Autore Topic: Juventini brava gente  (Letto 5410 volte)  Share 

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Offline Moebius

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Juventini brava gente
« il: 11 Dicembre, 2011, 12:53:09 pm »
TORINO - Ultrà all´assalto di un campo nomadi abusivo. Bastoni, spranghe e bombe carta. Ma dietro il raid, la rabbia nei confronti degli zingari, c´è uno stupro inventato. Una ragazzina di 16 anni che per paura di confessare a casa quanto accaduto - ha perso la verginità con un suo coetaneo quando aveva giurato alla nonna che sarebbe arrivata pura al matrimonio - ha chiesto aiuto al fratello più grande. E insieme hanno trovato qualcuno a cui dare la colpa: «Sono stati due zingari, sono loro che mi hanno violentato mentre tornavo a casa». Nel quartiere, alla periferia di Torino, la notizia fa presto a girare di casa in casa. La rabbia cresce: per protestare contro i nomadi si organizza una fiaccolata, pacifica. Ma ieri sera la situazione degenera: dopo un rapido giro per le strade del quartiere un gruppo violento, circa cento persone, si è staccato dalla manifestazione.
«Ragazzi, calmatevi, calmatevi. Scusate, ma mia sorella si è inventata tutto. Non è colpa di questi». Alessandro è scosso, arriva scortato dai carabinieri. È il fratello della sedicenne che ha accusato una violenza da parte di due rom (e che ora sarà denunciata per simulazione di reato). Parla. Dietro ha le baracche che bruciano, il fumo più nero della notte. «Non è colpa di questi», ripete. Un´invenzione che ha però scatenato la violenza del Ku Klux Klan in formato stadio. Una furia scattata all´improvviso. «Donne e bambini a casa. Si va alla Continassa a cacciare gli zingari. Bruciamo tutto».

I capibastone del tifo organizzato della Juve in prima fila, come delle furie. Dagli zaini spuntano fuori i bastoni, altri ne raccolgono da terra, tutto ciò che è utile per menare le mani. A difendere il campo abusivo non c´è nessuno. Doveva essere un corteo pacifico, contro lo stupro di una ragazzina di 16 anni da parte di due nomadi. Nel giro di un´ora si è trasformato in un raid carico di violenza. A dare il là un centinaio di ultrà che si sono staccati dal corteo di 500 persone che ha sfilato per il quartiere Vallette, estrema periferia di Torino, case nate come funghi negli anni ‘60 per dare un tetto agli operai che arrivavano dal Sud. Un quartiere difficile. Ieri la follia. Cento persone, la maggior parte pare legata a gruppi organizzati della tifoseria bianconera "Bravi Ragazzi" e "Drughi", hanno voluto farsi giustizia da soli. Cappuccio sulla testa, sciarpe per nascondere il viso. In mano spranghe, bastoni, bottiglie e sassi. «Li dobbiamo ammazzare - si incitavano l´un l´altro - perché sono dei bastardi». A passo svelto, la parte violenta ha raggiunto le baracche. Sulla strada hanno incontrato un nomade: «Bastardo, devi morire. Vieni qua che ti diamo fuoco». Sassi, calci. Qualcuno tira fuori un bastone. Solo lo scatto del ragazzo rom gli evita di avere la peggio. «Blocchiamo la strada, nessuno ci deve fermare. Non questa volta».


