Autore Topic: Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio  (Letto 18252 volte)  Share 

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Offline Gius

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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #120 il: 14 Marzo, 2011, 18:13:33 pm »
secondo l'autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn)  l'incidente nucleare in Giappone potrebbe passare dall'attuale livello 4 ad un livello 5 o 6 (su una scala di 7)
"La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci sempre dopo una caduta"  (Confucio)


Offline Vino a Tavola

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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #122 il: 14 Marzo, 2011, 21:14:38 pm »
Il rischio di fusione del nocciolo é concreto. usare l'acqua di mare vuol dire giocarsi l'ultima chance, e il primo tentativo é giá andato a vuoto. tutto questo insegna che puoi costruire una struttura che regge a 8.8richter, ma se arriva 8.9 sei fregato.
la francia è una zona meno sismica dell'italia ed ha centrali più nuove di quelle giapponesi. la merkel, nuclearista convinta, chiude le 2centrali più vecchie e ritira i prolungamenti per altre non più nuove. Soprattutto, in italia le.centrali sarebbero costruite dalla solita oligarchia che si é arricchita distruggendo il territorio.
« Ultima modifica: 14 Marzo, 2011, 21:16:12 pm da monDieu »

Offline Vino a Tavola

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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #123 il: 14 Marzo, 2011, 21:35:56 pm »
I francesi danno l'incidente al livello 6 della scala su 7, il 2° della storia  dopo cernobyl. per ora.

Offline grohl

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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #124 il: 14 Marzo, 2011, 22:12:05 pm »
I francesi danno l'incidente al livello 6 della scala su 7, il 2° della storia  dopo cernobyl. per ora.
e menomal che era na cos e nient :maronn:

Offline wendell

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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #125 il: 14 Marzo, 2011, 23:01:50 pm »
Fukushima: ora il pericolo è la fusione del nocciolo

Ogni esplosione può fessurare il cemento armato e creare dei varchi, grandi e piccoli, attraverso cui quelle che erano barre di uranio e ora somigliano a fango bollente possono contaminare l'ambiente
Nell’incubo che il Giappone sta vivendo da due giorni ormai, si sta delineando lo scenario peggiore: la fusione parziale del combustibile del reattore nucleare numero due della centrale nucleare di Fukushima. L’evento ormai non è escluso nemmeno dalla Tepco, la compagnia che gestisce l’impianto, secondo la quale una fusione potrebbe essere stata causata dal mancato funzionamento della stazione di pompaggio dell'acqua che permette di mantenere immerse nell'acqua le barre di combustibile. Sulla base delle notizie che arrivano e che sono continuamente aggiornate, è possibile solo fare una ricostruzione molto parziale di quello che potrebbe esser avvenuto.

L’elemento chiave del momento critico che si sta materializzando a Fukushima è l’acqua. Come spiega Ken Bergeron, fisico statunitense che ha una lunga esperienza nella simulazione di incidenti nucleari ai Sandia National Laboratory: «Il combustibile è composto da lunghe barre di uranio rivestite con una lega di zirconio. Queste barre sono collocate in una struttura cilindrica, ricoperta di acqua».

In questo contesto l’acqua agisce sia da moderatore per la reazione di fissione nucleare sia da liquido refrigerante per il nocciolo del reattore, cioè la struttura cilindrica dove sono collocate le barre di combustibile. Il tutto avviene all’interno di un circuito chiuso, in cui l’acqua riscaldata dalla reazione viene raffreddata tramuto uno scambiatore di calore e immessa nuovamente nel nocciolo. «Se l’acqua scende al di sotto del livello del combustibile, la temperatura inizia a salire e il rivestimento inizia bruciare, rilasciando una gran quantità di prodotti della fissione nucleare», continua Bergeron. Ed è questo il passaggio critico che sta vivendo il reattore numero due di Fukushima: il flusso di acqua si è interrotto.

