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Off-topic => Focus On => Topic aperto da: AyeyeBrazov - 19 Aprile, 2010, 22:16:30 pm

Titolo: leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 19 Aprile, 2010, 22:16:30 pm
Uno scorpione deve attraversare un fiume, e sulla riva incontra una tartaruga. Non sapendo nuotare chiede alla tartaruga: "Puoi portarmi nuotando sull'altra riva?". "Fossi matta" risponde la tartaruga "nuotando con te sulla schiena mi potrai pungere nel collo, uccidendomi facilmente" . "Perchè dovrei?" incalza lo scorpione, "io non so nuotare e se ti uccidessi in mezzo al fiume, morirei affogato".
L'argomentazione è convincente, così la tartaruga comincia a nuotare con lo scorpione sulle spalle. A metà  del fiume, un dolore lancinante; lo scorpione l'ha punta. "Perchè l'hai fatto? Così anche tu morirai affogato!". La risposta dello scorpione è essenziale: "Non potevo fare altrimenti, è nella mia natura".


mi sono soffermato a riflettere e vi ho trovato  innumerevoli chiavi di lettura, è molto bella e significativa a mio parere, cosa ne pernate, come la interpretate?

NON L'HO MESSA IN CAOSPAM PERCHE' VORREI CHE LA DISCUSSIONE FOSSE SERIA, GRAZIE.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: bender89 - 19 Aprile, 2010, 22:20:16 pm
Lo scorpione è Quagliarella per una lunga serie di motivi. :look:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: bender89 - 19 Aprile, 2010, 22:28:13 pm
Embe' guagliù, ne vogliamo parlare un poco o no? :look:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: mk89 - 19 Aprile, 2010, 22:29:30 pm
E' una delle favole di Esopo, o sbaglio?

Comunque sì, bella favoletta.
Non so che commento fare, alla fine l'interpretazione mi sembra chiara:
Citazione
"Non potevo fare altrimenti, è nella mia natura".

Tu che altra interpretazione ci vedi? :D
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 19 Aprile, 2010, 22:31:23 pm
E' una delle favole di Esopo, o sbaglio?

Comunque sì, bella favoletta.
Non so che commento fare, alla fine l'interpretazione mi sembra chiara:
Tu che altra interpretazione ci vedi? :D
Per me è bellissima. La sinergia, il sostegno reciproco sono in ogni ambito della vita l'arma in più su cui potrebbe far conto un essere pensante. Se ci pensate, un animale agisce per istinto, noi agiamo per effetto di un'elaborazione, sia essa cosciente o inconscia e pure ci ritroviamo spesso a cadere nello stesso errore dello scorpione, non resistiamo alla tentazione di danneggiare gli altri pur consapevoli che arrecheremo danno a noi stessi. Inoltre pur fidandosi la tartaruga non sarebbe per nulla costretta ad accettare la proposta, in fondo cosa ne guadagna? Forse la consapevolezza che un giorno potrà  contare sul disobbligo dello scorpione perchè in fondo si sa, lo scorpione è più forte e per quanto la tartaruga possa sentirsi libera ed al sicuro sarà  sempre lei ad essere messa in posizione vulnerabile rispetto allo scorpione, sono sempre quelli più deboli a dove rover dare le spalle, alias il culo.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: bender89 - 19 Aprile, 2010, 22:38:12 pm
Ma io invece il masochismo puro dello scorpione non lo vedo rappresentativo di niente, con tutto il rispetto. Meglio il leone che si fa liberare dal topo e poi se lo mangia perchè nella sua natura, sempre per restare in tema, se ricordo bene. :boh:
Poi le tartarughe mi stanno simpatiche, sono come Enzo turz. :jump: :look:

Fantazoo - Alvaro e Camilla (http://www.youtube.com/watch?v=_eGlQdbCi5g#)
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: mk89 - 19 Aprile, 2010, 22:41:45 pm
Citazione
Se ci pensate, un animale agisce per istinto, noi agiamo per effetto di un'elaborazione, sia essa cosciente o inconscia e pure ci ritroviamo spesso a cadere nello stesso errore dello scorpione, non resistiamo alla tentazione di danneggiare gli altri pur consapevoli che arrecheremo danno a noi stessi.

Perchè siamo anche noi animali, ma ci illudiamo di essere - come dicono quelli che ci vogliono perfetti, robotici, quasi innaturali - razionali.

PS: ricordo male o la favola originale invece della tartaruga prendeva per esempio una rana?  :look:

Citazione
Forse la consapevolezza che un giorno potrà  contare sul disobbligo dello scorpione perchè in fondo si sa, lo scorpione è più forte e per quanto la tartaruga possa sentirsi libera ed al sicuro sarà  sempre lei ad essere messa in posizione vulnerabile rispetto allo scorpione, sono sempre quelli più deboli a dove rover dare le spalle, alias il culo.
O forse per bontà /pietà .
Questo pure è un sentimento che ci dovrebbe contraddistinguere: l'amore per il prossimo. Cosa che oggi non esiste. E' stato superato dalla ragione, dal fatto, dallo scambio, dall'introito, dal "che ci guadagno?", o ancora peggio dalla libertà : "me ne sto per i cavoli miei, sicuramente non mi accade nulla".
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 19 Aprile, 2010, 22:43:28 pm
Perchè siamo anche noi animali, ma ci illudiamo di essere - come dicono quelli che ci vogliono perfetti, robotici, quasi innaturali - razionali.

PS: ricordo male o la favola originale invece della tartaruga prendeva per esempio una rana?  :look:
O forse per bontà /pietà .
Questo pure è un sentimento che ci dovrebbe contraddistinguere: l'amore per il prossimo. Cosa che oggi non esiste. E' stato superato dalla ragione, dal fatto, dallo scambio, dall'introito, dal "che ci guadagno?", o ancora peggio dalla libertà : "me ne sto per i cavoli miei, sicuramente non mi accade nulla".
si ricordavo anch'io una rana, ma qui è citata una trataruga. Noto che alla fine anche tu ci hai trovato uno spunto di riflessione.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: mk89 - 19 Aprile, 2010, 22:45:34 pm
si ricordavo anch'io una rana, ma qui è citata una trataruga. Noto che alla fine anche tu ci hai trovato uno spunto di riflessione.

ma sì, dopotutto queste favolette avevano proprio questo obiettivo: indurre alla riflessione. Cosa che oggi purtroppo non va proprio a genio a nessuno...O ancora peggio: si riflette, ma da soli. E' importante confrontarsi, conoscere il parere di altri.

Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 19 Aprile, 2010, 22:47:27 pm
ma sì, dopotutto queste favolette avevano proprio questo obiettivo: indurre alla riflessione. Cosa che oggi purtroppo non va proprio a genio a nessuno...O ancora peggio: si riflette, ma da soli. E' importante confrontarsi, conoscere il parere di altri.
:sisi: forse oggi urge maggiormente far conoscere i propri di pareri trascurando quelli degli altri.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: bender89 - 19 Aprile, 2010, 22:49:35 pm
:sisi: forse oggi urge maggiormente far conoscere i propri di pareri trascurando quelli degli altri.

