Ma per me non è un problema di mercato di quest'anno (pienamente soddisfacente per me, in ottica di rivoluzione e cambio di modo di pensare al calcio, ancor più che tecnico-tattico) e tutto sommato reputo la stagione del Napoli sufficiente, con un pizzico di delusione per alcune fasi e alcune partite gestibili meglio, ma in generale sufficiente. Anche perchè la nuova base che s'è formata quest'anno è ottima e mi lascia ben sperare per il futuro.
La storia del fatturato è anche vera, perchè statisticamente chi spende di più ha più possibilità di arrivare a giocatori migliori, ha più margine di errore rimediabile, e quindi ha più possibilità di vittoria.
E non serve ripeterla 50mila volte per ragionare con gente (giornalisti etc etc) a cui questi ragionamenti non interessano, perchè vanno alla ricerca della notizia e della polemica per faticare (e per rompere i coglioni e creare pressioni per conto terzi, ma questa è una mia idea) e quindi non sono interessati a ragionamenti costruttivi. Altrimenti non ci sarebbe bisogno di ripeterla tante volte, perchè è un fatto talmente facile da capire che pure un bimbo di 3 anni c'arriva subito.
Ed è vero che il Napoli è una società che subisce il mercato, nel senso che davanti ad offerte monstre è costretta a vendere, perchè quando si presenta lo sceicco che propone un contratto faraonico ad un tuo calciatore in pratica c'è poco da fare, visto che anche opponendoti (se non ci sta la clausola) ad una cessione ti tieni un giocatore scontento, che vuole andare via, e che fa più male che bene alla squadra. A meno che non puoi rinnovare ed offrire un contratto adeguato al nuovo valore di mercato del calciatore, ma appunto il Napoli non ha questa forza.
Quindi devi vendere e sostituire.
Però il Napoli non è manco il Chievo, che ha mille lire e la deve dividere per comprare 7 giocatori e salvarsi. Il Napoli è una società che subisce il mercato ma ha dei margini buoni di manovra tra i club di seconda fascia nel panorama internazionale. E quest'anno c'è stata la conferma di questo fatto, perchè a fronte di una cessione c'è stato un rafforzamento generale costituito dall'acquisto di ottimi calciatori, per cui non c'è stata alcuna difficoltà a portarli qui, e che si sono rivelati top player, almeno a livello italiano.
Ciò significa che il Napoli può arrivare con idee ed oculatezza (ed un budget non eccelso, ma niente male) laddove altri arrivano con budget più alti (ma molto spesso capita che buttano soldi dalla finestra).
Tra l'altro, se volessimo fare un excursus storico, probabilmente si perde il conto dei signor nessuno che sono arrivati in Italia o nelle squadre importanti europee e sono diventati top player, oppure ottimi giocatori, oppure giocatori buoni per certi livelli, in quelle squadre (Agger, Xabi Alonso, Skrtel, Reina sono diventati tali a Liverpool sotto la gestione di Rafa, non venivano da United o Real Madrid, giusto per fare un esempio).
E' facile fare ciò? No, non è assolutamente facile. E' sicuramente un handicap che il Napoli ha rispetto ad altri (le strisciate). Del resto non è un caso che loro hanno una certa continuità di risultati.
Però non è impossibile, perchè proprio il panorama calcistico internazionale ci dimostra con i fatti è possibile arrivare al top con le idee. Gli esempi si sanno.
Secondo me ci sta un altro fattore che si sottovaluta, cioè il messaggio che si dà alla squadra, ai calciatori.
Sappiamo che i calciatori, ma più in generale gli sportivi, vivono di motivazioni. Che motivazioni si danno ad un calciatore quando si dice "noi non possiamo fare niente di buono perchè nun tenimm o fatturato"?
Il calciatore (tra l'altro già i nostri non si distinguono certo per determinazione, fame o cattiveria agonistica) recepisce il messaggio come un alibi indissolubile (perchè lo dice l'allenatore stesso, tra l'altro persona con un certo spessore) e come un segnale di resa, nel senso che potrebbe sentirsi "autorizzato" a mollare e pensare ai fatti suoi.
Al contrario i nostri andrebbero stimolati, non avviliti oppure rincuorati facendo discorsi tipo "bell e papà non fa niente se perdiamo, quelli tengono i soldi".
Per me inviare continuamente questo messaggio ad ogni uscita è sbagliato e controproducente, pur non essendo un concetto completamente sbagliato.
Tanto, chi dovrebbe capire a livello mediatico non capisce o non vuole capire, oppure già sa. E i discorsi veri col presidente si fanno a quattr'occhi, e non credo ci sia bisogno di parlarne tramite terzi.
E' una delle poche cose che non mi sta piacendo di Benitez, ma non è che sono anti-Benitez, anzi gli riconosco moltissimi meriti e spero che continui a fare il suo lavoro bene.