I progettisti della centrale avevano pensato a come evitare un’eventualità del genere. Subito dopo il terremoto, l’impianto di Fukushima si era spento in modo automatico e altre barre, fatte di materiale speciale e indicate come barre di controllo, erano state inserite tra le barre di uranio usate come combustibile. In questo modo si ferma la reazione di fissione, ma c’era un altro problema da affrontare. In un reattore atomico, il calore non è solo sprigionato dalla reazione di fissione, ma anche dal decadimento di elementi chimici radioattivi creati proprio dalla fissione. Dunque fermata la reazione nucleare, si deve affrontare questo calore residuo, piccolo ma significante. Anche in questo caso erano state previste procedure di emergenza, motori diesel per alimentare con acqua l’impianto e quindi evitarne il surriscaldamento, che però la concomitanza di terremoto e tsunami avrebbe messo fuori gioco.

Con la crescita incontrollata della temperatura del reattore, la lega di zirconio che riveste le barre di uranio ha iniziato a fondere, e reagendo con l’acqua ha formato idrogeno, un gas estremamente volatile. E proprio l’idrogeno prodotto in questo modo avrebbe causato l’esplosione all’impianto numero uno di Fukushima, che almeno per ora non sembra a rischio fusione. Ma la crescita della temperatura è un pericolo soprattutto per le barre di combustibile, la cui fusione, secondo la Tepco, potrebbe essere avvenuta nel reattore numero due di Fukushima.

«Il calore prodotto dal decadimento si accumula nel nocciolo, deformando prima e poi fondendo le barre di uranio. A questo punto siamo a circa 2000 gradi Celsius, e il nocciolo può diventare una massa informe», spiega Massimo Zucchetti, ingegnere nucleare del Politecnico di Torino. In queste condizioni il nocciolo diventa difficilmente refrigerabile, anche con strategie di emergenza, come l’immissione di acqua di mare. A quel punto l’unica barriera tra il nocciolo fuso e l’ambiente è il contenitore di cemento armato che circonda il reattore. «Questo contenitore è stato progettato per resistere al calore del nocciolo fuso. Il pericolo sono le esplosioni causate dall’idrogeno», afferma Zucchetti. Ogni esplosione può fessurare il cemento armato e creare dei varchi, grandi e piccoli, attraverso cui quelle che erano barre di uranio e ora somigliano a fango bollente possono contaminare l’ambiente. (Giovanni Spataro)
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.

Offline Lovercraft

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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #126 il: 14 Marzo, 2011, 23:03:05 pm »
Fukushima: ora il pericolo è la fusione del nocciolo

Non capisco dove sta il problema, se succede ci tozzano dentro un pò di latte e cacao e avranno una scorta di nutella a vita :look:
It's watermelón... INSIDE OF WATERMELÒN!


micoste

Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #127 il: 15 Marzo, 2011, 09:33:31 am »
secondo l'autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn)  l'incidente nucleare in Giappone potrebbe passare dall'attuale livello 4 ad un livello 5 o 6 (su una scala di 7)

una sciocchezza, insomma  :look:

Offline ciccio-s

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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #128 il: 15 Marzo, 2011, 09:36:14 am »
Il rischio di fusione del nocciolo é concreto. usare l'acqua di mare vuol dire giocarsi l'ultima chance, e il primo tentativo é giá andato a vuoto. tutto questo insegna che puoi costruire una struttura che regge a 8.8richter, ma se arriva 8.9 sei fregato.
la francia è una zona meno sismica dell'italia ed ha centrali più nuove di quelle giapponesi. la merkel, nuclearista convinta, chiude le 2centrali più vecchie e ritira i prolungamenti per altre non più nuove. Soprattutto, in italia le.centrali sarebbero costruite dalla solita oligarchia che si é arricchita distruggendo il territorio.
sarà un mese che lo sto dicendo...  :look:

buccazza

Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #129 il: 15 Marzo, 2011, 09:44:15 am »
Il governo: radiazioni oltre la norma
Il Giappone ha paura, la Borsa impazzisce
Il premier nipponico Naoto Kan ha annunciato in televisione che l'esplosione di stanotte (le 6 del mattino locali) in un altro reattore di Fukushima ha provocato una fuoriuscita radiottiva che ha fatto salire il livello ben oltre la norma a livello nocivo, e chiede agli abitanti nel raggio di 30km di rimanere in casa. Ma il terrore si sta diffondendo in tutta la nazione. La piazza di Tokyo fuori controllo chiude a -10,55%
 


