in termini di leadership riconosciuta e rafforzata dal voto europeo. Mai come ora la partita Ue è legata ai dossier italiani. Renzi lo spiega in un'intervista a Bruno Vespa, scomodando addirittura Keynes: "Abbiamo la possibilità di fare una grande operazione keynesiana da più di 150 miliardi di euro. Il punto vero è capire come spendi" i fondi europei, "si tratta di prendere delle scelte su quali infrastrutture pubbliche, quali investimenti in innovazione".

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Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #761 il: 27 Maggio, 2014, 15:20:23 pm »
all'anm re muort e chivestramuort e chi nun ve muort ancor.

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Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #762 il: 27 Maggio, 2014, 16:03:06 pm »
Diego, ti stai arrovellando tra sillogismi e ragionamenti economici mirevoli ma nel complesso ti stai contraddicendo.
Mi dici: serve aumentare la spesa pubblica e poi mi parli di forze antieuropeiste.

L'Italia deve ridurre il proprio debito pubblico e deve rilanciare l'economia con gli investimenti. Non hai alcuna chance di mettere insieme queste due cose senza passare dall'Europa.*

Non a caso:

Da domani intanto Matteo Renzi avvia una partita internazionale storica per l’Italia: primo con il suo Pd tra i partiti del Pse, siederà al tavolo dei ‘grandi Ue’ alla pari con Angela Merkel in termini di leadership riconosciuta e rafforzata dal voto europeo. Mai come ora la partita Ue è legata ai dossier italiani. Renzi lo spiega in un'intervista a Bruno Vespa, scomodando addirittura Keynes: "Abbiamo la possibilità di fare una grande operazione keynesiana da più di 150 miliardi di euro. Il punto vero è capire come spendi" i fondi europei, "si tratta di prendere delle scelte su quali infrastrutture pubbliche, quali investimenti in innovazione".
in che senso?  :scratch: :look:

il mio pensiero è che gli antieuropeisti di nome sono il prodotto di quegli antieuropeisti de facto che stanno seminando morte e distruzione per tutta Europa, ovvero i soliti signori di prima eletti da nessuno+merkel eletta sì dai tedeschi ma non certo da tutti gli altri;

la provocazione che faccio (ma l'avevo scritta anche qui?  :scratch:) è dire che preferisco chi vota per i primi piuttosto che per i secondi, almeno non baciano la mano che li sta bastonando.


sul resto benissimo, nei prossimi mesi vedremo se Renzi  darà seguito a queste parole (non le conoscevo,  notevoli ) e se farà pulizia di quellle decine di affaristi che il PD esprime nelle fondazioni e nei cda. A quel punto lo sgorbio gigliato me lo porterei anche sulle spalle, ma allo stato attuale ho la quasi certezza che non avverrà niente di tutto ciò, e non perchè gli manca la capacità, bensì la volontà.... lo vedo assai sensibile alle  sirene di quegli interessi privati che tutto hanno guadagnare dalla crisi e tutto da perdere col suo superamento.

*ci sarebbe da discutere... io credo che la via europea sia preferibile ma non che sia l'unica possibile.
e credo anche che la riduzione del debito non sia affatto una priorità,  che  esso debba essere usato per investimenti ed occupazione, e che in questo modo, poco importa se il suo ammontare aumenta o diminuisce: esso sarà sostenuto dall'allargamento della base imponibile e dall'aumento dei consumi. D'altra parte, se un debito contenuto fosse un indicatore di merito, l'ungheria e non so quale altro paese puzzaciato sarebbero le potenze mondiali, mentre usa e giappone sarebbero gli zulù del globo.



PS visto che ci siamo, vi svelo un segreto: l'italia non è un paese corrotto da ieri, ma più o meno dai tempi di romolo e remo, eppure questo non ci ha impedito di diventare la quinta (quarta contando il sommerso) potenza industriale al mondo a metà anni 80.

e se vi andate a studiare le serie storiche, scoprirete che c'è un punto preciso in cui il debito ha cominciato a crescere fuori controllo: è stato nel 1981, quando fu deciso (in maniera ingiustificata e ingiustificabile) che Bankitalia non fosse più soggetta al ministero del tesoro, da quel momento lo stato, anzichè finanziarsi presso sè stesso, ha pensato bene di rivolgersi agli usurai della finanza speculativa, cominciando a pagare interessi su interessi (questa sì vera spesa improduttiva).

