«Gli auguri su Facebook ad Adolf Hitler? Boh, non mi ricordo se sono stato io a scriverli o se qualcuno mi ha taggato sulla pagina a mia insaputa». Ventiquattro anni, studente, impegnato in politica tanto da candidarsi nella lista di centrodestra Liberi con Lettieri alla municipalità di Stella-San Carlo, in pieno centro storico di Napoli: Enrico Tarantino è un giovanotto fresco di studi e di militanza, ma dalla memoria vacillante.
IL MILITANTE CONOSCIUTO DALLA POLIZIA. In città lo conoscono in tanti. Quelli del rione Materdei, dove il suo gruppo opera da tempo, se ne sono pure lamentati con la polizia. Simpatizzante dell’estrema destra, il povero Pietro Taricone fra i miti da esaltare, slogan del tipo «non rinnego me ne frego» da rinverdire con orgoglio, si definisce uno «storico militante di casa Pound», l’associazione di recente a Napoli sgomberata su ordine della Questura.
Gli auguri per il compleanno del fuhrer sono stati appena cancellati da Facebook. Un gesto estremo, il suo. Che ha suscitato commenti accaldati, del tipo «Adolfo è stato un grande, sarebbe un sindaco eccezionale». E polemiche a non finire. A denunciare il fatto, il commissario locale dei Verdi, Francesco Borrelli, che spiega: «Che sia stato lui o un altro a formulare gli auguri, è certo è che sul sito di Tarantino fioccano le immagini del terzo reich e del gran capo con i baffetti».
Nel centrodestra neonazisti e camorristi
Un candidato neo-nazista. È l’ennesima, imbarazzante brutta tegola sulla testa del candidato del Popolo della libertà Gianni Lettieri, già alle prese con le polemiche per la lista ispirata al consigliere regionale Roberto Conte, condannato in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica, e per un’altra lista il cui numero uno, Achille De Simone, è sotto processo per violenza privata.
Sotto tiro giudiziario, fra i candidati del centrodestra, risultano anche Marco Nonno, consigliere comunale uscente, coinvolto nelle devastazioni legate ai disordini per la discarica di Pianura, e Maurizio Matacena, inquisito per il crac di una società di vigilanza.
CASA POUND E LA MORTE DELLA PALLADINO. Ora, gli auguri al fuhrer. Tarantino risulta, oltre che dirigente di Casa Pound, anche membro del circolo Hno, che ha sede nella ex sezione Berta del Movimento sociale italiano. Quella da dove anni fa - era il giugno del 1975 e in strada si festeggiava l’elezione a sindaco del comunista Maurizio Valenzi - partì il commando di giovani missini lanciarono bottiglie incendiarie per protesta. Una finì dentro a una Fiat 500 alla cui guida c’era la 21enne Iolanda Palladino morta per ustioni, lenta e atroce.
Inoltre Tarantino, come ha ricordato a Lettera43.it l’ex segretario della sezione Berta, Nicolino Scalesse, è quasi il genero di Michele Florino (è fidanzato con la figlia), ex consigliere comunale e poi pluri-senatore prima del Msi e poi di An, ed ex segretario della sezione missina da cui partì il raid che provocò la morte della giovane napoletana.
Taglialatela: «De Simone, personaggio da sceneggiata»
Eppure, il candidato a sindaco del Pdl, presentando la civica Liberi con Lettieri, ha dichiarato: «Ne sono fiero. È composta da personaggi di elevate competenze del mondo delle professioni e dell’impresa». Marcello Taglialatela, coordinatore del Pdl napoletano, persona pacata e anima del pool di liste che sostengono Lettieri, prova a minimizzare gli auguri a Hitler: «Ho parlato con quel ragazzo, mi assicura che gli hanno tirato un brutto scherzo e voglio credergli. Dice di non aver mai scritto gli auguri al fuhrer». Intanto nelle liste di centrodestra, c'è anche Achille De Simone, sotto processo. «Quello è un personaggio da sceneggiata», minimizza Taglialatela. Da sceneggiata perché «basta guardare come si veste», spiega il coordinatore del Pdl napoletano, secondo cui De Simone sembrerebbe «Mario Merola ai tempi del film Zappatore», in quanto un personaggio prima «eletto dai comunisti e poi passato in Forza Italia» e per questo «senza credibilità».
TUTTA COLPA DELLA LEGGE ELETTORALE. Intanto De Simone rimane capolista, ma Taglialatela scarica le responsabilità su Francesco Pionati, reo di averlo «rifilato» al Pdl. E Piovati ha liquidato la vicenda bollandola come peccato veniale. Sarà anche veniale, ma nelle nelle liste di centrodestra, dopo gli inquisiti e i condannati, ora appaiono anche i neonazisti. Strano, visto che il candidato sindaco Lettieri aveva invocato un patto per la legalità. «Su 10 mila candidati può capitare che qualcuno abbia conti in sospeso con la giustizia», chiarisce il coordinatore del Pdl di Napoli, «è colpa di questa legge elettorale, che consente troppe liste e non offre garanzie a chi vorrebbe trasparenza».
Nel centrodestra, però, ci sono anche litigate e minacce di querela tra Lettieri e Paolo Graziano, presidente dell'Unione industriali: «Che anche l’Unione industriali fosse frantumata in correnti, si sapeva già», spiega Taglialatela, «come ben nota è l’ostilità che alcuni gruppi di imprenditori provano per Lettieri».
IL PROFONDO DISAGIO DELLA SINISTRA. Tegole a destra. Ma tegole anche a sinistra. Ha suscitato scalpore il manifesto con cui 20 nomi eccellenti di area Partito democratico (manager, ex funzionari di partito, intellettuali, imprenditori) hanno annunciato che voteranno a favore del candidato di centro-destra. «Dopo il fallimento del centrosinistra, dopo il grottesco epilogo delle primarie, a Napoli Lettieri è la novità che ci vuole» spiega il coordinatore del Pdl.
Da Antonio Napoli, ex assessore della giunta di Antonio Bassolino oggi molto legato a Claudio Velardi, curatore dell’immagine elettorale di Lettieri, a Felice Laudadio, ex assessore nella giunta di Rosa Russo Iervolino, passando per il sociologo del lavoro Gerardo Ragone, sono uno schiaffo che a sinistra fa parecchio male. «I soliti trasformisti», li ha liquidati il candidato Pd Mario Morcone, «di gente simile non abbiamo alcun bisogno». «Ma stavolta», sussurrano a sinistra, «non si tratta dei soliti voltagabbana. Ma piuttosto di interpreti che testimoniano un disagio profondo e diffuso».
Giovedì, 21 Aprile 2011