Ho un'amica laureata in ing. gestionale e che ora è alla specialistica. In realtà mi sembra molto più sfiziosa di come la descriviate, perchè ad esempio un progetto che ha proposto insieme con altri studenti per un concorso bandito da confindustria è arrivato tra i primi 10 (poi non so come sia finito, visto che dovendosi laureare a breve non ne vuole sapere di perderci troppo tempo). Non mi sembra una cosa da poco, visto che vi hanno partecipato aziende, anche grosse. Al di là di questo il ruolo principale mi sembra di capire che sia quello di mettere insieme due concetti, cioè quello di azienda con quello di progettazione.
Che poi ci sia gente che non sa fare nulla è un altro conto. Ad ogni modo, come ogni altra ingegneria, anche questa è inutile e serve solo per dire "sono un ingegnere", dato che ormai fa tendenza esserlo.

ma alla fine, in linea teorica, il ruolo dell'ingegnere gestionale sarebbe estremamente strategico nell'ambito del managment aziendale e non solo. nella pratica però, non è niente che non possa essere fatto da altre tipologie di ignegnere. forse il problema sta nel fatto che è una disciplina ancora "acerba", senza quindi un corpus di metologie e teorie specifiche "del mestiere", tanto che poi si ritorvano a fare un ammiscafrancesca di informatica, meccanica, una spolverata di economia e che dio li aiuti. alla fin fine, l'unica vera cosa che serve ad esercitare la professione (o per elevarsi dalla condizione di giovane di puteca che sa risolvere le equazioni differenziali) non te la dà ne la gestionale ne nessun'altro cdl: il polso, il carisma e l'esperienza per avere il controllo su uomini, mezzi e denari al fine di realizzare qualcosa utile all'umanità. questa purtroppo è una cosa che si conquista sul campo (cit.

) e se un informatico e un meccanico possono, nel mentre, usare i propri mezzi per partire dal basso e fare gavetta, il gestionale parte un po svantaggiato perchè sa un po di tutto e niente di qualcosa. poi mi sbaglierò eh......