Tipo voi che non vi siete cacati il mio intervento. :look:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: mk89 - 19 Aprile, 2010, 22:50:27 pm
:sisi: forse oggi urge maggiormente far conoscere i propri di pareri trascurando quelli degli altri.
In realtà  oggi urge proprio la superficialità , che regna padrona incontrastata su tutto e su tutti. Life is now. Sei al centro del mondo, anzi dell'universo. Sei superiore al padre eterno, vivi ogni attimo come fosse l'ultimo, fregandotene altamente del prossimo e dei consigli degli altri. Ecco, questa è la mentalità  di oggi.
E dire che basterebbero 20 minuti di dialogo ogni giorno per sentirsi ristorati.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 19 Aprile, 2010, 22:52:28 pm
In realtà  oggi urge proprio la superficialità , che regna padrona incontrastata su tutto e su tutti. Life is now. Sei al centro del mondo, anzi dell'universo. Sei superiore al padre eterno, vivi ogni attimo come fosse l'ultimo, fregandotene altamente del prossimo e dei consigli degli altri. Ecco, questa è la mentalità  di oggi.
E dire che basterebbero 20 minuti di dialogo ogni giorno per sentirsi ristorati.
bel concetto ma ti chiedo: tu lo fai? Cioè, preso atto che sei giunto a questa consapevolezza, ma poi di fatto cerchi il confronto con gli altri oppure ti lasci intorbidire dal malvezzo comune?
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: mv80 - 19 Aprile, 2010, 22:54:52 pm
la seconda che hai detto (cit.) :look: mi lascio intorpidire dal malvezzo comune :prof:

scusate, vado in altri sport... :shh:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: bender89 - 19 Aprile, 2010, 22:55:42 pm
scusate, vado in altri sport... :shh:

Sali su di me ma mettiti a pancia in su che pungi. :look:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: mk89 - 19 Aprile, 2010, 23:05:16 pm
bel concetto ma ti chiedo: tu lo fai? Cioè, preso atto che sei giunto a questa consapevolezza, ma poi di fatto cerchi il confronto con gli altri oppure ti lasci intorbidire dal malvezzo comune?
Eh, prima di mettermi a fare il filosofo con una persona, cerco di conoscerla. Se c'è uno spunto di riflessione, se ne parla, si dialoga. Oggi però è molto difficile, soprattutto perchè sono molte le banalità  che ci circondano, troppe le distrazioni, anche se devo ammettere che le cose stanno cambiando. Almeno nel mini-mondo che frequento. La gente è stanca della superficialità , si parla parla parla; eh ma di cosa? Delle cose banali, che non ristorano certo la persona, ma fanno solo perdere tempo. E molti sono stanchi della superficialità , però non hanno ancora capito come risolvere il problema. Per me una bella chiacchierata seria (certo, non tipo interrogazione...) e ti passa la paura.
Esempio lampante della superficialità ? Facebook. Cosa passa su quel sito? Banalità . Nessuno si conosce seriamente, nessuno dialoga, nessuno si confronta. Si cerca semplicemente di perdere tempo, perchè giustamente la vita è lunga e bisogna perderne un po'. Quanti di voi possono dire di conoscere BENE quegli amici che hanno contattato? Amici poi. Parola troppo grande. La tradurrei più come "conoscenti" o "contatti". Amici. Un amico è una persona che trovi sì e no una volta nella vita.

Tornando a noi.
Il più chiaro esempio è stato quello con te stasera. Hai fatto una domanda interessante, ho avuto la fortuna di leggere il topic, ti ho risposto cercando di non sembrare palloso e chiedendoti un'opinione. E la conversazione prosegue.
Ripeto, non è che mo ci mettiamo a fa i filosofi, però di tanto in tanto pure è bello avere una conversazione con una persona apparentemente interessata alla tua opinione. E seppure non lo è, è importante riferire la propria opinione e ascoltare quella degli altri, che può completare la nostra.

Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: Il professore di Vesuviano - 19 Aprile, 2010, 23:11:41 pm
Uno scorpione deve attraversare un fiume, e sulla riva incontra una tartaruga. Non sapendo nuotare chiede alla tartaruga: "Puoi portarmi nuotando sull'altra riva?". "Fossi matta" risponde la tartaruga "nuotando con te sulla schiena mi potrai pungere nel collo, uccidendomi facilmente" . "Perchè dovrei?" incalza lo scorpione, "io non so nuotare e se ti uccidessi in mezzo al fiume, morirei affogato".
L'argomentazione è convincente, così la tartaruga comincia a nuotare con lo scorpione sulle spalle. A metà  del fiume, un dolore lancinante; lo scorpione l'ha punta. "Perchè l'hai fatto? Così anche tu morirai affogato!". La risposta dello scorpione è essenziale: "Non potevo fare altrimenti, è nella mia natura".



Quanto è vera questa storiella.
Chi nasce tondo non muore quadrato, quando il diavolo ti accarezza vuole l'anima etc etc etc............chi è una merda non cambia anche se dice che è cambiato.
Riepilogando: mai fidarsi della gente di merda.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 19 Aprile, 2010, 23:13:41 pm
Eh, prima di mettermi a fare il filosofo con una persona, cerco di conoscerla. Se c'è uno spunto di riflessione, se ne parla, si dialoga. Oggi però è molto difficile, soprattutto perchè sono molte le banalità  che ci circondano, troppe le distrazioni, anche se devo ammettere che le cose stanno cambiando. Almeno nel mini-mondo che frequento. La gente è stanca della superficialità , si parla parla parla; eh ma di cosa? Delle cose banali, che non ristorano certo la persona, ma fanno solo perdere tempo. E molti sono stanchi della superficialità , però non hanno ancora capito come risolvere il problema. Per me una bella chiacchierata seria (certo, non tipo interrogazione...) e ti passa la paura.
Esempio lampante della superficialità ? Facebook. Cosa passa su quel sito? Banalità . Nessuno si conosce seriamente, nessuno dialoga, nessuno si confronta. Si cerca semplicemente di perdere tempo, perchè giustamente la vita è lunga e bisogna perderne un po'. Quanti di voi possono dire di conoscere BENE quegli amici che hanno contattato? Amici poi. Parola troppo grande. La tradurrei più come "conoscenti" o "contatti". Amici. Un amico è una persona che trovi sì e no una volta nella vita.

