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Off-topic => Focus On => Topic aperto da: bender89 - 16 Aprile, 2010, 11:18:53 am
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ROMA- L'annuncio arriva alla fine del pranzo, dopo un confronto teso durato quasi due ore. "Silvio, visto che il Pdl è un nostro patrimonio comune, ma abbiamo idee diverse su come coltivarlo" osserva Fini senza alzare la voce "non ci vedo nulla di male a farlo fiorire con un gruppo autonomo". Berlusconi resta basito. Il premier prova a convincere il presidente della Camera che "i problemi si possono risolvere, come abbiamo sempre fatto". Ma per Fini le cose sembrano ormai andate troppo oltre. E lo stesso Berlusconi, in serata, appare ai coordinatori quasi sollevato: "Mi sono tolto un peso. Se ne vada pure. Abbiamo un problema in meno e possiamo correre. Farà la fine di Follini. Ma se esce, va via per sempre".
Più tardi, nelle varie riunioni con i suoi fedelissimi, il presidente della Camera prova a svolgere il filo di una delle giornate più difficili della sua vita politica: "Con calma, ho posto a Berlusconi solo questioni politiche, alle quali non mi ha saputo rispondere. O meglio, ha risposto a tutto, dicendo sempre "va tutto bene". Invece non va bene per niente e basta vedere cosa è successo in Sicilia, dove da un anno e mezzo viene tollerata una situazione che, in qualsiasi altra organizzazione, avrebbe portato a una decisione". Proprio il caso Sicilia, con lo sdoppiamento del Pdl in due tronconi, l'un contro l'altro armati, per Fini è paradigmatico di cosa il Cavaliere pensi dei partiti: "Li considera meno di zero. Io invece li ho sempre considerati con rispetto e il nodo, alla fine, è venuto al pettine". Un esempio che vale anche per gli altri campi: "I problemi vanno affrontati - ha spiegato Fini ai tanti che, in processione, sono andati a trovarlo - non si può nasconderli sotto il tappeto come fa Berlusconi, far finta che non esistano". Questioni che il presidente della Camera non ha posto solo ieri. "Sono settimane che gli dico le stesse cose, in privato, in pubblico e attraverso intermediari. E lui mi ha risposto schivando i problemi. Diceva: questo lo risolviamo. Oppure: non è come dice Fini. O peggio: ma Fini dove va? Sono solo quattro gatti, sono dei fighetti".
La scena ritorna al primo piano di Montecitorio. Berlusconi alza la voce, sbatte due volte i pugni sul tavolo. Ma Fini torna alla carica. Freddo: "Io pongo problemi perché desidero che il governo lavori meglio, che la tua maggioranza sia più forte". In concreto, cosa chiede? Molto ruota intorno al ruolo debordante della Lega, a quella che Fini considera la sudditanza del Pdl rispetto a Bossi. La risposta del Cavaliere, anziché tranquillizzare il presidente della Camera, lo rafforza nella sua determinazione: "Gianfranco, la Lega siamo noi, con Bossi siamo amici, garantisco io per lui". Finito il pranzo, Fini racconta ai suoi di non essere stupito dalla concezione dei rapporti politici di Berlusconi: "Non gliene faccio una colpa, sono categorie politiche che non possiede. àˆ come se io parlassi in italiano e lui mi rispondesse in russo". Per farsi capire, si serve di una metafora: "Certe volte la direzione della Dc si riuniva e stilava un chiaro invito rivolto al presidente del Consiglio a fare questo o quello. Anche il premier era democristiano, ma quella presa di posizione serviva ad aiutare il governo". Il Cavaliere lo scruta perplesso scuotendo la testa. Anche la condizione del Pdl viene gettata sul tavolo, insieme alla politica sociale del governo "che non esiste", la politica istituzionale "che deve essere più equilibrata", la politica economica, che "nemmeno tu conosci, perché Tremonti non ne parla con nessuno". "Ma ti rendi conto dello stato del partito al Sud??", chiede Fini. E il premier: "Cosa dici? Al Sud abbiamo vinto!". Fini, di rimando: "Serve un Pdl nazionale che non sia al traino della Lega, che sia attento alla coesione del Sud". L'altra richiesta è quella di azzerare tutti gli organigrammi, per tornare al rispetto di quel 70-30 pattuito all'inizio.
àˆ un dialogo fra sordi. Il presidente della Camera gli imputa anche la scarsa considerazione in cui viene tenuto. Episodio sintomatico quello della riforma della Costituzione: "Ti rendi conto - punta il dito Fini - che durante una cena avete tirato fuori una bozza di Costituzione, l'avete portata al Quirinale e l'avete resa pubblica senza che il presidente della Camera e fondatore del Pdl ne fosse informato?". Il Cavaliere minimizza: "Quella bozza non ha valore, non è nulla di definitivo. Anche Umberto mi ha detto: quel Calderoli lì ha esagerato, ha fatto di testa sua".
Il pranzo è terminato, Berlusconi prova a stemperare il clima con una barzelletta, ma c'è poco spazio per le risate. Fini sembra deciso a lanciare il suo gruppo "Pdl-Italia", che voterà i provvedimenti del governo "a condizione di contribuire sempre alle decisioni prese: è l'Abc della politica, ma lui non ce l'ha". Insomma, a chi lo vuol seguire il presidente della Camera ripete che non gioca "a far cadere il governo", ma la partita interna sarà molto dura. "Metto in conto - confessa - che Berlusconi scatenerà i cani per provare a sbranarmi. Già mi aspetto Feltri. Ma prima o poi, per un politico, arriva il momento della verità ". Quanto ai colonnelli di An, Fini non si fa illusioni e attende le loro decisioni: "Sono preoccupati. Sta arrivando il momento in cui si accorgeranno che, senza dignità politica, si può svolgere solo un ruolo ancillare".
Berlusconi lascia il vertice con una minaccia: "Pensaci bene prima di fare una cosa del genere".
Tornato a palazzo Grazioli, il premier si sfoga: "Fini mi aveva promesso che, se si fosse rimesso a fare politica attiva, si sarebbe dimesso dalla carica. Mi aspetto che onori questa promessa". E ancora: "In ogni caso, è liberissimo di fare il suo gruppo, nessuno è obbligato a restare nel Pdl. Ma è chiaro che, per statuto, chi fa un gruppo per conto suo non fa più parte del Pdl e non potrà essere ricandidato". Fatti conti con i coordinatori e i capigruppo, il premier ritiene di poter ancora dare le carte. "Al Senato Fini non ha i numeri per fare un gruppo e anche alla Camera, se arriverà a 20-22 deputati, me li riprenderò uno a uno". Ma finirà davvero così?
Da Repubblica
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Tanto si apparano... :patt:
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non commento le beghe della gente di spaccimma :sisi:
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non commento le beghe della gente di spaccimma :sisi:
guarda tra le varie merde fini non era male ma poi si è alleato con lo psiconano nazionale ed è caduto in basso se si mettesse da solo forse qualcosa lo potrebbe fare...
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Fini ora come ora è il miglior leader del centrosinistra :peppe:
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Fini ora come ora è il miglior leader del centrosinistra :peppe:
:sisi: :sisi: :sisi: :sisi:
:look: :look: :look: :look:
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Fini ora come ora è il miglior leader del centrosinistra :peppe:
a me sto processo di democratizzazione di fini fa vomitare. Mi rifiuto di dare credito ad uno che fino ad ora ha dimostrato di scostarsi dalla linea di regime solo in una intercettazione fuori onda.
Stiamo parlando di uno che nemmeno tanto tempo fa ha detto che non manderebbe i figli da un maestro omosessuale facendo l'oscena equazione omosessuale=pedofilo.
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a me sto processo di democratizzazione di fini fa vomitare. Mi rifiuto di dare credito ad uno che fino ad ora ha dimostrato di scostarsi dalla linea di regime solo in una intercettazione fuori onda.
