Il Socialismo è morto e sepolto con Mitterand dopo la sua seconda elezione. In generale è morto e sepolto dal secolo scorso e non ha alcuna ragione di esistere in questo millennio, se non nella testa dei nostalgici per raccattarne qualche voto di qua o di là: è un feticcio del passato. Si ragiona principalmente sui programmi, ci si può rifare a una tradizione passata, all'idea dell'uomo, ma la sostanza non cambia: parlare di "popolari" o di "socialisti" in questo millennio è anacronistico e antistorico e per fortuna le nuove generazioni lo hanno capito benissimo. In America sono decenni avanti a tutti. Due partiti. Due tradizioni. Due partiti fortemente pragmatici, legati a linee programmatiche chiare e precise, non a ideali che diventano vuoti quando a questi non seguono i fatti, il metro di giudizio migliore per giudicare l'operato di un presidente, di un partito o di entrambi: i fatti.
Hollande è un Prodi magro. Un personaggio politico dallo scarsissimo carisma, se paragonato a Mitterand. Ha vinto principalmente perché visto come "meno peggio" dai cittadini francesi. Ha vinto perché come in Italia, anche là in scala ridotta rispetto a noi, c'era un personaggio politico volgare, meschino, legato ai poteri forti, garante dei ricchi, dotato di un egocentrismo fuori dal comune. Ha vinto perché è tradizione consolidata che in tempo di crisi i governi in carica non vengano rieletti e in questo caso è toccato alla Presidenza. Felice per la dipartita di questo nano stronzo. Indifferente per l'elezione di questo Prodi d'Oltralpe.