Autore Topic: Raphael Rossi  (Letto 6786 volte)  Share 

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micoste

Re:Raphael Rossi
« Risposta #40 il: 03 Gennaio, 2012, 12:50:21 pm »
hai interpretato male :asd:

1- siamo un popolo sfaccimmuso, capeggiati da un presidente del consiglio che ha la stessa mentalità della maggior parte degli italiani......"scherzo, rido e te lo metto nel culo". Qui c'è gente che crede alla legalità, alla democrazia, alla meritocrazia. Manc zelig me facess rirer accussi!

2- Essendo io realista, non do la colpa della nostra situazione deficitaria solo ed esclusivamente a lui. Sai quanti avvoltoi e sciacalli BENEFICIANO del potere del nano di arcore? Semplicemente, io, non penso alle favolette ma bado al sodo; se berlusconi me fa campà buon io lo voto, altrimenti no. Pagnottista, si, che cazzo me ne fotte, io aggia aparà a palla mia, mica quella degli altri. Ma tanto siete talmente ipocriti che non ammettereste mai che quasi tutti ragionano cosi. Lo pensate, ma non lo dite.

Conosco moltissime persone che NON ragionano così. Ad ogni modo, se ti fa schifo questo modo di pensare, inzia tu per primo a pensarla diversamente. Non è difficile  :asd: Di certo, è ancora più facile (quanto ipocrita) dire "penso da sciacallo perché son "tutti" sciacalli"...

Offline Vino a Tavola

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Re:Raphael Rossi
« Risposta #41 il: 03 Gennaio, 2012, 12:50:55 pm »
la posizione di rossi è troppo di principio, forse un pò esagerato rimuoverlo, ma offrendogli altri incarichi gli si dimostra fiducia e magari riuscirà a valorizzare il suo nuovo ruolo

Offline kowalski

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Re:Raphael Rossi
« Risposta #42 il: 03 Gennaio, 2012, 13:07:26 pm »
la posizione di rossi è troppo di principio, forse un pò esagerato rimuoverlo, ma offrendogli altri incarichi gli si dimostra fiducia e magari riuscirà a valorizzare il suo nuovo ruolo

Beh certo per un esperto di rifiuti passare alle terme di Agnano sarà quantomeno una esperienza formativa e istruttiva.  :asd:

Comunque alla presidenza dell'Asìa arriva Raffaele Del Giudice, presidente di Legambiente e protagonista del documentario Biutiful Cauntri.
Una figura più che altro di indirizzo e di autorità morale, ma non certo un uomo-macchina. Operativamente pare che l'azienda potrebbe rimanere nelle mani di Daniele Fortini, già presidente di Asìa con la Iervolino, colui che per primo aveva chiamato Rossi a collaborare a Napoli e che lo stesso Rossi, quando è stato nominato alla presidenza, ha voluto far confermare come direttore generale. Alla fine sembra che si sia guadagnato la fiducia anche dei nuovi vertici del Comune. Tanto valeva tenere lui fin dall'inizio.  :asd:
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Offline kurz

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Re:Raphael Rossi
« Risposta #43 il: 03 Gennaio, 2012, 13:12:56 pm »
Beh certo per un esperto di rifiuti passare alle terme di Agnano sarà quantomeno una esperienza formativa e istruttiva.  :asd:

Comunque alla presidenza dell'Asìa arriva Raffaele Del Giudice, presidente di Legambiente e protagonista del documentario Biutiful Cauntri.
Una figura più che altro di indirizzo e di autorità morale, ma non certo un uomo-macchina. Operativamente pare che l'azienda potrebbe rimanere nelle mani di Daniele Fortini, già presidente di Asìa con la Iervolino, colui che per primo aveva chiamato Rossi a collaborare a Napoli e che lo stesso Rossi, quando è stato nominato alla presidenza, ha voluto far confermare come direttore generale. Alla fine sembra che si sia guadagnato la fiducia anche dei nuovi vertici del Comune. Tanto valeva tenere lui fin dall'inizio.  :asd:
Io quella di Del Giudice la vedo una bella paraculata, ma vabbè :asd:
gesucrì

Offline Jena Plissken

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Re:Raphael Rossi
« Risposta #44 il: 03 Gennaio, 2012, 19:29:49 pm »
hai interpretato male :asd:

1- siamo un popolo sfaccimmuso, capeggiati da un presidente del consiglio che ha la stessa mentalità della maggior parte degli italiani......"scherzo, rido e te lo metto nel culo". Qui c'è gente che crede alla legalità, alla democrazia, alla meritocrazia. Manc zelig me facess rirer accussi!