Stiamo parlando di uno che nemmeno tanto tempo fa ha detto che non manderebbe i figli da un maestro omosessuale facendo l'oscena equazione omosessuale=pedofilo.
Ma infatti è paradossale che un verme come Fini, che cambia parere a seconda delle proprie convenienze, che si butta dove tira il vento, che aveva la possibilità di affossare definitivamente Berlusconi e non lo ha fatto, che un giorno è fascista e il giorno dopo è solidale con gli immigrati, è paradossale, dicevo, che sia in questo momento la persona che più incarna le speranze degli italiani di centrosinistra. Ma è inutile perdere altro tempo a piangerci addosso per i leader che abbiamo...
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è paradossale, dicevo, che sia in questo momento la persona che più incarna le speranze degli italiani di centrosinistra.
Stamattina leggo festeggiamenti e "Ragazzi, non illudiamoci" in ogni dove. :rotfl:
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fini
merda
meno merda
tra tutte le merde la meno merda
alleato
centrosinistra
ma di che stiamo parlando ?????? FECCIA
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Comunque la preminenza che sta prendendo la Lega in questa stagione delle riforme r'o cazz sta smuovendo non pochi bancarielli.
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fini
merda
meno merda
tra tutte le merde la meno merda
alleato
centrosinistra
ma di che stiamo parlando ?????? FECCIA
Non è un alleato del centrosinistra, è una merda. Il mio discorso è un altro, è del tipo "guarda come siamo ridotti se per sperare in qualcosa di meno peggio dobbiamo fare affidamento alle bizze di un paraculo fascista..."
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Non è un alleato del centrosinistra, è una merda. Il mio discorso è un altro, è del tipo "guarda come siamo ridotti se per sperare in qualcosa di meno peggio dobbiamo fare affidamento alle bizze di un paraculo fascista..."
si questo ci puo' stare ... ma io mi sono rotto pure della logica del "meno peggio" anzi forse sopratutto di quello.
sto cominciando seriamente a pensare che non sia "solo" berlusconi il marcio del paese
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si questo ci puo' stare ... ma io mi sono rotto pure della logica del "meno peggio" anzi forse sopratutto di quello.
sto cominciando seriamente a pensare che non sia "solo" berlusconi il marcio del paese
Sono d'accordo. Io infatti sto pensando seriamente di non votare più il meno peggio. Tanto comunque va male, almeno conservo la mia integrità . Ho solo paura di diventare qualunquista...
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Non è un alleato del centrosinistra, è una merda. Il mio discorso è un altro, è del tipo "guarda come siamo ridotti se per sperare in qualcosa di meno peggio dobbiamo fare affidamento alle bizze di un paraculo fascista..."
Quoto. Al di là di tutto, tralasciamo per un momento ideali, cazzi e mazzi, io ho avuto quasi sempre la convinzione che in Italia ci fossero due persone sole in grado di far politica (Fini e D'Alema), cioè di incarnare questo ruolo. Che poi Fini abbia avuto un percorso strano in questi ultimi anni mostrando incoerenza con il suo credo, sono d'accordissimo. Il resto dei politicanti sono tutti dei pupazzottoli; rendiamoci conto di chi abbiamo al Governo o abbiamo avuto: Bondi (vergogna), Carfagna (vergogna) abbiamo avuto Luxuria, ma daiiiii....ma lasciamo stare questi, ma quando Berlusconi mise Castelli al ministero di Grazia Giustizia (che Castelli è un architetto!mi pare...). Mi ricordo in una puntata di porta a porta con Di Pietro (magistrato) La Russa (avvocato) e Castelli (Ministro di Grazia Giustizia sulla carta). Di Pietro iniziò a sciorinare diritto, Castelli tentando di ribattere tirò uno sfondone e La Russa disse " Roberto aspetta meglio se rispondo io". Che figur'e mmerd. Mio padre si schiattava dalle risate :rotfl:
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Sono d'accordo. Io infatti sto pensando seriamente di non votare più il meno peggio. Tanto comunque va male, almeno conservo la mia integrità . Ho solo paura di diventare qualunquista...
infatti io ho fatto il tuo stessisimo ragionamento e mi sono detto e se pure fosse qualunquismo ??? mi sono risposto ... sempre meglio che avallare queste logiche di merda e queste merde che le portano avanti ... ergo votero' se e' solo se ci sara' qualcuno che almeno alla lontana mi rappresenta SERIAMENTE
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a me sto processo di democratizzazione di fini fa vomitare. Mi rifiuto di dare credito ad uno che fino ad ora ha dimostrato di scostarsi dalla linea di regime solo in una intercettazione fuori onda.
Stiamo parlando di uno che nemmeno tanto tempo fa ha detto che non manderebbe i figli da un maestro omosessuale facendo l'oscena equazione omosessuale=pedofilo.
:clap:
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Quoto. Al di là di tutto, tralasciamo per un momento ideali, cazzi e mazzi, io ho avuto quasi sempre la convinzione che in Italia ci fossero due persone sole in grado di far politica (Fini e D'Alema), cioè di incarnare questo ruolo. Che poi Fini abbia avuto un percorso strano in questi ultimi anni mostrando incoerenza con il suo credo, sono d'accordissimo. Il resto dei politicanti sono tutti dei pupazzottoli; rendiamoci conto di chi abbiamo al Governo o abbiamo avuto: Bondi (vergogna), Carfagna (vergogna) abbiamo avuto Luxuria, ma daiiiii....ma lasciamo stare questi, ma quando Berlusconi mise Castelli al ministero di Grazia Giustizia (che Castelli è un architetto!mi pare...). Mi ricordo in una puntata di porta a porta con Di Pietro (magistrato) La Russa (avvocato) e Castelli (Ministro di Grazia Giustizia sulla carta). Di Pietro iniziò a sciorinare diritto, Castelli tentando di ribattere tirò uno sfondone e La Russa disse " Roberto aspetta meglio se rispondo io". Che figur'e mmerd. Mio padre si schiattava dalle risate :rotfl:
tra luxuria e fini c'e' un abisso ... LUXURIA TANTO PER COMINCIARE E' CHIU' OMM :look: :look:
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tra luxuria e fini c'e' un abisso ... LUXURIA TANTO PER COMINCIARE E' CHIU' OMM :look: :look:
:asd:
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a me pare che fini si trovi in una situazione strana; potrebbe quasi far cadere la maggioranza,ma se si presentasse con un suo movimento,rischierebbe di prendere percentuali simili a quelle dell'udc. alla fine ,secondo me, continuerà a preferire una sicura poltrona e la possibilità di fare il "grillo parlante",a meno che non riesca a costruire un movimento più ampio proprio con dei centristi,chissà
Di Pietro iniziò a sciorinare diritto, Castelli tentando di ribattere tirò uno sfondone e La Russa disse
ngul..praticamente lì in mezzo lapo elkann poteva dare lezioni di analisi del periodo
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è paradossale, dicevo, che sia in questo momento la persona che più incarna le speranze degli italiani di centrosinistra.
dei bimbominkia di centro-sinistra, vorrai dire...
