Spiegaci.
Da qualche giorno sento di medici, infermieri e scienziati che chiedono un lockdown generalizzato perché le strutture sanitarie sono in affanno: chiedere un lockdown generalizzato sulla base dei dati di ospedalizzati e terapie intensive è come guidare un'automobile guardando nello specchietto posteriore. Per non parlare dei decessi.
La curva apripista è quella dei contagi, che indica il trend con cui si sta muovendo il virus nel territorio nazionale. Attenzione che parlo di trend e non di numeri assoluti, perché esiste sicuramente una sottostima dei rilevati positivi. Dall'andamento di questa dipende l'andamento di ospedalizzati, TI e morti.
Le obiezioni che vengono fatte vergono, fondamentalmente, sul non considerare più affidabile questa curva perché:
1) è saltato il tracciamento, quindi c'è un effetto saturativo che porta a falsare la curva;
2) dati ospedalieri e decessi non sono allineati.
Queste puntualizzazioni le trovo discutibili perché:
1) se esistesse un effetto saturativo non scenderebbe la percentuale di positivi/tamponi e in molti si fanno infatti il tampone privatamente sopperendo all'inefficienza delle ASL;
2) dati ospedalieri e decessi non sono ancora allineati per una semplice questione cronologica: la curva sanitaria recepisce quella dei contagi dopo 10 giorni, quella dei decessi addirittura oltre questo intervallo.
In un momento dove è saltato non tanto il SSN ospedaliero ma il collegamento tra ospedale e casa, in molti sono deceduti senza di fatto ricevere assistenza (come a Bergamo in marzo) e dunque è aumentata la mortalità rispetto a quanto visto nei mesi passati.
Specificato quindi perché ritengo la curva dei contagi ancora affidabile per comprendere il TREND pandemico, è importante sottolineare come da dieci giorni circa abbiamo lasciato l'esponenziale con raddoppio settimanale e siamo in una più mite crescita lineare; addirittura gli ultimi dati farebbero pensare a una stabilizzazione, a un picco lungo sul dato mediano (plateau). Quelli di oggi paiono confermare questa tesi, se non di più.
Ciò distruggerebbe definitivamente l'associazione per avere il picco devi fare lockdown, e cioè che in assenza di un blocco generalizzato di tutto questa pandemia cresca esponenzialmente fino a quando non ha creato immunità di gregge, con relativi decessi.
Parliamo di una cazzata, perché se chiudi tutti i luoghi dove ci possa essere assembramento al chiuso (bar, ristoranti, cinema, teatri, scuole, uffici) desaturando i mezzi di trasporto, metti un coprifuoco alle 22 che evita serate in casa d'altri, puoi comunque consentire la mobilità personale e non hai bisogno di murare la gente in casa. Inoltre la paura modifica naturalmente i comportamenti delle persone, ci sono le mascherine eccetera.
Pare poco, ma è esattamente il bilanciamento tra salute ed economia che si cercava. Una parte del Paese continuerà a produrre, la gente non perderà la testa come a marzo e comunque la curva scenderà mantenendo almeno in parte le libertà fondamentali del cittadino.
Certo accetti un picco sicuramente più alto rispetto a quello di un lockdown totale fatto in maniera totalmente preventiva, ma bisogna ricordare che innanzitutto parliamo comunque di un semilockdown e quindi un picco più basso rispetto a quello naturale e che, soprattutto, il confinamento non eliminerebbe il problema, spostandolo solo più in là. Se i vaccini sono in arrivo, eviteremmo un attimo la guerra civile che deriverebbe da una perdita massiccia di domanda, quindi occupazione.
Chiudo con due grafici:


Picco Irlanda, 17 ottobre, lockdown Irlanda, 21 ottobre.
Picco Belgio, 30 ottobre, lockdown Belgio, 31 ottobre.