allora luca,sicuramente hai del talento e hai il tempo dalla tua parte,potrai sicuramente affinarlo al meglio.
però a mio avviso il talento si affina studiando e migliorando nella forma,le convenzioni grammaticali e stilistiche si possono aggirare/ignorare/stuprare quando si è giunti ad un certo grado di maturità e consapevolezza e si è pronti a lasciare il seminato per indicare nuove vie.
ho trovato tutta una serie di aggettivi sostantivi e avverbi usati proprio "a cazzo di cane",cioè messi proprio nel posto sbagliato
anche nei dialoghi ci sono delle espressioni un pò improbabili,insomma tutti "dettagli" che possono far pendere il giudizio in senso positivo o negativo.
Sai Giggì io ho una scuola di scrittura che quasi m'impone robe del genere. Se pensi a Lanzetta scrive un mezzo Napoletano nei suoi libri, se pensi a Petrella trovi lo stesso però su un gradino più alto di italiano, se pensi ancor più su a Brugess si è preso il lusso addirittura di inventare dei vocaboli e di mischiarli con un gergo tanto incomprensibile da diventare poi una seconda lingua.
Lo stuprare i vocaboli fa parte di me stesso, non vi nascondo che non conosco la grammatica ne mezzo verbo "comm faje?" allora vi chiedete, semplicemente scrivo a sentimento.
Non è sinonimo di scarsa umiltà, anzi, semplicemente sto plasmando uno stile che probabilmente in futuro mi caratterizzerà. Qui si parla di arte non di matematica.
Quando ho il foglio davanti non riesco a prefissarmi un obbiettivo, degli schemi, non riesco a badare alla grammatica perché mi immedesimo in quello che sono i protagonisti, quelli che sono gli scenari e le ambientazioni.
Secondo il lettore scrivere magari è una cosa facile ma così non è, non è il tema delle elementari dove devi stare accuorto alla grammaticca oppure il tema della maturità dove vince chi scrive paroloni più difficili. La letteratura è un qualcosa che esce da ogni schema, libero da ogni vincolo, dalla grammatica, dal buon costume, dal senso talvolta.
Avete mai preso in mano un libro di Isabella Santacroce o di Francesca Ferrando? No? Allora è meglio che non ci provate sennò v'impiccate, vi date fuoco, vi lavate gli occhi con l'alcool, insomma, anche la letteratura, sopratutto la letteratura, è questione di stile, gusto e tollerabilità.
P.S: Ciò non toglie tempo e motivazione ai miei studi sia chiaro, ma è proprio questo il punto, della grammatica, punteggiatura, forma e stile non ne voglio sapere molto, sono io a dettare tempi e regole quando ho un foglio tra le mani, ovviamente nei limiti della comprensibilità. Il resto è roba da giornalisti e/o autori da primo stand della Feltrinelli.