C'è chi va in fuga in avanti (la Juve) e c'è chi corre addirittura in senso contrario. All'indietro come i gamberi. Napoli e Inter sono come quegli annunci urgenti di Isoradio, che avvertono che qualcuno ha imboccato per errore l'autostrada in senso inverso. Il Napoli non vince più in un mese maledetto, dove ne ha perse due su quattro. Ha perso da Torino e Verona e pareggiato con Inter e Atalanta. Risultati negativi non solo con squadre che le stanno dietro in classifica, ma addirittura ai limiti della zona retrocessione. Certo poi capita che l'Atalanta vada in vantaggio con un gol evidentemente irregolare, ma è un'Atalanta decisamente malridotta, che ha cambiato l'allenatore e pure ridotta in dieci. Il Napoli a fine match ha fatto fuoco e fiamme, sparato sull'arbitro, tirato in mezzo il presidente della Federcalcio (povero Tavecchio, è sempre colpa sua...), agitato il mostro del campionato falsato, affermato che in Premier League questo non sarebbe successo. Non si sa in base a quale dato o ragionamento abbia affermato questo. Di sicuro ha fatto fuoco e fiamme per sviare l'attenzione dal vero problema: il Napoli è precipitato e si è giocato la Champions League.
Benitez a Napoli da signore compassato si è trasformato in un discreto mangia arbitri. Certo lo fa alla maniera sua, con molta ironia ("Non bastano 6 arbitri, ne servono 8" "Non ho mai preso un cartellino giallo in vita mia, ma oggi sono stato espulso per la prima volta") ma la sostanza alla fine rimane quella. Ridurre tutta la partita unicamente a quell'episodio - pur decisivo - vuol dire sviare il problema di fondo, e cioè che il Napoli nell'ultimo mese si è liquefatto per concentrarsi quasi del tutto sull'Europa League. Per ironia della sorte il ko arriva da una squadra allenata da Edy Reja, praticamente un vecchio zio nel cuore dei tifosi napoletani, che il Napoli riportò su dagli anni bui del post fallimento e della serie C. Mentre il Napoli urla ai complotti e Benitez fa l'offeso con l'universomondo, ci si chiede come sia possibile che una squadra così abbia perso il contatto dalla zona più importante della classifica, nonostante anche i forti investimenti fatti a gennaio sul mercato.