Autore Topic: Risorgimento italiano- la verità  (Letto 11009 volte)  Share 

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Offline Puck

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Offline rafel

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #61 il: 16 Marzo, 2011, 16:36:13 pm »
i savoia no sono certo venuti a salvarci,fu un'annessione come è sempre accaduto
anche i borboni avevano conquistato i territori,non gli spettavano mica per diritto divino

Un'annessione si patta non si conquista con la forza.

 "No sabe de lo que habla". Maradona: "¿Neymar mejor que Messi? Pelé se equivocó de pastilla.  "Pelé dijo que él era Beethoven. ¡Qué aburrido!. Debe haberse equivocado de nuevo de pastilla. Jamás en una cancha se habrá escuchado a Beethoven. Si él es Beethoven, yo soy el Ron Wood, el Keith Richards y el Bono del fútbol. Todos juntos, porque yo era la pasión del fútbol".  "ALLA NOSTRA ELIMINAZIONE HAI ESULTATO, MENTRE TU DALL'INTERO MONDO DEL CAL

Offline Puck

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #62 il: 16 Marzo, 2011, 16:42:26 pm »
Un'annessione si patta non si conquista con la forza.

ufficialmente  :look: i savoia non hanno partecipato alla conquista e un gruppo di un migliaio di uomini non mi sembrano un esercito in grado di conquistare una nazione senza l'appoggio della popolazione locale

ufficialmente  :asd:


Offline rafel

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #63 il: 16 Marzo, 2011, 16:43:08 pm »
Voglio solo dire che invece di perdere il tempo in discussioni che lasciano il tempo che trovano, bisognerebbe capire come invertire la tendenza piuttosto. Anche perché se si vuole far passare questa visione che per ora rimane alternativa del Risorgimento, se è vero che la storia la fanno i vincitori, beh, è facile, dobbiamo solo smettere di essere gli sconfitti e diventare vincitori. Io non so come fare e, piuttosto che del Risorgimento, sono schifato dagli italiani, e me ne andrò.

Forse non mi spiego. Ritento che sarà piu fortunato ( cit. nelle gomme da masticare rin tin tin)
Non sono un nostalgico neoborbonico e pseudo leghista del sud, ma vorrei che venga a galla tutta la storia delle vere ragioni e delle modalita della conquista del sud italia. Partendo da questa base forse una nuova energia puo far risvegliare le coscienza di questo popolo che, seppur con tutti i suoi difetti, potrebbe davvero essere traino e di esempio nel resto di italia e d'Europa.
pero io sulla bandiera tricolore in queste condizioni che sta il sud italia ci piscio sopra, tanto lo fa pure chi gli ha giurato fedeltà

 "No sabe de lo que habla". Maradona: "¿Neymar mejor que Messi? Pelé se equivocó de pastilla.  "Pelé dijo que él era Beethoven. ¡Qué aburrido!. Debe haberse equivocado de nuevo de pastilla. Jamás en una cancha se habrá escuchado a Beethoven. Si él es Beethoven, yo soy el Ron Wood, el Keith Richards y el Bono del fútbol. Todos juntos, porque yo era la pasión del fútbol".  "ALLA NOSTRA ELIMINAZIONE HAI ESULTATO, MENTRE TU DALL'INTERO MONDO DEL CAL

Offline Boston George

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #64 il: 16 Marzo, 2011, 17:44:28 pm »

a mio avviso regioni come campania puglia basilicata e soprattutto sicilia dall'unità ne hanno complessivamente giovato
stamm na bomba  :sisi:

Offline djcarmine

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #65 il: 16 Marzo, 2011, 18:00:33 pm »
comunque, a parte tutti i soliti discorsi.....dico solo che un paese che elegge a idoli nazionali gente come camillo benso e garibaldi, non può che essere un paese viscido, pagnottista, senza anima e senza ideali se non quelli del dio denaro

a chi poi dice che è inutile rivngare il passato per capire se si stava peggio quando si stava meglio o viceversa, io ricordo che fin dalla prima elementare mi hanno raccontanto una storiella che faceva piu o meno così: "tu sei napoletano, figlio di un popolo sottosviluppato sotto tutti i punti di vista, ma un manipolo di coraggiosi che credeva in una nazione che non è mai esistita ha deciso di includere anche te nel loro nuvo regno, e grazie a loro hai un minimo i dignità"
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Offline regista

