Dalla disperazione nasce la liberazione 
Erano disperati i minatori francesui delle grandi stagioni degli sciperi di fine ottocento; erano disperati gli operai tedeschi postbellici che diedero vita alla lega di spartaco; erano disperati i partiggiani italiani che liberarono l'italia dal nazifascismo; erano disperati i compagnio che negli anni 50-60 e 70 hanno portato avanti il movimento operaio e tutte le sue cionquiste in questo paese; erano disperati gli argentini i cileni e tutti i sudamericani che hanno combattuto e alla lunga vinto le giunte militari; erano disperati i tunisini e gli egiziani che hanno liberato le loro terre.
Con cio non voglio dire che sia cosa facile quello che tutti quei compagni coraggiosi hanno fatto, non volgio dire che la situazione sia positiva, voglio solo dire che la politica è organizzazione dal basso, è creare modi si socialità diversi, è sottrarsi al dominio della tirannia, è tramare alle spalle del pensiero dominante e della morale.....solo questo è politica e la si fa ogni giorno nei propri luoghi e nei propri spazi, salvo poi riuscire a fare esplodere rabbie comuni in un immenso fuoco purificatore e costruttore e in questo (anche se costa lacrime e sangue) una crisi è sempre una possibilità di rinascita.
Oddio, mischi molte situazioni differenti, con esiti finali molto differenti, tra i quali il nazismo.
Nella storia, purtroppo, la rabbia cieca è sfociata quasi sempre nel fascismo. Mentre al contrario tutte le rivoluzioni hanno avuto ben poco di spontaneo, sono state sempre operazioni estremamente cerebrali e con una buona dose di pianificazione.
Sulla parte della politica come organizzazione dal basso e tutto il resto sono d'accordo, è musica per le mie orecchie... sull'idea dello sbocco violento e di fuochi purificatori, per me sono solo scemità, discorsi proto-fascisti.