Tornando a noi.
Il più chiaro esempio è stato quello con te stasera. Hai fatto una domanda interessante, ho avuto la fortuna di leggere il topic, ti ho risposto cercando di non sembrare palloso e chiedendoti un'opinione. E la conversazione prosegue.
Ripeto, non è che mo ci mettiamo a fa i filosofi, però di tanto in tanto pure è bello avere una conversazione con una persona apparentemente interessata alla tua opinione. E seppure non lo è, è importante riferire la propria opinione e ascoltare quella degli altri, che può completare la nostra.
verissimo e pure, diversamente da tanti altri topic più che frequentati, qui ci ristoviamo (in questo momento eh) a discutere soltanto io e te, tu pensi che non ci sia la stessa partecipazione che in un altro topic proprio perchè ci stiamo tutti conformando a quello che tu chiamavi stile facebook?
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 19 Aprile, 2010, 23:14:54 pm
Quanto è vera questa storiella.
Chi nasce tondo non muore quadrato, quando il diavolo ti accarezza vuole l'anima etc etc etc............chi è una merda non cambia anche se dice che è cambiato.
Riepilogando: mai fidarsi della gente di merda.
ma io non credo che lo scorpione sia una merda, anzi, lo trovo tremendamente sincero, quasi rammaricato per la sua natura. Lui è consapevole dell'errore che sta facendo, lo ammette, pare se ne vergogni e pure non riesce a non sbagliare.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: bender89 - 19 Aprile, 2010, 23:15:25 pm
verissimo e pure, diversamente da tanti altri topic più che frequentati, qui ci ristoviamo (in questo momento eh) a discutere soltanto io e te

Uà  ma chesta è cazzimma allo stato brado proprio.  :look:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 19 Aprile, 2010, 23:17:20 pm
Uà  ma chesta è cazzimma allo stato brado proprio.  :look:
no no Fiorè per carità , ce staje pure tu che stai spammando  :asd:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: bender89 - 19 Aprile, 2010, 23:20:49 pm
no no Fiorè per carità , ce staje pure tu che stai spammando  :asd:

Ci sta pure Zoidberg, e pure Volpe. Siamo un tarramoto di gente. :stella:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: mk89 - 19 Aprile, 2010, 23:21:41 pm
verissimo e pure, diversamente da tanti altri topic più che frequentati, qui ci ristoviamo (in questo momento eh) a discutere soltanto io e te, tu pensi che non ci sia la stessa partecipazione che in un altro topic proprio perchè ci stiamo tutti conformando a quello che tu chiamavi stile facebook?

No, è che magari qualcuno legge pure, però non gli va di scrivere cose apparentemente complicate. Magari certi sono più portati a parlarne dal vivo, certi a tenerle per sè, perchè credono che la propria opinione sia quella esatta. O semplicemente a qualcuno non gliene frega proprio della storiella, troppo banale per perderci una serata della propria vita.
Vedi, Niko è intevenuto dicendo la sua, esprimendo una sua opinione e arricchendo tutti quanti della sua esperienza. Potrei dire che la sua interpretazione è sbagliata?
Mai.
Vedi bender89, sta facenn o scem, però legge. Vorrebbe parlare, ma non lo fa, perchè due sono i motivi: o si scoccia o sente i nostri discorsi come triti e ritriti, e non sa che dire perchè è una cosa alla quale crede che non ci sia soluzione. Perchè negli ultimi tempi è proprio questo che si cerca: la soluzione a tutto. Problema? Soluzione. Non c'è il problema? Allora non c'è soluzione. Non esiste un qualcosa che sia estraneo al problema. Non esiste più lo scambio di opinioni tra umani.

PS: dovevo continuare a leggere il signore degli anelli, ma come vedi, preferisco una chiacchierata digitale con un essere umano, alla lettura di un libro di uno ormai morto.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: Artem Dzyuba - 19 Aprile, 2010, 23:30:18 pm
Secondo me questa favoletta ci dimostra come la natura e l'istinto prevalgano su tutto.In fondo l'essere umano cercherà  sempre di violentare la propria natura,attraverso la morale e determinate convenzioni sociali e culturali , e ciò accade perchè questa entra in contraddizione con il concetto su cui si fonda la nostra società :l'antropologia!L'antropologia porta l'uomo ad autoelogiarsi continuamente e a conferirsi una nobilità  che non ha,poichè la nostra natura è assai meschina,molto più meschina di quella di altri esseri viventi.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 19 Aprile, 2010, 23:32:26 pm
No, è che magari qualcuno legge pure, però non gli va di scrivere cose apparentemente complicate. Magari certi sono più portati a parlarne dal vivo, certi a tenerle per sè, perchè credono che la propria opinione sia quella esatta. O semplicemente a qualcuno non gliene frega proprio della storiella, troppo banale per perderci una serata della propria vita.
Vedi, Niko è intevenuto dicendo la sua, esprimendo una sua opinione e arricchendo tutti quanti della sua esperienza. Potrei dire che la sua interpretazione è sbagliata?
Mai.
Vedi bender89, sta facenn o scem, però legge. Vorrebbe parlare, ma non lo fa, perchè due sono i motivi: o si scoccia o sente i nostri discorsi come triti e ritriti, e non sa che dire perchè è una cosa alla quale crede che non ci sia soluzione. Perchè negli ultimi tempi è proprio questo che si cerca: la soluzione a tutto. Problema? Soluzione. Non c'è il problema? Allora non c'è soluzione. Non esiste un qualcosa che sia estraneo al problema. Non esiste più lo scambio di opinioni tra umani.

PS: dovevo continuare a leggere il signore degli anelli, ma come vedi, preferisco una chiacchierata digitale con un essere umano, alla lettura di un libro di uno ormai morto.
Mk sta per Michele giusto? sei un 89 quindi hai 20/21 anni, studi? Cosa?
Io conosco molti di questi utenti da anni, so per certo che molti di loro hanno una predisposizione alla riflessione molto più spiccata della mia, Fiorenzo bender è certamente uno di loro, ma forse come dici tu spesso ci si annoia a discutere di certe cose, a me succede spesso. Potrei dire però che spesso la noia che mi frena scaturisce da qualcosa di ben poco distinto ma nettamente presente in molti nostri topic. Ci leggo voglia di evadere dalle problematiche che ci stanno "aggredendo" su tutti i fronti, io in prima persona spesso mi rifugio nel forum soltanto per cazzeggiare mentre inversamente molto meno frequentemente mi capita di discutere con finalità  di cazzeggio in real. I fatti, ahimè ci costringono a riflettere sempre più sulle ingiustizie, sulle cose che non girano correttamente, perdiamo il nostro tempo a lamentarci a comunicare il nostro avvilimento, l'indignazione, in forum si può fingere che vada tutto bene, in real preferiamo semplicemente non riflettere, non vedere perchè duvunque è sconforto e degenerazione.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: mk89 - 19 Aprile, 2010, 23:37:58 pm
Mk sta per Michele giusto? sei un 89 quindi hai 20/21 anni, studi? Cosa?
Io conosco molti di questi utenti da anni, so per certo che molti di loro hanno una predisposizione alla riflessione molto più spiccata della mia, Fiorenzo bender è certamente uno di loro, ma forse come dici tu spesso ci si annoia a discutere di certe cose, a me succede spesso. Potrei dire però che spesso la noia che mi frena scaturisce da qualcosa di ben poco distinto ma nettamente presente in molti nostri topic. Ci leggo voglia di evadere dalle problematiche che ci stanno "aggredendo" su tutti i fronti, io in prima persona spesso mi rifugio nel forum soltanto per cazzeggiare mentre inversamente molto meno frequentemente mi capita di discutere con finalità  di cazzeggio in real. I fatti, ahimè ci costringono a riflettere sempre più sulle ingiustizie, sulle cose che non girano correttamente, perdiamo il nostro tempo a lamentarci a comunicare il nostro avvilimento, l'indignazione, in forum si può fingere che vada tutto bene, in real preferiamo semplicemente non riflettere, non vedere perchè duvunque è sconforto e degenerazione.
mi chiamo marco, come il 90% degli utenti del forum, e ho quasi 21 anni...studio informatica. tu invece?