2- Essendo io realista, non do la colpa della nostra situazione deficitaria solo ed esclusivamente a lui. Sai quanti avvoltoi e sciacalli BENEFICIANO del potere del nano di arcore? Semplicemente, io, non penso alle favolette ma bado al sodo; se berlusconi me fa campà buon io lo voto, altrimenti no. Pagnottista, si, che cazzo me ne fotte, io aggia aparà a palla mia, mica quella degli altri. Ma tanto siete talmente ipocriti che non ammettereste mai che quasi tutti ragionano cosi. Lo pensate, ma non lo dite.
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Offline isab1987

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Re:Raphael Rossi
« Risposta #45 il: 04 Gennaio, 2012, 00:14:37 am »
Rossi e lo strappo col sindaco
"Non mi aspettavo la revoca"
Conferenza stampa con incidente in Comune, dove implodono dubbi e domande sul caso del manager torinese non più al vertice di Asìa
di CONCHITA SANNINO
Raphael Rossi durante la conferenza stampa (AGNFoto)
I fatti. Il sindaco Luigi de Magistris ha confermato in mattinata, nel corso di un incontro con la stampa a Palazzo San Giacomo, che coinvolgerà l'ex presidente di Asìa, il torinese 38enne Raphael Rossi, non solo come referente locale dell'osservatorio Rifiuti 2020, (che di fatto è stato fondato a livello nazionale da Rossi), ma come responsabile di una struttura anti-corruzione e manager in un'altra municipalizzata.

Quest'ultima offerta riguarda la carica di direttore generale delle Terme di Agnano, ma Rossi scioglierà la riserva nelle prossime ore. Nerssuno entra nel merito dei motivi di dissenso che pure, dialetticamente, hanno contrassegnato gli ultimi mesi di Rossi. Resta però sullo sfondo la vicenda dei 23 ex dipendenti dei consorzi che premono per essere assunti in Asìa, pur privi dei diritti per ottenere quel posto, ma forti dell'appoggio di alcuni dirigenti e sindacati: una questione su cui Rossi aveva posto la sua netta contrarietà. Elementi che restano sospesi. L'unica cosa certa è che Rossi dice chiaro e tondo: "Non mi aspettavo questa revoca".


Il clima del "non detto" si arroventa dopo un'ora e mezza di conferenza in cui il sindaco, e poi Rossi e il suo successore Raffaele Del Giudice, accanto al vicesindaco Tommaso Sodano, hanno parlato in tono garbato e diplomatico. Momenti di tensione alla fine, quando i relatori fanno per andarsene: non sono previste - stranamente - le domande dei giornalisti, e in più il sindaco mostra di non gradire il garbato dissenso di una cittadina che appare molto impegnata e irritata, Maria Muscara', già attiva nella rete civica delle assise di Palazzo Marigliano e dei Cicloverdi. La Muscarà esordisce dinanzi a decine di giornalisti: "Ora sindaco lei se ne va senza accettare domande? Ma dopo che avete parlato per un'ora, le spiace dirci perché Rossi, di cui lei continua a parlare benissimo anche oggi, se ne va da Asìa? Perché non deve più occuparsi di rifiuti mentre ci ha fatto credere e tutti abbiamo creduto che eravamo sulla strada giusta?".

De Magistris prima replica: "Qui eravate abituati in altro modo, troppo tempo a parlare, le cose sono cambiate, devo anche lavorare". Poi, dinanzi alle domande incalzanti della cittadina e dei cronisti, che chiedono chiarimenti, il sindaco è costretto a tornare seduto e a spiegare, più o meno pazientemente, nei dettagli il suo punto di vista.

"Mi rendo conto che abbiamo fatto una rivoluzione che non tutti capiscono. Una squadra è una squadra che gira, e non abbiamo tanti uomini e donne che possono fare sia una cosa che l'altra - sottolinea il primo cittadino - . Ma non per questo un cambio di posto significa rimangiarsi le cose dette. Allora, tra pochi giorni, farò degli aggiustamenti di deleghe in giunta, e quelle non saranno mica da tradurre come bocciature o promozioni? Si cambia perché è strategico così. Comunque non mi fate dire tutto, io ho tanti amici, ma anche tanti nemici e quindi non voglio scoprire tutti i miei piani".

