Autore Topic: Harry a pezzi (Woody Allen, 1997)  (Letto 2932 volte)  Share 

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Offline Genny Fenny

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Harry a pezzi (Woody Allen, 1997)
« il: 27 Maggio, 2011, 16:51:03 pm »


Harry Block, scrittore nato ebreo e cresciuto ateo, che è arrivato alla mezza età e che, dopo sei psicanalisti, tre mogli, un numero indefinito di fidanzate, amanti e rapporti occasionali, ha fatto bancarotta spirituale. Harry ha messo l'arte nel suo lavoro e non nella sua vita (come gli dice l'amico di lunghissima data che gli ruba la fan-allieva-amante per sposarla).

Sicuramente l'ultimo grande Allen, a mio avviso tra i migliori in assoluto. Non avrà il fascino visivo di Io e Annie e Manhattan, né l'importanza tematica di Crimini e Misfatti, ma è una scrittura di rara ispirazione, tale da bilanciare la verbosità schiattaincorpo del protagonista con riuscita satira sociale e momenti di puro divertimento.
Le tematiche sono le solite: crisi del rapporto di coppia, precarietà dei vincoli sociali, religiosi, delle conoscenze dogmatiche, del talento, della sorte. Il procedimento analitico è condotto attraverso l'esaltazione del momento artistico, autentico e rivelatore.
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Di recente ho visto pure Crimini e misfatti (***1/2), Amore e guerra (una furia! ***1/2) e Accordi e disaccordi (sottovalutato, poetico e divertente ***).

Offline wendell

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Re:Harry a pezzi (Woody Allen, 1997)
« Risposta #1 il: 27 Maggio, 2011, 16:56:25 pm »
Quoto, uno dei migliori in assoluto. Splendido omaggio dissacrante a Bergman, tra gli altri.
"Sono fuori fuoco" :love:
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.

Offline ziumberto

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Re:Harry a pezzi (Woody Allen, 1997)
« Risposta #2 il: 09 Giugno, 2011, 12:44:50 pm »
Tra quelli visti sopportando l’incontinenza senile dell’egocentrica prostrata ebrea, di certo tra i meno inutili.
Allen, se nu me fa rire, spesso mi boffa il guglio, anche in pellicule fatte per bene come il misfatto del comandante Koenig.
Pure il frullato Harry non smuove tal senso, forse a vecchi e o cannibal...…
Ma lascia qualcosa, pur nella ripetizione delle problematiche arte-vita, filo rosso delle grandi opere e nella clonazione quasi ossessiva delle personali caratteristiche …Vagunate di psicologi, ansiolitici, femmene ululanti, balbettii etci etci . Il nostro rattusiello depresso, dopo la dea sburrona, si ricama il ruolo di uno scrittore chiavettiero, lui, in un mondo dove il sesso determina gli eventi, un caos incontrollabile che l’artista cerca in apnea, inutilmente, di indirizzare, edulcorare, per poi provare a campare.
Una piacevole commedia con tante verità, ma levamm a mieze ste citazioni…Ott e miezo, il viecchio delle fraule …pecchè la scena degli inferi, istintivamente, mi ha ricurdato il Sordi quanno va da Babasciò.  :maronn:

Mò però, se Io a Anna so dui cugliuni chini chini apperuno…Harry, esagerann, so quatt palluccelle sbiadite.