Comunque vedi, ognuno ha la propria storia, le proprie motivazioni, i propri perchè. Nessuno è banale. Sono gli avvenimenti quotidiani ad essere banali, a metterci i paraocchi e i tappi nelle orecchie. Se solo provassimo a tornare alla base dei nostri bisogni, forse la nostra vita potrebbe sembrare meno banale e pesante.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 19 Aprile, 2010, 23:38:36 pm
Secondo me questa favoletta ci dimostra come la natura e l'istinto prevalgano su tutto.In fondo l'essere umano cercherà  sempre di violentare la propria natura,attraverso la morale e determinate convenzioni sociali e culturali , e ciò accade perchè questa entra in contraddizione con il concetto su cui si fonda la nostra società :l'antropologia!L'antropologia porta l'uomo ad autoelogiarsi continuamente e a conferirsi una nobilità  che non ha,poichè la nostra natura è assai meschina,molto più meschina di quella di altri esseri viventi.
beh giusto, ma ci sarebbe da chiedersi se rispetto al periodo in cui è stata scritta questa favola, oggi c'è una maggiore presa di coscienza circa la nostra "natura bestiale" oppure al contrario siamo erroneamente maggiormente antropologi rispetto ad un'ecopa illuminata come quella di Esopo.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 19 Aprile, 2010, 23:40:14 pm
mi chiamo marco, come il 90% degli utenti del forum, e ho quasi 21 anni...studio informatica. tu invece?

Comunque vedi, ognuno ha la propria storia, le proprie motivazioni, i propri perchè. Nessuno è banale. Sono gli avvenimenti quotidiani ad essere banali, a metterci i paraocchi e i tappi nelle orecchie. Se solo provassimo a tornare alla base dei nostri bisogni, forse la nostra vita potrebbe sembrare meno banale e pesante.
io sono Nando, ho sei anni in più rispetto a te, ma questo lo dice esclusivamente l'anagrafe e sono ingegnere ma questo lo dicono soltanto i documenti  :asd:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: mk89 - 19 Aprile, 2010, 23:48:03 pm
io sono Nando, ho sei anni in più rispetto a te, ma questo lo dice esclusivamente l'anagrafe e sono ingegnere ma questo lo dicono soltanto i documenti  :asd:

eheh, non dire cavolate. i tuoi 6 anni in più contano molto più di quello che vuoi far sembrare :)
Devo dire che non mi dispiacerebbe avere i tuoi documenti  :look:

beh giusto, ma ci sarebbe da chiedersi se rispetto al periodo in cui è stata scritta questa favola, oggi c'è una maggiore presa di coscienza circa la nostra "natura bestiale" oppure al contrario siamo erroneamente maggiormente antropologi rispetto ad un'ecopa illuminata come quella di Esopo.

Oggi siamo messi assai peggio dell'epoca di Esopo...Stanno cercando di robotizzarci, ma non riusciranno nell'impresa. Mai. E' contro natura. L'uomo ha i suoi bisogni, sentimenti e desideri, prima o poi lo capisce e se ne stanca. Come ti dicevo prima, nel mio mini-mondo conosciuto e frequentato, troppe persone si stanno stancando della superficialità  dei discorsi che si fanno: che hai fatto sti giorni, com'è andato l'esame, che si dice a casa... La domanda apparentemente più interessata è: tutt'a post?
Domanda che è diventata uno standard, come il saluto militare, che bisogna fare, sennò si è "maleducati" o si sta incazzati.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: Artem Dzyuba - 19 Aprile, 2010, 23:49:55 pm
beh giusto, ma ci sarebbe da chiedersi se rispetto al periodo in cui è stata scritta questa favola, oggi c'è una maggiore presa di coscienza circa la nostra "natura bestiale" oppure al contrario siamo erroneamente maggiormente antropologi rispetto ad un'ecopa illuminata come quella di Esopo.
Dioniso o Apollo? Io trovo che l'essere umano sia molto più vicino a Dioniso,ma facciamo fatica ad accettare ciò,nonostante il Romanticismo,Hobbes, Nietzsche e Freud che hanno sovvertito un assurdo sistema di valori e convenzioni,perchè non siamo degni della verità  e perchè ciò comporterebbe una totale revisione dei rapporti sociali,partendo dal concetto di Stato e di legge.Voglio dire una cosa un pò provocatoria;Pensate all'antica Grecia e alla pedofilia,in fondo l'essere pedofilo è un'espressione sincera della propria personalità ,quindi i greci non la condannavano,mentre adesso la pedofilia è un reato.In base a ciò vi chiedo se reprimere i nostri desideri più reconditi e perversi non sia qualcosa di ben più  morboso che accontentarli.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 19 Aprile, 2010, 23:51:24 pm


Oggi siamo messi assai peggio dell'epoca di Esopo...Stanno cercando di robotizzarci, ma non riusciranno nell'impresa. Mai. E' contro natura. L'uomo ha i suoi bisogni, sentimenti e desideri, prima o poi lo capisce e se ne stanca. Come ti dicevo prima, nel mio mini-mondo conosciuto e frequentato, troppe persone si stanno stancando della superficialità  dei discorsi che si fanno: che hai fatto sti giorni, com'è andato l'esame, che si dice a casa... La domanda apparentemente più interessata è: tutt'a post?
Domanda che è diventata uno standard, come il saluto militare, che bisogna fare, sennò si è "maleducati" o si sta incazzati.
leggo e condivido ma è imbarazzante, "tutt'a post?" è la domanda che faccio quasi esclusivamente a chiunque io incontri, ma il dubbio amletico è "cosa cazzo chiedo altrimenti?"
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 19 Aprile, 2010, 23:58:41 pm
Dioniso o Apollo? Io trovo che l'essere umano sia molto più vicino a Dioniso,ma facciamo fatica ad accettare ciò,nonostante il Romanticismo,Hobbes, Nietzsche e Freud che hanno sovvertito un assurdo sistema di valori e convenzioni,perchè non siamo degni della verità  e perchè ciò comporterebbe una totale revisione dei rapporti sociali,partendo dal concetto di Stato e di legge.Voglio dire una cosa un pò provocatoria;Pensate all'antica Grecia e alla pedofilia,in fondo l'essere pedofilo è un'espressione sincera della propria personalità ,quindi i greci non la condannavano,mentre adesso la pedofilia è un reato.In base a ciò vi chiedo se reprimere i nostri desideri più reconditi e perversi non sia qualcosa di ben più  morboso che accontentarli.
abbiamo detto molte volte che la sessualità  di un individuo si forma in itinere vitae e non contempla quasi mai la genetica, specialmente in età  adolescenziale. E' il contesto che è diverso Luigi, l'omosessualità  era la regola e la regola era ciò a cui ci si conformava. Il ragazzetto a 12-13 anni veniva affidato ad un amico di famiglia, un iniziatore alla vita sessuale, sai che gioia per molti personaggi di oggi? Ciò che faceva la differenza insomma era il consenso del ragazzo, non ne usciva turbato ne gravemente segnato venive semplicemente educato ai costumi del tempo. Però discutere prendendo i due contesti a confronto e cercare di capire se desiderare sessualmente un ragazzetto di 12 anni sia giusto o sbagliato è molto complicato anche perchè in fondo tenderemmo tutti alla seconda ipotesi.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: mk89 - 20 Aprile, 2010, 00:02:26 am
Secondo me questa favoletta ci dimostra come la natura e l'istinto prevalgano su tutto.In fondo l'essere umano cercherà  sempre di violentare la propria natura,attraverso la morale e determinate convenzioni sociali e culturali , e ciò accade perchè questa entra in contraddizione con il concetto su cui si fonda la nostra società :l'antropologia!L'antropologia porta l'uomo ad autoelogiarsi continuamente e a conferirsi una nobilità  che non ha,poichè la nostra natura è assai meschina,molto più meschina di quella di altri esseri viventi.
Secondo te, può trattarsi della ragione?