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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #130 il: 15 Marzo, 2011, 10:15:15 am »
Il governo: radiazioni oltre la norma
Il Giappone ha paura, la Borsa impazzisce
Il premier nipponico Naoto Kan ha annunciato in televisione che l'esplosione di stanotte (le 6 del mattino locali) in un altro reattore di Fukushima ha provocato una fuoriuscita radiottiva che ha fatto salire il livello ben oltre la norma a livello nocivo, e chiede agli abitanti nel raggio di 30km di rimanere in casa. Ma il terrore si sta diffondendo in tutta la nazione. La piazza di Tokyo fuori controllo chiude a -10,55%
 


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azz ma come???? non era cosa e niente??? non c'è pericolo???

Offline regista

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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #131 il: 15 Marzo, 2011, 10:42:10 am »
azz ma come???? non era cosa e niente??? non c'è pericolo???

e' tutt appost!!!!   aspett nata mezz'or
 :imp:
Sappiamo tutti chi e' il porco!
please, no more Vittorio Raio!

Offline wendell

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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #132 il: 15 Marzo, 2011, 10:46:01 am »
Tra i fantasmi di un'ecatombe
i cadaveri nelle reti dei pescatori
Nel nord est del Giappone il mare comincia a restituire i corpi: i sopravvissuti a Otsuchicho li recuperano. Gli otto piani del municipio di Sendai sono stati trasformati in ricovero e ospedale
dal nostro inviato GIAMPAOLO VISETTI

OTSUCHICHO - All'oceano e al fango sono serviti quattro giorni per soddisfare la fame dello tsunami. Ma ora che gli elementi stanno riassumendo una collocazione consueta, la terra e l'acqua rigurgitano la vita che venerdì hanno preteso dal Giappone. Lungo i cinquecento chilometri della costa nordorientale oggi è il giorno dei morti. Migliaia di cadaveri, i resti che la nazione e il mondo avevano sperato di non dover mai fissare, affiorano sulle piagge trasformate in deserti sporchi e tra i flutti ritirati della risacca. Ogni insenatura nasconde file e cumuli di corpi, abbandonati dalla corrente. Sulla superficie del Pacifico, lungo una fascia di un chilometro dalla terraferma, un numero non calcolabile di cadaveri galleggia tra brandelli di barche e piante spezzate. I pescatori sopravvissuti a Otsuchicho, nella prefettura di Iwate, li recuperano con le reti. Li issano a bordo con le braccia, gonfi e blu, e molti riconoscono da brandelli di indumenti i famigliari perduti.

Tra qui e Minami-Sanrikucho, nella prefettura di Miyagi, mancano 30mila persone. Nelle sei prefetture maggiormente travolte dall'onda, non si hanno contatti con altri 40mila abitanti. Un centinaio di località sono ancora isolate e non raggiunte dalle Forze di autodifesa del Giappone. I senzatetto sono oltre mezzo milione. Trentamila gli edifici spazzati via, 50mila quelli pericolanti. Seicento città e villaggi non sono più collegati da strade e i fianchi di 140 colline sono stati spolpati dalle frane mosse da 200 violente scosse di assestamento. Anche oggi la terra seguita a scuotersi, i sopravvissuti sobbalzano di terrore e le prime operazioni di soccorso vengono ripetutamente interrotte dall'allarme di nuovi tsunami. Genitori e figli, rimasti intrappolati nella stessa stanza, si svegliano in centri di raccolta distanti decine di chilometri. I vecchi chiedono di morire e maledicono il destino che li ha risparmiati. I bambini sono scossi da incubi. Raccontano di sognare l'oceano che li trascina via e vengono assaliti da improvvisi singhiozzi.

