Il vostro giustificare queste barbarie e un paese devastato e centinaia di migliaia di morti vi qualifica.
Non c'era nessuna valida ragione, al di là di tutte le considerazioni geopolitiche, per far partire questa invasione.
E considerando che la Russia, in nome di un'epoca che non la vede più protagonista nella scena geopolitica mondiale, e che al di là delle favolette che raccontate, la voleva chiudere in una settimana (stile Crimea), è stata veramente una mossa geopolitica del cazzo.
Siete accecati da un odio Usa, giustificato, dato che nella maggior parte delle guerre recenti sono stati un cancro per non essere obiettivi su questa vicenda.
Continuate da soli a dire quanto è sono na merda gli USA e quanto ha fatto bene Putin a lanciare questa guerra, non c'è più nulla da aggiungere in questo topic.
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Premessa:
Mi piglio la briga di fare questo walltext nonostante e mal e cap che mi attanagliano da giorni, a primma matin, giusto per condividere alcune riflessioni che mi accompagnano da mesi e condividerle in un posto frequentato da gente che stimo e mi può aiutare a smussare taluni ragionamenti che potrebbero intalebanirsi se portati avanti da solo.
Ho come l'impressione che gli ultimi cinque anni in occidente siano stati una sorta di applicazione delle teorie riguardanti la 'dittatura del pensiero unico' di Gramsci. Abbiamo avviato con la pandemia questo lietmotiv, dove ci è stato detto di tutto, una 'guerra' (come detto anche da capi di Stato) che abbiamo combattuto contro la natura (o chi per lei) a piriti e pernacchi con mascherine e gel per le mani, avvenimento che ha messo a nudo tutte le nefandezze e le contraddizioni del mondo liberale sempre pronto a dipingersi come un'isola felice ma che poi nel concreto si è rivelato un agglomerato di caos e violenza (in senso lato) alla prima difficoltà. Dopo tre anni da incubo sotto più punti di vista, economico, psicologico, sociale e sopratutto sanitario, nulla è stato fatto per la sanità, anzi, i tagli continuano e stiamo ricoprendo di denari un paese extra-UE finanziando una guerra non nostra ed in maniera indiretta giusto per non assumersi tutte le responsabilità. Se come la storia ci ha già abbondantemente mostrato ci sarà un ritorno di fiamma in ottica pandemica allora la ci faremo le meglio risate, ripetendo con gli interessi quello che abbiamo già passato e buttando nuovamente nel cesso anni della nostra vita che non torneranno più indietro con gli stessi interrogativi e le stesse perdite di tempo.
Per chi ancora si interroga, ragiona, approfondisce senza allinearsi alla propaganda dilagante sta succedendo la stessa cosa successa coi famigerati no-vax. Se esprimevi perplessità sui vaccini (rivelatesi puoi una roba inutile e manco testata a dovere dopo soli sei mesi dalla caduta dell'obbligo in Italia) venivi subito etichettato ed osteggiato alla stregua di un terrapiattista, oggi se provi a ragionare sul conflitto russo-ucraino sei automaticamente putiniano, filorusso, pro-oligarchi (come se in ucraina non esistessero). Abbiamo fatto passare in sordina una legge razziale nel 2023, quella che vieta ai russi solo perché russi di fare acquisti per beni che costano più di 300€, eppure guai a chiedersi se questa cosa è legittima o meno. Le semplificazioni come "c'è un aggressore e un aggredito" che non tengono conto della storia recente (conflitto di Crimea che va avanti da 10 anni) e la storia passata (espansione Nato dagli albori a ieri che si è presa anche la Finlandia) sono il sonno della ragione, e sappiamo cosa accade quando la ragione si assopisce.
Oggi nel cuore dell'Europa abbiamo una bomba ad orologeria, un paese di invasati come la Polonia, pervaso dalla propaganda, che manda truppe, addestra truppe ucraine e fornisce armi a non finire per prolungare il più possibile una guerra qui dietro al vico, con provocazioni continue. Proprio ieri Zelenski era a Varsavia e c'era mezza città in piazza con bandiere ucraine, maxischermi in più punti della città, e la cosa agli occhi dei più appare come naturale, perché ci siamo convinti di essere dalla parte della ragione con le semplificazioni dell'aggressore e l'aggredito.
Proprio la vacanza che mi sono fatto in Polonia mi ha aperto a determinate riflessioni (che comúnque già portavo avanti da mesi ovviamente) e che stanno iniziando a prendermi in maniera importante dal punto di vista emotivo. Proprio durante la visita ad Auschwitz ho provato un senso di disagio immenso, più che per quello che vedevo/sapevo per la faziosità del racconto della guida turistica. Zeppo di semplificazioni, con teorie che facevano acqua da tutte le parti, e quando qualcuno del gruppo si azzardava a chiedere delucidazioni sui punti meno chiari veniva subito trattato da negazionista facendo leva sul lato emotivo della faccenda, senza tener conto del contesto storico, come se non fossero mai passati quasi cento anni, una sorta di cancel culture applicata alla storia con domande precise liquidate con un 'perché i tedeschi erano cattivi e sadici'. Quando poi studi recenti e semplici analisi aprono nel muro narrativo dell'olocausto raccontato come una cattiveria gratuita fin da quando ne ho memoria, le crepe di un colonialismo (nell'era del colonialismo badate bene) di forma differente ma sostanzialmente molto simile al tradizionale portato avanti fino ai giorni nostri.
Ecco questo atteggiamento tossico oramai applicabile alla qualunque è diventato onnipresente nelle nostre vite, laddove forme di comunicazioni libere possono dar voce a punti di vista differenti che minano le certezze del mainstream si utilizzano metodi collaudati volti a sminuire, ridicolizzare, colpevolizzare il semplice pensiero. Che sia il concetto di autorevolezza (sempre a convenienza) applicato ad una materia che non lo prevede come la scienza/medicina, che sia una moralità totalmente soggettiva ed inventata, cieca e decontestualizzata che tiene conto dei poveri bianchi invasi ma chiude gli occhi su altre etnie, paesi e categorie semplicemente fingendo che non esistano.
Tutto 'o burdello pe dicere che ripetere a pappagallo che i russi sono cattivi e gli ucraini sono dei martiri non rende giustizia né agli uni né agli altri, tantomeno a noi che soffriremo presto le conseguenze di manovre di potere molto più alte di una guerriglia fatta nel giardino dell'ex URSS, il riattivarsi di un conflitto che è già mondiale ed è solo all'inizio, alimentato e detonato (suppongo mio malgrado molto presto) proprio grazie alla plasticosa sensibilizzazione basata su propaganda, tematiche vuote e l'indotta supponenza occidentale/europea che ci ha portato negli ultimi 60 anni a crederci dei pataterni scesi in terra quando poi ce steveme accapputtanno per un raffreddore.