Dioniso o Apollo? Io trovo che l'essere umano sia molto più vicino a Dioniso,ma facciamo fatica ad accettare ciò,nonostante il Romanticismo,Hobbes, Nietzsche e Freud che hanno sovvertito un assurdo sistema di valori e convenzioni,perchè non siamo degni della verità  e perchè ciò comporterebbe una totale revisione dei rapporti sociali,partendo dal concetto di Stato e di legge.Voglio dire una cosa un pò provocatoria;Pensate all'antica Grecia e alla pedofilia,in fondo l'essere pedofilo è un'espressione sincera della propria personalità ,quindi i greci non la condannavano,mentre adesso la pedofilia è un reato.In base a ciò vi chiedo se reprimere i nostri desideri più reconditi e perversi non sia qualcosa di ben più  morboso che accontentarli.

C'è un bel libro di De Crescenzo che non ne parla specificamente, ma dà  l'idea di base: così parlò bellavista, che ti consiglio di leggere.
Questa tua domanda può essere vista da due punti di vista: quello dell'uomo che commette il fatto, che asseconda dunque il proprio desiderio carnale, e quello del bambino, che, poverino, si trova vittima dell'aggressore.
Dunque, oggi, come sempre, c'è la tesi secondo cui "la mia libertà  finisce qui dove inizia la tua".
Le leggi sono state fatte principalmente per salvaguardare la libertà  e non l'istinto.
Sì, perchè a questo punto dovresti giustificare anche il ladro: dopotutto ci sono certi che rubano per fame. Lo giustifichi? La legge no.
Perchè? Perchè appunto la legge prende in esame SOLO la libertà  dell'individuo.

Ed ecco che dunque sorgono i problemi. Più libertà  ha l'individuo, più si sente estraneo al mondo in cui vive. Più non conosce le persone che compongono la società . E più gli viene voglia di metterlo in culo al prossimo. Perchè? Perchè non lo conosce! Non ha rispetto per lui, e pensa solo a sè stesso.
Ci vorrebbe una via di mezzo tra istinto e libertà .

leggo e condivido ma è imbarazzante, "tutt'a post?" è la domanda che faccio quasi esclusivamente a chiunque io incontri, ma il dubbio amletico è "cosa cazzo chiedo altrimenti?"
beh, sono il primo a dire "tutt a post?"
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: Artem Dzyuba - 20 Aprile, 2010, 00:03:35 am
abbiamo detto molte volte che la sessualità  di un individuo si forma in itinere vitae e non contempla la genetica, specialmente in età  adolescenziale. E' il contesto che è diverso Luigi, l'omosessualità  era la regola e la regola era ciò a cui ci si conformava. Il ragazzetto a 12-13 anni veniva affidato ad un amico di famiglia, un iniziatore alla vita sessuale, sai che gioia per molti personaggi di oggi? Ciò che faceva la differenza insomma era il consenso del ragazzo, non ne usciva turbato ne gravemente segnato venive semplicemente educato ai costumi del tempo. Però per discutere prendendo in considerazione i due contesti a confronto e cercare di capire se desiderare sessualmente un ragazzetto di 12 anni sia giusto o sbagliato è molto complicato anche perchè in fondo tenderemmo tutti alla seconda ipotesi.
Era un esempio,ciò che contava era la frase finale.Nando,purtroppo i nostri desideri ci portano a danneggiare gli altri,vedi gli istinti omicidi,perchè noi siamo puro egoismo,anzi pura individualità ,quindi è difficile ammetterlo,ma  è giusto fare del male agli altri se ciò giustifica un nostro interesse e questo perchè io non credo nel concetto di socialità  riferita all'uomo.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: Artem Dzyuba - 20 Aprile, 2010, 00:04:32 am
Secondo te, può trattarsi della ragione?

C'è un bel libro di De Crescenzo che non ne parla specificamente, ma dà  l'idea di base: così parlò bellavista, che ti consiglio di leggere.
Questa tua domanda può essere vista da due punti di vista: quello dell'uomo che commette il fatto, che asseconda dunque il proprio desiderio carnale, e quello del bambino, che, poverino, si trova vittima dell'aggressore.
Dunque, oggi, come sempre, c'è la tesi secondo cui "la mia libertà  finisce qui dove inizia la tua".
Le leggi sono state fatte principalmente per salvaguardare la libertà  e non l'istinto.
Sì, perchè a questo punto dovresti giustificare anche il ladro: dopotutto ci sono certi che rubano per fame. Lo giustifichi? La legge no.
Perchè? Perchè appunto la legge prende in esame SOLO la libertà  dell'individuo.

Ed ecco che dunque sorgono i problemi. Più libertà  ha l'individuo, più si sente estraneo al mondo in cui vive. Più non conosce le persone che compongono la società . E più gli viene voglia di metterlo in culo al prossimo. Perchè? Perchè non lo conosce! Non ha rispetto per lui, e pensa solo a sè stesso.
Ci vorrebbe una via di mezzo tra istinto e libertà .
beh, sono il primo a dire "tutt a post?"
La ragione è ciò che ci rende ignobili  :asd:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 20 Aprile, 2010, 00:06:28 am
Secondo te, può trattarsi della ragione?

