Il vizietto del politico è atavico. Se solo volessimo pensare agli anni '80, agli d'oro del PSI, mignottume e polverina bianca rappresentavano quasi un bisogno esistenziale. Allora le troie entravano ed uscivano dai salotti bene frequentati da politici. Entravano in parlamento, andavano in tv sdoganando succhiasasicce come Moana, facendole entrare non più dalla backdoor dei sogni segaioli degli italiani, ma direttamente dall'entrata principale. Ricordate qualche politico fatto fuori, oppure bastonato pubblicamente? Ed al tempo la vita privata era essenzialmente anche vita pubblica, soprattutto perché nessuno o quasi si impegnava a nasconderla. Dopo venti anni e passa ci ritroviamo sbattute sul muso queste storie, e vogliono dirci che ci sono politici che avrebbero una vita privata "malata". E cosa facciamo? Lo si fustiga in pubblico, e lo si fa politicamente fuori. Ovviamente, non sto giustificando nessuno: quello che voglio dire è che trovo stomachevole molto di più questo improvviso sdegno moralizzatorio che il vizietto del politico di turno. Ci stiamo americanizzando anche in questo. Conta più la tua cazzo di vita privata che quello che sei in grado di fare politicamente. Anche la storia delle troie e dei festini del nano, parliamoci chiaro, se isolata da tutto il resto, ha un peso abbastanza relativo. E questo dimostra quanto siamo un paese davvero eccezionale: ha sbandato di brutto Er Bombetta, rischiando di andare a casa più per un pelo di pucchiacca che per una delle sue tantissime malefatte. Straordinario, no?