Sull'isola di Honshu, il cuore del Paese, il presentimento dell'apocalisse, allontanato con fede dal governo di Tokyo, assume infine l'aspetto reale di un'ecatombe. Gli elicotteri sorvolano decine di città in cerca di qualcuno che si muova. Sotto però le città non esistono più e dalla sconfinata laguna, che si confonde con le campagne sconvolte, emerge una poltiglia indistinguibile di case, barche, auto, corpi, alberi, tralicci e cose quotidiane. Questi reperti dei giorni normali non bastano a restituire al paesaggio il profilo della familiarità. L'asfalto è scomparso, assieme alla gente e a ogni segnale di vita. Resistono eretti solo grovigli di binari, ponti tranciati e carcasse industriali. Il Nordest del Giappone è mutato in un mondo orizzontale, grigio, con la vegetazione rasata, su cui vagano rari superstiti e un milione di soccorritori. Scavano ancora con le mani, per trovare un oggetto, o un'indicazione con cui orientarsi. Su alcune zone nevica, è in arrivo la pioggia e le distese di carcasse stanno per rifondersi con il fango, formando un'impenetrabile palude. Chi non è morto, o sparito, combatte con la paura delle radiazioni.

Gli otto piani del municipio di Sendai, risparmiati dallo tsunami per pochi metri, sono stati trasformati in ricovero e ospedale. Centinaia di feriti sono stesi per terra. Nessuno fiata e chi è cosciente fissa i bambini radunati in una sala. Due medici distribuiscono dosi di ioduro di potassio, trasportato fin qui su una moto, che dovrebbe aiutare la tiroide a proteggersi dai veleni nucleari. La centrale di Fukushima è 90 chilometri più a Sud e gli sfollati pensano che dove non è arrivata la forza dell'oceano arriverà quella dell'atomo. La mancanza di energia elettrica, di acqua, di cibo e di benzina trasforma il freddo di ogni notte in una prova che non tutti superano. Nei luoghi non raggiunti dai soccorsi la gente inizia a chiedersi cosa si aspetti a inviare uomini e mezzi capaci di scongiurare un'altra catastrofe, che avrebbe il valore di una resa. C'è bisogno di tempo per abituarsi all'evidenza di un evento definitivo che si rivela più catastrofico dell'immaginabile.

Nella prefettura di Iwate le città di Onagawacho, Rikuzen-Takata, Tono, Sumitacho, Iwaizumicho e Kunohemura sono sepolte di melma. Su 86 mila abitanti, poche migliaia hanno comunicato di essere vivi. Le squadre di soccorso hanno preso atto con orrore che solo qualche centinaio di persone hanno raggiunto i dormitori allestiti a Ishinomaki, Onagawa, Tagajo, Kesennuma e Sauriku, considerato l'epicentro dello tsunami. Era una zona con trecentomila residenti: è stata cancellata e nessuno ha idea di dove sia finita la popolazione. Fino a oggi si era convinti che Yamadamachi, 19 mila abitanti, fosse stata in parte risparmiata. La città sorgeva a quattro chilometri dalla costa. Arrivandoci dalla spiaggia si scorge invece solo una montagna di macerie, sopra le quali è deposto un mercantile reclinato su un fianco. Takumi Sasaki è nata qui ma vive a Tokyo e ora è l'unico essere umano che si aggira tra i rottami. Per cercare i genitori si è messa lo zaino sulle spalle e ha percorso a piedi 130 chilometri in tre giorni.