Fini merda. :compagni:
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Quoto. Al di là di tutto, tralasciamo per un momento ideali, cazzi e mazzi, io ho avuto quasi sempre la convinzione che in Italia ci fossero due persone sole in grado di far politica (Fini e D'Alema), cioè di incarnare questo ruolo. Che poi Fini abbia avuto un percorso strano in questi ultimi anni mostrando incoerenza con il suo credo, sono d'accordissimo. Il resto dei politicanti sono tutti dei pupazzottoli; rendiamoci conto di chi abbiamo al Governo o abbiamo avuto: Bondi (vergogna), Carfagna (vergogna) abbiamo avuto Luxuria, ma daiiiii....ma lasciamo stare questi, ma quando Berlusconi mise Castelli al ministero di Grazia Giustizia (che Castelli è un architetto!mi pare...). Mi ricordo in una puntata di porta a porta con Di Pietro (magistrato) La Russa (avvocato) e Castelli (Ministro di Grazia Giustizia sulla carta). Di Pietro iniziò a sciorinare diritto, Castelli tentando di ribattere tirò uno sfondone e La Russa disse " Roberto aspetta meglio se rispondo io". Che figur'e mmerd. Mio padre si schiattava dalle risate :rotfl:
ecco nel panorama politico LARUSSA e' uno che potrebbe rappresentare una parte di me ... O BUC RO CUL
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ecco nel panorama politico LARUSSA e' uno che potrebbe rappresentare una parte di me ... O BUC RO CUL
huaahuhuahuahuahuahua
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prima o poi sarebbe accaduto, fini che non è mai stato un fesso sa che per raggiungere certi livelli bisogna scendere a compromessi e con berlusconi è salito sul cavallo migliore, o se volete ha dato il culo al cazzo piu duro......tuttavia un ex-missino mezzo venduto e un democristiano criminale, che già di per lor sono una bella accoppiata, non potevano durare in eterno, ma fini ha raggiunto grande stima dalla gente ai tempi di AN, se si impegna può fare un grande seguito, il tutto mentre la lega dioventa sempre piu forte.....il pdl ormai è destinato al declino, la sinistra è morta da un bel pezzo, l'italia prenderà sempre di piu la direzione conservatrice
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ecco nel panorama politico LARUSSA e' uno che potrebbe rappresentare una parte di me ... O BUC RO CUL
Si ma permetti che, essendo avvocato penalista, ne capsica più di Castelli di Diritto? E che in un confronto non politico, ma tra legulei, Di Pietro e La Russa possono parlare e Castelli si deve chiavare la lingua in culo? E mi chiedo cosa ci faccia un ingegnere o architetto al Ministero di Grazia Giustizia. Che mi devo aspettare che il prossimo Ministro della Cultura sia Borghezio??
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Tanto in Italia chi mantiene la barracca oramai è la Lega, quindi Berlusconi si sarà fatto due conti e può permettersi pure di mandare a fanculo il bel tenebroso Gianfrancone...il problema per l'uomo dell'ammore sarà quando la Lega sarà lei a dare i calci in culo al vecchiardo rattusone amorevole...
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Tanto in Italia chi mantiene la barracca oramai è la Lega, quindi Berlusconi si sarà fatto due conti e può permettersi pure di mandare a fanculo il bel tenebroso Gianfrancone...il problema per l'uomo dell'ammore sarà quando la Lega sarà lei a dare i calci in culo al vecchiardo rattusone amorevole...
sarà quando l'italia sarà di nuovo divisa e noi ci pijeremo tutto in quel posto perchè si so presi pure i nostri beni...
d'altro canto saremmo liberi :look:
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I Piddini comunque in questo sperano, ormai gianfranco è il loro idolo
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Si ma permetti che, essendo avvocato penalista, ne capsica più di Castelli di Diritto? E che in un confronto non politico, ma tra legulei, Di Pietro e La Russa possono parlare e Castelli si deve chiavare la lingua in culo? E mi chiedo cosa ci faccia un ingegnere o architetto al Ministero di Grazia Giustizia. Che mi devo aspettare che il prossimo Ministro della Cultura sia Borghezio??
ahahahahahah ....bella questa ... c'e' ne ho una pure io .....
Che mi devo aspettare che che la carfagna sia ministro per la famiglia ???? :look: :look: :look: :look: :look:
frate' non ti voglio dissiludere ma immaginati il peggio e aspettati peggio di quello che sei immaginato
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facciamo anche noi un bel partito di destra secessionista e c'pass a paur :sbav:
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facciamo anche noi un bel partito di destra secessionista e c'pass a paur :sbav:
Potremmo fare il PDP Partito della Patana.
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(http://sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc3/hs452.snc3/25912_368892839496_571774496_3416188_5830702_n.jpg)
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Per i politologhi del forum, mettete a Rai 2 dove c'è quella trasmissione di quel merdaiolo di leghista di Paragone, che mi sembra un tunisino con l'accento brianzolo...ci sono la Santanchè ed un tizio che fa sempre parte della cricca destrorsa che si stanno prendendo a maleparole :cazzimm:
Marò che gente ve li farei vedere :sospetto:
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http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dall%20Italia&vxClipId=2524_06268404-4a02-11df-8f1a-00144f02aabe&vxBitrate=300
:pariamm:
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lupi tene o' muss comm a parietti e o' capell alla rita pavone versione giamburrasca
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Per i politologhi del forum, mettete a Rai 2 dove c'è quella trasmissione di quel merdaiolo di leghista di Paragone, che mi sembra un tunisino con l'accento brianzolo...ci sono la Santanchè ed un tizio che fa sempre parte della cricca destrorsa che si stanno prendendo a maleparole :cazzimm:
Marò che gente ve li farei vedere :sospetto:
per altro quel merdaiolo è pure di origini campane, lo disse una volta per televisione...
e 'ngopp a facebook c'era nu scem di mio ex compagno di liceo tutto gasato che faceva sta trasmissione e tutti i compagnelli suoi forzisti che rispondevano contenti... ma che sfaccimma della gente!
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ma ste trasmissioni vergognosamente schierate non vi stanno sulle palle? :tafazzi:
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ma ste trasmissioni vergognosamente schierate non vi stanno sulle palle? :tafazzi:
Io stavo a lavoro e nu cacacazz la stava vedendo, però tra un accento brianzolo (il povero Bocchino centra come i cavoli a merenda la dentro...)ed un litigio tra il valoroso popolo della destra, mi hanno fatto pariare...Sicuramente molto più divertente delle trasmissioni santoresche.
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Io stavo a lavoro e nu cacacazz la stava vedendo, però tra un accento brianzolo (il povero Bocchino centra come i cavoli a merenda la dentro...)ed un litigio tra il valoroso popolo della destra, mi hanno fatto pariare...Sicuramente molto più divertente delle trasmissioni santoresche.
e non dimentichiamo mai che la santanchè è una milfaccia pazzesca :lettosex:
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e non dimentichiamo mai che la santanchè è una milfaccia pazzesca :lettosex:
Uh madonna santa. :brr:
Credo che pure Giovanni ti abbandoni sulla Santanchè. :look:
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a me fa sangue, che ce pozz fa :boh:
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Credo che pure Giovanni ti abbandoni sulla Santanchè. :look:
:nonquoto:
Insieme a Deuxema "WalterMazzarri" è il prototipo del connubbio donna e plastica, ergo è da studiare. :look:
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la santanché a me m fa sang :look:
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cmq per tornare IT si vede che fini deve comprarsi un'altra casa e non ce la fa con lo stipendio da presidente della camera :patt:
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la santanché a me m fa sang :look:
a me fa sangue, che ce pozz fa :boh:
:bacino:
mo putimm turnà IT :look:
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intanto oggi, 18 fra deputati e senatori del PDL (ex area AN)guidati da LaRussa hanno garantito pieno appoggio al PDL. Tornando a casa sentivo su Radio24 la telefonata di Briguglio, uno del gruppo degli scissionisti ...Ha praticamente detto che domani mattina si riuniscono, sono intorno ai 70 e come punti all'ordine del giorno hanno 2 possibilità :
- Uscita dal Partito con conseguente iscrizione ad un gruppo parlamentare esterno
- Creazione di una corrente interna al PDL, che al momento è praticamente l'unico partito italiano a fare congressi inutili (cioè tutto è approvato senza presentazioni di mozioni diverse da quelle del presidente, non ci sono elezioni del segretario, non c'è dibattito).
A fine telefonata Briguglio ha chiarito il fulcro della sortita di Fini. Non si stanno preparando ad un nuovo partito (soluzione che peraltro non vedono come un dramma), non vogliono creare il nuovo grande Centro (con Rutelli e Casini) ma non riconoscono il ruolo della Lega sulle riforme istituzionali, in quanto vedono nel partito di Bossi una corrente "territoriale" e non di governo istituzionale.
