Il fatto quotidiano:

Mazzarri:“Circa l’incontro Napoli- Inter dello scorso anno, ritengo che si sia trattato di una partita finita in pareggio per una legge sportiva non scritta secondo la quale se ad entrambe le squadre serve un punto, per giunta a fine campionato, difficilmente il risultato sarebbe stato diverso dal pareggio”
Stiamo in mezzo alla merda, conosco bene il fatto quotidiano, non sparano mai puttanate su queste cose.
IL FATTO QUOTIDIANO - Fango su Mazzarri: "Accetta pastette". Poi le accuse su Napoli-Inter: "Una legge sportiva non scritta, se serve un punto..."
Articolo tratto dall'edizione odierna de 'II Fatto Quotidiano'
31.05.2012 10:56 di Redazione Calcionapoli24.it
Fonte: Il Fatto Quotidiano - Antonio Massari e Malcom Paga
Per l’allenatore Walter Mazzarri vale il teorema Buffon. “Meglio due feriti che un morto”. La santa torta di fine stagione. Il biscotto morbido. La spartizione indolore. I magistrati partenopei lo interrogano sul presunto accordo tra la sua squadra, il Napoli e l’Inter del 15 maggio 2011. La partita, penultima giornata della stagione, è uno scialbo e funzionale pareggio per 1 a 1. Un risultato utile ai milanesi, terminati secondi e al gruppo di Lavezzi e Cavani, terzi in classifica e matematicamente qualificati per la Champions League. Il tecnico nega qualunque alterazione raccontando una verità più disarmante di qualsiasi combine: “Circa l’incontro Napoli- Inter dello scorso anno, ritengo che si sia trattato di una partita finita in pareggio per una legge sportiva non scritta secondo la quale se ad entrambe le squadre serve un punto, per giunta a fine campionato, difficilmente il risultato sarebbe stato diverso dal pareggio”. L’indagine è fitta e continua su altri fronti. L’ambiente desolante. Sarebbero coinvolte molte squadre e tesserati. Anche se, scrivono i giudici, “a causa della fuga di notizie riguardante l’in - chiesta di Cremona” i protagonisti delle telefonate “compul - s i ve ” si sono fatti più prudenti e la memoria dei comprimari, improvvisamente labile. Testimonianze in bilico, dice la notizia di archiviazione per undici dei tredici indagati (rimane l’ipote - si di frode sportiva a carico di Matteo Gianello e Silvio Giusti per la partita Napoli-Sampdoria) tra “una negazione dolosa” e “un non ricordo genuino”. Troppo poco comunque. L’al - terazione del risultato, ricordano i magistrati “non è stato provato per nessuna delle partite in oggetto”. E le gare analizzate (Catania-Roma, Samp-Napoli, Chievo Palermo, Napoli- Sampdoria, Napoli-Inter, Lecce- Napoli) erano tante. Così sul campo restano “i complicati flussi di scommesse in grado di movimentare ingenti somme di den a ro ”, verbali (Quagliarella, De Santis, Mascara, Grava e Paolo Cannavaro) a volte rilasciati in fotocopia (dagli ultimi due calciatori, l’ipotesi che Gianello avesse proposto una manovra remunerata per condizionare Napoli-Sampdoria 4-0 del 30 gennaio 2011 per la squadra di casa, in favore degli ospiti liguri viene bollata addirittura con le medesime parole: “L’avrei ritenuta una cosa di gravità inaudita. No so perché Gianello abbia potuto dire una cosa del genere ”). E tante telefonate
Napoli-Inter Sulla gara tra il terzo portiere a disposizione di Mazzarri, Matteo Gianello e i suoi complici, partono messaggi fin dal cuore dello spogliatoio. Per assicurarsi la certezza delle scommesse e del pareggio in un clima “balneare ”: (“Vengono i bambini, nessuno ha intenzione di fare la guerra”) e nonostante le tardive deposizioni: “Non ho mai scommesso sulla partita” di - chiarerà Gianello, Giusti e l’al - lora terzo portiere di Mazzarri ricorrono a un linguaggio non meno pornografico degli intenti. Secondo gli inquirenti “le fighe” sono i calciatori disposti ad accontentarsi e “le chiavate”, le puntate.
Gianello: 11 non vengon tutte! Non vengono tutte 11, 9 si! Capito?
Giusti: Si è!
Gianello: Però penso che problemi ...problemi non ci siano...
Giusti: Si! Gianello: No... assolutamente anzi...
Giusti: Vuoi qualcosa per te Ciccio? Ti prenoto qualcosa per te?
Gianello: Si! Prenotami almeno faccio una chiavata... cazzo!
Giusti: Ti prenoto la camera quella li a 5 stelle o 10 stelle... super 10 stelle
E ancora, nella conversazione tra Gianello e l’ex del Chievo Michele Cossato, accanito scommettitore, il copione non cambia.
Gianello: Ci sono 9 fighe e basta
Cossato: Come? 9 figli? Gianello: Fighe! Fighe! Che vengono problemi non dovrebbero esserci, ok? Per l’orgia!