Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo amaro di un tifoso, Pino Sambiase, che denuncia un sistema di prenotazioni becero per Napoli-Bayern.
"Gentile redazione di AreaNapoli.it, perdonatemi questa lettera dai toni un pò aspri ma voglio far arrivare un messaggio a tutti, dal Presidente all'ultimo tifoso. Io credo che bisogna togliere alle ricevitorie la possibilità di vendere i biglietti del Napoli. Perchè? E' molto semplice. Perchè almeno l'80% di queste "intrallazza" parecchio, dicendo al normale cittadino che i terminali sono chiusi mentre invece stampa senza problemi venti, trenta biglietti nemmeno poi tanto in gran segreto, giustificando tutto dicendo che c'erano prenotazioni. Ma che significa la parola "prenotazioni"? Ma perchè il Calcio Napoli ammette che le ricevitorie facciano prenotazioni? Sul sito del Napoli non c'è mica scritto "potrete prenotare i biglietti dal...", a me questo non risulta. Inoltre, ci sono alcune ricevitorie che caricano (a nero, ovviamente) dieci euro sopra ogni biglietto, diventando, di fatto dei bagarini. E poi ci sono sempre i soliti camorristi. A me dispiace tirarli sempre in mezzo, ma putroppo, la canzone è sempre la stessa. Ascoltate: stamattina sono stato in cinque ricevitorie. In una ero il numero 27, in un'altra il numero 34, in un'altra ancora il numero 30 e in un altra ho lasciato il nominativo. Poi l'assurdo: da questo signore dove ho lasciato il nominativo arriva il figlio del boss di turno. A detta del titolare i terminali erano chiusi. Ma come per magia spuntano fuori due biglietti di curva A per il suddetto figlio. Intanto il titolare continuava a mandare via le persone, io gli ho fatto un "canto della pietà" oltre ad avergli fatto capire che è sbagliatissimo agire così. Io non vorrei dire cose pesanti ma alla fine la morale è sempre la stessa, qua è meglio che si nasce camorristi perchè la gente perbene come me rischia di rimanere fuori dallo stadio. Ultimo pensiero per il Presidente De Laurentiis: vendi i biglietti online dal sito ufficiale e togli le ricevitorie di mezzo".
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Sale la febbre Champions. Martedì al San Paolo arriverà il Bayern Monaco per quella che si preannuncia la partita chiave del girone degli azzurri. In Città si è scatenata, come sempre in questi casi, la caccia al biglietto e non pochi sono i disagi verificatisi in questi giorni. Contattata dalla S.ra Katia Annibale, titolare di una ricevitoria napoletana regolarmente autorizzata all’emissione dei tagliandi dalla Ssc Napoli, la nostra redazione ha provato a vederci chiaro.
Signora Katia, buongiorno a lei, cosa è successo stamattina?
“Un buongiorno e un grazie a voi di Calcionapoli24.it per aver accettato di raccogliere la mia testimonianza. Voglio subito fare una doverosa premessa: sono titolare di una ricevitoria regolarmente autorizzata dalla SSC Napoli che, a mio avviso, è la principale responsabile del caos biglietti e relativi disagi che ogni volta siamo costretti a dover fronteggiare. Questa mattina ho dovuto, per forza di cose, ricorrere alle forze dell’ordine per arginare una rissa che si era creata tra coloro che erano in fila e che giustamente reclamavano”.
Ci spieghi, nel dettaglio, qual è il problema e perché secondo lei ad essere responsabile è la società partenopea.
“Innanzitutto bisogna chiarire un aspetto: è la società che controlla totalmente l’emissione dei biglietti, nel senso che non c’è la vendita libera gestita da un sistema centrale che emette in base alla disponibilità del momento. E’ tutto abilmente deciso da coloro che hanno le redini in mano e che bloccano e sbloccano il sistema a loro piacimento. Stamattina la vendita iniziava a partire dalle 10. Alle 10 e un minuto il mio sistema di emissione mi segnalava immediatamente la criticità, era già in tilt e mi concedeva un biglietto ogni 10 15 minuti. Nello stesso momento amici e clienti mi avvertivano che all’azzurro service a Fuorigrotta non c’era alcun tipo di problema, e che bastava ‘aggiungere’ 5 euro per avere il biglietto in tasca. Il tifoso napoletano, quello sciocco, pur di avere il biglietto non bada a questi soprusi. Lo stesso accade anche in alcune ricevitorie del centro direzionale. Per altre partite, invece, ad esempio quelle di campionato, quando c’è meno affluenza, noi chiamiamo al numero di riferimento e loro in base alla nostra richiesta ci sbloccano il sistema. In pratica non c’è una regola che vale per tutti e sempre, ma il tutto viene gestito in base a ciò che più fa comodo”.
Quindi cosa chiede alla società?
“Chiedo che ci sia trasparenza e nessun favoritismo. Chi ha l’autorizzazione alla vendita dei biglietti come me, deve essere messo in condizione di lavorare serenamente, garantendo certezze e serietà ai fruitori dei servizi che offriamo”.
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