Offline dostoieschi

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« Risposta #763 il: 27 Maggio, 2014, 16:14:00 pm »
Che l'origine dei mali di questo paese provenga dagli anni ottanta è fatto appurato. E del resto parte della classe dirigente di allora ha continuato a tenere le redini del paese fino all'altro ieri. Però credo che le ragioni siano più profonde e molteplici, ma ci vorrebbe un pomeriggio per parlarne. Ci si può mettere d'accordo sulle strategie per uscirne, ma a mio avviso sono tutte legate intrinsecamente a Bruxelles e a una seria ristrutturazione dell'Ue. L'Italia fuori dall'Europa può ancora esistere, ma i tempi son cambiati rispetto a vent'anni fa, così la situazione geopolitica, e a Roma si è fatta una valutazione strategica (all'epoca corretta) dalla quale non si torna indietro.
« Ultima modifica: 27 Maggio, 2014, 16:15:32 pm da dostoieschi »

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« Risposta #764 il: 27 Maggio, 2014, 16:17:13 pm »


Per tornare alla realtà italiana.

Offline TOTORE-RASTAMAN

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Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #765 il: 27 Maggio, 2014, 16:35:48 pm »
Cosa non ti torna?

I numeri guadagnati alle europee dovranno essere riconfermati da Renzi alle prossime elezioni. Non è una cosa scontata, perché parte di quel 40 per cento è voto volubile e di pancia. Sta a lui riconfermare coi fatti un così ampio consenso popolare.
Ho i miei dubbi che gli elettori di berlusconi e scelta civica che, per votare contro grillo a questo giro, continueranno a votare il Partito Democristiano

Le riforme di redistribuzione della ricchezza le intendo in senso geografico e sociale. Dal centro verso le periferie (piccole e medie imprese, incentivi per il sud) e dalle ricchezze improduttive (pensioni d'oro, stipendi di manager pubblici - in realtà qui si è già agito ma non basta, costi della politica) alle fasce medie e deboli della popolazione.
Queste riforme, però, sono un po troppo d sinistra mentre una "sana" linea moderata significa cazzi n culo sempre per gli stessi e idem per i privilegi.

Offline TOTORE-RASTAMAN

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Re:R: Elezioni Europee 2014
« Risposta #766 il: 27 Maggio, 2014, 16:38:45 pm »
Renzi: "la pubblica amministrazione non può essere arretrata e borbonica"

Ahia, inizi a prepararsi a una perquisizione della polizia postale
vuoi mettere una pubblica amministrazione elegante e gigliata?
A renzi deve venire la sciorda cronica.

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Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #767 il: 27 Maggio, 2014, 16:45:31 pm »
Che l'origine dei mali di questo paese provenga dagli anni ottanta è fatto appurato*. E del resto parte della classe dirigente di allora ha continuato a tenere le redini del paese fino all'altro ieri. Però credo che le ragioni siano più profonde e molteplici, ma ci vorrebbe un pomeriggio per parlarne. Ci si può mettere d'accordo sulle strategie per uscirne, ma a mio avviso sono tutte legate intrinsecamente a Bruxelles e a una seria ristrutturazione dell'Ue. L'Italia fuori dall'Europa può ancora esistere, ma i tempi son cambiati rispetto a vent'anni fa, così la situazione geopolitica, e a Roma si è fatta una valutazione strategica (all'epoca corretta) dalla quale non si torna indietro.
va bene. ipotizziamo anche la buona fede di Renzi. se a Berlino rispondono niet e ti dicono che l'italia dovrà essere solo fonte di manodopera a basso costo e luogo di villeggiatura, minacciare sfracelli dell'euro mi sembra comunque l'unica per far valere le proprie ragioni, o no?