Il corteo dei violenti taglia per via Druento, lo stradone di periferia che porta alla cascina. Da una parte capannoni, dall´altra la cascina diroccata occupata dai nomadi, che diventerà la sede della società bianconera, e più in là il nuovo stadio della Juve illuminato a giorno. «Eccoli, sono là che stanno. Quando passo in macchina vedo sempre le loro baracche». Un centinaio circa, tutti giovanissimi dai 15 ai 25 anni - qualche ragazza è rimasta. «Perché non hanno preso me quegli schifosi, io avrei saputo come fargliela pagare», sentenzia una ragazza, poco più che diciottenne. Gli ultrà isolano le poche macchine della polizia che sorvegliano la situazione. Sanno come fare. Non hanno paura dello scontro. Il gruppo arriva all´ingresso della Continassa. Il cancello è chiuso. Nessun problema, tirano fuori una bomba carta e sfondano. Grida. «Dove siete?! Venite fuori schifosi!». «Ma se ci sono dei bambini?», domanda uno. «E che problema c´è bruciamo anche loro!», urla a denti stretti un ragazzo. Non c´è pietà nel raid che sfila per i prati: è una caccia all´uomo. Polizia e carabinieri tentano di fermarli. La furia prevale. In pochi secondi devastano tutto, danno fuoco alle baracche. Fermano anche i vigili del fuoco. Fuori dalla cascina si intonano cori da stadio: «Sì, bruciateli». Solo Alessandro, il fratello della ragazza, riesce a placare gli animi. Arrivano in massa le camionette delle forze dell´ordine. Gli ultrà Ku Klux Klan si danno alla fuga, i carabinieri riescono ad acciuffare due capibastoni, ma i compagni non mollano facilmente: «Lasciateli andare». Si arriva allo scontro, mentre il campo brucia e Alessandro ripete: «Non è colpa di questi». 


http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/12/11/news/torino_ultr_bruciano_il_campo_rom_terrore_per_uno_stupro_inventato-26420781/

http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/12/11/news/e_il_fratello_implora_la_folla_fermatevi_sandra_ha_mentito_temeva_di_essere_sgridata-26420929/
ragazzi, cercate di non esagerare con le bestemmie

Offline cavallopazzo

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #1 il: 11 Dicembre, 2011, 13:04:37 pm »
AL ROGO AL ROGO

Offline Lovercraft

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #2 il: 11 Dicembre, 2011, 13:35:21 pm »
Il nostro "amico" drugobianconero avrà certamente partecipato in nome dell'europa dei popoli.
It's watermelón... INSIDE OF WATERMELÒN!


Offline FistingTopo

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #3 il: 11 Dicembre, 2011, 18:18:19 pm »
Uno stile senza tempo..... (cit.)  :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:

Offline pappasouth

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #4 il: 11 Dicembre, 2011, 18:24:39 pm »
Il nostro "amico" drugobianconero avrà certamente partecipato in nome dell'europa dei popoli.

il nostro amico era a casa a prendersi il suo bravo cocktail di farmaci!

Comunque una cosa non capisco, ma a sta ragazzina le fanno una visita ginecologica ogni volta che torna a casa? è tutto molto strano, forse non ci credo.

Offline Jena Plissken

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #5 il: 11 Dicembre, 2011, 18:50:46 pm »
Marò che amarezza, questi sono proprio fuori di testa..per non parlare di quelle due zoccole  :suicidio: (non c'è + l'emoticons che vomita  :doh:)

Offline kowalski

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #6 il: 11 Dicembre, 2011, 19:25:29 pm »
«Perché non hanno preso me quegli schifosi, io avrei saputo come fargliela pagare», sentenzia una ragazza
:scratch:
Polemico ergo sum

Offline Moebius

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #7 il: 11 Dicembre, 2011, 19:29:19 pm »
il nostro amico era a casa a prendersi il suo bravo cocktail di farmaci!

Comunque una cosa non capisco, ma a sta ragazzina le fanno una visita ginecologica ogni volta che torna a casa? è tutto molto strano, forse non ci credo.
in effetti detta così sembra strano,penso però che sia stata raccontata male...con tutto il bordello che è successo non credo alla "notizia bufala"
« Ultima modifica: 11 Dicembre, 2011, 19:30:49 pm da Moebius »
ragazzi, cercate di non esagerare con le bestemmie

Offline nocerino

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #8 il: 11 Dicembre, 2011, 19:48:43 pm »
è meglio che risparmino le energie, a maggio dovranno festeggiare lo scudetto, vinto con bonucci e pepe titolari, mica male

Offline djcarmine

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #9 il: 12 Dicembre, 2011, 00:38:28 am »
il nostro amico era a casa a prendersi il suo bravo cocktail di farmaci!

