però guagliù non fate diventare questo topic un tiro al piccione.
Il racconto l'ho finalmente letto e posso notare, avendo la stessa età di Luca, gli errori che potrebbe fare un ragazzo di vent'anni. Cioè troppa "aggressività" nella scelta dei vocaboli, uso di costruzioni grammaticali imperfette e un'idea di fondo non eccellente.
Però come esercizio stilistico va bene, è una prova. E io ho visto coraggio e voglia di mettersi in discussione, nonostante gli ultimi post dimostrino il contrario...ma parliamoci chiaro, voi davvero lo state massacrando. Alla fine noi siamo quattro mongoloidi su un forum, va bene esprimere un'opinione in maniera civile e costruttiva ma così non si arriva veramente a niente.
Penso che Luca debba crescere, come me e bender che tutt o blocc ten 22 ann (per dirne uno a caso che non conosco di persona), ma non glielo vado a dire in maniera così colma di disprezzo. Altrimenti non parliamo di un consiglio dato in maniera fraterna ma di una smerdiata gratuita...poi se questo era il vostro obiettivo

Comunque io posso dirti solo di STUDIARE seriamente e di non perdere tempo appresso alle psicocazzate che ho letto in questi ultimi tuoi interventi. Gli esercizi stilistici vanno fatti in tutte le salse, quindi devi scrivere sia nel modo del "Pulp" di Bukowski ma anche, per dirne uno, nel modo di "Germinale" di Zola. Abbassa la testa e concentrati, sforzandoti, di fare anche cose che NON ti piacciono. La crescita, soprattutto a livello personale, avviene lì.
Ti raccomando di leggere tutta la letteratura francese dell'Ottocento, di cui sono appassionatissimo. Ti aiuterà, eccome.
Poi per il resto, mi permetto di suggerirti anche Mario Mariani (antesignano di Moravia nella critica sociale) di cui ti consiglio "La casa dell'uomo" e "Per l'ultima volta" da cui è tratta questa frase che credo ti servirà: "
La critica non ha mai rivelato un grande scrittore o autore drammatico ai suoi primi passi e ha sempre soltanto cercato di demolirlo quando lo vedeva circondato dal favore del pubblico. Salvo poi a prostituirsi in salamelecchi ufficiali quando lo scrittore era ormai una gloria certa."
Scrivi e studia, studia e scrivi, non ti adagiare e non dire stronzate. Cià uagliò