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Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #768 il: 27 Maggio, 2014, 17:03:58 pm »
va bene. ipotizziamo anche la buona fede di Renzi. se a Berlino rispondono niet e ti dicono che l'italia dovrà essere solo fonte di manodopera a basso costo e luogo di villeggiatura, minacciare sfracelli dell'euro mi sembra comunque l'unica per far valere le proprie ragioni, o no?

Basta metterli in minoranza :boh:

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Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #769 il: 27 Maggio, 2014, 17:10:56 pm »
Diego, ti stai arrovellando tra sillogismi e ragionamenti economici mirevoli ma nel complesso ti stai contraddicendo.
Mi dici: serve aumentare la spesa pubblica e poi mi parli di forze antieuropeiste.

L'Italia deve ridurre il proprio debito pubblico e deve rilanciare l'economia con gli investimenti. Non hai alcuna chance di mettere insieme queste due cose senza passare dall'Europa.

Non a caso:

Da domani intanto Matteo Renzi avvia una partita internazionale storica per l’Italia: primo con il suo Pd tra i partiti del Pse, siederà al tavolo dei ‘grandi Ue’ alla pari con Angela Merkel in termini di leadership riconosciuta e rafforzata dal voto europeo. Mai come ora la partita Ue è legata ai dossier italiani. Renzi lo spiega in un'intervista a Bruno Vespa, scomodando addirittura Keynes: "Abbiamo la possibilità di fare una grande operazione keynesiana da più di 150 miliardi di euro. Il punto vero è capire come spendi" i fondi europei, "si tratta di prendere delle scelte su quali infrastrutture pubbliche, quali investimenti in innovazione".

Guarda che non è una contraddizione, aumentare gli investimenti pubblici non significa aumentare il debito se di contro l'investimento porta maggiori introiti, quando si parla di EXPO non si ragiona mica in termini di "aumenta il debito pubblico" ma del ritorno economico che esso comporta, teoricamente, sia per il settore privato che per lo stesso settore pubblico. Ovviamente se poi la spesa aumenta per via del malaffare, questo è un altro discorso. Se tagli per diminuire il debito, non puoi certo farlo nei settori che afferiscono alla domanda di servizi che gli investitori richiedono per poter operare. Una cosa è tagliare il personale, gli enti che non producono nulla, le strutture amministrative sovrapposte o ridondanti. Un'altra è dire, lo Stato non deve investire, ovvero aumentare la spesa, per favorire a sua volta gli investimenti, perché questo presuppone anche un introito. Detto questo bisogna valutare anche l'investimento, per esempio il TAV, in questo momento non era un investimento che nel breve, parlando dopo la sua realizzazione, porterà ricavi tali da giustificarne la spesa, perché le linee attuali, sia su gomma che su rotaia, sono sottosfruttate. Poi oh, se tra cinquant'anni cambia la situazione e si comincia ad avere una domanda e richiesta tale da necessitarsi una nuova linea, ben venga, se i costi poi sono in linea con gli altri paesi. Ma fare il ponte sullo stretto e accorgersi che ci passano dieci auto al giorno, mi sembra da coglioni.


Poi se mi vuoi dire che il malaffare è congenito e non si può curare, o perlomeno arginare, allora facciamo prima a diventare una nazione del terzo mondo, con tanti poveri e una elite di ricchi che si gode gli unici vantaggi...

« Ultima modifica: 27 Maggio, 2014, 17:16:18 pm da DioBrando »

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Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #770 il: 27 Maggio, 2014, 17:21:45 pm »
Basta metterli in minoranza :boh:

Si come? Se il PPE ha la maggioranza, il PSE manco con Verdi e GUE ci arriva, perché il PPE poi si allea con ALDE e ECR e te lo mette in culo uguale. A quel punto dove vai? Chiedi aiuto alla Le Pen? Ce o vedo Schulz che chiede alla Le Pen se per favore gli danno i voti aggratise...

Piuttosto faranno la solita Grosse Koalition come in Germania e forse il PSE strappa qualcosina, visto che gli equilibri in Europa pendono ancor di più verso il PPE. In ogni caso sarà minoritario e gruppi come Verdi e GUE esclusi dai giochi.