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Rutelli, Casini e Fini in un unico partito : praticamente un ex radicale sinistroide, un ex democristiano berlusconiano ed un ex fascista rinnegato...mamm ro carmene altro che penta-partito :omg:
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Hanno partorito :notte:
Qualcuno col pc aggiorni copincollando un articolo preso da un giornale a caso :look:
Secondo me è più probabile che adesso lo strappo lo faccia silvio, tanto s'è capito che sono 4 gatti :asd:
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(AGI) - Roma, 20 apr. - "Non ho intenzione di stare zitto ne' di togliere il disturbo". Ad assicurarlo e' stato Gianfranco Fini, durante la riunione con gli ex An che andranno a far parte della componente interna del Pdl. Il Pdl, ha detto Fini, "e' un progetto politico riuscito solo in parte", il problema "non e' di poltrone o di potere", la questione e' che "c'e' una scarsa attenzione alla coesione sociale del Paese" e il motivo e' da ricondurre "al rapporto con la Lega". Inizia cosi' 'la relazione' di Gianfranco Fini agli esponenti ex An riuniti nella sala Tatarella di Montecitorio."E' arrivato il momento di giocare a carte scoperte, anche perche' le mie critiche siano considerate semplicemente quelle che sono, ovvero delle proposte". Il presidente della Camera chiarisce: "Le mie proposte, come ad esempio quella sui bambini immigrati espulsi da scuola, appartengono alla sfera delle questioni di coscienza. La terza carica dello Stato, dunque, non rinuncia ad esprimere le proprie posizioni: "ci sono delle fasi in cui ciascuno si deve guardare allo specchio e decidere se si e' disposti a rischiare per le proprie idee ed io questo lo sto facendo". L'ex leader di An non vuole ne' la scissione ne' il voto anticipato, cosi' come viene chiarito nel documento che sara' portato alla direzione del partito. "Ma Berlusconi - dice - non puo' considerare delle incomprensioni dei problemi politici che espongo da tempo. Il fatto e' che tra me e lui ci sono dei punti di vista differenti. Io spero che Berlusconi accetti il dissenso". Sul tavolo i temi da diversi giorni affrontati dal presidente della Camera: "il problema non e' di organigrammi, ma politico. C'e' una scarsa attenzione alla coesione sociale del Paese, legata ad una condizione reale del Sud". Fini torna a criticare lo squilibrio nel rapporto con la Lega, ma nega anche che ci sia un braccio di ferro con Tremonti: "non c'e' una riproposizione di un contrasto con Tremonti. Il ministro ha fatto bene". Sulla questione delle riforme, poi, "non ci sono proposte chiare" e non c'e' alcuna volonta' di allontanarsi dal partito, ma serve convergenza su alcuni temi e che ci sia la possibilita' per una 'pattuglia' minoritaria di esprimere le proprie opinioni. Come quella, differente, che ha Fini sul libro 'Gomorra': "Berlusconi e' innegabile che sia stato perseguito da un accanimento giudiziario, ma non si puo' dire che Saviano incrementi la camorra. Questo e' un parere non condivisibile". Alla fine dell'intervento di Fini, la firma sul documento nel quale si chiede di rilanciare il partito e di aprire "una fase piu' incisiva nel Governo". Importante soprattutto il passaggio in cui si intende "allontanare chi anche inconsapevolmente" in questi giorni ha giocato per destabilizzare il rapporto tra i 'cofondatori', creando le condizioni di una "escalation da scongiurare". Insomma "nessuna ipotesi di scissione che sarebbe incomprensibile per l'opinione pubblica" ne' scenari di elezioni anticipate. L'obiettivo dei finiani e' semplicemente quello di "aprire una fase nuova" che ponga fine al periodo sia di An e sia "del 70 a 30". Il Pdl non e' il partito del predellino, ma degli italiani", sostiene Fini. Il presidente della Camera sottolinea soprattutto, riferiscono fonti parlamentari presenti, il tema delle riforme. "Mancano proposte precise", e' il ragionamento della terza carica dello Stato. Fini spiega anche che alla base dei contrasti con Berlusconi vi sia un problema Tremonti. "Non e' la riproposizione della polemica con il ministro dell'Economia" dice Fini. Per l'ex leader di An "Berlusconi pensa che ci siano delle incomprensioni", invece "il problema e' solo politico". "Ci sono punti di vista diversi tra me e il premier", osserva ancora il presidente della Camera. Se giovedi' usciremo con un'ampia maggioranza sul documento del presidente nel Consiglio, ma con una pattuglia minoritaria in polemica con la maggioranza significa che ci sara' un confronto aperto. Comincera' una fase nuova. Il problema - aggiunge ancora Fini - che si porra' sara': il dissenso interno puo' esistere o siamo il partito del predellino?. Sara' il momento della verita', un momento anche delicato", conclude Fini. Per la terza carica dello Stato, quindi, "la fase del 70 a 30 e' finita. Spero che Berlusconi accetti che esista un dissenso, vedremo quali saranno i patti consentiti a questa minoranza interna".
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corrente interna, se gli va bene fini rifonda alleanza nazionale avendo perso credibilità con una 80 ina fra parlamentari e senatori
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80 è un numero esageratamente ottimistico...questo ha perso tutti i "vertici" ovvero chi ha avuto la poltrona. Non lo segue alemanno, non lo segue larussa...nessuno. Solo la schiera dei senza ministero
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Berlusconi-Fini: lite in diretta (http://tv.repubblica.it/dossier/direzione-pdl-fini-berlusconi/berlusconi-fini-lite-in-diretta/45992?video=&pagefrom=1)
:baruff:
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a me pare una discussione sullo stile "Uomini e Donne" in cui Berlusconi "lancia" la prissima ventura pseudo-opposizione di Fini. Questi qui si sono accordati per monopolizzare pure la politica qualora non fosse già stata "privatizzata" dal nostro Rex.
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Berlusconi: Fini, puoi criticare non da presidente della Camera
Gelo. E' sempre più scontro frontale tra Berlusconi e Fini. Durante la direzione nazionale del Pdl Silvio Berlusconi ha risposto per le rime a Gianfranco Fini, dopo il suo lungo intervento, contestandogli di aver fatto continui controcanto alle sue esternazioni da presidente della Camera. Alla richiesta di chiarimenti politici arrivata dall'alleato di partito, il premier ha risposto attaccando: lo ha rimproverato per non aver partecipato, in virtù del suo ruolo istituzionale, né alla campagna elettorale né alla manifestazione a San Giovanni. «Ma quello è un comizio, non si fanno i comizi», ha risposto Fini dalla platea, alzandosi in piedi, visibilmente infastidito. A quel punto è arrivata la chiusura del premier: «Se vuoi fare dichiarazioni politiche, ti accogliamo a braccia aperte, ma lo fai da politico, non da presidente della Camera».
Alla direzione insomma, è andato in scena un confronto durissimo tra i due cofondatori del Pdl. Fini nel suo discorso ha chiesto al Pdl di non appiattirsi troppo sulle posizioni del Carroccio. «Al nord siamo diventati «la fotocopia della Lega». Ha riconosciuto la necessità di portare avanti le riforme strutturali per affrontare la crisi su cui ha chiesto la convocazione «degli stati generali del Pdl». «Occorre rimodulare il programma fino a fine legislatura per essere in grado di rispondere fino in fondo alla crisi economica».
Non ha fatto sconti il presidente della Camera neanche ai giornali vicini al presidente del Consiglio: «Siamo stati demonizzati - dice - ma noi non vogliamo indebolire il Pdl». Poi sui temi più caldi del programma di governo ha fissato precisi paletti. A cominciare dal federalismo fiscale, che «va fatto tenendo i fermi i paletti della coesione sociale e dell'unità nazionale. Serve subito - aggiunge Fini – una commissione sul federalismo fiscale del Pdl con i governatori del sud e del nord per valutare i costi e i rischi».
