86 pg/mL riconosciuta dall’organo antidoping (e dalla wada) come quantità che non ha alterato le prestazioni del giocatore, motivo per il quale, se dovesse essere squalificato, non gli verrebbero tolti i trofei raggiunti.
Cosa palesemente diversa, per esempio, con quello che è successo in altri sport come il ciclismo, dove ad Armstrong sono stati tolti tutti i trofei.
Quelli sono casi di slealtà, questo è stata chiaramente una negligenza, seppur vietata.
Nel campione del 10 marzo 2024, prelevato durante il torneo di Indian Wells, erano stati rivelati metaboliti per 86pg/mL, una quantità infinitesimale. Nel campione del 18 marzo 2024, ne erano stati rivelati ancora meno, 76pg/mL. Tre medici esperti e indipendenti rispetto all’ITIA, chiamati a pronunciarsi sulla vicenda, avevano stabilito la non colpevolezza del tennista italiano. Si tratta di Jean-François Naud, Xavier de la Torre e David Cowan. Il primo è il direttore del laboratorio WADA di Montréal, in Canada; il secondo è il vicedirettore scientifico del laboratorio WADA di Roma; il terzo è professore emerito presso il Dipartimento di scienze ambientali, analitiche e forensi del King’s College di Londra, già alla testa del laboratorio WADA del Regno Unito.
indica le quantità prese (beccato due volte, chissà quante altre volte non è stato sgamato) e le definisce infinitesimale di sua sponte, ma non ci sono soglie minime. E' un anabolizzante, anche una minima quantità ti da un qualcosa in piu, altrimenti la userebbero tutti quanti. La stessa cosa dei dei bibitoni di agricola.
Eccellenza un par de palle, giocasse pulito.
Vi state arrampicando sugli specchi solo perchè "italiano", fosse stato francese gli avreste già scuoiato le palle.