E saranno i popolari a minacciare il PSE, perché conservatori e liberali gli danno i numeri per farlo. Peraltro se vogliamo anche dirlo Farage con la Le Pen non ci vuole avere a che fare...
« Ultima modifica: 27 Maggio, 2014, 17:25:19 pm da DioBrando »

Offline dostoieschi

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Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #771 il: 27 Maggio, 2014, 17:42:17 pm »
Guarda che non è una contraddizione, aumentare gli investimenti pubblici non significa aumentare il debito se di contro l'investimento porta maggiori introiti, quando si parla di EXPO non si ragiona mica in termini di "aumenta il debito pubblico" ma del ritorno economico che esso comporta, teoricamente, sia per il settore privato che per lo stesso settore pubblico. Ovviamente se poi la spesa aumenta per via del malaffare, questo è un altro discorso. Se tagli per diminuire il debito, non puoi certo farlo nei settori che afferiscono alla domanda di servizi che gli investitori richiedono per poter operare. Una cosa è tagliare il personale, gli enti che non producono nulla, le strutture amministrative sovrapposte o ridondanti. Un'altra è dire, lo Stato non deve investire, ovvero aumentare la spesa, per favorire a sua volta gli investimenti, perché questo presuppone anche un introito. Detto questo bisogna valutare anche l'investimento, per esempio il TAV, in questo momento non era un investimento che nel breve, parlando dopo la sua realizzazione, porterà ricavi tali da giustificarne la spesa, perché le linee attuali, sia su gomma che su rotaia, sono sottosfruttate. Poi oh, se tra cinquant'anni cambia la situazione e si comincia ad avere una domanda e richiesta tale da necessitarsi una nuova linea, ben venga, se i costi poi sono in linea con gli altri paesi. Ma fare il ponte sullo stretto e accorgersi che ci passano dieci auto al giorno, mi sembra da coglioni.


Poi se mi vuoi dire che il malaffare è congenito e non si può curare, o perlomeno arginare, allora facciamo prima a diventare una nazione del terzo mondo, con tanti poveri e una elite di ricchi che si gode gli unici vantaggi...

Devi rileggere meglio. Il rilancio degli investimenti è in contrasto con l'antieuropismo, questo ho scritto.

Si come? Se il PPE ha la maggioranza, il PSE manco con Verdi e GUE ci arriva, perché il PPE poi si allea con ALDE e ECR e te lo mette in culo uguale. A quel punto dove vai? Chiedi aiuto alla Le Pen? Ce o vedo Schulz che chiede alla Le Pen se per favore gli danno i voti aggratise...

Piuttosto faranno la solita Grosse Koalition come in Germania e forse il PSE strappa qualcosina, visto che gli equilibri in Europa pendono ancor di più verso il PPE. In ogni caso sarà minoritario e gruppi come Verdi e GUE esclusi dai giochi.

E saranno i popolari a minacciare il PSE, perché conservatori e liberali gli danno i numeri per farlo. Peraltro se vogliamo anche dirlo Farage con la Le Pen non ci vuole avere a che fare...

Lo abbiamo già detto. Diobrando il parlamento europeo emerso dalle europee è troppo frammentato e si basa su equilibri molto più fluidi e imprevedibili rispetto ai parlamenti nazionali (perché risponde esiste un fattore nazionalee regionale preponderante insieme a quello politico). Quindi fare previsioni sui numeri è inutile. Devi guardare il contesto. Il Ppe è rimasto la prima forza ma ha perso oltre 60 seggi, un'enormità, e il voto ha dato praticamente ovunque un giudizio estremamente negativo sulle politiche di austerità. Non esiste un'alternativa al dialogo tra popolari e socialisti e il Pd costituisce il gruppo più importante nel blocco socialista. Roma avrà in ogni caso una sua centralità, amplificata dalla presidenza Ue. Abbiamo dei margini di manovra inediti, vediamo di utilizzarli.