Sulla giustizia, poi, Fini è andato giù durissimo. Legalità , dice «vuol dire certamente andare fieri di quello che le forze dell'ordine fanno e del preciso e puntiglioso elenco di successi conseguiti. Ma significa anche qualcosa di più: è certamente indispensabile riformare la giustizia. Ma nel farlo, e combattere la politicizzazione di una parte della magistratura, non può dare anche la più lontana impressione che la riforma della giustizia sia tesa a garantire sacche di impunità ». Il cofondatore del Pdl ce l'ha con il processo breve che, ammette senza troppi giri di parole, «era un'amnistia mascherata: e allora mi devi dire che cosa c'entra poi la riforma della giustizia se poi passano messaggi del genere».
A questo punto il presidente del consiglio è sbottato: «Ma Gianfranco...». E dalla platea si è levato qualche applauso e anche qualche fischio. Il Cavaliere era seduto accanto ai tre coordinatori e ha ascoltato con espressione cupa il lungo discorso di Gianfranco Fini. Tenta un paio di volte di interromperlo, soprattutto quando il presidente della Camera chiede «più risorse per i 150 anni dell'unità d'Italia».
Il Cavaliere aveva aperto in mattinata la direzione nazionale assicurando un congresso entro la fine dell'anno e sottolineando che il Pdl «non è a trazione leghista» ed «è un partito democratico e difficilmente si può dire che non lo sia stato». Poi Berlusconi ha rispedito al mittente le critiche su una gestione verticistica del partito ribadendo che, per quanto riguarda gli organigrammi così come per i candidati delle regionali, «il presidente del partito non ha mai imposto la sua volontà . Non c'è solo un uomo in nessun posto che il presidente abbia imposto. E le decisioni sono state prese dai coordinatori».
A sto punto io penso che l'unicogesto coerente da parte di Fini sia quello di dimettersi da presidente della camera, con conseguente caduta di governo.
Ma non lo farà questo sarà il suo ultimo barlume di coscienza, con quest'ultima sparata tacerà e si ingloberà totalmente al pdl, per poi venirne fuori alle prossime elezioni con conseguente coalizione con FI.
E' questo che punta Fini a ricostituire AN, nulla di più, la poltrona gli piace.
Ah nota a margine per i piddini democratici che sperano sulla caduta del governo è che apprezzano Fini :chupa:
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seguivo la diretta testuale della direziona nazionale pdl....
16:41 Cicchitto: "Attenzione al fighettismo"
:rotfl: :rotfl: :rotfl:
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comunque il fatto che entro pochi anni fini diventi il leader di una destra le cui linee guida si fondano sulle idee da lui espresse negli ultimi anni da presidente della camera, è auspicabile al di là di tutto.
abbiamo avuto per 40 anni una DC coservatrice e filo-USA al governo... era tuttavia una classe politica con cultura democratica nata in seno alla costituzione repubblicana.
ciò ha permesso, nel corso di quei 40 anni, di ottenere grandi conquiste e vittorie sui temi del lavoro e dei diritti civili, pur stando 'noi' all'opposizione.
Insomma io non deriderei tanto quelli che dal 'nostro' lato fanno il tifo per fini. certo questo non deve far dimenticare i suoi trascorsi, dal fatto di aver appoggiato B per 15 anni, al suo ruolo oscuro a genova 2001, alla legge sulle droghe. Il punto è che ogni analisi deve avere un oggetto ben chiaro, senza confondere diversi piani e non farsi deviare da pregiudizi, per quanto fondati siano.
In ultimo, il problema più serio in questo momento per l'economia e lo sviluppo del paese sono le cupole presenti in tutto il territorio nazionale formate da imprenditoria mafiosa e amministratori locali. Non basta evocare fini per affrontare questi problemi , ed è necessario che tutti noi, 20-35enni che stiamo formando una massa critica senza precedenti (nei modi) nella storia di questo paese, ci attiviamo formando comitati civici, stando vicini alle persone, inseguendo modelli e valori nuovi e vincenti come quelli già perseguiti dai vendola, dai 5stelle, dai demagistris.
Che una destra diversa si sostituisca allo schifoso carrozzone attuale è un bene; che le persone informate e preparate muovano il culo per costruire una nuova sinistra è indispensabile.
au revoir
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a me pare una discussione sullo stile "Uomini e Donne" in cui Berlusconi "lancia" la prissima ventura pseudo-opposizione di Fini. Questi qui si sono accordati per monopolizzare pure la politica qualora non fosse già stata "privatizzata" dal nostro Rex.
sono anni che le discussioni tra politici ricalcano quelle di uomini e donne.
la mia lettura è, tra le altre cose, quella di un tentativo da parte dei finiani di innalzarne il livello
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La cosa paradossale è che questo grande mignottaro manipola avvenimenti identici a proprio piacimento e vantaggio, e naturalmente la sinistra se la sonnecchia.
Quando era bertinotti presidente della camera, partecipare a manifestazioni di piazza era sinonimo di debolezza del governo e si doveva tornare a votare. Adesso il problema è di fini che deve fare politica fuori dalle aule, dimettersi e farsi un partito proprio.
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se fini fa il partito mi ci butto dentro :look:
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se fini fa il partito mi ci butto dentro :look:
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Che tristezza, l'antiberlusconismo t'ha magnat e cerevelle isa, e non mi rivolgo a carmine che non mi pare sia mai stato di sinistra.
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Che tristezza, l'antiberlusconismo t'ha magnat e cerevelle isa, e non mi rivolgo a carmine che non mi pare sia mai stato di sinistra.
mmm io voterei di pietro, ma penso che nn predneratantivoti, fini potrebbe indebolire moltoil pdl...
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Ma vi costa tanto arrendervi all'evidenza?L'Italia è un popolo di destra,cattolico,bigotto,vanesio,ipocrita e moralista,quindi è normale che il PDL trionferà nei secoli e nei secoli,Amen. :look:
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se fini fa il partito mi ci butto dentro :look:
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comunque quoto chi dice che isa ten e cerevelle magnat. :look:
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Ma vi costa tanto arrendervi all'evidenza?L'Italia è un popolo di destra,cattolico,bigotto,vanesio,ipocrita e moralista,quindi è normale che il PDL trionferà nei secoli e nei secoli,Amen. :look:
Oh.
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Ma vi costa tanto arrendervi all'evidenza?L'Italia è un popolo di destra,cattolico,bigotto,vanesio,ipocrita e moralista,quindi è normale che il PDL trionferà nei secoli e nei secoli,Amen. :look:
:sisi:
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Cmq la Carfagna sta invecchiando malissimo :sisi:
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Cmq la Carfagna sta invecchiando malissimo :sisi:
ma al massimo sta ringiovanendo: sta cacciann pure 'nu cuofan e brufoli, quel zoccolone... :rotfl: :rotfl: :rotfl:
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ma al massimo sta ringiovanendo: sta cacciann pure 'nu cuofan e brufoli, quel zoccolone... :rotfl: :rotfl: :rotfl:
Cmq Marco sostiene che quella pelle butterata ce l'ha almeno dal 2002-2003 quando andava all'università al Fisciano, le telecamere di Annozero non hanno il filtro e le luci non sono giuste, credi sia un caso di lesa maestà .
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comunque sti leghisti di sfaccimma, mi stanno facendo cadere le brache, sono senza vergogna, gli auguro del gran male. pure 'ngopp e creature annà fà e strunz.
