La Gazzetta dello Sport descrive l'atmosfera ieri in Curva A: Atmosfera alcolica, sciarpe, parolacce, insulti gridati, fragranze di erba e hashish. Sfoggio di testosterone. Eccoci qua, curva A del San Paolo, il regno degli ultrà del Napoli, ore 21: va in scena la notte della protesta. Come in un teatro greco colmo di rabbia, pronto a condannare. Ma nelle foto scattate dalla Questura per censire il più famigerato gruppo di tifosi, i «Mastiffs», non c’è soltanto lui: «Genny ‘a carogna», su cui ieri è calata inesorabile la scure della giustizia. Daspo La curva A non ha il suo padrone. La Polizia ha notificato a «Genny», il grande capopopolo, il provvedimento restrittivo: Daspo, niente stadio. Il protagonista della (presunta) «trattativa» all’Olimpico di sabato, prima di Napoli-Fiorentina, non c’è e non ci sarà per i prossimi 5 anni: il suo posizionarsi a cavalcioni sulle barriere che dividono le tribune dal campo della Capitale e quella maglietta con su scritto «Speziale libero» gli sono costati cari.
Il papà lo difende, certo, a suo modo: «Genny non è un capo, gli hanno solo messo il microfono in mano…». Sarà. Ma per lui la Procura di Roma ipotizza i reati di interruzione di pubblico servizio, violenza privata e, nel caso, pure di estorsione. E oggi il San Paolo potrebbe essere chiuso fino a 2 giornate dal Giudice sportivo Tosel per l’atteggiamento intimidatorio dei tifosi napoletani che erano all’Olimpico.
la gazzetta è on fire stamattina