Offline TOTORE-RASTAMAN

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Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #772 il: 27 Maggio, 2014, 17:44:44 pm »
Devi rileggere meglio. Il rilancio degli investimenti è in contrasto con l'antieuropismo, questo ho scritto.

Lo abbiamo già detto. Diobrando il parlamento europeo emerso dalle europee è troppo frammentato e si basa su equilibri molto più fluidi e imprevedibili rispetto ai parlamenti nazionali (perché risponde esiste un fattore nazionalee regionale preponderante insieme a quello politico). Quindi fare previsioni sui numeri è inutile. Devi guardare il contesto. Il Ppe è rimasto la prima forza ma ha perso oltre 60 seggi, un'enormità, e il voto ha dato praticamente ovunque un giudizio estremamente negativo sulle politiche di austerità. Non esiste un'alternativa al dialogo tra popolari e socialisti e il Pd costituisce il gruppo più importante nel blocco socialista. Roma avrà in ogni caso una sua centralità, amplificata dalla presidenza Ue. Abbiamo dei margini di manovra inediti, vediamo di utilizzarli.
Qualcuno che conosce il tedesco mi può confermare che la traduzione esatta di grosse koalition è grosso cetrulo?
:look:

Alemao

Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #773 il: 27 Maggio, 2014, 17:46:28 pm »
Con la Francia notevolmente indebolita e priva di peso politico nel Parlamento europeo l'Italia può e deve avere maggiore influenza.

Offline nickwire

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R: Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #774 il: 27 Maggio, 2014, 18:36:20 pm »
PS visto che ci siamo, vi svelo un segreto: l'italia non è un paese corrotto da ieri, ma più o meno dai tempi di romolo e remo, eppure questo non ci ha impedito di diventare la quinta (quarta contando il sommerso) potenza industriale al mondo a metà anni 80.

e se vi andate a studiare le serie storiche, scoprirete che c'è un punto preciso in cui il debito ha cominciato a crescere fuori controllo: è stato nel 1981, quando fu deciso (in maniera ingiustificata e ingiustificabile) che Bankitalia non fosse più soggetta al ministero del tesoro, da quel momento lo stato, anzichè finanziarsi presso sè stesso, ha pensato bene di rivolgersi agli usurai della finanza speculativa, cominciando a pagare interessi su interessi (questa sì vera spesa improduttiva).

Ti appare ingiustificata perchè è una situazione che va contestualizzata al periodo storico.

Nel 1980, Volcker, allora presidente della Federal Reserve, fece una manovra monetaria fortemente restrittiva, al fine di contenere l'inflazione. Allora era un obiettivo assai stringente, dato che eravamo in stagflazione: recessione ed aumento dei prezzi. I risultati furono la distruzione di una montagna di liquidità, ed una fortissima stretta creditizia, dato che i tassi salirono alle stelle. Fu fatta plausibilmente per porre un freno all'inflazione, insomma. Come sai, fu fatta in fede alle teorie che collegavano l'offerta di moneta al livello generale dei prezzi. Il monetarismo, giunto in auge con Reagan, che ovviamente nominò Volker pochissimi giorni dopo il suo mandato.

Quello che citi tu è stato un naturale adattamento di bankitalia ad un mercato interbancario e creditizio fortemente rivoluzionato. Nel settore non ci finanziava più con il credito, ma con le attività: azioni, certificati di depositi su filiali estere, obbligazioni ecc ecc.

Quindi sto segreto che citi non è segno di un fenomeno prettamente italiano, ma internazionale. E francamente non merita manco tutto sto clamore che gli dai, al contrario del Volcker Shock.

Da lì è cominciato tutto: dominio della finanza come fonte di finanziamento, posizioni speculative, maggiore esposizione alle crisi finanziarie, ruolo neutrale dello stato nelle finanze pubbliche.

Per la cronaca, il boom del debito pubblico (come stock o massa critica) avvenne nel 1987, quando Craxi, al fine di incrementare i suoi voti, decise i famosi "punti di convergenza": aumenti salariali tramite titoli di stato, staccavi le cedole e ti acchiappavi il regalino. Il risultato fu il raddoppio del debito pubblico. Per alcuni è un male, per altri no, in effetti non si rivelò un trasferimento di risorse all'estero, ma comunque è una massa che può divenire critica da un giorno all'altro.