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ma al massimo sta ringiovanendo: sta cacciann pure 'nu cuofan e brufoli, quel zoccolone... :rotfl: :rotfl: :rotfl:
dda sfugà :boh:
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http://www.repubblica.it/politica/2010/04/22/news/il_fallimento_di_un_illusione-3543395/ (http://www.repubblica.it/politica/2010/04/22/news/il_fallimento_di_un_illusione-3543395/)
Il fallimento di un'illusione
di MASSIMO GIANNINI
Il fallimento di un'illusione. àˆ l'unica cosa che si può dire, di fronte al duello rusticano che si consuma tra Berlusconi e Fini nella direzione del Pdl trasformata in arena. Chi pensava ad un compromesso doroteo, tra il fondatore e il co-fondatore, non ha capito la portata di questa clamorosa rottura, che a questo punto non è più solo politica, ma è anche fisica. In una sorta di seduta di autoanalisi individuale, ma celebrata collettivamente di fronte alle telecamere televisive e alle agguerrite fazioni del Popolo delle Libertà , il presidente del Consiglio e il presidente della Camera si rivolgono minacce e anatemi, si rinfacciano tradimenti e bugie, si rimpallano accuse e veleni. In un inquietante crescendo di rancori personali e di livori politici, si "sbranano" come belve nel circo mediatico, dandosi in pasto alla platea degli uditori e degli elettori. In sostanza: officiano le esequie del Pdl, almeno nella formula conosciuta dai tempi della "rivoluzione del Predellino".
Sul piano politico, nessuno dei due fa retromarce. Non le fa Berlusconi, che liquida le istanze di Fini come "questioni di poca importanza", che "non valeva la pena" sollevare, di fronte a un partito che governa magnificamente il Paese e continua a vincere tutte le elezioni. Non le fa Fini, che rilancia le sue contestazioni al premier su tutta la linea, dall'immigrazione alla prescrizione breve, dall'organizzazione del partito alle scelte sulla Sicilia, dalla sudditanza psicologica nei confronti della Lega al caos delle liste per le regionali. La rappresentazione plastica di questo scontro dimostra l'irriducibile inconciliabilità non solo delle posizioni congiunturali, ma delle ispirazioni strutturali dei due contendenti. Berlusconi parla una lingua, Fini ne parla un'altra. Non sono più neanche due diverse idee della destra, ma sono piuttosto due differenti universi politico-culturali. Da quello che si vede nel feroce lavacro della direzione, non possono coesistere, ma solo confliggere.
Ma la novità è che la frattura avviene anche sul piano personale. Quando ci si parla evocando le categoria del tradimento, della menzogna, della mala fede, del sabotaggio, si supera un confine dal quale è impossibile tornare indietro. E questo succede, tra Berlusconi e Fini. Il primo lo apostrofa, intimandogli di lasciare il suo incarico di presidente della Camera, se vuole continuare nel suo inutile e dannoso "contrappunto quotidiano". Il secondo gli replica a brutto muso, con un provocatorio "mi cacci?". Non siamo più alla dialettica tra i leader, ma agli insulti tra le persone. La resa dei conti trascende la validità dei ragionamenti e prescinde dalla contabilità dei numeri.
Non è più importante capire quanto dica il vero Berlusconi, o quante divisioni abbia Fini. Bisogna solo prendere atto che il progetto del Popolo delle Libertà , appunto, è ormai fallito. E non poteva essere che così. Il fallimento era contenuto nel suo atto di nascita, che aveva fotografato subito la distanza ontologica, e incolmabile, tra le due anime del "nuovo" centrodestra. L'illusione che una grande partito moderato e di massa si possa reggere solo sul "centralismo carismatico", costruita un anno e mezzo fa dal Cavaliere a Piazza San Babila, crolla per sempre nell'Auditorium di Santa Cecilia. Quanto potranno duellare ancora, i due fondatori, in mezzo a queste macerie?
Io la penso esattamente così.
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il termometro del web:
Raddoppiano gli amministratori locali che sostengono Gianfranco Fini. Dopo la Direzione Nazionale di ieri, i firmatari dell'appello lanciato sul sito di Generazione Italia - "Io sto con Fini" - raggiungono quota duecento. E sul web il presidente della Camera riceve solidarietà e supporto politico. Migliaia di messaggi da ogni parte d'Italia. Che fanno coppia con i plausi che Fini riceve dai siti amici come Libertiamo e Fare Futuro. Mentre sono numerose le critiche indirizzate all'ex leader di An sui social network del Pdl. E sul sito ufficiale del Popolo delle Libertà scatta la rappresaglia: nessuna traccia dell'intervento con cui Fini ha contestato la gestione berlusconiana del partito.
Io sto con Fini. Il sito di Generazione Italia è in queste ore il fronte dei finiani sul web. Gli articoli proposti sono commentati da centinaia di persone. Tutte solidali con l'intervento con cui ieri Gianfranco Fini ha formalizzato l'esistenza di un'opposizione interna al Pdl. Opposizione cui aderiscono, per ora, i duecento amministratori locali che hanno sottoscritto l'appello "Io sto con Fini". Tra questi quasi quaranta assessori, più di cento consiglieri, dieci sindaci e il vice Presidente della Regione Abruzzo. Che si aggiungono ai cinquantacinque parlamentari e ai cinque eurodeputati che, nei giorni scorsi, avevano approvato un documento a favore del presidente della Camera. Una pattuglia unita dal testo dell'appello: "Manifestiamo il nostro sostegno al presidente Fini nella sua battaglia per un grande Popolo della Libertà , forte, libero e democratico".
Sui territori. Nelle ultime ore i finiani cercano di organizzare la loro presenza sul territorio. Ancora niente di strutturato. Per lo più incontri informali. Come quello previsto a Napoli per domani mattina, "un libero appuntamento di liberi cittadini" che sostengono la politica di Fini. E arrivano anche denunce su presunte epurazioni. Dalla sezione di Brescia di Generazione Italia: "La cacciata dei finiani è cominciata da tempo. In provincia di Brescia hanno tolto le deleghe nei comuni a molti ex AN senza motivo. E' successo persino ad un membro dell'Assemblea Nazionale cui hanno tolto la delega di Vicesindaco solo perché dissentiva dalla linea del partito".
I siti amici. A Generazione Italia si aggiungono Libertiamo e Fare Futuro. Luoghi online di riflessione politica in cui l'interpretazione dei fatti è autenticamente finiana. Una valanga di parole e formule per costruire l'apologia di Fini. E il presidente della Camera diventa quello che "infrange la neolingua berlusconiana", che si oppone al "leninismo delle libertà ", che "uccide il partito dei laudatores". Che "fa sbroccare Berlusconi" e che "rimette in moto la politica" generando una salutare "entropia del dissenso". E su Fare Futuro, non mancano neanche le indicazioni per la colonna sonora ideale della "nuova fase": Vengo anch'io? No Tu No di Jannacci, Il gatto e la volpe di Bennato, Nun te reggae più di Rino Gaetano, Il mio canto libero di Battisti.
Censura o dimenticanza? Sul sito ufficiale del Pdl nessuna traccia dell'intervento di Fini all'auditorium della Conciliazione. Ne in home page, ne nelle pagine interne. Presenti e in evidenza gli interventi di tutti gli altri big del partito. Da Verdini a La Russa, da Tremonti a Brunetta. C'è anche la replica infuocata di Berlusconi - "Mi sembrava di sognare" - ma non il discorso del presidente della Camera.
Un partito sotto shock. Su Spazio Azzurro e ForzaSilvio. it, Fini è sommerso da accuse e critiche. Migliaia i messaggi che commentano il documento finale approvato ieri dalla Direzione Nazionale. E all'elogio di Berlusconi e dei ministri si aggiungono gli inviti "a togliere il disturbo" rivolti a "Fini e ai suoi adepti". C'è anche chi minaccia "di non votare più il Pdl finché il presidente della Camera resta nel partito". In molti sottoscrivono le parole del presidente del Consiglio: "Se Fini vuole fare politica deve lasciare la presidenza della Camera dei Deputati". E tutti restano con il fiato sospeso attendendo le prossime mosse dei due
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Bocchino si dimette.....la Carfagna "non importa ne faremo un altro"
:look:
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Bocchino si dimette.....la Carfagna "non importa ne faremo un altro"
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:rotfl: :rotfl:
comunque in tutto questo fini sta ancora a leccare il culo a berlusconi.
ha fatto la solita sparata di cazzo all'italiana, poi s'è rimangiato le parole con le successive azioni.
e in tutto questo, bocchino ha perso il posto :rotfl:
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Bocchino si dimette.....la Carfagna "non importa ne faremo un altro"
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:sbav:
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ha fatto la solita sparata di cazzo all'italiana, poi s'è rimangiato le parole con le successive azioni.
