Comunque non è che gli errori si "cacciano", gli errori si "notano", e se si notano è colpa di chi li commette, non di chi li nota.
Che poi non capisco come si possa dire che le cacate nella puntata 3 siano esigenze cinematografiche, mentre quelle nella 4 sono da chiavarsi le mani nelle orbite. Far sbucare Arya dal nulla rappresenta il modo in cui non si è riusciti a trovare una soluzione degna alla storia del Night King, tra tutti i difetti di sceneggiatura della serie questo è senza dubbio il peggiore.
Poi dite tranquillamente che la 3 vi è piaciuta più della 4, non significa che siete stupidi o che chi ne fa notare gli errori si debba sparare la posa. Però gli errori sono oggettivi e stanno lì, se metà degli spettatori li nota ve ne dovete fare una ragione.
Ma poi la solita giustificazione "eee ma ci sono draghi e zombie, la prendete troppo sul serio" ma che cazz vo ricere 
Con Game Of Thrones siamo arrivati a un'isteria collettiva con persone che non fanno altro che guardare le puntate e fare la caccia all'errore marchiano così da potersi atteggiare sui vari social da veri dritti.
A notarsi sinceramente è soprattutto questo.
Mi dispiace che ti sei sentito personalmente accusato e sicuramente non era questa la mia intenzione, il discorso (peraltro generalissimo) sul prendersi troppo sul serio è riferito al fatto che parliamo di un prodotto di intrattenimento e quindi di stare più sciolti per questa ragione e non perché sia un fantasy.
Sulla differenza tra puntata tre e puntata quattro è presto detto.
La puntata tre, come ho scritto, segue uno schema classicissimo, quasi Propp-iano, con antagonista, eroe, vari aiutanti dell'eroe, maghi e risolto con l'ancora più classico dei cliché, Arya che sbuca all'ultimo secondo e fa il suo.
Un classico espediente cinematografico.
Dato che, mi ripeto, esiste una struttura deterministica (il Dio della Luce) nell'universo narrativo di GoT e che Arya è l'eroina "prescelta a", davvero dovevano mostrarci come è arrivata alle spalle del Night King sacrificando una questione di
linguaggio ?
Il punto è che, ragionevolmente, sono disposto a mollare l'osso nel momento in cui vedo che determinate scene sono asservite a delle rappresentazioni concettuali e che con la forza delle immagini si vuole raccontare qualcosa allo spettatore, che poi è uno dei sensi più intimi di questo tipo di narrazione.
Che l'intento fosse quello è palese dal tipo di fotografia adottato, per dirne una: luce naturale e buio.
Se uno va a fare la punta al cazzo trova problemi tattici giganteschi o possibili deus ex in ogni battaglia della storia del cinema ed è assurdo stare qui a ricordare come questa sia un'opera di finzione e il senso non sia riprodurre lo scontro più razionale ma quello che può emozionare e trasmettere sensazioni, a costo di sacrificare qualcosa sull'altare della realtà.
Diverso è per la puntata quattro. Quella scena di Rhaegal abbattuto è non solo scritta male ma realizzata peggio e serve a due compiti: sorprendere lo spettatore in maniera cheap (cazzo, non me l'aspettavo!!!) totalmente decontestualizzato dal resto della puntata e portare la trama complessiva dal punto A al punto B.
Riassumendo: la quattro è prova di cattiva, o quantomeno discutibile, scrittura, la terza è una scelta precisa degli autori di puntare su dei fattori diversi e squisitamente iconici/cinematografici. Ci passa il mondo tra le due cose.
Quella della quarta puntata è una deficienza che GoT si porta avanti dalla settima stagione, alcune cose che vanno così
perché sì in maniera totalmente disarmonica con il resto.
A margine, ribadisco che non m'importa nulla che gli sceneggiatori abbiano cambiato l'eroe da Jon Snow ad Arya solo dalla sesta stagione in poi: quello che mi interessa è che, guardando indietro, io possa dire "vabbè, ci sta".
Personalmente, il percorso di Arya è più interessante di quello che si sarebbe avuto con Jon Snow principe promesso e caduto dal cielo e segue l'ottica, ancora più marcatamente decostruzionista del fantasy, della serie rispetto ai libri. Infatti in questi ultimi ci sono due percorsi che Martin porta avanti parallelamente, quello revisionista (non importa dei personaggi e non esiste alcun destino, c'è solo la storia) e quello strettamente classico rappresentato dagli Estranei, i draghi e la (probabile) resurrezione di Snow. Insomma, Martin ha compiuto (sta compiendo in realtà) un lavoro simile a quello di Moore su Miracleman che da una parte fa e dall'altra disfa.
Nella serie è chiaro che, al netto di un allargamento nelle ultime stagioni, la seconda linea narrativa risulti pesantemente compressa rispetto alla prima e il fatto che sia Arya ad accoppare il Night King tende proprio a seguire la struttura
tout court decostruzionista della serie, con una vera e propria Nessuno che davanti alla Morte ne diventa prima serva e poi antagonista, riuscendo infine a sconfiggerla e a risolvere anche la diatriba interiore che si portava avanti da tempo.