Se vuoi approfondire: www.italia.attac.org/spip/IMG/pptmasina_Attac.ppt
« Ultima modifica: 27 Maggio, 2014, 19:03:49 pm da nickwire »

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Re:R: Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #775 il: 27 Maggio, 2014, 19:21:52 pm »
Ti appare ingiustificata perchè è una situazione che va contestualizzata al periodo storico.

Nel 1980, Volcker, allora presidente della Federal Reserve, fece una manovra monetaria fortemente restrittiva, al fine di contenere l'inflazione. Allora era un obiettivo assai stringente, dato che eravamo in stagflazione: recessione ed aumento dei prezzi. I risultati furono la distruzione di una montagna di liquidità, ed una fortissima stretta creditizia, dato che i tassi salirono alle stelle. Fu fatta plausibilmente per porre un freno all'inflazione, insomma. Come sai, fu fatta in fede alle teorie che collegavano l'offerta di moneta al livello generale dei prezzi. Il monetarismo, giunto in auge con Reagan, che ovviamente nominò Volker pochissimi giorni dopo il suo mandato.

Quello che citi tu è stato un naturale adattamento di bankitalia ad un mercato interbancario e creditizio fortemente rivoluzionato. Nel settore non ci finanziava più con il credito, ma con le attività: azioni, certificati di depositi su filiali estere, obbligazioni ecc ecc.

Quindi sto segreto che citi non è segno di un fenomeno prettamente italiano, ma internazionale. E francamente non merita manco tutto sto clamore che gli dai, al contrario del Volcker Shock.

Da lì è cominciato tutto: dominio della finanza come fonte di finanziamento, posizioni speculative, maggiore esposizione alle crisi finanziarie, ruolo neutrale dello stato nelle finanze pubbliche.

Per la cronaca, il boom del debito pubblico (come stock o massa critica) avvenne nel 1987, quando Craxi, al fine di incrementare i suoi voti, decise i famosi "punti di convergenza": aumenti salariali tramite titoli di stato, staccavi le cedole e ti acchiappavi il regalino. Il risultato fu il raddoppio del debito pubblico. Per alcuni è un male, per altri no, in effetti non si rivelò un trasferimento di risorse all'estero, ma comunque è una massa che può divenire critica da un giorno all'altro.
va bene, però ricordiamoci sempre che quelle di Volcker ed Andreatta furono, al solito, scelte politiche. Perchè insinuare l'idea (non sarà il tuo caso) che fossero (quelle come queste odierne) delle necessità ineluttabili, lo trovo abbastanza infame, sia per le conseguenze che portano, sia per la dinamica che mi ricorda secoli andati, in cui l'autorità imperava costruendo dei dogmi arbitrari.

PS cmq il "segreto" non era questo, bensì la totale subalternità del problema coruzzzzzione (aggiungo: e delle politiche fiscali) rispetto alle scelte di politica economica e monetaria, decisive per una vera creazione e redistribuzione della ricchezza. Ad esempio, il mio stato liberale E socialista ideale, usa queste leve per farsi "datore di lavoro di ultima istanza"

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Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #776 il: 27 Maggio, 2014, 19:33:46 pm »
ovviamente Regan spicca tra i grandi pezzi di merda del dopoguerra, lui e la tatcher pionieri di questi che attualmente in europa hanno realmente la facoltà di scegliere realmente delle politiche economiche e monetarie degli stati della zona.


e Andreatta apparteneva alla stessa risma, assurto nei circoli elitari che contano, quelli internazionali, mica quelli di cortile, dove ha avuto buon gioco a fare il buono della situazione, quello che faceva pulizia.....

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Re:R: Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #777 il: 27 Maggio, 2014, 19:40:26 pm »
Ti appare ingiustificata perchè è una situazione che va contestualizzata al periodo storico.

