L'ho visto ieri e lo consiglio pure io.
E' un lavoro notevole sull'inesorabilità del tempo, sulla disparità tra la vanità degli sforzi delle bambole e la grandezza dei sentimenti che custodiscono.
Le tre storie raccontano impotenza, illusione e irreversibilità. Gli amanti granarola restano legati solo fisicamente, come marionette. A nulla valgono gli sforzi del giovane di rimuovere la donna dallo stato di incoscienza. Il vecchio boss e il giovane ammiratore tendono tardivamente alla felicità ma vi si oppone puntualmente il destino avverso.
La morale è troppo pessimista, non l'ho condivisa. Però è un interessante punto di vista.
La fotografia è da cartolina, l'uso dei colori dà l'idea delle pennellate. La regia statica è funzionale alla concezione del tempo del regista.
Mezzo voto in meno per i simbolismi da diabete dei primi 40 minuti e la lunghezza della sequenza finale.

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