Quanto al merito dello strappo - tutto da ricostruire tra sindaco e Asia - il sindaco sottolinea. "Raphael si è reso conto oggi che non va in pensione, nessuno lo ha mandato via. Capisco la domanda legittima: se sa fare bene i rifiuti, perché fargli fare altro? Allora dico: perché è bene mettere le esperienze a patrimonio, camminando camminando si sperimentano nuove soluzioni, anche io non sono nato sindaco, mi ci sono trovato e lo sto imparando". Aggiunge il sindaco: "Al vertice di Asìa gli succede Del Giudice, che, un po' più nell'ombra, ma ha fatto lo stesso importante lavoro di Rossi (è una frecciatina?, ndr). Ripeto che non ci sono promozioni o bocciature. Si può anche cambiare gioco, nell'ambito di questa rivoluzione che ha messo la legalità al primo posto, perché qui continua l'azione che gli elettori hanno voluto, continua questa linea di "scassamento" e di rottura. E quindi è giusto che ci sia una maggiore articolazione".

Sorridente e diplomatico appare Raphael Rossi. Che usa toni soddisfatti sui risultati raggiunti da Asìa nei sei mesi che vanno sotto la sua direzione, ma si dice "non contento del tutto, perché comunque ci sono altri obiettivi da raggiungere". Rossi non manca di rimarcare - per 3 volte in 14 minuti - che il cambio al vertice di Asìa "non era previsto, il sindaco ha deciso così, di darmi un altro ruolo", anche se ovviamente l'enfant prodige della managerialità applicata ai rifiuti non ci trova "nulla di anormale". E un po' sibillinamente, quasi a fornire indizi, aggiunge: "Avevo troppi potere concentrato nelle mie mani, era normale che prima o poi si tornasse a un agestione più ordinaria. Io, in Asìa, non facevo solo il presidente, ma di fatto anche l'amministratore delegato (ruolo svolto da Daniele Fortini già al tempo della Iervolino, poi confermato da de Magistris ndr)". Aggiunge, per esser chiaro: "In pratica decidevo io se assumere oppure no, se licenziare oppure no. E qualcuno purtroppo lo abbiamo dovuto licenziare per truffe assicurative".

È anche questo decisionismo a tolleranza zero che ha determinato il cambio di passo? De Magistris, a scanso di equivoci lo ribadisce: "Qui la legalità e il rigore li abbiamo portati noi. Non dimentichiamoci le commistioni in passato, sul tema di ririufti in particolare, tra pezzi di istituzioni e camorra. Quini anche per le assunzioni si rispettano le regol ee si fanno i bandi".

Poi Rossi fornisce i dati su differenziata e battaglia per i rifiuti: " Il bilancio di questi sei mesi è straordinario, siamo partiti da una situazione nella quale c'erano migliaia di tonnellate di rifiuti a terra e abbiamo iniziato a costruire la normalità, con alcuni primati come il 65% di differenziata a Scampia, e il 22% di raccolta differenziata in città partendo dal 16,1% di maggio". Ancora: "Avevamo sulla differenziata, alcune tappe: 340mila abitanti da coinvolgere nel 2011, 500 mila abitanti entro 2012. Abbiamo immaginato di fare, in solo 6 mesi, una volta e mezza quello che l'ex sindaco Iervolino ha fatto in 5 anni. Ovviamente ci siamo riusciti in parte, perché non c'erano risorse finanziarie. Che adesso ci auguriamo, e sono sicuro, stanno per nutrire le casse dell'azienda".

Aggiunge: "Voglio ringraziare questa citta'. Mi hanno accolto, sia i cittadini, sia l'azienda, con amore. Voglio ringraziare il sindaco per quello che rappresenta, del potere che mi ha dato. E' normale che una prima fase si possa chiudere. Ho rimesso il mio mandato".