Comunque una cosa non capisco, ma a sta ragazzina le fanno una visita ginecologica ogni volta che torna a casa? è tutto molto strano, forse non ci credo.

pensi quello che penso io?
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Offline signor groucho

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #10 il: 12 Dicembre, 2011, 09:52:12 am »
pensi quello che penso io?
si:  :deserto:




Comunque uno non vuole fare l'anticlelricale antireligione etc. a priori, però la responsabilità di ciò ricade sulle spalle della religione, dei suoi tabù bigotti che costringono una ragazzina che "aveva giurato alla nonna di arrivare pura all'altare" a inventarsi una palla del genere per paura.
Alfrè ti conviene abbandonare la conversazione :look:

Offline noel

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #11 il: 12 Dicembre, 2011, 13:37:27 pm »
Qui la juventinità non c'entra niente.
Il problema è alla radice dell'ormai ignobile cultura italiota.
Che poi i gobbi siano ridicoli infami è risaputo da ben prima di questa infamia.

Io aggiungo questo alla discussione:

Santini ovunque e tapparelle chiuse
Sandra piange: "Ora come ne esco"
La sedicenne è disperata: "Mi sono inventata la violenza perché temevo la reazione dei miei genitori, voglio che mi stiano vicino. Ma la cosa che desidero di più è parlare con il mio amore"
di ERICA DI BLASI

"E' di là, nella sua stanza". Pochi metri quadri, Sandra, il nome è di fantasia, è sdraiata su un divano letto. Una felpa marrone scuro e sotto una magliettina rosa. Le gambe sono nascoste dalle coperte, sta rannicchiata su sé stessa, come se cercasse di proteggersi dagli altri. Ha pianto, si vede. Quasi non parla. Sussurra, impaurita: "Come ne esco? Adesso come ne esco?". Non pensa ad altro. Tiene lo sguardo basso, la testa fra le braccia, i capelli da angelo che le fanno a sua volta da scudo. Una ragazzina, che per nascondere la sua prima volta si è inventata la storia di uno stupro. Perché? "Avevo paura, paura di dirlo a casa".

Ai suoi genitori non piace il ragazzo di cui si era invaghita. "Più volte ti avevamo detto di lasciarlo stare quello lì, e tu invece". Difficile nascondere l'accaduto: le visite mensili dal ginecologo non lasciavano scampo a Sandra. "Ha giurato a sua nonna che sarebbe arrivata pura all'altare", ripeteva sua madre quando ancora girava la storia della violenza subita. E adesso che la verità è arrivata, tutti i riflettori sono puntati su Sandra. In casa è un viavai di parenti e amici, vuoi per consolare i genitori, vuoi per cercare di capire e confortare quella che in fondo è una ragazzina di 16 anni. I cellulari continuano a squillare. La madre, in lacrime, dice: "Ora come faccio, ora cosa dirò alla gente di qui, non potrò più uscire di casa. Posso solo chiedere scusa". E il fratello, che ha già pubblicato su Facebook un post per spiegare cosa è successo agli amici e al quartiere, cerca di rassicurarla: "Non ti preoccupare mamma". Le risposte arrivano, di tutti i generi.

Anche Sandra non sa cosa fare: "Ho sbagliato, l'ho capito". Piange nel buio di quelle quattro pareti arancioni: al posto dei manifesti, i santini. In casa sono tutti credenti. In salotto, tra l'acquario con i pesci rossi, le foto di famiglia e gli addobbi di Natale, ci sono altri santini, una stella di Davide dipinta sul muro e poi un'immagine del Sacro Cuore di Gesù. "Siamo di Chiesa", dice il padre, da due anni senza lavoro e che va avanti grazie anche alla San Vincenzo.

