La questione della legge elettorale è una porcheria.
Non esistono alchimie perfette, esiste la scelta tra rappresentatività e stabilità.
Se tiri fuori una formula maggioritaria, magari affiancandoci anche un bel premio, allora grazie al cazzo che puoi governare. Ma a che prezzo ? Fai fuori ogni partito che non vince nell'uninominale, praticamente è uno spoil system (il vincitore prende tutto), utilizzato perlopiù in società che si presuppongono coese. Qua mi pare che la politica, una parte della politica, invece di affrontare il fatto che quella italiana non lo sia mai stata e non lo è certo adesso, stia provando ad affogare in lacciuoli la frammentazione reale, cosa già tentata con la riforma costituzionale monocamerale. E quindi nel prossimo futuro potremmo ritrovarci per davvero con ultraliberisti/fascisti in Parlamento e BASTA, allora hai voglia a piangerti quando potevi votare PaP e non l'hai fatto o hai scelto il voto utile.
Poi è proprio in questo momento di parlamentarismo a coalizione post-elettorale, come diceva Francesco, che va mandato a Montecitorio/Madama il rappresentante delle proprie istanze, come si faceva nella prima Repubblica. Nessuno ha i numeri per governare da solo o con la propria coalizione, dunque bisogna evitare che si tiri fuori l'ennesimo scempio all'italiana con una legge elettorale dalle caratteristiche di cui sopra.
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Per me si sta un poco esagerando menandosi proprio nella propaganda ad occhi chiusi. Interessante e condivisibile ciò che dici (sempre mettendosi a guardare le cose dal tuo punto di vista), però il passaggio che ho evidenziato suscita in me non poca ilarità, se le sorti della nazione stanno in mano ad un partito nato da tre mesi, uscito fuori dai centri sociali, jamm checazz.
Leggere il programma dei ragazzi è pure piacevole, non fosse per il fatto che per attuare certe cose bisognerebbe tornare indietro di 50 anni e vivere fuori dal mondo.
Leggo robe come:
'costruire un’altra Europa fondata sulla solidarietà tra lavoratrici e lavoratori, sui diritti sociali, che promuova pace e politiche condivise con i popoli della sponda sud del Mediterraneo' ;
'il diritto dei popoli ad essere chiamati ad esprimersi su tutte le decisioni prese sulle loro teste a qualunque livello– comunale, regionale, statale, europeo – pregresse o future, con il ricorso al referendum.' ;
'l’amnistia per i reati legati alle lotte sociali, sindacali e ambientali' ;
'la fissazione di un tetto per gli stipendi e le liquidazioni dei grandi manager'.
Cose pure condivisibili ma che non tengono conto di quella che è la realtà non solo del paese, ma del continente intero. Insomma si smette di far politica e si inizia a filosofeggiare. Bisogna capire che certe cose sono ormai indispensabili, come il dialogo con le altre forze politiche d'altronde, che se per assurdo attui l'ultimo punto finisci d'essere appetibile per le grandi aziende che non ci vengono proprio più ad investire nel tuo territorio. Per me è una proposta insufficiente sotto tutti i punti di vista e che non può tornarci minimamente utile per gli estremismi che esprime in ogni punto. Faccio seriamente fatica a vedere una sinistra così estrema al governo in un paese così evoluto, da mo a tot anni, perché è proprio l'idea di sinistra estrema a non tenere il passo con il mondo moderno.
E ci tengo a precisare che in molti punti il programma di +Europa e quello di PaP si somigliano molto, legalizzazione droghe leggere, diritti civili, ambiente. Anche sull'Europa ci sono visioni molto simili. Si ha solo una visione del mondo economico e del lavoro completamente differente, e manco a ripeterlo io trovo la visione Radicale assai più realista.