E partono i sassolini dalla scarpa: "Mi scuso con i dipendenti di Asia, avevo avanzato progetti e prospettive che ovviamente non potrò mantenere, perché ho saputo solo poi di questo cambio al vertice di Asia. Per esempio ho ridotto gli stipendi ai dirigenti, promettendo che nel 2012 che ci sarebbe stato un fattore di premialita', ma questo ovviamente mi auguro lo facciano i miei successori". E poi: "Ho messo l'etica e il rigore al primo posto, come nell'impostazione concordata con l'amministrazione. Rigore acquisti. Rigore negli approviggionamenti, rigore nelle assunzioni. Abbiamo sempre perseguito in questi mesi la riduzione degli sprechi e la ricerca dell'efficienza". Un'ultima sottolineatura sulla prima nave che, entro una settimana, partirà per l'Olanda: "Ci è stato detto: non volevate il termovalorizzatore, ma mandate i rifiuti in un termovalorizzatore all'estero. È vero, sembra contraddizione, ma lo facciamo per ammortizzare su scala planetaria gli impianti esistenti, invece di costruirne nuovi. Anzi: c'è il rischio assai fondato che inceneritori e impianti pensati oggi siano pronti quando non serviranno più". E su questi, sindaco napoletano e manager torinese sono davvero d'accordo.


La cosa è strana e non poco, credo che Rossi sia stato "costretto" a lasciare o comunque De Magistris l'abbia licenziato sotto pressioni all'interno dell'ASIA , subentra Raffaele Del Giudice, che pure è una persona degna di stima (direttore di Legambiente Campania).
delusione demagistris e inoltre penso di aver portato sfiga al povero raphael :peppe:
:dignità:

Offline mk89

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Re:Raphael Rossi
« Risposta #46 il: 07 Gennaio, 2012, 09:52:56 am »
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/06/caso-raphael-rossi-mattino-rapporto-finito-questioni-soldi-consulenze/182075/

Caso Raphael Rossi, il Mattino: ‘Rapporto finito per questioni di soldi e di consulenze’

Il quotidiano di Napoli cita un report commissionato ai dirigenti di Asìa dal vice sindaco con delega all’Ambiente, Tommaso Sodano, sui sei mesi della presidenza Rossi
Dietro il licenziamento o le dimissioni che dir si voglia di Raphael Rossi dalla presidenza di Asìa, la municipalizzata dei rifiuti di Napoli, ci sarebbe stato uno scontro su questioni di soldi. E più precisamente, sui costi di gestione e sulle consulenze firmate dal giovane manager venuto da Torino su chiamata del sindaco Luigi de Magistris per rilanciare un’azienda ingrippata e per avviare sul serio la raccolta differenziata nella città delle emergenze continue. E’ la tesi che fa capolino da un documentato articolo di Adolfo Pappalardo su Il Mattino. Nel quale si fa riferimento a un report commissionato ai dirigenti di Asìa dal vice sindaco con delega all’Ambiente, Tommaso Sodano, sui sei mesi della presidenza Rossi. Interpellato per dire la sua sulla vicenda, Sodano preferisce non commentare precisando però di non aver commissionato nessuna relazione. Ma non ne smentisce il contenuto, limitandosi ad aggiungere “che quando c’è un cambio di management in un’azienda è normale che chi subentri voglia sapere come ha lavorato chi lo ha preceduto”.

Il report citato dal Mattino, punta il dito su 5 consulenze decise da Rossi per un totale di 150.000 euro circa. Quattro di queste consulenze sono state chieste ai collaboratori più fidati di Rossi, provenienti anch’essi da Torino: si chiamano Robiati, Di Polito, Varisotti e Vecchiotti e da tempo fanno squadra con il manager torinese. La quinta consulenza riguarda Studium, società che si occupa di studi in materie ecologiche, fondata dal professore di Sociologia della Sapienza di Roma Domenico De Masi. Sono tutte consulenze inferiori alle 50.000 euro, limite entro il quale Rossi, conformemente ai pieni poteri attribuitigli dall’azionista (il Comune di Napoli), poteva deliberare senza informare il Cda. Circostanza che però avrebbe fatto arrabbiare qualcuno, indispettito dal non aver potuto analizzare il curriculum e le competenze dei professionisti scelti. O forse semplicemente per non averne potuti indicare altri al loro posto. Malumori comunque generici, quelli messi nero su bianco sul documento, nel quale sarebbero finite anche le spese relative alla presidenza Rossi. Lo stipendio del manager torinese ammontava a circa 2500 euro al mese. Ai quali, però, si dovrebbero aggiungere un rimborso non forfettario di 2400 euro, il costo dell’appartamento in affitto occupato dal manager, le spese telefoniche e il rimborso delle spese di viaggio andata e ritorno verso Torino, dove Rossi ha casa e famiglia.