non è che mettiamo troppa carne al fuoco?  :asd:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: mk89 - 20 Aprile, 2010, 00:09:05 am
non è che mettiamo troppa carne al fuoco?  :asd:

no guarda, è che l'uomo si ritiene superiore all'animale per questo. Ma io sto cominciando a pensare che l'animale ci sia superiore proprio per quello!
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 20 Aprile, 2010, 00:09:44 am
Era un esempio,ciò che contava era la frase finale.Nando,purtroppo i nostri desideri ci portano a danneggiare gli altri,vedi gli istinti omicidi,perchè noi siamo puro egoismo,anzi pura individualità ,quindi è difficile ammetterlo,ma  è giusto fare del male agli altri se ciò giustifica un nostro interesse e questo perchè io non credo nel concetto di socialità  riferita all'uomo.
a questo proposito ricordo una frase di Nietzsche che più o meno diceva che non c'è ingiustizia peggiore che limitare la natura  del nostro Dio perchè egli non può peccare. Nell'utilizzo del termine "peccato" certamente non vi era nulla di divino nei suoi riferimenti.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: Artem Dzyuba - 20 Aprile, 2010, 00:09:53 am
no guarda, è che l'uomo si ritiene superiore all'animale per questo. Ma io sto cominciando a pensare che l'animale ci sia superiore proprio per quello!
Allora siamo d'accordo  :love:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 20 Aprile, 2010, 00:11:28 am
no guarda, è che l'uomo si ritiene superiore all'animale per questo. Ma io sto cominciando a pensare che l'animale ci sia superiore proprio per quello!
allora ti pongo a priori una domanda, non è retorica, davvero ignoro la risposta, la ragione e la coscienza sono la stessa cosa? Se non lo sono in cosa differiscono?
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: Artem Dzyuba - 20 Aprile, 2010, 00:16:47 am
allora ti pongo a priori una domanda, non è retorica, davvero ignoro la risposta, la ragione e la coscienza sono la stessa cosa? Se non lo sono in cosa differiscono?
Io-superio-es oppure coscienza-autocoscienza-ragione  :look:?Freud o Hegel ?
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 20 Aprile, 2010, 00:18:53 am
Io-superio-es oppure coscienza-autocoscienza-ragione  :look:?Freud o Hegel ?
beh su Freud so farmi un'idea molto più dettagliata, di Hegel ricordo la crisi della coscienza e l'infelicità  ma non i nessi con la ragione, non andiamo troppo nel tecnico altrimenti sfarfallo.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: Artem Dzyuba - 20 Aprile, 2010, 00:20:02 am
beh su Freud so farmi un'idea molto più dettagliata, di Hegel ricordo la crisi della coscienza e l'infelicità  ma non i nessi con la ragione, non andiamo troppo nel tecnico altrimenti sfarfallo.
Non fa niente,tanto sto con Freud  :truz:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: mk89 - 20 Aprile, 2010, 00:21:40 am
Allora siamo d'accordo  :love:

sì, ma l'animale nella sua irrazionalità  non limita la libertà  di nessuno. Mangia, uccide per mangiare, proprio come noi razionali, fa figli, li cresce, crea società  e gerarchie proprio come l'uomo, certo, non così burocratiche, e nella loro totale irrazionalità , ci tengo a ripeterlo, costruiscono società  perfette. Noi invece dobbiamo fare. Dobbiamo risolvere i problemi, come dicevo prima. Per noi un'esistenza senza problemi non è un'esistenza. Bisogna trovare la soluzione ai problemi. E se non ce ne sono bisogna crearseli.

allora ti pongo a priori una domanda, non è retorica, davvero ignoro la risposta, la ragione e la coscienza sono la stessa cosa? Se non lo sono in cosa differiscono?
Innanzitutto bisogna prima capire di cosa si parla. Ognuno dà  una risposta e guarda caso ognuno c'ha ragione. Per me non sono la stessa cosa: vedo la coscienza più come una cosa legata ai valori, come affetto, amore, bontà , che non mi sembrano poi così legati alla ragione, che intendo come pura libertà .
Esempio banale: il giudice giudica secondo ragione, senza se e senza ma: il tizio qui ha rubato una busta della spesa, prigione. La coscienza viene fuori quando il giudice, come uomo, è venuto a sapere che il tizio ha rubato perchè ha 4 figli e non ha lavoro.
I giudici dunque non hanno una coscienza? Esatto. L'uomo che lavora come giudice sicuramente sì, ma il suo lavoro non gli permette di averne.
Almeno questa è la mia piccolissima e scontata opinione che ho.
Poi ci sono filosofi appunto che scrivono di libri interi al riguardo.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 20 Aprile, 2010, 00:23:45 am
Cioè se dovessi dare per forza una risposta direi schematizzando il più possibile che la coscienza riguarda esperienza soggettiva di eventi o di sensazioni, qualcosa che riguarda l'individuo in esclusiva relazione con se stesso. La ragione invece è la facoltà  di "produrre" pensieri, di comprendere la logica, ma francamente mi rendo conto che a causa della mia ignoranza in materia darei quasi la stessa definizione di per "intelligenza"  :wall:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: Artem Dzyuba - 20 Aprile, 2010, 00:24:24 am
« Da un essere umano, che cosa ci si può attendere? Lo si colmi di tutti i beni del mondo, lo si sprofondi fino alla radice dei capelli nella felicità , e anche oltre, fin sopra la testa, sì che alla superficie della felicità  non salga che qualche bollicina, come sul pelo dell'acqua - gli si diano la tranquillità  e di che vivere, al segno che non gli rimanga proprio nient'altro da fare se non dormire, divorare pasticcini e pensare alla sopravvivenza dell'umanità ; ebbene, in questo stesso istante, proprio lo stesso essere umano che avete reso felice, da quel bel tipo che è, e unicamente per ingratitudine, e per insultare, vi giocherà  un brutto tiro. Egli metterà  in gioco persino i pasticcini, e si augurerà  la più nociva assurdità , la più dispendiosa sciocchezza, soltanto per aggiungere a questa positiva razionalità  un proprio funesto e capriccioso elemento. Egli vorrà  conservare le sue stravaganti idee, la sua banale stupidità ... » Fedor Dostoevskij! Senza problemi non riusciremmo a vivere,perchè saremmo travolti dalla vita,una vita priva di certezze e fini.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: bender89 - 20 Aprile, 2010, 00:25:32 am
Pensate all'antica Grecia e alla pedofilia,in fondo l'essere pedofilo è un'espressione sincera della propria personalità ,quindi i greci non la condannavano,mentre adesso la pedofilia è un reato.In base a ciò vi chiedo se reprimere i nostri desideri più reconditi e perversi non sia qualcosa di ben più  morboso che accontentarli.

Citavi proprio Hobbes prima, no? La cessione del diritto originale e la stipula del patto sociale sono repressioni da accettarsi per poter vivere in comunità .
E, secondo me, le perversioni, proprio per definizione, sono meno innate di quello che comunemente si pensa. L'attrazione per il proibito (facevi un esempio interessante sulla sessualità ) nasce in gran parte della repressione stessa, dalla sfida alla regola scritta o non.
Per portarla sul dionisiaco devi partire dall'assunzione (fortissima) che l'uomo non sia un animale sociale, e non posso venirti incontro per ragioni terra terra, a partire dalla necessità  di campare e condividere risorse economiche. L'unica cosa che ci distingue dagli animali è proprio questa, sottrarre le regole del branco alla legge del più forte. Il che comporta poi ovvie limitazioni a una serie immensa di istinti barbari, condivisibili o meno (il caso del pietrofilo o dell'omicida ad esempio).
 