Nella stanza di Sandra le tapparelle sono tirate giù quasi a voler nascondere la vergogna. "E adesso cosa diranno di me? Cosa penserà la gente?". In salotto c'è chi dà consigli, chi consola la madre in lacrime, chi dice che è tutta colpa del ragazzo. Sandra non riesce quasi più a guardare in faccia i genitori. "Ma vorrei averli vicino, è la cosa che desidero di più, davvero". Dietro la sua bugia, la paura. "Di essere picchiata per quello che avevo fatto. Che non ero più vergine". Una prima volta sbagliata, ma dettata dall'amore, glielo si legge negli occhi. "Adesso vorrei solo poter parlare con lui, davvero è la cosa che desidero di più". Critiche, i suoi pensieri si offuscano di nuovo: "Non so davvero come uscirne da questa storia. Mi sento sola. Che faccio?".

Le immagini dei telegiornali la riportano a quanto accaduto al campo nomadi: le fiamme, i vetri distrutti, la violenza che prevale sul buonsenso. "Non pensavo che potesse succedere questo, è terribile pensare che abbia scatenato io tutto quest'odio". Tra amici e parenti c'è chi si offre di accompagnarla alla Continassa affinché veda lo scempio che ha provocato la sete di vendetta. "Ma non gliel'abbiamo chiesto noi di fare quello. Non siamo stati noi", continua a ripetere la madre. "Non volevo che succedesse  -  si aggiunge Sandra  -  non so perché ho dato la colpa agli zingari. È stata la prima cosa che mi è venuta in mente. Vorrei chiedere scusa a un sacco di persone, ma non so come fare". Il suggerimento di una lettera le piace, ma non ce la fa a scrivere. Le mani le tremano, sono sudate per la tensione: meglio dettarla. Poco per volta le parole le escono. È un lungo elenco di persone a cui ha mentito e con cui vorrebbe scusarsi: il suo fidanzatino, le amiche, la gente del quartiere, compagni di classe, parenti e, non ultimi, i nomadi che vivono al campo della Continassa.

"Scusatemi se potete, io questa brutta storia me la voglio solo dimenticare. Ammesso che ci riesca". Ora forse lascerà tutto questo per un po': "Non ti preoccupare mamma, la mandiamo a Roma  -  dice il fratello  -  così si sistema tutto". Ma Sandra dovrà parlare di questa storia anche con i giudici del tribunale di minori: rischia di dover rispondere di procurato allarme e simulazione di reato.

A voi le conclusioni.

Starfred

R: Juventini brava gente
« Risposta #12 il: 12 Dicembre, 2011, 13:47:21 pm »
immagino cosa sarebbe successo se "Sandra" fosse stata nativa di Ponticelli o di Barletta...tutti ad inneggiare al sud retrogrado quando invece l'ignoranza (religiosa) esiste ovunque.

drugobianconero91

Re:Juventini brava gente
« Risposta #13 il: 12 Dicembre, 2011, 17:06:30 pm »
Il nostro "amico" drugobianconero avrà certamente partecipato in nome dell'europa dei popoli.

il sentimento anti Rom è diffuso in tutta europa , anche a Ponticelli tempo fa fù dato alle fiamme un campo nomadi :
http://magazine.excite.it/in-fiamme-i-campi-nomadi-di-ponticelli-N9116.html

Io sono contro la violenza ed il razzismo.

drugobianconero91

Re:Juventini brava gente
« Risposta #14 il: 12 Dicembre, 2011, 17:07:25 pm »
il nostro amico era a casa a prendersi il suo bravo cocktail di farmaci!

