Più che altro la concomitanza influenza sparita/mascherine e restrizioni è tutt'ora incerta e soggetta a dibattito scientifico, ma spacciata come sicurezza assoluta solo dai media e qualche bestia nostrana. Non a caso Osterholm, il responsabile covid della Casa Bianca nonché probabilmente il più grande epidemiologo americano, ha parlato di "viral interference", un concetto poco conosciuto e totalmente lasciato indietro dalla propaganda dei bbburioneeee di questo paese.
Per farla proprio breve e spiegando al meglio delle mie possibilità, l'interferenza virale è un fenomeno per cui un patogeno occupa lo spazio prima destinato a un altro patogeno. Non è un caso, ad esempio, che il Giappone non abbia fatto granchè - per non dire nulla - allo scopo di mitigare il covid, eppure non ha praticamente avuto influenza stagionale. Cosa che non gli era riuscita nel 2014, quando si beccarono un ceppo monstre che fece decine di migliaia di morti e decisero di mitigarlo con restrizioni varie (con risultati zero). Altri paesi che hanno soppresso il covid e con le misure tutt'ora in vigore, hanno invece avuto l'influenza stagionale. In molti, infatti, stanno collegando l'esplosione di un hCOV (il virus del raffreddore) negli USA all'abbattimento del Sars COV 2, evidentemente sono entrati in competizione e il virus meno dannoso per l'ospite ma con un parametro R0 più alto lo sta mitigando.
Tra l'altro Osterholm, come tutti i grandi, dice apertamente che madre natura sta facendo qualcosa che non siamo in grado di capire. Il che dovrebbe essere il primo diktat della scienza, diventata una specie di distributore automatico in cui infili un gettone e a forza deve darti una risposta. Metodo che ci ha portato ai disumani lockdown.
PS. per tutto il ragionamento di cui sopra, il covid potrebbe aver addirittura soppiantato definitivamente l'influenza stagionale o ridotta a un parametro bassissimo.