T'aiuta o zio, vien accà ...

Piccola (e lacunosa) storiella.
Negli anni trenta dominava lo
SWING, con le orchestre
(Benny Goodman – Duke Ellinghton- Count Basie) che però, agli inizi del nuovo decennio era sempre più una musica leggera per l’intrattenimento borghese (quindi per bianchi soprattutto).
Nel dopo guerra ci fu una rivoluzione e la nascita del jazz moderno.
Il
BE-BOP (Charlie Parker, Dizzie Gillespie, Max Roach, Thelonious Monk e Bud Powell). Il suono era quello della metropoli New York…Ritmiche composte, complessità armonica elevata, aggressività , i neri si riappropriarono del suono. Il jazz esplode.
Sul finire dello stesso decennio si impose il
COOL-JAZZ. Raffinato e melodico derivato del bop, lo stile, rilassato e meditativo
(Miles Davis, Lennie Tristano, Chet Baker, Dave Brubeck) dominò gli anni cinquanta
con
l’HARD-BOP estremizzazione dura e aggressiva.delle intuizioni parkeriane
(Charles Mingus, Sonny Rollins, Art Blakey)Gli anni sessanta sono dominati dalla scoperta del modale. Struttura armonica ridotta all’osso e largo spazio alla improvvisazione e alla contaminazione.
Il FREE-JAZZ.(John Coltrane, Ornette Coleman, Cecil Taylor, Eric Dolphy, Sun Ra, Art Ensamble of Chicago).Sul finire dei sessanta infine l’ultima grande innovazione, il Jazz-Rock o
FUSION, un genere che dominerà i settanta e ottanta, fino a lambire il post-rock dei novanta.
(Wheater Report, Herbie Hancock, Pat Metheny, Tony Williams, ma anche Zappa, Henry Cow, etc…)