Risalendo la prefettura di Miyagi mancano anche Ogatsu, a una decina di chilometri da Sendai, e non c'è traccia di Xintomei e Nobiru. Sulla sabbia che li ricopre sono allineati 363 corpi, avvolti in sacchi azzurri, mentre sul bagnasciuga di Higashi-Matsushima in una mattina sono affiorati 247 cadaveri, come conchiglie abbandonate. Può essere vano vagare lungo centinaia di chilometri di costa in cerca di assenze umane e forse il Giappone è atteso da prove più urgenti e ancora più dure. Ma fino a quando non si avrà un'immagine completa della catastrofe, a questo punto emotiva e morale prima che demografica ed economica, controllare le sue conseguenze si rivelerà un'illusione.

Nei primi tre giorni le località distrutte sono rimasti spazi morti e vuoti. Ora che iniziano a sorgere tendopoli e centri per gli sfollati, mentre palestre e stazioni si trasformano in ospedali, si impongono i problemi dei vivi. Migliaia di superstiti, ad esempio, hanno bisogno di un bagno e temono un'emergenza sanitaria. Non si accontentano più di arrangiarsi tra gli edifici crollati e rifiutano l'offerta di borse di plastica. Natsumi Hirayama arriva a Wataricho dopo tre ore di bicicletta e da un'autobotte di volontari ottiene due bottiglie d'acqua per tutta la famiglia.

Nell'impressionante massa degli scampati, c'è chi non si toglie le scarpe da venerdì e si scatena la sofferenza di ricordi che chiedono di essere espulsi, come un'infezione. Il dolore per chi non ce l'ha fatta prevale sul sollievo di chi c'è. "Sono salita in auto pochi secondi prima che l'onda mi inghiottisse - dice Makoto Mizenoya, maestra di Shintona - e sentivo dietro di me i passi dei miei genitori. Erano vecchi, lenti: li ho visti annegare abbracciati". Lo confermano i medici: venerdì il setaccio tra giovani e anziani è stato implacabile. Questione di secondi: chi non poteva contare sulla velocità, o su un mezzo a motore, non c'è più. Decisiva è stata anche la paura. "Sul ponte dietro l'aeroporto di Natori - dice Ai Matsuhashi - cinquanta persone guardavano il fiume che trascinava le case verso l'oceano. Gridavo di andare via, invece scattavano fotografie. È stato terribile: i piloni si sono spezzati e i corpi sono precipitati nel fango appesi a pezzi di cemento". Quello che resta di tale impasto sconvolgente di defunti, di scomparsi e di vivi senza più emozioni, fusi per sempre nei cumuli inutili di ciò che avevano realizzato in generazioni di progetti, sono le interminabili file di fogli di carta appesi sui muri delle strutture di primo soccorso. Nelle prefetture di Miyagi, Iwate e Fukushima, le liste di nomi, divise per categorie effettive o presunte degli individui, sono centinaia di migliaia. Coprono ogni edificio intatto e rappresentano l'epitaffio di un insuperabile dramma nazionale, che nessuno ancora osa sondare. "Perdere amici e parenti - dice Hiroshi Suzuki, docente all'università di Sendai - è un trauma personale che modifica il carattere. Assistere al crollo di una società ritenuta invincibile, di un intero territorio, delle strutture più avanzate della nazione-simbolo della modernità globale, può segnare il capolinea di una generazione e di un modello di sviluppo".

Poco prima della notte su ciò che resta di Otsuchi vengono paracadutati pacchi pieni di buste di pesce, di coperte, di maschere antipolvere e di medicine. La gente ha fame, avverte un gelo fradicio, teme la contaminazione, qualcuno grida invano i nomi dei propri da quattro giorni, ma nessuno si azzuffa per assicurarsi la prima scelta. Uno per famiglia si accosta agli involucri e preleva il minimo. A Namie-Fukushima un uomo di 64 anni viene issato con il verricello su un elicottero, dopo quattro giorni passati su un tetto di legno, ridotto a una zattera alla deriva nel Pacifico. È l'annuncio della volontà nazionale di non abbandonare questa gente e i militari cominciano a sgomberare almeno le strade principali delle zone distrutte. La popolazione, tra Nodamura e Okumamachi, ha però in testa solo una domanda: come si potrà rinascere, come sarà possibile rimuovere montagne di detriti, quanto tempo ci vorrà per ricostruire, dove si troveranno i fondi, chi vivrà abbastanza per rientrare in una cosa propria.