Comunque una cosa non capisco, ma a sta ragazzina le fanno una visita ginecologica ogni volta che torna a casa? è tutto molto strano, forse non ci credo.
:asd:

Offline Lovercraft

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #15 il: 12 Dicembre, 2011, 17:12:05 pm »
il sentimento anti Rom è diffuso in tutta europa , anche a Ponticelli tempo fa fù dato alle fiamme un campo nomadi :
http://magazine.excite.it/in-fiamme-i-campi-nomadi-di-ponticelli-N9116.html

Io sono contro la violenza ed il razzismo.


Ah lo so che non è prerogativa del nord. Mi chiedevo come si fa ad essere contro razzismo e violenza e poi mettersi drugo nel nick :asd:
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Offline kurz

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #16 il: 12 Dicembre, 2011, 17:16:44 pm »
crepa!
gesucrì

Offline pappasouth

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #17 il: 12 Dicembre, 2011, 17:18:09 pm »
maronn ma che famiglia di mongoloidi... tutt stu burdell pe na pelle senza manco aver messo il video su emule! Ma pure la mamma ma che sfaccimma tiene da vedere con la gente, facci una cazziata a figlt per il procurato allarme e ciao. deficienti, inguaiatevi la vita da soli e non cacate il cazzo!

ma una foto della giovane troietta non si trova coi potenti mezzi del farsi i cazzi altrui via internet? lo chiedo per curiosità morbosa.

Offline cicciograna

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #18 il: 12 Dicembre, 2011, 18:00:45 pm »
Qui la juventinità non c'entra niente.
Il problema è alla radice dell'ormai ignobile cultura italiota.
Che poi i gobbi siano ridicoli infami è risaputo da ben prima di questa infamia.

Io aggiungo questo alla discussione:

Santini ovunque e tapparelle chiuse
Sandra piange: "Ora come ne esco"
La sedicenne è disperata: "Mi sono inventata la violenza perché temevo la reazione dei miei genitori, voglio che mi stiano vicino. Ma la cosa che desidero di più è parlare con il mio amore"
di ERICA DI BLASI

"E' di là, nella sua stanza". Pochi metri quadri, Sandra, il nome è di fantasia, è sdraiata su un divano letto. Una felpa marrone scuro e sotto una magliettina rosa. Le gambe sono nascoste dalle coperte, sta rannicchiata su sé stessa, come se cercasse di proteggersi dagli altri. Ha pianto, si vede. Quasi non parla. Sussurra, impaurita: "Come ne esco? Adesso come ne esco?". Non pensa ad altro. Tiene lo sguardo basso, la testa fra le braccia, i capelli da angelo che le fanno a sua volta da scudo. Una ragazzina, che per nascondere la sua prima volta si è inventata la storia di uno stupro. Perché? "Avevo paura, paura di dirlo a casa".

Ai suoi genitori non piace il ragazzo di cui si era invaghita. "Più volte ti avevamo detto di lasciarlo stare quello lì, e tu invece". Difficile nascondere l'accaduto: le visite mensili dal ginecologo non lasciavano scampo a Sandra. "Ha giurato a sua nonna che sarebbe arrivata pura all'altare", ripeteva sua madre quando ancora girava la storia della violenza subita. E adesso che la verità è arrivata, tutti i riflettori sono puntati su Sandra. In casa è un viavai di parenti e amici, vuoi per consolare i genitori, vuoi per cercare di capire e confortare quella che in fondo è una ragazzina di 16 anni. I cellulari continuano a squillare. La madre, in lacrime, dice: "Ora come faccio, ora cosa dirò alla gente di qui, non potrò più uscire di casa. Posso solo chiedere scusa". E il fratello, che ha già pubblicato su Facebook un post per spiegare cosa è successo agli amici e al quartiere, cerca di rassicurarla: "Non ti preoccupare mamma". Le risposte arrivano, di tutti i generi.