In assenza di spiegazioni convincenti da chi avrebbe dovuto fornirle, le ragioni dell’avvicendamento di uno dei simboli della rivoluzione arancione alla guida di Asìa, assomigliano a un complicato puzzle di tasselli. Andrebbero incastratati tutti e bene, per avere un quadro chiaro. Ma i tasselli stanno emergendo in maniera frammentaria, uno alla volta, e forse ne mancano ancora diversi. Cosicché il quadro riporta molti pezzi bianchi e altri poco chiari. Del puzzle fanno sicuramente parte i numerosi ‘no’ pronunciati da Rossi, i cui pieni poteri hanno finito per infastidire qualcuno, e ricordati sul blog aperto sulla versione web de ‘Il Fatto Quotidiano’, tra i quali quello all’assunzione di 23 ex lavoratori ultracinquantenni del bacino Napoli 5, sul quale ha riferito ai magistrati che indagano sull’Immondizia Connection a Napoli. E un tassello importante del puzzle è sicuramente il deterioramento dei rapporti con Sodano, che su molte vicende sindacali e gestionali ha assunto posizioni diametralmente opposte a quelle di Rossi. Ora spunta il tassello delle spese di gestione dell’Asìa. Sulle quali Rossi ha assicurato che spiegherà tutto nelle prossime ore sul suo blog.


Leggendo i commenti all'articolo sono arrivato a questo:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/06/unitalia-migliore/181969/

I sì e i no per un’Italia migliore
Con il nuovo anno riprendo questo appuntamento con il blog de ilfattoquotidiano.it, sospeso temporaneamente a causa dell’impegnativo incarico ricevuto dal sindaco Luigi De Magistris. Dal 2 gennaio non sono più presidente dell’Asìa, la società che gestisce la raccolta rifiuti a Napoli. Scrivo quindi dando seguito alle richieste di chiarezza arrivate da molte persone. Come ha detto Saviano: “Non ci devono essere zone d’ombra sui rifiuti a Napoli”. Per questo chiedo un po’ più di spazio e tempo del solito ai lettori del mio blog.

Qui voglio raccontare questa mia intensa esperienza da amministratore pubblico nella “rivoluzione arancione” in cui in tantissimi speriamo per Napoli e per l’Italia. Cercherò di riportare i fatti (quotidiani) perché credo che analizzando i successi e gli errori della mia esperienza e collegandola ad altri casi virtuosi in Italia possiamo costruire un’idea-manifesto, nazionale, di come governare gli enti pubblici e di come gestire i beni comuni.

Tutto è cominciato con un mio “No” che è diventato famoso: quello pronunciato da vicepresidente dell’Amiat di Torino (municipalizzata per la raccolta rifiuti) per l’acquisto di un macchinario da oltre 4 mln di € che ha portato al risparmio di una cifra enorme per la cittadinanza e all’arresto dei colpevoli. Fra pochi giorni, il 12 gennaio partirà il processo a Torino: tornerò senz’altro a raccontare le evoluzioni.

Da quel rifiuto è nato il movimento dei Signori Rossi – Corretti non corrotti, in cui migliaia di italiani, cittadini comuni, si sono uniti nel valore più diffuso, la correttezza, richiedendo a gran voce un comportamento diventato raro, quello etico e trasparente per chi ricopre ruoli di governo in enti pubblici e nella gestione di beni comuni.

In questa lotta alla corruzione ho conosciuto l’attuale sindaco di Napoli che mi ha proposto di collaborare al suo programma elettorale. E così mi sono trovato a rispondere “Sì” alla sua proposta di lavorare per affrontare l’emergenza rifiuti di Napoli. Per sentirmi a posto con me stesso ho voluto uscire dalla Esper, la società di ingegneria nella raccolta differenziata che, 6 anni fa, avevo contribuito a fondare e con cui avevo sviluppato progetti di raccolta differenziata virtuosi in molte parti d’Italia (da Trento a Ragusa, passando da Roma e Bari).

Vista l’emergenza rifiuti, ho assunto un ruolo con pieni poteri: sono stato nominato presidente con tutte le deleghe (e tutte le responsabilità, anche penali), compreso il coordinamento delle diverse direzioni aziendali. Di fatto sono stato presidente con funzione di direzione generale, cosa assai inusuale in una municipalizzata: ma era una condizione necessaria e il sindaco è stato coraggioso accordandomela.