:nonquoto:
ha una strategia precisa, ovvero rimanere come spina nel fianco per i prossimi 3 anni, sottolineare contraddizioni del governo, usare la dialettica, difendere il programma presentato agli italiani, per poi presentarsi come leader del centrodestra alle prossime elezioni.
se è bravo a b gli rimangono 3 anni di vita.
risollevare le sorti del paese, invece, sarà onere (e impresa) di tutti noi
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:nonquoto:
ha una strategia precisa, ovvero rimanere come spina nel fianco per i prossimi 3 anni, sottolineare contraddizioni del governo, usare la dialettica, difendere il programma presentato agli italiani, per poi presentarsi come leader del centrodestra alle prossime elezioni.
se è bravo a b gli rimangono 3 anni di vita.
risollevare le sorti del paese, invece, sarà onere (e impresa) di tutti noi
Supponiamo sia vero.
Per i prossimi 3 anni dunque tu sei disposto a vedere il tuo paese governato da un inutile, che non fa altro che i suoi interessi?
Metti in evidenza le contraddizioni, ma poi? Per 3 anni non fai altro che far affondare ancora di più il paese.
E magari, chi lo sa, in questo arco di tempo viene fatta qualche legge ancora più specifica per il presidente del consiglio!
Mi sembra chiaramente una contraddizione, tipica di colui che non ha le palle per uscirne, perchè sicuramente il suo partito (inteso come AN) non è più saldo come un tempo sia perchè ci sono politici voltabandiera sia perchè non ha più il consenso popolare di 5 anni fa.
Oppure, che dire? Strategia tipica del politico medio, al quale non gliene frega un cazzo del paese. E questo mi sembra molto più vicino a come concepisco questa tua "strategia".
Mi sembra che il tuo ragionamento sia esatto: se Fini fa così come hai detto, B ha solo altri 3 anni. Ma da qui a dire che avremo risollevato il paese...
Se poi chi dovrebbe rappresentarci è quella stessa persona che è stata per 2 anni di presidenza alla camera + 3 come spina nel fianco, senza fare NULLA, per far crescere solo i suoi consensi, allora...
Se poi ricordiamo che fu una scelta di Fini quella di unirsi a B e alla lega per poter entrare come protagonista nel parlamento. Allora ci accorgiamo che non faremmo altro che passare dalla padella alla brace.
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già ora molti degli astensionisti di destra voterebbero di nuovo pdl se fini ne fosse il leader. se in questi 3 anni riuscirà a muoversi bene (dal proprio punto di vista, ovvio) questi consensi aumenteranno.
la risollevazione del paese è tutto un altro paio di maniche, questo volevo dire. e se ci teniamo un minimo, nessuno di noi può sottrarsi
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quello che ho detto io, praticamente.
e cosa ci troveremmo? fini al posto di berlusconi.
ce ne frega?
relativamente, tanto s'è capito che valore dà anche lui alla politica: non provare a togliermi il posto, che sennò posso far cadere anche berlusconi (visto come il più potente dei leader, per dire..).
certo, berlusconi oggi è uno dei peggiori mali dell'italia, però io neanche mi fiderei tanto di uno che si dice da sempre amante dell'italia, dell'italia UNITA, e poi si schiera con la lega. per poi incazzarsi quando si accorge che la propria poltrona sta rischiando di saltare. (negli anni a venire, beninteso)
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quello che ho detto io, praticamente.
e cosa ci troveremmo? fini al posto di berlusconi.
ce ne frega?
relativamente, tanto s'è capito che valore dà anche lui alla politica: non provare a togliermi il posto, che sennò posso far cadere anche berlusconi (visto come il più potente dei leader, per dire..).
certo, berlusconi oggi è uno dei peggiori mali dell'italia, però io neanche mi fiderei tanto di uno che si dice da sempre amante dell'italia, dell'italia UNITA, e poi si schiera con la lega. per poi incazzarsi quando si accorge che la propria poltrona sta rischiando di saltare. (negli anni a venire, beninteso)
comunque il fatto che entro pochi anni fini diventi il leader di una destra le cui linee guida si fondano sulle idee da lui espresse negli ultimi anni da presidente della camera, è auspicabile al di là di tutto.
abbiamo avuto per 40 anni una DC coservatrice e filo-USA al governo... era tuttavia una classe politica con cultura democratica nata in seno alla costituzione repubblicana.
ciò ha permesso, nel corso di quei 40 anni, di ottenere grandi conquiste e vittorie sui temi del lavoro e dei diritti civili, pur stando 'noi' all'opposizione.
Insomma io non deriderei tanto quelli che dal 'nostro' lato fanno il tifo per fini. certo questo non deve far dimenticare i suoi trascorsi, dal fatto di aver appoggiato B per 15 anni, al suo ruolo oscuro a genova 2001, alla legge sulle droghe. Il punto è che ogni analisi deve avere un oggetto ben chiaro, senza confondere diversi piani e non farsi deviare da pregiudizi, per quanto fondati siano.
In ultimo, il problema più serio in questo momento per l'economia e lo sviluppo del paese sono le cupole presenti in tutto il territorio nazionale formate da imprenditoria mafiosa e amministratori locali. Non basta evocare fini per affrontare questi problemi , ed è necessario che tutti noi, 20-35enni che stiamo formando una massa critica senza precedenti (nei modi) nella storia di questo paese, ci attiviamo formando comitati civici, stando vicini alle persone, inseguendo modelli e valori nuovi e vincenti come quelli già perseguiti dai vendola, dai 5stelle, dai demagistris.
Che una destra diversa si sostituisca allo schifoso carrozzone attuale è un bene; che le persone informate e preparate muovano il culo per costruire una nuova sinistra è indispensabile.
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ah l'hai detto già 10 giorni fa :P
concordo comunque con te :)
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ROMA (4 luglio) - Acque agitate nel Pdl dopo le uscite di Gianfranco Fini seguite all'annuncio di Berlusconi («lunedì prenderò in mano la situazione per evitare i raffreddori che potrebbero provocare le correnti e per governare il partito verso la manovra e la legge sulle intercettazioni»). Il tutto mentre il Pd e l'Idv chiedono che la palla passi al Quirinale. Irritata la reazione di Berlusconi alle parole del presidente della Camera, che continua a non lesinare critiche sul tema intercettazioni e incassa la promessa del Pd di votare gli emendamenti dei finiani. Con il presidente della Camera si schiera, naturalmente Farefuturo.
Fini: sono nella legalità . «Ci provino pure a cacciarmi, in questa vicenda io sono piantato nella Costituzione, nella legalità , nelle linee fondanti del nostro partito e nel sentimento dei nostri elettori», ha detto Fini a persone a lui vicine. Sul ddl intercettazioni, ad esempio, Fini ha spiegato nei giorni scorsi che il voler «forzare la mano» e far passare la legge prima dell’estate «pur sapendo che dovrà tornare al Senato, sembra solo un puntiglio» contro di lui, nonostante il capo dello Stato sia stato «chiarissimo» sui punti critici del disegno di legge. «Se la legge passasse così com’è - avverte - tutti i nostri elettori sensibili all’argomento capirebbero che c’è un problema di legalità ».
