Ti spiego una cosa, ed è l'ultima volta visto che è il mio settore.
In filosofia del diritto si studia l'obbedienza al comando normativo.
Ci sono molte teorie, con cui concordo, che spiegano come il comando normativo astratto (la legge, il regolamento, quello che ti pare) siano accettate e rispettate dai consociati perché risultano ad essi concreti. Esistono. Per alcuni, obbedire è solo un grosso condizionamento psicologico, si obbedisce perché da quell'apparato se ne trae un vantaggio, seppur trasversale. E questo ce lo domandiamo dai tempi di La Boetie.
A Napoli il sistema giuridico e lo stato non vengono percepiti solo per loro colpa e loro grossissima colpa.
Sono qualcosa di assente e lontano, solo un impiccio, una matassa di disposizioni che non fanno altro che ostacolare il reale obiettivo di ogni essere umano: sopravvivere in primis, avere un sussidio, magari qualcuno si vuole fare una famiglia. Tutte cose che qui se non negate sono rese impossibili da cause economiche esterne. E quindi: il caos. E sulla mancanza di opportunità legali di lavoro ci mangia anche la camorra, prolifera la malavita, il lavoro in nero, la guerra tra poveri.
È tutto un insieme di fattori, un fardello storico che ci portiamo dietro da più di un secolo.
La gente non nasce scostumata, furba, criminale. Non esiste una natura umana figurati una natura napoletana.
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