Anche se non sono un fine analista nè un sociologo-antropologo-filosofo intervengo umilmente per dire quanto mi hanno insegnato negli esami di urbanistica
Sapete cos'è il carico urbanistico? E' un parametro che vuole determinare quantitativamente il livello minimo necessario dei servizi del sistema-città. Per esempio parcheggi per abitante , mq di verde attrezzato per abitante, mq di fronti commerciali per abitante, posti letto negli ospedali per abitante et cetera.
Viene determinato ed usato per la costituzione dei Piani Regolatori Generali, cioè vengono calibrati i servizi della città (parcheggi, scuole, ospedali, aree verdi...) in funzione della popolazione attesa (calcolata in ordine dei vincoli apposti; es. n. piani max dei palazzi o superfice fondiaria max). E' intuitivo che questo lavoro va fatto a monte (viene prima la strada e poi i palazzi attorno e non puoi costruire una stradina ad una corsia se hai previsto i grattacieli) ed è il motivo della difficile gestione dei centri storici.
Qui viene il problema dell'abusivismo: se il PRG prevedeva palazzi al massimo di 4 piani e invece viene il palazzinaro e me li fa di 8 si crea un sovraccarico urbanistico che non può essere assorbito dai servizi. E' un esempio il Vomero, in cui non ci sono parcheggi, le strade sono palesemente troppo piccole rispetto ai palazzi attorno, i mezzi di trasporto sono insufficienti e via discorrendo. Così come Pianura, Soccavo, Bagnoli limitandomi alla zona flegrea. E' lo stesso problema di Roma nell'epoca post palazzinari degli anni 80-90.
Il problema imho nasce quindi dal basso, dai privati- sia i poveracci che si fanno la veranda sia i cummenda che alzano 3 piani- ma anche dalle istituzioni spesso complici dello scempio.
Concludo ponendo una osservazione per Capetiello. Hai citato Budapest e Valencia che sono due esempi di città che hanno subito grandi rivoluzioni urbanistiche.
Budapest ad opera del regime comunista che ha dato alla capitale una conformazione urbanistica metodica, scientifica, precisa spazzando però via la memoria storica della città.
Valencia ha avuto una rivoluzione urbanistica non indifferente dagli anni 60 - e continuata per 50 anni- quando hanno deviato il corso del fiume Turia, le cui esondanzioni avevano fatto gravi danni economici e non solo. La conformazione urbanistica della città ne ha subito inevitabili stravolgimenti. Per intenderci è come se a Roma deviassero il corso del Tevere.