Ho scelto di lavorare da subito con professionisti con cui condivido gli stessi valori cui vorremmo aderissero tutti gli amministratori pubblici:
- etica e trasparenza
- riduzione degli sprechi e ricerca dell’efficienza
- valorizzazione delle competenze tecniche e qualità dei risultati del servizio
- conoscenza del contesto, ascolto del territorio e partecipazione dei cittadini

A giugno 2011, a Napoli, ho trovato una grave emergenza con cumuli di rifiuti in strada e un’azienda – Asìa – in grave difficoltà (conti pignorati, mezzi in avaria, blocco della manutenzione, nessun creditore che volesse più farle credito…). Abbiamo dovuto fare i conti con una ricapitalizzazione dell’azienda per 43 mln di euro che, a causa del patto di stabilità, dovevano arrivare a settembre mentre invece arriveranno a inizio 2012. Non solo: le analisi che abbiamo compiuto sulle narrazioni mediatiche e sulla percezione dell’azienda da parte dei cittadini ci dicevano che la fiducia verso l’Asìa era molto bassa… Abbiamo perciò lavorato su questo, avendo come priorità la raccolta differenziata.

Bene, abbiamo conseguito una serie straordinaria di risultati positivi: la differenziata è salita dal 16% di giugno a oltre il 22% di dicembre (dato migliore di sempre per Napoli); il servizio “porta a porta” è stato esteso a 240mila abitanti, cioè un quarto della città (Napoli sale così al secondo posto in Italia); ho personalmente trovato accordi con l’Olanda per lo smaltimento dei rifiuti alla metà dei costi necessari per trasportarli in altre regioni italiane…

Per farlo ho dovuto dire una serie di “Sì” e una serie di “No”. Ho detto “Sì” ad assumermi massima responsabilità diventando, gratuitamente, presidente di un consorzio tra Asìa e Sapna, la società che smaltisce i rifiuti emanazione della provincia di Napoli, il cui presidente è l’indagato Luigi Cesaro, detto “Giggino a’ purpetta”. L’ho fatto perché ho ritenuto fosse un passaggio obbligatorio per sbloccare un ingranaggio inceppato a Napoli, garantendo ora alla città una soluzione all’emergenza.

Ho detto “Sì” alla scelta di puntare tutto sulla raccolta differenziata. Ho detto “No” agli inceneritori.

Ho detto “Sì” al controllo riscrivendo, con il direttore agli acquisti, la procedura per le forniture di Asìa, rendendo più chiara la catena di responsabilità riguardo appalti per milioni di euro. Ho detto “No” anche alle truffe all’azienda aumentando i controlli sugli incidenti che coinvolgevano mezzi aziendali (molti erano “fasulli”).

Ho detto “No” alla richiesta, presentata da tutti i partiti del Consiglio comunale e approvata all’unanimità, di assumere, senza concorso pubblico e senza necessità specifica, 23 persone (di 53 anni in media), ex stipendiati del mai costituito “Consorzio di bacino Napoli 5”.

Ho detto “Sì” all’ascolto del territorio e dei destinatari del servizio, al coinvolgimento dei cittadini attivi, invitati ad aderire alla nostra campagna di partecipazione “-RIFIUTI+ADESIONI” e a diventare protagonisti nel progetto “Le quattro giornate della raccolta differenziata – Liberiamo Napoli dai rifiuti” che, ispirandosi alle storiche Quattro Giornate di Napoli, con 40 associazioni in prima linea in 55 eventi cittadini nell’arco di 4 domeniche, ha avuto l’obiettivo di introdurre abitudini “rivoluzionarie” in una prospettiva di sostenibilità ambientale.

Ho detto “Sì” a proporre ai media locali una collaborazione fianco a fianco, sottolineando il loro fondamentale ruolo sociale in una fase drammatica come quella dell’emergenza: hanno così aderito, concedendoci gratuitamente spazio per fare informazione chiara e corretta sul tema dei rifiuti, il più importante quotidiano napoletano, “Il Mattino”, la tv locale “Canale 21” alla quale abbiamo proposto le nostre puntate della “Tv senza spazzatura”, e “Radio CRC”, in un seguito programma di punta del palinsesto. E su questa linea ho detto “Sì” a costituire una funzione inesistente in azienda creando il reparto “Asìa Educazione Ambientale” per dare informazioni ed educare la cittadinanza sulla raccolta differenziata tramite i social media (portando l’azienda ad avere una pagina ufficiale su Facebook con oltre 1600 fan! Cosa impensabile per una municipalizzata…).