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #66 il: 16 Marzo, 2011, 19:57:07 pm »
michia dj, se ne possono dire e pensare di cose ma considerare alla stessa stregua Cavour e Garibaldi, due personaggi antitetici in tutto,  e' quanto meno fuorviante.
da bambino passavo molto tempo con i miei nonni molto anziani, ricordo mia nonna (origini straniere) leggere per me le lettere di mazzini da marsiglia e da dover, sussurrarmi canzoni garibaldine o altre ispirate ai moti del '20 e del '48.
Sembrava che abitassi in un luogo dove ci si potesse sentire parte di qualcosa di cui andare orgogliosi, oggi molto e' cambiato e certamente molta della responsabilita' e' da ascrivere a quei signori che citano Cattaneo senza averlo manco letto.
Io sono contento di essere napoletano, italiano,europeo e di poter cogliere la universalita' del pensiero risorgimentale  facendo attenzione ad  ignorare il disturbatore leghista.
Sappiamo tutti chi e' il porco!
please, no more Vittorio Raio!

Offline Full-of-lutamma

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #67 il: 16 Marzo, 2011, 21:34:21 pm »
Dopo 150 anni la verità facciamola trovare a chi sa farlo e cioè gli Storici. Gli altri faticasser o facessero altre cose, che non è detto che bisogna dire la propria su tutto.

Comunque secondo me, la figura di Garibaldi è più o meno simile a quella del Che. Nutro profonda stima per entrambi, dato che mi fido delle versioni storiche "ufficiali" e non dei "si dice" :sisi:


 

Offline rafel

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #68 il: 17 Marzo, 2011, 08:54:59 am »
Dopo 150 anni la verità facciamola trovare a chi sa farlo e cioè gli Storici. Gli altri faticasser o facessero altre cose, che non è detto che bisogna dire la propria su tutto.

Comunque secondo me, la figura di Garibaldi è più o meno simile a quella del Che. Nutro profonda stima per entrambi, dato che mi fido delle versioni storiche "ufficiali" e non dei "si dice" :sisi:

A facc ro cazz!
Tu sei famoso con le tue aperture di post su tutto quello che e' successo e succede nel mondo ( spesso e intenzionalmente provocatori e ti incazzi pure minacciando la cancellazione quando ottieni un certo contradittorio) e ti permetti di dire che non dobbiamo nemmeno commentare cose che ci riguardano da vicino?
ma va cac

 "No sabe de lo que habla". Maradona: "¿Neymar mejor que Messi? Pelé se equivocó de pastilla.  "Pelé dijo que él era Beethoven. ¡Qué aburrido!. Debe haberse equivocado de nuevo de pastilla. Jamás en una cancha se habrá escuchado a Beethoven. Si él es Beethoven, yo soy el Ron Wood, el Keith Richards y el Bono del fútbol. Todos juntos, porque yo era la pasión del fútbol".  "ALLA NOSTRA ELIMINAZIONE HAI ESULTATO, MENTRE TU DALL'INTERO MONDO DEL CAL

Offline Vino a Tavola

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #69 il: 17 Marzo, 2011, 09:07:30 am »
Telegrafico, come su fb: Viva l'Italia, non la malaunità!

Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #70 il: 17 Marzo, 2011, 11:28:19 am »
il risorgimento e' stato un movimento fatto di uomini spinti da grandi ideali, impavidi e di grande forza.
Ti consiglio di approfondire la figura di Mazzini, uno che ha dato lustro al pensiero  di quella epoca.
Garibaldi, al netto dei revisionismi e delle detrazioni dei partitini appena morenti, se dio vuole, e' stato un personaggio chiave per l'unita' d'italia per la sua sfrontatezza e capacita' di rottura di schemi decisi a tavolino dai potenti di allora.
Se non vuoi chiamarlo eroe almeno chiamalo coraggioso e non certo solo per la spedizione dei mille.
Ti consiglio di diffidare da chi espone fatti storici sventolando bandiere di sorta ne' di  andare ad ascoltare chi considera la storia con memoria di parte.