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: djcarmine - 20 Aprile, 2010, 00:26:00 am

Vedi bender89, sta facenn o scem, però legge. Vorrebbe parlare, ma non lo fa, perchè due sono i motivi: o si scoccia o sente i nostri discorsi come triti e ritriti, e non sa che dire perchè è una cosa alla quale crede che non ci sia soluzione.

c'è una terza ipotesi che secondo me è una lampante dimostrazione pratica della favola, e cioè che fiorenzo, come lo scorpione, non può evitare di spammare perchè è nella sua natura....lo è anche nella mia, solo che quel pederasta represso della nanda mi ha scancellato il post  :nanda:

vorrei dire qualcosa di piu profondo e sensato ma mi sa che la discussione è troppo elevata per la mia cultura, mi limito a leggere con interesse  :look:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: bender89 - 20 Aprile, 2010, 00:27:46 am
c'è una terza ipotesi che secondo me è una lampante dimostrazione pratica della favola, e cioè che fiorenzo, come lo scorpione, non può evitare di spammare perchè è nella sua natura....lo è anche nella mia, solo che quel pederasta represso della nanda mi ha scancellato il post  :nanda:

Cuoto. :smoke:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 20 Aprile, 2010, 00:31:30 am
sì, ma l'animale nella sua irrazionalità  non limita la libertà  di nessuno.
Questo non è vero, un cane non permette ad un altro cane di riposare sotto un albero che lui crede sia esclusivamente suo, è fin troppo facile divergere nella libertà  altrui, così non fosse sarebbe più facile per noi rispettarla, invece noi pur riconoscendola talvolta siamo costretti ad ignorarla e calpestarla, forse perchè semplicemente il mio cerchio interseca il tuo volente o nolente.


Innanzitutto bisogna prima capire di cosa si parla. Ognuno dà  una risposta e guarda caso ognuno c'ha ragione. Per me non sono la stessa cosa: vedo la coscienza più come una cosa legata ai valori, come affetto, amore, bontà , che non mi sembrano poi così legati alla ragione, che intendo come pura libertà .
Esempio banale: il giudice giudica secondo ragione, senza se e senza ma: il tizio qui ha rubato una busta della spesa, prigione. La coscienza viene fuori quando il giudice, come uomo, è venuto a sapere che il tizio ha rubato perchè ha 4 figli e non ha lavoro.
I giudici dunque non hanno una coscienza? Esatto. L'uomo che lavora come giudice sicuramente sì, ma il suo lavoro non gli permette di averne.
Almeno questa è la mia piccolissima e scontata opinione che ho.
Poi ci sono filosofi appunto che scrivono di libri interi al riguardo.
più o meno abbiamo un'idea simile quindi, cioè abbiamo detto con parole distinte quasi la stessa cosa.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: Artem Dzyuba - 20 Aprile, 2010, 00:31:58 am
Citavi proprio Hobbes prima, no? La cessione del diritto originale e la stipula del patto sociale sono repressioni da accettarsi per poter vivere in comunità .
E, secondo me, le perversioni, proprio per definizione, sono meno innate di quello che comunemente si pensa. L'attrazione per il proibito (facevi un esempio interessante sulla sessualità ) nasce in gran parte della repressione stessa, dalla sfida alla regola scritta o non.
Per portarla sul dionisiaco devi partire dall'assunzione (fortissima) che l'uomo non sia un animale sociale, e non posso venirti incontro per ragioni terra terra, a partire dalla necessità  di campare e condividere risorse economiche. L'unica cosa che ci distingue dagli animali è proprio questa, sottrarre le regole del branco alla legge del più forte. Il che comporta poi ovvie limitazioni a una serie immensa di istinti barbari, condivisibili o meno (il caso del pietrofilo o dell'omicida ad esempio).
Fiorè,ma la  socialità  che intendi tu corrisponde comunque ad una necessità  egoistica,quindi non puoi parlarmi di socialità . Per me il concetto di socialità  va oltre,la socialità  è quel quid che dovrebbe permetterci la conoscenza dell'amore o dell'amicizia,valori nobilissimi e puri dal punto di vista ideologico,ma completamente assenti nella vita reale.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: mk89 - 20 Aprile, 2010, 00:39:17 am
« Da un essere umano, che cosa ci si può attendere? Lo si colmi di tutti i beni del mondo, lo si sprofondi fino alla radice dei capelli nella felicità , e anche oltre, fin sopra la testa, sì che alla superficie della felicità  non salga che qualche bollicina, come sul pelo dell'acqua - gli si diano la tranquillità  e di che vivere, al segno che non gli rimanga proprio nient'altro da fare se non dormire, divorare pasticcini e pensare alla sopravvivenza dell'umanità ; ebbene, in questo stesso istante, proprio lo stesso essere umano che avete reso felice, da quel bel tipo che è, e unicamente per ingratitudine, e per insultare, vi giocherà  un brutto tiro. Egli metterà  in gioco persino i pasticcini, e si augurerà  la più nociva assurdità , la più dispendiosa sciocchezza, soltanto per aggiungere a questa positiva razionalità  un proprio funesto e capriccioso elemento. Egli vorrà  conservare le sue stravaganti idee, la sua banale stupidità ... » Fedor Dostoevskij! Senza problemi non riusciremmo a vivere,perchè saremmo travolti dalla vita,una vita priva di certezze e fini.

Già ...
L'animale apparentemente perde tempo: mangia, beve, fa figli, li cresce e muore. L'uomo invece no, deve dare un senso alla propria vita creando problemi e risolvendoli.
Vivere di soli valori non ha senso per l'uomo. Bisogna trovare la felicità  in altro.
Per poi vedere svanire le cose e le persone più care e capire che tutto ciò che si è fatto è stato perdere tempo, invece di vivere la vita.
L'animale nella sua irrazionalità  e nella sua illogicità , toglie la libertà  ad altri per sopravvivere, non per appagare un desiderio sessuale (come la pedofilia), perchè vuole sopravvivere perchè probabilmente apprezza la vita più di quanto non facciamo noi.
Anzi, la apprezza probabilmente allo stesso modo con cui la apprezziamo noi in momenti difficili, quando siamo con la bava alla bocca. In quello stesso momento in cui ci diciamo che non ripeteremo più la sciocchezza di non vivere la vita. Attimo che ovviamente viene scordato dopo 30 secondi.
Ecco, l'animale forse uccide perchè si trova perennemente in quello stato, in cui desidera vivere la vita felicemente.

Questo non è vero, un cane non permette ad un altro cane di riposare sotto un albero che lui crede sia esclusivamente suo, è fin troppo facile divergere nella libertà  altrui, così non fosse sarebbe più facile per noi rispettarla, invece noi pur riconoscendola talvolta siamo costretti ad ignorarla e calpestarla, forse perchè semplicemente il mio cerchio interseca il tuo volente o nolente.
guarda, secondo me è una questione gerarchica. Il cane marca il territorio, è il suo istinto di sopravvivenza che gli dice di farlo. E probabilmente perchè ne ha un motivo. Poi sappiamo tutti come funziona l'evoluzione e la selezione naturale...