Anche Sandra non sa cosa fare: "Ho sbagliato, l'ho capito". Piange nel buio di quelle quattro pareti arancioni: al posto dei manifesti, i santini. In casa sono tutti credenti. In salotto, tra l'acquario con i pesci rossi, le foto di famiglia e gli addobbi di Natale, ci sono altri santini, una stella di Davide dipinta sul muro e poi un'immagine del Sacro Cuore di Gesù. "Siamo di Chiesa", dice il padre, da due anni senza lavoro e che va avanti grazie anche alla San Vincenzo.

Nella stanza di Sandra le tapparelle sono tirate giù quasi a voler nascondere la vergogna. "E adesso cosa diranno di me? Cosa penserà la gente?". In salotto c'è chi dà consigli, chi consola la madre in lacrime, chi dice che è tutta colpa del ragazzo. Sandra non riesce quasi più a guardare in faccia i genitori. "Ma vorrei averli vicino, è la cosa che desidero di più, davvero". Dietro la sua bugia, la paura. "Di essere picchiata per quello che avevo fatto. Che non ero più vergine". Una prima volta sbagliata, ma dettata dall'amore, glielo si legge negli occhi. "Adesso vorrei solo poter parlare con lui, davvero è la cosa che desidero di più". Critiche, i suoi pensieri si offuscano di nuovo: "Non so davvero come uscirne da questa storia. Mi sento sola. Che faccio?".

Le immagini dei telegiornali la riportano a quanto accaduto al campo nomadi: le fiamme, i vetri distrutti, la violenza che prevale sul buonsenso. "Non pensavo che potesse succedere questo, è terribile pensare che abbia scatenato io tutto quest'odio". Tra amici e parenti c'è chi si offre di accompagnarla alla Continassa affinché veda lo scempio che ha provocato la sete di vendetta. "Ma non gliel'abbiamo chiesto noi di fare quello. Non siamo stati noi", continua a ripetere la madre. "Non volevo che succedesse  -  si aggiunge Sandra  -  non so perché ho dato la colpa agli zingari. È stata la prima cosa che mi è venuta in mente. Vorrei chiedere scusa a un sacco di persone, ma non so come fare". Il suggerimento di una lettera le piace, ma non ce la fa a scrivere. Le mani le tremano, sono sudate per la tensione: meglio dettarla. Poco per volta le parole le escono. È un lungo elenco di persone a cui ha mentito e con cui vorrebbe scusarsi: il suo fidanzatino, le amiche, la gente del quartiere, compagni di classe, parenti e, non ultimi, i nomadi che vivono al campo della Continassa.

"Scusatemi se potete, io questa brutta storia me la voglio solo dimenticare. Ammesso che ci riesca". Ora forse lascerà tutto questo per un po': "Non ti preoccupare mamma, la mandiamo a Roma  -  dice il fratello  -  così si sistema tutto". Ma Sandra dovrà parlare di questa storia anche con i giudici del tribunale di minori: rischia di dover rispondere di procurato allarme e simulazione di reato.

A voi le conclusioni.
Che schifo di gente di monnezza. Non così dissimili da quelle famiglie islamiche dove si ammazzano le figlie perchè si vogliono sposare con i non credenti.
La religione e la chiesa sono il peggior tumore dell'umanità.
Vi assicuro che non sono questi anni a fare schifo, ma che l'umanità in se fa schifo
Per il Corriere di Romagna [DeLa] avrebbe fatto un sondaggio esplorativo per il neo fallito Cesena
Per noel la vita è un incubo senza fine

Offline IlGeneraleNero

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Re:Juventini brava gente
« Risposta #19 il: 12 Dicembre, 2011, 19:52:50 pm »
Se i capigruppo si presentassero a casa di Sandra a fare "due chiacchiere" con lei male non farebbero :lookair:
“La prima volta che ti ho vista sai, di un calcio di altri tempi mi innamorai, son qui in curva a cantare perchè da quel momento ci sei soltanto te...chiudo gli occhi e penso che passa il tempo passa insieme a te quando un giorno morire dovro' voglio portare in cielo i miei color…!” by ULTRAS L'AQUILA