waaaaaaaa wagliu' ten raggion kurzo ... ci state stendendo i peli
Ok tutte verita' ci mancherebbe. E' stata una guerra, niente di piu e niente di meno, ma fare come i fascisti revisionisti che la storia la scrive chi vince mi sembra proprio a puverielli.
Si sono rubati i soldi del banco di napoli e allora che vogliamo fare ? vogliamo il risarcimento 200 anni dopo ?
Pensiamo piuttosto a 50 anni di cassa del mezzogiorno buttati nel cesso e mangiati da tutti quelli che adesso sono diventati revisionisti del risorgimento. Sinceramente a me fa molto piu' rabbia quando a mettertelo nel culo sono le persone a te vicine.
E' pure ora di finirla di fari i leghisti al contrario ... e' patetico e si sfiora il ridicolo.

Inneggiare ai Borboni, per quanto è innegabile che il Nord si sia sviluppato sulle spalle del Sud, è inutile, controproducente, e a parer mio anche piuttosto stupido. Io ci metto una pietra sopra, non ritengo gli attuali abitanti del Nord responsabili delle azioni dei loro avi. Li ritengo responsabili per le azioni che compiono ora. Per questo trovo ridicolo parlare di Unità quando è troppo diffuso il razzismo nei confronti del popolo di una città che fa parte dello stesso stato. Perché devo festeggiare quando mi fanno sentire non voluto? Capisco la difficoltà di questi discorsi che generalizzino, ma d'altronde l'Italia ha messo al governo la Lega, non faccio di tutt'erba un fascio, ma di sicura questo fascio di stronzi è troppo consistente, e va infoltendosi!

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Offline rafel

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #71 il: 17 Marzo, 2011, 11:46:55 am »

 "No sabe de lo que habla". Maradona: "¿Neymar mejor que Messi? Pelé se equivocó de pastilla.  "Pelé dijo que él era Beethoven. ¡Qué aburrido!. Debe haberse equivocado de nuevo de pastilla. Jamás en una cancha se habrá escuchado a Beethoven. Si él es Beethoven, yo soy el Ron Wood, el Keith Richards y el Bono del fútbol. Todos juntos, porque yo era la pasión del fútbol".  "ALLA NOSTRA ELIMINAZIONE HAI ESULTATO, MENTRE TU DALL'INTERO MONDO DEL CAL

Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #72 il: 17 Marzo, 2011, 11:54:08 am »
sentivo stamattina in tv uno storico (non ricordo il nome) fare una considerazione che mi sento in parte di condividere: nel 1911 e 1961 (cinquantenario e centenario) l'Italia viveva un periodo totalmente differente dal punto di vista del fermento sociale, culturale e soprattutto economico, e le ricorrenze sono state vissute naturalmente con maggiore partecipazione; oggi invece l'italiano vive la sofferenza del momento ed è quello che ha portato a dar voce agli antitaliani che per cento e passa anni erano stati ben nascosti o comunque costituivano una minoranza assoluta
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Offline kurz

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #73 il: 17 Marzo, 2011, 11:57:35 am »
sentivo stamattina in tv uno storico (non ricordo il nome) fare una considerazione che mi sento in parte di condividere: nel 1911 e 1961 (cinquantenario e centenario) l'Italia viveva un periodo totalmente differente dal punto di vista del fermento sociale, culturale e soprattutto economico, e le ricorrenze sono state vissute naturalmente con maggiore partecipazione; oggi invece l'italiano vive la sofferenza del momento ed è quello che ha portato a dar voce agli antitaliani che per cento e passa anni erano stati ben nascosti o comunque costituivano una minoranza assoluta
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gesucrì

Offline domyssj

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #74 il: 17 Marzo, 2011, 12:41:20 pm »
Ho messo milioni di così su FB contro sta pagliacciata.

Cmq badate bene che io ripudio l'unità d'italia come NAZIONE e non come Stato, dato che sono pro cosmopolitarismo.

Il Sud ed il Nord non hanno nulla a che spartitre per cultura modo di pensare usanze indole etc... quindi gia per quello non posso essere una nazione. Se poi ci aggiungiamo COME e PERCHE' è stata unità (con tratti di colonialismo puro) viene proprio lo schifo.

Offline francescofaber

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #75 il: 17 Marzo, 2011, 12:44:00 pm »
Lascio solo questo messaggio perché non mi va di discutere dove si sputtana senza argomenti più di un secolo di storiografia sulla questione meridionale (con buona pace di Salvemini, Nitti e compagnia).
Non si tratta di rivendicare il trono ai Borbone (a proposito: non "borboni"!), tutt'altro: è prima di tutto necessario ristabilire una parità culturale, negata da troppo tempo e che ha reso i meriodionali gente "inferiore". A partire da quando i corpi dei contadini (briganti) uccisi venivano deturpati e poi fotografati, le loro teste inviate al nord per gli studi di antropologia criminale. Gli eccidi nei confronti degli abitanti del Sud continuano a essere taciuti, quando si deve tenere conto che hanno portato più morti di tutte le guerre d'Indipendenza. A partire da una guerra che è quanto di più vicino al genocidio, non un'annessione.
E chi lo contesta cosa fa? Non parla di dati storici, non cita fonti, ma si accontenta di "mi hanno insegnato così". Se gli parli dell'alto reddito pro-capite del Regno di Napoli ti dice che il popolo faceva la fame (invece i contadini padani stavano una bellezza...come se il popolo non fosse ovunque povero, analfabeta e emarginato); se parli del fatto che l'unità d'Italia non derivi dagli ideali risorgimentali (i democratici furono sempre sconfitti) ma da un progetto europeo di assestamento sei antiitaliano; se parli di quanto culturalmente era avanzata la cultura napoletana (i codici napoletani riconosciuti superiori a tutti quelli degli altri stati preunitari, lo statuto promulgato prima e meglio di quello albertino) ti citano la Toscana come oasi (?) di pace e prosperità, di riforme. Ecc ecc.
Non è un "si dice", non è una chiacchiera la questione meridionale. Solo la controparte di una storiografia liberale che si è imposta (utilizzata anche dal fascismo), ma che per fortuna non è l'unica linea. Già Gramsci o Don Milani, per citare due personaggi estranei alla storiografia meridionale, denunciavano i mezzi di questa guerra.
Inutile poi per me dire che si deve guardare al futuro senza livori passati. Revisionismo? Una tendenza giusta, se non è negazionismo (non sono analisi paragonabili alle "panzanate" di Panza), la storiografia lo è sempre. Quella meridionalista ha tra l'altro grande valore perché utilizza spesso fonti che dovrebbero essere favorevoli alla storiografia liberale. Se non si aggiusta il passato le discriminazioni non cesseranno mai, perché è da lì che hanno origine.

E CHIUDO DICENDO CHE NON SONO NEOBORBONICO, NON VIVO AL SUD, NON SONO DEMOCRISTIANO.
« Ultima modifica: 17 Marzo, 2011, 12:45:19 pm da francescofaber »
VEDO TUTTO AZZURRO.

Offline domyssj

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #76 il: 17 Marzo, 2011, 12:46:42 pm »
Lascio solo questo messaggio perché non mi va di discutere dove si sputtana senza argomenti più di un secolo di storiografia sulla questione meridionale (con buona pace di Salvemini, Nitti e compagnia).
Non si tratta di rivendicare il trono ai Borbone (a proposito: non "borboni"!), tutt'altro: è prima di tutto necessario ristabilire una parità culturale, negata da troppo tempo e che ha reso i meriodionali gente "inferiore". A partire da quando i corpi dei contadini (briganti) uccisi venivano deturpati e poi fotografati, le loro teste inviate al nord per gli studi di antropologia criminale. Gli eccidi nei confronti degli abitanti del Sud continuano a essere taciuti, quando si deve tenere conto che hanno portato più morti di tutte le guerre d'Indipendenza. A partire da una guerra che è quanto di più vicino al genocidio, non un'annessione.
E chi lo contesta cosa fa? Non parla di dati storici, non cita fonti, ma si accontenta di "mi hanno insegnato così". Se gli parli dell'alto reddito pro-capite del Regno di Napoli ti dice che il popolo faceva la fame (invece i contadini padani stavano una bellezza...come se il popolo non fosse ovunque povero, analfabeta e emarginato); se parli del fatto che l'unità d'Italia non derivi dagli ideali risorgimentali (i democratici furono sempre sconfitti) ma da un progetto europeo di assestamento sei antiitaliano; se parli di quanto culturalmente era avanzata la cultura napoletana (i codici napoletani riconosciuti superiori a tutti quelli degli altri stati preunitari, lo statuto promulgato prima e meglio di quello albertino) ti citano la Toscana come oasi (?) di pace e prosperità, di riforme. Ecc ecc.
Non è un "si dice", non è una chiacchiera la questione meridionale. Solo la controparte di una storiografia liberale che si è imposta (utilizzata anche dal fascismo), ma che per fortuna non è l'unica linea. Già Gramsci o Don Milani, per citare due personaggi estranei alla storiografia meridionale, denunciavano i mezzi di questa guerra.
Inutile poi per me dire che si deve guardare al futuro senza livori passati. Revisionismo? Una tendenza giusta, se non è negazionismo (non sono analisi paragonabili alle "panzanate" di Panza), la storiografia lo è sempre. Quella meridionalista ha tra l'altro grande valore perché utilizza spesso fonti che dovrebbero essere favorevoli alla storiografia liberale. Se non si aggiusta il passato le discriminazioni non cesseranno mai, perché è da lì che hanno origine.

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Offline djcarmine

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Re:Risorgimento italiano- la verità
« Risposta #77 il: 17 Marzo, 2011, 12:49:45 pm »
Lascio solo questo messaggio perché non mi va di discutere dove si sputtana senza argomenti più di un secolo di storiografia sulla questione meridionale (con buona pace di Salvemini, Nitti e compagnia).
Non si tratta di rivendicare il trono ai Borbone (a proposito: non "borboni"!), tutt'altro: è prima di tutto necessario ristabilire una parità culturale, negata da troppo tempo e che ha reso i meriodionali gente "inferiore". A partire da quando i corpi dei contadini (briganti) uccisi venivano deturpati e poi fotografati, le loro teste inviate al nord per gli studi di antropologia criminale. Gli eccidi nei confronti degli abitanti del Sud continuano a essere taciuti, quando si deve tenere conto che hanno portato più morti di tutte le guerre d'Indipendenza. A partire da una guerra che è quanto di più vicino al genocidio, non un'annessione.
E chi lo contesta cosa fa? Non parla di dati storici, non cita fonti, ma si accontenta di "mi hanno insegnato così". Se gli parli dell'alto reddito pro-capite del Regno di Napoli ti dice che il popolo faceva la fame (invece i contadini padani stavano una bellezza...come se il popolo non fosse ovunque povero, analfabeta e emarginato); se parli del fatto che l'unità d'Italia non derivi dagli ideali risorgimentali (i democratici furono sempre sconfitti) ma da un progetto europeo di assestamento sei antiitaliano; se parli di quanto culturalmente era avanzata la cultura napoletana (i codici napoletani riconosciuti superiori a tutti quelli degli altri stati preunitari, lo statuto promulgato prima e meglio di quello albertino) ti citano la Toscana come oasi (?) di pace e prosperità, di riforme. Ecc ecc.
Non è un "si dice", non è una chiacchiera la questione meridionale. Solo la controparte di una storiografia liberale che si è imposta (utilizzata anche dal fascismo), ma che per fortuna non è l'unica linea. Già Gramsci o Don Milani, per citare due personaggi estranei alla storiografia meridionale, denunciavano i mezzi di questa guerra.
Inutile poi per me dire che si deve guardare al futuro senza livori passati. Revisionismo? Una tendenza giusta, se non è negazionismo (non sono analisi paragonabili alle "panzanate" di Panza), la storiografia lo è sempre. Quella meridionalista ha tra l'altro grande valore perché utilizza spesso fonti che dovrebbero essere favorevoli alla storiografia liberale. Se non si aggiusta il passato le discriminazioni non cesseranno mai, perché è da lì che hanno origine.

