Genova - “Scusa ma ti chiamo sindaco”: a Rosello, un Comune dell’Abruzzo di appena 300 abitanti in provincia di Chieti,
è stato eletto sindaco lo scrittore Federico Moccia, autore di “Tre metri sopra il cielo” e, appunto, “Scusa ma ti chiamo Amore” .Lo scrittore, candidato della lista civica “Autonomia e libertà”, ha ottenuto l’89,47% delle preferenze con 142 voti, contro l’altro candidato, Salvatore Masciotra, della lista “Rosello nel cuore”, che ha ottenuto il 10,12%, con appena 16 voti. Rosello è il Comune adiacente a quello che ha dato i natali alla moglie di Moccia, Giulia La Penna.
Il sindaco del paese più piccolo d’Italia
Lo spoglio più rapido di queste Amministrative 2012 è sicuramente avvenuto a Blello, nel bergamasco. In questo paesino di 74 abitanti (minorenni compresi) - e qualche decina di residenti all’estero, è bastata un’ora per sapere l’identità del nuovo sindaco: si tratta di Luigi Mazzucotelli, che con 38 voti (circa il 55,9%)è diventato il primo cittadino del paese più piccolo d’Italia. I candidati sindaco eran o in tutto quattro, mentre e i votanti sono stati 69. Nell’urna c’era anche una scheda bianca. Alla maggioranza sono stati assegnati quattro consiglieri comunali, alla minoranza due.
“Ti piace vincere facile?”
Non ha dovuto nemmeno attendere che iniziasse lo scrutinio delle schede, il candidato del Pdl Luigi Fiorucci, per avere la certezza di essere stato confermato sindaco di Latera : era infatti l’unico candidato alla poltrona nel piccolo centro della provincia di Viterbo.
È bastato attendere fino metà mattinata, quando la percentuale dei votanti ha superato il 50% più uno. Alla 15, orario della chiusura dei seggi, i votanti avevano superato quota 67%. E sono subito cominciati i festeggiamenti.
Latera non è il primo comune della Tuscia in cui si presenta un caso di unico candidato sindaco: già due anni fa avvenne fu lo stesso per Corchiano e ancora prima per Canepina. Nei precedenti casi gli aspiranti primi cittadini erano entrambi del Pd.
Niente sindaco a Sasso di Castalda
Nel piccolo comune in provincia di Potenza, che conta 846 abitanti, era presente un’unica lista per il rinnovo dell’amministrazione comunali. All’apparenza, una passeggiata la riconferma per il sindaco uscente Rocco Perrone e della sua lista “Democrazie e sviluppo”.
Peccato che su 1145 aventi diritto, alle urne si siano presentati s olo 534 elettori, pari al 46,43 %, impedendo così il raggiungimento del quorum. Per questo motivo il Comune sarà retto da un commissario prefettizio per un anno, fino alle nuove elezioni.
Lo scrutinio si è svolto regolarmente: il candidato sindaco ha ottenuto 478 voti validi, con 23 schede bianche e 33 nulle.
In provincia di Pordenone eletto il sindaco “costretto”a candidarsi
Fabio Borsatti, nuovo sindaco di Cimolais, è forse il primo caso di amministratore comunale contro la sua volontà. La sua candidatura è stata infatti decisa a un’ora dalla chiusura della consegna delle liste, quando a Cimolais (507 elettori) ci si è accorti che fino a quel momento si era presentato un solo candidato, Gino Bertolo.
Temendo di non raggiungere il quorum, come spesso accade nei comuni di alta montagna, lo stesso Bertolo ha convinto Borsatti a presentare una “lista civetta”. Che ha inaspettatamente vinto: il 60% dei 507 elettori di Cimolais ha votato proprio Borsatti, che non ha fatto campagna elettorale e anche pubblicamente aveva riconosciuto il proprio ruolo di sparring partner: «Ho mantenuto il patto, tanto che non sono nemmeno andato a votare e i miei congiunti hanno dato la preferenza a Gino. Ora mi trovo in una situazione di grande imbarazzo, tuttavia non potrò rifiutarmi di guidare il paese».
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Possiamo chiudere.