Elezioni anticipate sono un pericolo. «In una crisi di governo si sa come si entra, ma non come si esce», ma in caso di elezioni anticipate, commenta Fini, «sono sicuro che Gianni Letta ha spiegato e Berlusconi che, in caso di rottura del Pdl, noi non faremmo una An in sedicesimo, nascerebbe qualcosa di nuovo, c’è tanta gente alla finestra che aspetta. Siamo sicuri che gli converrebbe la nascita di un terzo polo come in Gran Bretagna?».
Berlusconi: Fini si commenta da solo. Lui si sente già fuori dal partito, ma non sa dove andare né con chi. Io vado avanti e sono pronto anche alla conta interna. Questo in sostanza il pensiero del premier, che non nasconde una pesante irritazione per le parole di Fini riportate da Repubblica. Nessun commento ufficiale, ma con i suoi interlocutori Berlusconi non risparmia le critiche: farà la fine di Rutelli, avrebbe detto il Cavaliere riferendosi a Fini. Il presidente del Consiglio su un punto è d'accordo con il co-fondatore del Pdl e cioè che nei prossimi giorni se ne vedranno delle belle. E nel fine settimana ha gettato le basi per la sua strategia.
Il banco di prova della tenuta del Pdl sarà il voto di giovedì sulla sfiducia a Brancher proposta da Pd e Idv. Berlusconi è pronto ad andare alla conta. Vediamo cosa accadrà in Aula - avrebbe dettoa più di qualche dirigente del Pdl - io sono convinto di avere i numeri per andare avanti e portare a termine gli obiettivi fissati l'agenda del governo. In caso contrario, avrebbe ricordato il Cavaliere, la parola passerà al Capo dello Stato. Sarà Napolitano a decidere se ridare la parola agli elettori o dar vita ad un governo non voluto dagli italiani.
Farefuturo: sempre più delusi. «Il berlusconiano deluso è un tipo umano e politico che sta crescendo di giorno in giorno. C’è chi lo dice apertamente, chi, magari, alzando insensibilmente gli occhi a causa di un’insofferenza che non riesce più a nascondere, e chi, evitando di mettersi sulla barricata della polemica, rimane in silenzio, senza più parole per una difesa sempre più d’ufficio, sempre fredda, sempre più falsa. Senza più argomenti. Perché il berlusconiano deluso, in fondo, siamo un po’ tutti noi. E questa sensazione non riesce più a rimanere dentro, bloccata dalla forza dell’appartenenza, dall’obbligo dello schieramento. Perché, a un certo punto, la delusione esce fuori con una forza che può diventare rivoluzionaria». Lo scrive su Ffwebmagazine il direttore Filippo Rossi.
Pasquali: Farefuturo sbaglia, popolo di Berlusconi sempre più in forma. «Spiacenti per Farefuturo, ma il popolo di Berlusconi è più vivo che mai, come lo è la Berlusconi generation, migliaia di giovani che hanno sentito il richiamo per la politica proprio grazie alle innovazioni che il premier ha saputo introdurre nello scenario italiano - afferma Francesco Pasquali, coordinatore nazionale dei giovani del Pdl (Giovane Italia) - Una delusione, però, c’è ed è verso tutti coloro che non producono idee ma solo pistolotti autoreferenziali, che lavorano all’interno per sfaldare il Pdl, con quotidiani distinguo, prese di distanza e controcanti».
Enrico Letta: Berlusconi passi la palla al Colle. «Se questo esecutivo non è in grado di governare la palla passi al Colle perché l’Italia in questo momento di crisi economica ha bisogno di essere governata». Il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, in una intervista a Sky Tg24, ritiene che la situazione nel centrodestra si stia aggravando al punto da richiedere una soluzione politica diversa. «Nella maggioranza - sostiene Letta - stanno esplodendo tutte le contraddizioni: dal federalismo, alle intercettazioni, alla difficoltà a gestire la manovra economica con â€refusi†sulle pensioni, scontro con gli enti locali e polemiche sulle tredicesime». Secondo Letta «questa maggioranza è fatta per vincere ma non per governare. Noi siamo rispettosi del mandato elettorale ma siamo anche rispettosi della Costituzione e se il governo non è in grado di andare avanti toccherà al capo dello Stato indicare sicuramente le soluzioni giuste».
Voto su Brancher lo costringerà a dimettersi. «Il voto di giovedì mattina alla Camera sul ministro Brancher darà sorprese. Tra assenze e casi coscienza noi ci aspettiamo che quel voto lo costringa alle dimissioni. Brancher ha usato la nomina a ministro per sfuggire ai processi», prevede Letta parlando della mozione di sfiducia presentata insieme all’Idv per chiedere le dimissioni del titolare del ministero per l’Attuazione del federalismo. Ieri da Milano era stato Bersani a invocare «soluzioni politiche diverse». Il Pd aumenta così il pressing convinto che le fibrillazioni in atto nella maggioranza siano destinate solo ad aggravarsi.
La linea del Pd non è lontana da quella dell'Udc che con Pier Ferdinando Casini, dalle colonne della Repubblica, torna a chiedere un governo di «larghe intese» e a respingere («non mi faro usare») i pressanti inviti del Pdl a rientrare nello schieramento del centrodestra .
L'Idv polemizza con il Pd e l'Udc. Di Pietro e De Magistris se la prendono con Casini che nei giorni scorsi non ha risparmiato attacchi a Di Pietro e che è tornato a chiedere un governo di larghe intese che «coinvolga la maggioranza e le forze più responsabili dell' opposizione. L' alternativa a Berlusconi si costruisce con nuove elezioni» dice il leader dell' Idv che avverte «non faremo da stampella a chicchessia. La prospettiva di inciuci trasversali che trova espressione nella formula delle larghe intese è un tradimento dei cittadini e un ritorno al paleolitico della politica».
Tante le reazioni nel Pdl anche da parte dei finiani che criticano l'uscita di Letta. «Sbaglia, non c'è bisogno di alcuna verifica con il Quirinale» dice Italo Bocchino che sottolinea come il Quirinale non sia chiamato a dirimere questioni interne ai partiti. E poi la «maggioranza c'è». Il portavoce del Pdl Daniele Capezzone invita Letta a «mettersi il cuore in pace» sostenendo che «evocare ribaltoni e coinvolgere il Capo dello Stato sono due gravi autogol». Tesi sostenuta anche dal vicepresidente del Pdl alla Camera Osvaldo Napoli che stigmatizza il «voler tirare per la giacca Napolitano confidando in un suo aiuto», mentre il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi parla di «scenari fantascientifici».
Intercettazioni, Storace: Fini ha vuoti di memoria. I dubbi di Gianfranco Fini sul ddl intercettazioni contrastano con la sua rabbia nel 2006 quando fu coinvolto in un'inchiesta il suo portavoce Salvo Sottile. A sottolinearlo il leader della Destra Francesco Storace, a Bologna per un incontro con i vertici locali del partito: «Ricordo la sua rabbia quando fu incriminato e poi prosciolto il suo capo ufficio stampa», ha spiegato Storace. «Fini - ha proseguito - gridò al complotto contro An accusando i Pm di intercettarci tutti, mentre ora si scopre sostenitore del contrario: anche questo dimostra che il re è nudo: sarà un altro dei suoi vuoti di memoria». Quanto al disegno di legge al centro delle polemiche in questi giorni Storace ha rilevato: «Sarei per alcune modifiche, ma è fondamentale il rispetto della riservatezza».
Letta: intercettazioni non interessano a italiani. «Penso che ogni italiano, nella sua vita quotidiana, trovi incredibile che il tema siano le intercettazioni». Così il vicesegretario del Pd Enrico Letta. «Ma io dico banalmente chi se ne frega delle intercettazioni per la vita quotidiana di ogni italiano che ha il problema del treno pendolare che non c'è, la paura dei licenziamenti e i problemi sociali e economici che tutti conosciamo».
"Se cade il governo mi rado i peli del culo" (cit)