In Giappone è il giorno dei morti, si avverte la tentazione di cedere allo sconforto, ma Natsumi Iwata e Masaki Kawanami non hanno cambiato programma. Hanno vent'anni e oggi dovevano sposarsi. Sono di Ofunate e venerdì hanno perso nonni, genitori e fratelli. Sono rimasti soli, ma dopo quattro giorni con le mani nello tsunami sono andati a cambiarsi. Arrivano attorno al falò dove un centinaio di sopravvissuti cerca il caldo del fuoco. Sono vestiti da sposi, sorridono e si danno un bacio. I presenti si risvegliano dai loro pensieri e invece di piangere applaudono. L'amore è più forte della vita e questa notte nell'Honshu un matrimonio viene prima dei funerali.

http://www.repubblica.it/esteri/2011/03/15/news/reportage_visetti_giappone-13616467/?ref=HREA-1
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.

Offline Gius

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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #133 il: 15 Marzo, 2011, 10:54:27 am »
spaventosa la tragedia che sta vivendo questo paese
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Offline pappasouth

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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #134 il: 15 Marzo, 2011, 12:54:41 pm »
ci manca solo un attacco di Godzilla a sti poveri cristi!

Offline Gius

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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #135 il: 15 Marzo, 2011, 13:24:23 pm »
(AGI) - Parigi, 15 mar. - La gravita' della situazione nei reattori nucleari di Fukushima oscilla tra 6 e 7 su una scala di 7. Lo sostiene Andre'-Claude Lacoste, responsabile dell'Authority per la Sicurezza nucleare francese.

Secondo lo stesso Lacoste la struttura di contenimento del reattore numero 2 della centrale nucleare non ha più tenuta stagna.
« Ultima modifica: 15 Marzo, 2011, 13:26:58 pm da Gius »
"La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci sempre dopo una caduta"  (Confucio)

Offline kurz

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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #136 il: 15 Marzo, 2011, 18:37:42 pm »
GIAPPONE. DOVE VA LA NUBE ? PARLA IL METEOROLOGO

DI DEBORA BILLI
crisis.blogosfere.it

In molti si chiedono che direzione prenderà la nube/le nubi che stanno fuoriuscendo dai reattori giapponesi. Così, ho pensato di intervistare il meteorologo. Ecco cosa mi ha risposto Luca Lombroso, responsabile tecnico dell'Osservatorio Geofisico di Modena e previsore meterologo, nonché socio della Società Meteorologica Italiana (http://www.nimbus.it/) . E' noto per aver partecipato in qualità di esperto meteorologo a molte trasmissioni televisive. E, last but not least, è uno dei pochi italiani ad aver conseguito lo storico diploma di "perito nucleare" nel lontano 1983 (http://www.nucleari83.org/) .

Luca, cosa è uscito dai reattori?

Anzitutto occorre specificare che è impossibile stabilire cosa sia uscito dai reattori, che genere di particelle. Le particelle pesanti tendono a ricadere nel territorio circostante, quelle più leggere a disperdersi nell'atmosfera e a raggiungere anche grandi altitudini. Sono quelle destinate a "viaggiare" di più. Le più preoccupanti sono quelle relative agli scarti di fissione e i rifiuti radioattivi.

Di che genere è la nube che abbiamo visto?

Neppure questo è dato sapere: si può giudicare solo dalle immagini televisive. A sensazione, non è troppo alta. Il che è meglio per noi ma sicuramente peggio per i cittadini giapponesi.

Potrebbe fare il giro del mondo?

La nube di Chernobyl, seppur molto diversa da questa, ha fatto il giro del mondo diverse volte. Con appositi strumenti, si trovano ancora residui di Cesio nei più diversi ghiacciai, negli strati che coincidono con il 1986.

