Alemà famm na cortesia: vatti a leggere "Les partis politiques" di Maurice Duverger e pò parlamm.
In America Democrats and Repubblican sono orientamenti ideologici non partiti.
Nun tenen è sezion, non hanno responsabili interni nè segretari nazionali o locali. Al massimo un comitato di coordinamento, fatto da senatori, membri del congresso ed ex presidenti, che ha lo scopo principale di individuare i candidati.
Non parliamo a vanvera, su.
La vittoria di Bush nel 2004 basta ed avanza per dire che gli Americani guardano a tutto tranne che ai fatti (debito pubblico che impennava, dollaro sempre più in crisi, la situazione in Iraq ed Afghanistan che nun cambiav).
Lì fu messa sul piano che se vinceva Kerry vinceva il terrorismo, ed i boccaloni ci cascarono come pere. Non bastarono gli scandali, Michael Moore, i sant e i maronn. L'elettorato dell'Iowa e del Kentuky ò vutav, niente cazzi.
La differenza tra partiti europei ed americani è principalmente questa: la visione diversa del cambiamento della società e nell'enfasi che questa viene data nel gioco degli schieramenti politici. Anche se oramai in Italia ci si sta appiattendo in direzione americana, c'è da dire.
Eeeeish Michael Moore, Madre Teresa e Che Guevara. E ghiamm che Michael Moore se lo cacano giusto qui in Italia i i Vendolari e i tristissimi seguaci di Ferrero. La stabilità politica che c'è in America qui in Europa ce la sogniamo. Parli di multinazionali e di lobbismo: mo' aggia veré se in Europa succede il contrario. Noi abbiamo permesso alla Fiat di diventare quello che è, con i nostri soldi. Negli Stati Uniti c'è una visione pragmatica delle cose che investe società e organizzazione politica. Kerry pagò duramente, perché si alienò l'elettorato del Sud, a vantaggio dei cosiddetti radical chic, con slogan vuoti, riuscendo a perdere elezioni già vinte in partenza, dato che sono gli stati del Sud a determinare quasi sempre il presidente uscente e negli stati del Sud glene passa po' cazzo dell'apertura ai diritti dei gay, della cultura, delle ammuine con le star hollywoodiane. Basta far presa sulla famiglia, promettere politiche familiari (poi disattese da Bush) che ne rafforzino l'idea. Leggiti "Considera l'Aragosta" di Wallace e del viaggio elettorale che si è fatto al seguito di McCain e poi ne riparliamo.
In Europa c'è un vecchiume pazzesco. Vai oggi in una fabbrica del nord a parlare a un operaio di Comunismo e giustamente quello ti prende a scarpate nel culo, perché gliene fotte assai del Socialismo reale e della rivoluzione. Vuole arrivare a fine mese con la paga e vivere. In Italia ci si riempie di slogan vuoti, si fa riferimento a ideali usurati dal tempo, anacronistici, antistorici, esibiti a mo' di feticcio e poi quando riesci (in modo miracoloso) a trovare uno straccio di programma scritto su carta su cosa intendano fare del Paese, una volta eletti, non sai se ti trovi a leggere un pamphlet comico o se stai vivendo nella Cacania di Musil. In Europa il partito "popolare", mi riferisco alla formazione conservatrice nel parlamento europeo, che ha chiara matrice cristiana, è un guscio vuoto di contenuti da sempre. Idem il partito socialista.
La vittoria di Hollande è più un votare contro che un votare a favore di qualcuno, la stessa logica che è successa qui in Italia nei confronti di Berlusconi. Purtroppo temo che fino a quando non si rinuncerà a quote di sovranità nazionale in funzione di un Europa politicamente forte, rimarremo ostaggi di partiti che si assomigliano in modo tragico per programmi; rimarremo ostaggi del ricatto di partiti antistorici che fanno leva su ideali estinti nel secolo scorso; rimarremo ostaggi del populismo dei Bossi e dei Bertinotti del passato, dei Di Pietro e Beppe Grillo di adesso, di tutti 'sti personaggi che cavalcano l'onda dell'antipolitica. A me personalmente andrebbe bene una soglia di sbarramento che elimini tutto 'sto pattume e che permetta a 2/3 formazioni politiche di alternarsi alla guida del governo, senza ricatti dell'uno o dell'altro, ma a quanto pare è utopia e purtroppo devo dire, a leggere i risultati politici, che anche in Europa è in atto l'italianizzazione della politica, con partitini e partituncoli, con capipopolo improvvisati, con la crisi dei grandi partiti ancorati a un'idea del passato anacronistica e sepolta nel secolo scorso.