Uomo che manca di qualunque slancio imprenditoriale, nonostante la narrazione lo vuole dipingere come lo Steve Jobs del calcio.
Non è un caso che il cinema non sia più un business rilevante per lui, mancando rotolamento di visione e di spirito di adattamento ai nuovi scenari che si materializzano nelle industrie dove opera.
Il fallimento nel calcio sarà a breve, un uomo del gente non da alcuna garanzia di continuità con la sua visione miope e semplicistica di un mondo complesso e in evoluzione. Inoltre, come nel mondo del cinema, si è fatto terra bruciata attorno con comportamenti da psicopatico e nessuno più vuole lavorare con lui.
La vicenda con la FIGC l’ultimo tassello nel puzzle di un uomo a cui dovrebbero dare il TSO ormai. Peccato che i famigliari siano anche loro vittime di questo pazzo.
E anche noi siamo lo siamo, a causa principalmente di una stampa da 4 soldi che nell’anno dello scudetto, quarti di champions se ne esce che un mercato dove perdi allenatore, DS e migliore difensore della serie A sostituendoli con dei bolliti e figli della guerra sia un mercato positivo solo perché non hai liquidato tutta la squadra manco fossimo l’Udinese.
L’unica cosa da augurarsi a questo punto è che questo si accappotti definitivamente.