Puoi farci una previsione?

Certo che no! Ma posso fare un'ipotesi molto di massima sui movimenti nell'atmosfera. L'aria che si trova ora sopra il Giappone, potrebbe trovarsi sulla costa est degli Stati Uniti tra circa 7/8 giorni, in un'area approssimativa che va dal Messico all'Alaska. Dopo di che, potrebbe prendere qualsiasi direzione nord, anche verso Canada e Groenlandia, e in seguito il Nord Atlantico. Per raggiungere l'Europa, direi circa 14/15 giorni.

E finiremmo avvelenati?

Anche qui, da quel che sappiamo la fuoriuscita è troppo limitata perché le particelle arrivino fin qui in quantità significative. C'è da considerare che, in tutta la trasvolata, si disperderanno ovunque e qui arriverebbe davvero poco. Questo sempre salvo ulteriori sorprese e salvo informazioni mancanti.

Qualcuno sostiene che le correnti non possono arrivare al Polo Nord. Che ne dici?

Che non è così. L'aria può andare davvero ovunque, non ha alcun confine, fa percorsi incredibili.

Puoi fare una previsione per il Giappone?

Purtroppo, per il Giappone posso essere molto più preciso. Nelle prossime ore è prevista neve per Tokio e i dintorni della centrale di Fukushima. Ed è la peggiore delle notizie dal punto di vista meteorologico: la neve fa ricadere tutto a terra, e lì resta.

Luca attualmente conduce Lombroso Variabile, programma di approfondimento su tempo clima e dintorni, in onda al venerdì su Class News Msnbc. Alle 18 di oggi, potete ascoltare Luca Lombroso in diretta a Caterpillar (http://caterpillar.blog.rai.it/ascolta/) .

Debora Billi
Fonte: http://crisis.blogosfere.it/
Link: http://crisis.blogosfere.it/2011/03/giappone-dove-va-la-nube-parla-il-meteorologo.html
gesucrì

Offline wendell

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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #137 il: 15 Marzo, 2011, 18:48:39 pm »
    Oettinger: "In Giappone apocalisse"
    In Giappone "si parla di apocalisse e credo che la parola sia particolarmente ben scelta". Lo ha detto il commissario europeo per l'energia, Gunther Oettinger, riferendo sugli incidenti nucleari in Giappone davanti alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia del Parlamento europeo a Bruxelles. "Praticamente tutto è fuori controllo - ha aggiunto Oettinger - Non escludo il peggio nelle ore e nei giorni che vengono".
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.

Offline Moebius

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Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #138 il: 15 Marzo, 2011, 18:52:02 pm »
    Oettinger: "In Giappone apocalisse"
    In Giappone "si parla di apocalisse e credo che la parola sia particolarmente ben scelta". Lo ha detto il commissario europeo per l'energia, Gunther Oettinger, riferendo sugli incidenti nucleari in Giappone davanti alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia del Parlamento europeo a Bruxelles. "Praticamente tutto è fuori controllo - ha aggiunto Oettinger - Non escludo il peggio nelle ore e nei giorni che vengono".
buccazza stia tranquilla,romani ha detto che il governo italiano (a differenza di quello tedesco) non tornerà indietro sul nucleare
ragazzi, cercate di non esagerare con le bestemmie

micoste

Re:Terremoto e Tsunami Giappone in ginocchio
« Risposta #139 il: 15 Marzo, 2011, 21:58:05 pm »
Ma che risposta dai!! ma per favore...ogni occasione è buona per dimostare di essere padroni della verità assoluta,simm tutt bucchinar....rispetta la sua idea,la risposta "dio non esiste" come se fossi l'ultimo profeta portatore di verità ta putiv sparagnà.E te lo dice uno che non crede, ma non spaccio la mia idea per verità assoluta.Che presunzione....

Alla fine io esprimo la mia idea. Non è colpa mia se sono più convinto di ciò che penso rispetto a te... I modi perbenisti non mi appartengono.