Onestamente a me fanno pena quelli che gioiscono delle sconfitte altrui quanto delle proprie vittorie (se non di più). So che fa parte del gioco, ma non fa parte di me. Quindi dello scudetto gobbo mi interessa il giusto (così come della promozione della Salernitana, per dire). Per chi ha goduto oggi pomeriggio, in primis quei patetici bolognesi che hanno esultato al gol dell'Udinese e profanato la nostra canzone, ho solo biasimo.
Il motivo per cui la Juve campione d'Italia, più che farmi incazzare, mi addolora, è che davvero ci vedo dietro una metafora della vita: la gioia immensa, perchè inaspettata, e piena, perchè senza il minimo intoppo, che capita a chi meno la merita, a chi si è macchiato delle colpe più turpi, a chi ha giocato sempre in modo scorretto, a chi si è servito di denaro sporco, a chi è protetto dall'alto ed è sempre più uguale degli altri.
Mentre a noi, che viviamo solo di passione storicamente pulita, tocca ogni genere di beffa.