Nel 1980, Volcker, allora presidente della Federal Reserve, fece una manovra monetaria fortemente restrittiva, al fine di contenere l'inflazione. Allora era un obiettivo assai stringente, dato che eravamo in stagflazione: recessione ed aumento dei prezzi. I risultati furono la distruzione di una montagna di liquidità, ed una fortissima stretta creditizia, dato che i tassi salirono alle stelle. Fu fatta plausibilmente per porre un freno all'inflazione, insomma. Come sai, fu fatta in fede alle teorie che collegavano l'offerta di moneta al livello generale dei prezzi. Il monetarismo, giunto in auge con Reagan, che ovviamente nominò Volker pochissimi giorni dopo il suo mandato.

Quello che citi tu è stato un naturale adattamento di bankitalia ad un mercato interbancario e creditizio fortemente rivoluzionato. Nel settore non ci finanziava più con il credito, ma con le attività: azioni, certificati di depositi su filiali estere, obbligazioni ecc ecc.

Quindi sto segreto che citi non è segno di un fenomeno prettamente italiano, ma internazionale. E francamente non merita manco tutto sto clamore che gli dai, al contrario del Volcker Shock.

Da lì è cominciato tutto: dominio della finanza come fonte di finanziamento, posizioni speculative, maggiore esposizione alle crisi finanziarie, ruolo neutrale dello stato nelle finanze pubbliche.

Per la cronaca, il boom del debito pubblico (come stock o massa critica) avvenne nel 1987, quando Craxi, al fine di incrementare i suoi voti, decise i famosi "punti di convergenza": aumenti salariali tramite titoli di stato, staccavi le cedole e ti acchiappavi il regalino. Il risultato fu il raddoppio del debito pubblico. Per alcuni è un male, per altri no, in effetti non si rivelò un trasferimento di risorse all'estero, ma comunque è una massa che può divenire critica da un giorno all'altro.

Se vuoi approfondire: www.italia.attac.org/spip/IMG/pptmasina_Attac.ppt

Analisi ottima ma ci manca il tassello fondamentale: l'abolizione della legge bancaria e la conseguente deregulation negli stati uniti (nella merda) di quel pezzo di sciorda mummificata di reagan.

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R: Re:R: Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #778 il: 27 Maggio, 2014, 19:46:48 pm »
va bene, però ricordiamoci sempre che quelle di Volcker ed Andreatta furono, al solito, scelte politiche. Perchè insinuare l'idea (non sarà il tuo caso) che fossero (quelle come queste odierne) delle necessità ineluttabili, lo trovo abbastanza infame, sia per le conseguenze che portano, sia per la dinamica che mi ricorda secoli andati, in cui l'autorità imperava costruendo dei dogmi arbitrari.

PS cmq il "segreto" non era questo, bensì la totale subalternità del problema coruzzzzzione (aggiungo: e delle politiche fiscali) rispetto alle scelte di politica economica e monetaria, decisive per una vera creazione e redistribuzione della ricchezza. Ad esempio, il mio stato liberale E socialista ideale, usa queste leve per farsi "datore di lavoro di ultima istanza"

Per cogliere il confine tra "necessità ineluttabile" e scelta politica devi immergerti in quegli anni, sennò è troppo facile giudicare da lontano e sentenziare. Io schifo tutto ciò come te, sia chiaro, ma cerco solo di capire i tempi: inflazione galoppante e disoccupazione.

Inoltre, un intervento del pubblico ed uno della banca centrale può servire per tamponare i problemi, ma per cambiare e redistribuire ricchezza, deve cambiare la struttura finanziaria generale. Divenire meno esposta e meno sensibile alle crisi finanziarie, sennò stamm punt e a cap.

E deve cambiare la mentalità sui rendimenti facili.

Non è ammessibile più che il crollo di uno stock di titoli crei sto macello, io parlerei più di questo.

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Re:R: Re:Elezioni Europee 2014
« Risposta #779 il: 27 Maggio, 2014, 19:47:34 pm »


Da lì è cominciato tutto: dominio della finanza come fonte di finanziamento, posizioni speculative, maggiore esposizione alle crisi finanziarie, ruolo neutrale dello stato nelle finanze pubbliche.

mi ero perso sta frase  :ok: