Il Cagliari a Napoli si trasforma sempre in carattere, in determinazione. L’esito della sfida di questa sera, pertanto, non è scontato. Il Napoli tace per scaramanzia - tenta di contendere a Milan e Inter lo scudetto; nello stesso tempo deve tener d’occhio l’Udinese, la più in forma delle squadre di vertice, che ne insidia il terzo posto e il passaggio diretto alla champions league - sa di soffrire il Cagliari (battuto all’andata al 93’ con un fortunoso contropiede di Lavezzi) che con in attacco solo Acquafresca (rifiutò il passaggio in azzurro) può inventar gioco e pericoli se Conti e Cossu sono in giornata di grazia; è consapevole, infine, che Donadoni, dopo gli errori con l’Udinese, curerà ogni dettaglio tattico. Il Napoli Insomma non può distrarsi. Il Cagliari dovrebbe avere meno tensioni del Napoli. Dopo la lezione subita dall’Udinese e il richiamo netto di Cellino la concentrazione sarà massima. Per evitare che la sicura salvezza possa portare rilassamenti mentali e a qualche sconfitta di troppo. Quindi, pur con l’assenza di Astori, squalificato, sostituito da Ariaudo, i rossoblù con tre centrocampisti e due rifinitori, sanno di dover dare il massimo per se stessi, per i tifosi, per la società. Gli aspetti tattici sono scontati, gli avversari noti: ciò che conta è il carattere, la voglia di far bene. Sanno, altresì, che quel «sotto esame» non è solo un tentativo di Cellino di stimolarli a dare il meglio, è una dichiarazione programmatica. Questa squadra, negli ultimi anni, avrebbe potuto dare di più se avesse avuto rendimento più continuo e se Cellino avesse puntato con coraggio a rafforzarla per un posto in Europa. Ora anche senza Matri deve concludere in crescendo. L’esame di giugno consentirà a Cellino di valutare come potenziare l’organico. Fino alla conclusione ogni prestazione sarà esaminata con la lente. Per il nuovo stadio ci vuole l’Europa e per l’ Europa serve un Cagliari più forte. La sfida di questa sera aiuterà a capire il futuro rossoblù.
Fonte: La Nuova Sardegna
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