Comunque vado a dormire che sto stanchissimo  :asd:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 20 Aprile, 2010, 00:40:35 am
Fiorè,ma la  socialità  che intendi tu corrisponde comunque ad una necessità  egoistica,quindi non puoi parlarmi di socialità . Per me il concetto di socialità  va oltre,la socialità  è quel quid che dovrebbe permetterci la conoscenza dell'amore o dell'amicizia,valori nobilissimi e puri dal punto di vista ideologico,ma completamente assenti nella vita reale.
non completamente assenti, assenti in parte. Io per esempio riconosco nell'amicizia una divinità  alla quale offire sacrifici e donare illimitata fede. Il motivo per cui una persona diventi mia amica non lo conosco, potrei dire per condivisione di interessi, per empatia, per ammirazione, per chimica, davvero lo ingoro ma certamente potrei indicare un gruppo di persone con le quali potrei senza dubbio fare società  coi valori nobilissimi a puri dal punto di vista ideologico di cui parli ma le persone che incidono sulla nostra vita non ce le possiamo scegliere e quindi mi trovo costretto a condividere quanto hai scritto.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 20 Aprile, 2010, 00:42:42 am
Già ...
L'animale apparentemente perde tempo: mangia, beve, fa figli, li cresce e muore. L'uomo invece no, deve dare un senso alla propria vita creando problemi e risolvendoli.
Vivere di soli valori non ha senso per l'uomo. Bisogna trovare la felicità  in altro.
Per poi vedere svanire le cose e le persone più care e capire che tutto ciò che si è fatto è stato perdere tempo, invece di vivere la vita.
L'animale nella sua irrazionalità  e nella sua illogicità , toglie la libertà  ad altri per sopravvivere, non per appagare un desiderio sessuale (come la pedofilia), perchè vuole sopravvivere perchè probabilmente apprezza la vita più di quanto non facciamo noi.
Anzi, la apprezza probabilmente allo stesso modo con cui la apprezziamo noi in momenti difficili, quando siamo con la bava alla bocca. In quello stesso momento in cui ci diciamo che non ripeteremo più la sciocchezza di non vivere la vita. Attimo che ovviamente viene scordato dopo 30 secondi.
Ecco, l'animale forse uccide perchè si trova perennemente in quello stato, in cui desidera vivere la vita felicemente.
guarda, secondo me è una questione gerarchica. Il cane marca il territorio, è il suo istinto di sopravvivenza che gli dice di farlo. E probabilmente perchè ne ha un motivo. Poi sappiamo tutti come funziona l'evoluzione e la selezione naturale...

Comunque vado a dormire che sto stanchissimo  :asd:
buonanotte Marco XXVII  :asd: :asd: :asd:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: bender89 - 20 Aprile, 2010, 00:43:23 am
Fiorè,ma la  socialità  che intendi tu corrisponde comunque ad una necessità  egoistica,quindi non puoi parlarmi di socialità . Per me il concetto di socialità  va oltre,la socialità  è quel quid che dovrebbe permetterci la conoscenza dell'amore o dell'amicizia,valori nobilissimi e puri dal punto di vista ideologico,ma completamente assenti nella vita reale.

La socialità  è una soluzione di comodo, io non ho mai parlato di valori condivisi. Nasce dalla condivisione di istinti individualistici di "uomini lupo", non può essere altro.
Pensa alla stipula di un contratto assicurativo. Pure quello ha un'utilità  sociale, quella di coprire una comunità  di contraenti di ogni livello o grado di rischio, ma nasce dalla volontà  comune di salvarsi il culo in caso di evento avverso.
Io non ci riesco più a ragionare in termini di amicizia e filatropia, vedo solo utilità  collettiva come somma di utilità  individuale. La condivisione diventa endemica dove l'uomo è evoluto. Ci sono posti del mondo dove gli uomini vivono ancora come le bestie.
L'unica differenza è culturale. Ci sono secoli di studi dietro. Ma magari l'uomo fosse innatamente sovraelevato sul piano delle relazioni e degli affetti. Tutti i progressi, anche in questo campo, vengono da restrizioni sociali (rapporti stabili e duraturi, amore di coppia comunemente inteso ecc.). Animali autoaddomesticati siamo, il che un male non è. Che sfaccimm, appoggiamo a tutti gli animali le palle in testa, atteggiamoci nu poco. :look:
Oiccann, mo viene il creazionista che si spara le pose col disegno divino e ci smonta. :look:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: djcarmine - 20 Aprile, 2010, 00:43:39 am
la socialità  è quel quid che dovrebbe permetterci la conoscenza dell'amore o dell'amicizia,valori nobilissimi e puri dal punto di vista ideologico,ma completamente assenti nella vita reale.

qui però stai generalizzando.....si può dire che l'uomo diventa un animale sociale quando capisce che vivere in una comunità  può portare vantaggi personali, puoi dire che però è proprio la ricerca del vantaggio personale che porta l'uomo a rompere i vincoli e le regole della comunità  pretenendone i frutti e scavalcando le responabilità .......ma se la vera natura dell'uomo fosse quella di un semplice animale che vive per arraffare il piu possibile tutti dovremmo essere inclini a delinquere, a ridurre i rapporti interpersonali a un mero scambio di interessi, cercando di dare il minimo e ricevere il massimo..........ma questo non accade sempre, l'uomo è capace di provare amore e togliersi il cibo dalla sua bocca per il solo gusto di donarlo al prossimo, è questa scintilla straordinaria che c'è in ognuno di noi che ci permette di sopravvivere ancora come globalità , storti o morti
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: AyeyeBrazov - 20 Aprile, 2010, 00:45:22 am
continuo domani con le mie frasi senza senso  :look:
Buonanotte  :letto:
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: Artem Dzyuba - 20 Aprile, 2010, 00:58:18 am
L'unica cosa che ci accomuna e rende possibile la collaborazione umana e l'empatia è la morte,l'ineffabile dramma che il genere umano è costretto a combattere vanamente.La morte ci preclude la felicità ,perchè siamo pura individualità  nessun individuo può concepire un mondo senza la propria presenza,quindi tutto ciò ci rende schizzofrenici verso il tempo e tormentati verso la vita.Quando capiremo veramente che il concetto d'esistenza è pura irrazionalità  e che dovremmo farci dondolare dal Caos,sarà  sempre troppo tardi.
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è serio]
Inserito da: mk89 - 20 Aprile, 2010, 10:05:34 am
non completamente assenti, assenti in parte. Io per esempio riconosco nell'amicizia una divinità  alla quale offire sacrifici e donare illimitata fede. Il motivo per cui una persona diventi mia amica non lo conosco, potrei dire per condivisione di interessi, per empatia, per ammirazione, per chimica, davvero lo ingoro ma certamente potrei indicare un gruppo di persone con le quali potrei senza dubbio fare società  coi valori nobilissimi a puri dal punto di vista ideologico di cui parli ma le persone che incidono sulla nostra vita non ce le possiamo scegliere e quindi mi trovo costretto a condividere quanto hai scritto.

abbiamo proprio la stessa idea di amicizia :)
Titolo: Re:leggendo questa banale storiella...[non sapevo dove metterlo sto topic, è ser
Inserito da: signor groucho - 20 Aprile, 2010, 10:26:57 am
Non so a che punto si siano sviluppati i discorsi, ma mi sfotto di rileggere tutto.

Io la vedo così. Non funziona per tutti in questo modo, solo per i coglioni, come me. Significa che se sei tartaruga e fai del bene, arrifondi, ma se per ripicca vuoi fare del male, e sei scorpione, arrifondi uguale.