da IL MUCCHIO: Le righe postate questa mattina sulla sua pagina Facebook da Stefani, infondate in fatto e diritto e con riferimento alle quali mi riservo sin d’ora ogni più opportuna iniziativa, mi impongono, quale direttore de Il Mucchio e legale rappresentante della Stemax, una, peraltro sintetica, replica.
È, innanzitutto, falso che la rivista chiuda e che la società sia in stato pre-liquidatorio. Verosimile, invece, che la stessa Stemax sia costretta, in ragione dei recentissimi tagli ai contributi all’editoria attuati dal Governo Monti, a chiudere l’attuale redazione e a terminare il rapporto con alcuni dipendenti. Ciò che, per chiarezza, non vuol affatto dire che Il Mucchio non sarà più pubblicato: si utilizzeranno, semplicemente, strumenti più snelli ed economici (come accade per il 90% delle riviste).
Falso, altresì, che i collaboratori non siano stati saldati per l’attività svolta nel 2011; lo sono stati per il 50% con l’impegno della Stemax - condiviso da tutta la redazione - di onorare la restante percentuale nel corso del 2012 ovvero, se (come tutti, fatta eccezione di Stefani, ci auguriamo), le cose dovessero andare meglio con riferimento a pubblicità e abbonamenti, non appena vi sarà una più immediata disponibilità.
Falso, inoltre, che il Mucchio abbia subito “un forte calo di vendite” riconducibile al cambio di direzione. Vero l’esatto contrario: i dati medi da aprile a oggi sono, in assoluto, i migliori da quando la rivista è tornata mensile. Con buona pace, questa volta, delle “feste” che dovrebbe organizzare (non tanto i concorrenti Rumore e Blow Up quanto) l’ex direttore. Che, probabilmente, in considerazione dello strascico di cause penali che ha lasciato in dote alla società (e le relative parcelle…), farebbe meglio ad evitare richiami ad “una amministrazione ballerina”.
Per il momento, lasciando ad ognuno di voi la valutazione sul (solito) stile di Stefani e rinviando alle sedi opportune ogni considerazione sulla legittimità delle sue affermazioni, non c’è bisogno di aggiungere altro.
A presto, in edicola.
Daniela Federico