Ho detto “Sì” all’introduzione di un modo diverso di dirigere un ente pubblico, valorizzando competenze e responsabilizzando le persone, attraverso un programma di formazione e coinvolgimento in processi decisionali e di definizione di strategie che ha visto protagonisti dirigenti, quadri e altri manager in azienda: nelle prossime settimane sarà ultimata un’indagine previsionale utile a pianificare il lungo periodo di un’azienda da sempre immobilizzata nell’emergenza quotidiana.

Ho detto “Sì” a riscrivere, con persone colte e competenti in azienda in un processo che ha coinvolto figure chiave a tutti i livelli, la missione di Asìa – “Migliorare la qualità della vita a Napoli costruendo un rapporto di fiducia con i cittadini, perseguendo l’equilibrio economico ed ambientale, valorizzando i lavoratori, rispettando e presidiando la legalità nella gestione dei rifiuti” – e una nuova carta dei valori sintetizzata in LIFE – Legalità Impegno Fiducia Equilibrio.

Ho detto “Sì” al coinvolgimento di una persona capace e autentica, come Raffaele Del Giudice, consigliere di amministrazione negli ultimi sei mesi e oggi nuovo presidente di Asìa. Ho chiesto a Raffaele di partecipare a tutte le attività direzionali e di comunicazione dell’azienda: ha dato piena disponibilità e massimo impegno. Chissà quanti consiglieri d’amministrazione in Italia si comportano così…

Ho detto “Sì” a ridurre gli stipendi dei dirigenti nel mese di dicembre, proponendo fattori di premialità per il 2012.

I miei “Sì” e i miei “No” sono stati anche i “Sì” e i “No” del sindaco Luigi De Magistris, della “rivoluzione arancione”, degli straordinari cittadini napoletani e dei “Signori Rossi”. A fine dicembre ho stilato un bilancio del primo semestre di presidenza: con il sindaco abbiamo convenuto sui risultati molto positivi. Ho quindi rinnovato la mia disponibilità a continuare a lavorare al progetto dell’Amministrazione (come presidente di Asìa oppure in altri ruoli). Il sindaco mi sta coinvolgendo in altre iniziative in cui posso portare con il mio staff un contributo di pubblica utilità. Vedremo quali e quanti altri “Sì” e “No” continuerò a pronunciare, sempre nell’ottica – secondo me – del miglioramento del Paese.

Credo che in questo momento sia una scelta responsabile continuare a far crescere la “rivoluzione arancione”, sostenere le migliaia di cittadini napoletani che ci credono e ci mettono il cuore, affinché la voglia di riscatto di Napoli sia un esempio di partecipazione per i cittadini di tutta Italia. I prossimi “Sì” e “No” che diremo insieme serviranno proprio a questo.

Intanto, ora, ho un po’ più di tempo a disposizione. Sono stanco ma non mi riposerò: la prossima settimana, come anticipato, comincia il processo sulle tangenti all’Amiat. Mi piacerebbe ritrovare a Torino la stessa partecipazione che con Asia abbiamo contribuito a costruire a Napoli. Avrò modo di raccontare come procede!

Vi lascio con un’anticipazione: con Alberto Robiati e Stefano Di Polito, che hanno collaborato con me anche a Napoli, stiamo lavorando a un progetto di Manifesto dell’amministratore pubblico, che vorremmo fosse adottato e seguito da tutte le istituzioni. Ci piacerebbe lanciarlo dalle pagine del Fatto Quotidiano e costruirlo con la comunità di lettori e che rappresentasse una sorta di  Costituzione: un codice aperto da presidiare, custodire e garantire come cittadini, guardiani dei nostri governatori.

Spero che il 2012 sia un anno migliore per i cittadini veri, onesti, corretti, che amano il proprio pianeta. E che se una fine del mondo ci deve essere, che sia quella dei corrotti!