E CHIUDO DICENDO CHE NON SONO NEOBORBONICO, NON VIVO AL SUD, NON SONO DEMOCRISTIANO.

molto molto bello
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Offline rafel

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« Risposta #78 il: 17 Marzo, 2011, 12:55:53 pm »
Lascio solo questo messaggio perché non mi va di discutere dove si sputtana senza argomenti più di un secolo di storiografia sulla questione meridionale (con buona pace di Salvemini, Nitti e compagnia).
Non si tratta di rivendicare il trono ai Borbone (a proposito: non "borboni"!), tutt'altro: è prima di tutto necessario ristabilire una parità culturale, negata da troppo tempo e che ha reso i meriodionali gente "inferiore". A partire da quando i corpi dei contadini (briganti) uccisi venivano deturpati e poi fotografati, le loro teste inviate al nord per gli studi di antropologia criminale. Gli eccidi nei confronti degli abitanti del Sud continuano a essere taciuti, quando si deve tenere conto che hanno portato più morti di tutte le guerre d'Indipendenza. A partire da una guerra che è quanto di più vicino al genocidio, non un'annessione.
E chi lo contesta cosa fa? Non parla di dati storici, non cita fonti, ma si accontenta di "mi hanno insegnato così". Se gli parli dell'alto reddito pro-capite del Regno di Napoli ti dice che il popolo faceva la fame (invece i contadini padani stavano una bellezza...come se il popolo non fosse ovunque povero, analfabeta e emarginato); se parli del fatto che l'unità d'Italia non derivi dagli ideali risorgimentali (i democratici furono sempre sconfitti) ma da un progetto europeo di assestamento sei antiitaliano; se parli di quanto culturalmente era avanzata la cultura napoletana (i codici napoletani riconosciuti superiori a tutti quelli degli altri stati preunitari, lo statuto promulgato prima e meglio di quello albertino) ti citano la Toscana come oasi (?) di pace e prosperità, di riforme. Ecc ecc.
Non è un "si dice", non è una chiacchiera la questione meridionale. Solo la controparte di una storiografia liberale che si è imposta (utilizzata anche dal fascismo), ma che per fortuna non è l'unica linea. Già Gramsci o Don Milani, per citare due personaggi estranei alla storiografia meridionale, denunciavano i mezzi di questa guerra.
Inutile poi per me dire che si deve guardare al futuro senza livori passati. Revisionismo? Una tendenza giusta, se non è negazionismo (non sono analisi paragonabili alle "panzanate" di Panza), la storiografia lo è sempre. Quella meridionalista ha tra l'altro grande valore perché utilizza spesso fonti che dovrebbero essere favorevoli alla storiografia liberale. Se non si aggiusta il passato le discriminazioni non cesseranno mai, perché è da lì che hanno origine.

E CHIUDO DICENDO CHE NON SONO NEOBORBONICO, NON VIVO AL SUD, NON SONO DEMOCRISTIANO.
:alla: :alla: :alla:
Aggiungo:
 gli italiani di merda capeggati dal piu grande buffone dell'occidente ha riconosciuto i danni fatto da quelle mede dei savoia in Libia con il loro merdoso alfiere Mussolini e non non possiamo nemmeno pretendere una sfaccimma di chiarezza su tutto sta storia???

Riaggiungo
skarmat stu cazz

 "No sabe de lo que habla". Maradona: "¿Neymar mejor que Messi? Pelé se equivocó de pastilla.  "Pelé dijo que él era Beethoven. ¡Qué aburrido!. Debe haberse equivocado de nuevo de pastilla. Jamás en una cancha se habrá escuchado a Beethoven. Si él es Beethoven, yo soy el Ron Wood, el Keith Richards y el Bono del fútbol. Todos juntos, porque yo era la pasión del fútbol".  "ALLA NOSTRA ELIMINAZIONE HAI ESULTATO, MENTRE TU DALL'INTERO MONDO DEL CAL

Offline Ragionier Cuckoldullo

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« Risposta #79 il: 17 Marzo, 2011, 12:58:01 pm »
Ho messo milioni di così su FB contro sta pagliacciata.

Cmq badate bene che io ripudio l'unità d'italia come NAZIONE e non come Stato, dato che sono pro cosmopolitarismo.

Il Sud ed il Nord non hanno nulla a che spartitre per cultura modo di pensare usanze indole etc... quindi gia per quello non posso essere una nazione.

L'Italia non è certo l'unico Stato al mondo dove convivono culture, usanze, etnie, addirittura lingue diverse
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
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