ragazzi io però non sono così fiducioso quanto voi sul fatto che legalizzare la coltivazione di canapa possa rilanciare l'agricoltura (ma soprattutto l'economia) del paese. ma voi lo sapete che oggigiorno la produzione agricola in Italia non è sufficiente al fabbisogno (alimentare) del paese?
Dagli anni ’70, infatti, la superficie agricola utilizzata in Italia (che comprende seminativi, orti familiari, arboreti e colture permanenti, prati e pascoli) e’ diminuita del 28%.
E mentre la superficie agricola utilizzata diminuisce, la popolazione aumenta. E se fino ad oggi, la perdita di superficie agricola utilizzata non si e’ tradotta in una perdita di produzione perché le moderne tecniche agricole hanno permesso di innalzare la produttività per ettaro, l’incremento degli input sul territorio non è più in grado di tradursi in un incremento della produzione.
Si è giunti al punto in cui l’applicazione di maggiori quantità di tecnologie attualmente disponibili non corrisponde ad un incremento del rendimento della terra. La continua perdita di terreno agricolo porta l’Italia a dipendere sempre più dall’ estero per approvvigionamenti di risorse alimentari. L’Italia consuma più di quanto il proprio suolo agricolo e’ in grado di produrre.
Ora pensate legalizzando la coltivazione di canapa (e la marjiuana) quali sarebbero gli effetti: il rischio sarebbe che tutti i contadini poi vedendo l'indotto si mettono a coltivare solo quello e questo non è comunque un bene, per due motivi:
1) tutti i contadini inizierebbero a coltivare canapa tralasciando altri prodotti di prima necessità: le colture si impoveriscono perché coltivare sempre lo stesso prodotto senza rotazione delle colture impoverisce i terreni, l'italia che oggi importa per il 20% del proprio fabbisogno (l’Italia attualmente produce circa l’80-85% delle risorse alimentari necessarie a coprire il fabbisogno degli abitanti, ) , dovrà importare per una percentuale maggiore, con prezzi più alti. rappresentando di fatto un danno per l'economia del paese che non è autosufficiente dal punto di vista energetico, figuriamoci quanto possa essere dannoso aumentare la non sufficienza alimentare.
2) non potendo esportare la merce (

) un volta saturata la domanda, i contadini si troverebbero a non sapere più dove piazzare il prodotto e quindi avremo terreni impoveriti e agricoltura allo sbaraglio.