Leggi anche la mia intervista pubblicata oggi su Il Fatto Quotidiano
« Ultima modifica: 07 Gennaio, 2012, 09:57:35 am da mk89 »
Si abbufferà di psicofarmaci e anfetamine. Comunque visto lo stato mentale attuale, ha tutto per diventare amministratore di questo forum  :look:

Offline kurz

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Re:Raphael Rossi
« Risposta #47 il: 09 Gennaio, 2012, 14:23:56 pm »
"Raphael Rossi dice il falso
era tutto concordato e non l'ho cacciato io"
Caso Asìa, parla il vicesindaco Tommaso Sodano
di STELLA CERVASIO
Nella foto da sinistra Rossi, de Magistris, Sodano e Del Giudice
VICESINDACO Sodano, se fosse una nave lei sarebbe in mezzo alla tempesta. I consiglieri comunali dipietristi le rinfacciano una visita al centro sociale Insurgencia, inquilino non proprio in regola del Comune...
«Una tempesta in un bicchiere d’acqua. Era solo un’assemblea sulla questione rifiuti nell’ambito di una realtà molto attiva sulle politiche ambientali. E c’erano tutti, dal Movimento 5 stelle ai comitati territoriali».

Non sapeva dove si teneva la riunione?
«Io discuto con tutti, non mi sono posto il tema dell’immobile, l’importante è il contenuto e non il contenitore. Su questa storia si è fatta disinformazione».

Ma lei ha mezzo consiglio contro: quelli di “Napoli è tua” l’accusano di irregolarità per l’assunzione dei 21 per i quali è stato defenestrato il presidente di Asia, Rossi.
«Un’altra tempesta nel bicchiere: è stata fatta un’osservazione su un ordine del giorno sui rifiuti proposto da alcuni consiglieri, compresi quelli che hanno firmato l’osservazione. Su quell’ordine del giorno ho espresso parere favorevole: invitava tra l’altro l’Asia a completare l’assorbimento dei lavoratori del vecchio consorzio di bacino Napoli 5».

Eppure ci risulta che il suo assessorato avesse dato al cda Asia mandato di assumere i 21.
«C’era stata una delibera di giunta ad agosto che parlava di valutare il completamento dell’assorbimento. Sono gli ultimi su oltre 3000 rimasti senza stipendio e per impegno della vecchia amministrazione alla scadenza della mobilità dovevano essere assorbiti. Ma non è certo che lo saranno e al momento sono gli unici danneggiati. È fuorviante dire che la sostituzione del presidente è avvenuta per questo, nessuno aveva chiesto in modo imperativo di assumerli. La sostituzione di Rossi l’avevamo concordata a ottobre, se n’è riparlato a metà novembre e lui ci aveva chiesto di arrivare al 16 dicembre. Poi tutto è slittato a fine dicembre».

Ma Rossi ha detto di non sapere nulla.
«Dice il falso purtroppo, ci sono molti testimoni».

Perché avrebbe dovuto, aveva cambiato idea?
«Non so. Noi ritenevamo di avere in Raffaele Del Giudice una persona con migliore conoscenza del territorio. E poi c’era il problema dei rapporti con tutto il corpo dell’azienda: siamo rimasti molto colpiti dalla lettera di protesta dei dirigenti Asia a Report per la rappresentazione che Rossi aveva dato dell’azienda come una barca abbandonata in mezzo al mare. In questa fase, con le partenze dei rifiuti per l’Olanda serve coesione. A novembre si era già deliberata la selezione di un dirigente: si farà con una società e un bando pubblico, verrà dall’esterno».

Si dice che sia stato il vicesindaco a far fuori Rossi.
«Mi stupisce molto. La sua sostituzione era scontata da molte settimane, la scelta di Del Giudice è interna al cda. Sono rimasto anche colpito sul piano umano, conosco Raphael da molti anni, ho provato a trattarlo come fratello minore, cercando di convincerlo a governare bene questa fase».

Parliamo di Coppa America: dopo aver diviso gli ambientalisti per farla a Bagnoli avete cambiato con via Caracciolo. E ora è arrivato l’altolà del soprintendente Gizzi.
«Abbiamo deciso di attenerci a tutte le sue prescrizioni: faremo opere provvisorie che resteranno per poche settimane. Il progetto definitivo sarà consegnato a giorni. Ma un obiettivo l’abbiamo ottenuto, si sono sbloccati i finanziamenti per la Porta del parco, il Turtle Point e il Parco dello sport».

Anche sullo zoo la proposta del Comune non c’è ancora.
«Il sindaco mi ha chiesto di creare un coordinamento con gli assessori Esposito e Realfonzo, in settimana avremo un incontro con il curatore fallimentare per definire il bando di gara entro il 31 gennaio. Il concetto di partenza è: “superamento dello zoo così com’è oggi”».
(09 gennaio 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA
gesucrì