non si potrebbe fare in modo che anche qui in Italia i cartellini siano in mano alla franchigia?
Scusami, letto solo ora. Mi sono espresso male, i cartellini non sono della franchigia ma della lega (volevo scrivere lega, ma penso si era capito il lapsus).
Comunque no, la Nba è un'azienda che produce utili e profitti con azionisti ed investitori. E' lei che si prende i soldi dei diritti tv, li distribuisce in parte alle franchigie, gestisce il proprio marketing, organizza il meccanismo (oneroso) per le città che vogliono una franchigia propria.
Spesso si confonde NBA, che è l'impresa (come altre minori) che organizza il torneo, con la USA Basketball, che è la federazione americana in senso stretto, quella che organizza nazionali e tornei amatoriali.
Essendo un impresa che produce spettacoli sportivi, è la NBA a detenere i cartellini, non certo le franchigie. Ed è in quest'ottica che si inserisce anche un meccanismo come il draft: il giocatore appena uscito comunque ed in ogni caso è acquistato dalla lega, è il posizionamento (ed il relativo diritto di avvalersene della franchigia) nelle franchigie che viene contrattato e stabilito con precisi criteri.
Quando la Juvecaserta ha contrattato ad esempio Glouchkov, ha contrattato con la NBA non certo con i Phoenix Suns.
E così funziona per baseball, hockey, football americano, ed anche con il calcio. La MLS questo fa. Beckham fu contrattato dal Milan con i Galaxy solo per quanto concerne l'utilizzo, ma i termini onerosi e non del prestito Galliani li stipulò con la MLS.
Qui funziona in modo diverso: la FIGC, la UEFA e la FIFA sono federazioni, gestiscono diritti tv ed altro per i propri eventi, ma non sono associazioni di persone o enti aventi come fine quello del lucro, ottenuto con metodo economico. Quelle sono le squadre. Capito la differenza?
Per cambiare dovrebbe essere rivisto l'intero modo d'intendere lo sport, non solo in Italia, ma in tutta Europa.
Ah, comunque sia, il diritto commerciale italiano non vieterebbe un cambiamento del genere. Il punto è che sarebbe proprio il modo di intendere lo sport in Europa ad essere messo in discussione...