Mi scordai di condividere con voi. Un paio di settimane fa feci Siena - Chiusi in treno. Primo pomeriggio, stupenda giornata di sole. Mo' nun eva mai fatto quella tratta e sono rimasto piacevolmente sorpreso dai paesaggi. Stazioni con strutture piccole e sgarrupate, ma con quegli ornamenti pesanti dei vecchi casermoni abbandonati. E poi i campi tutt'attorno che davano l'impressione che ce putive correre una vita sana senza vederne mai la fine. I tabelloni vecchio modello, 'a campanella, 'e barbune. E stavo in un treno monovagone talmente viecchio e fetuso che probabilmente primma 'e purta' a me si faceva la Cracovia-Dachau.
Per farvela breve, io mi convinsi di stare negli anni 80' nel momento in cui mi partiva Emilia Paranoica ngopp 'o telefono. Ho pariato in un modo veramente mongoloide e mi è venuta la paralisi facciale di Renato Balestra tanto che ho sorriso a lungo. La cosa continuò fino a Chiusi, diluendosi nell'attesa della coincidenza per Roma: nel sottopassaggio vidi un trans sulla quarantina talmente pacchianno e fuori moda che in quel momento mi si insinuò il dubbio che fosse 'o ver, che 'o ver avevo viaggiato nel tempo.
