La cosa bella degli anni ottanta è che erano ancora "casalinghi" nel senso che i look dei cantanto, le mode, le musiche (molte splendide), i film dell'orrore per ragazzini etc etc etc non erano decisi a tavolino dai produttori esecutivi delle multinazionali o almeno non quanto adesso dove l'autoproduzione non esiste più e la libertà creativa degli artisti è ridotta a quasi zero.
sul boom culturale degli anni '80 ha influito tantissimo il boom tecnologico. i primi computer, la tv generalista.......insomma c'era l'entusiasmo di scoprire, di innovare, spesso anche in maniera pacchiana e forzata, ma è stata l'epoca in cui la cura per la forma si è sovrapposta alla cura per il contenuto......
non credo che l'autoproduzione non esista piu, anzi esiste in misura infinitamente maggiore rispetto all'epoca. ti porto l'esempio riguardo al campo del quale sono da sempre appassionato, sebbene omunuque il discorso è applicabile in un infinità di ambiti: negli anni '80 per fare un pezzo elettronico dovevi comprare milioni di lire di attrezzature, studiarle e poi trovare l'etichetta disposta a investire (e per investire si intende produrre un tot di vinili, con costi che lascio immaginare) e infine sperare che la distribuzione facesse il proprio lavoro. oggi basta un computer, un forum dove iscriversi e rompere le palle a tutti con domande insulse tipo "cm s fa il basso d giggione?", una digital label che si limiterà a pubblicare un file su vari mp3-stores e poi facebook con la pala. insomma un processo semplicissimo, velocissimo e a costi contenuti. per contro però
1. data la facilità del processo, è praticamente consetito a qualunque imbecille di iniettare cacate nel mercato musicale
2. costi bassi, ritorni bassi, investimenti bassi, qualità bassa
3. negli anni 80 si era sottoposti all'ascolto di un centinaio di dischi all'anno (considerando anche che difficilmente si esportava), alcuni dei quali sarebbero finiti nel dimenticatoio mentre altri avrebbero assunto un posto nella memoria collettiva. oggi c'è un bombardamento quotidiano di roba proveniente da ogni angolo della terra, e come conseguenza ai punti 1. 2. parliamo di roba qualitativamente livellata, verso il basso
facile che in un contesto del genere ciò che paghi realmente sia il "saper vendere" i prodotti, piuttosto che il "saper fare". conta insomma la forma, perchè è l'unica discriminante in grado di far emergere. questa per me è la differenza, frutto di un processo, che malgrado tutto dobbiamo considerare come "evolutivo", irreversibile e destinato ad evolversi a velocità crescente