Spenti i falò della camorra
i clan perdono la guerra dei roghiNegli anni l'antica usanza di bruciare cataste di legno si era spinta ben oltre i confini della legalità , con i residenti dei quartieri costretti a tapparsi in casa per evitare problemi. La giunta ha vietato i fuochi per stradadal nostro inviato DARIO DEL PORTO
In mattinata avevano minacciato l'assessore. A mezzogiorno, nel giro di un quarto d'ora, sei comitati cittadini avevano disdetto la partecipazione al Palio dei falò organizzato dall'amministrazione per impedire alla criminalità di appropriarsi anche quest'anno di un'antica tradizione popolare. E ancora ieri, scritte intimidatorie erano apparse sui manifesti affissi davanti al Municipio. Segno che la camorra sta soffiando pericolosamente sui fuochi dell'Immacolata, in una Castellammare invasa dai rifiuti e malata soprattutto della "rassegnazione" denunciata dal sindaco Luigi Bobbio. Ma la guerra dei roghi, ingaggiata dalla giunta e combattuta nelle strade da cento uomini delle forze dell'ordine, può segnare forse un momento di svolta."Perché di una guerra si è trattato.
L'abbiamo combattuta e posso dire che l'abbiamo anche vinta. Adesso però non dobbiamo fermarci e la strada è ancora molto lunga", dice Bobbio, magistrato in aspettativa eletto con il centrodestra. Alle sei della sera il sindaco è seduto alla scrivania della sua stanza a Palazzo Farnese e traccia un bilancio di queste ultime ore. Negli anni l'antica usanza di accendere fuochi la sera del 7 dicembre si è trasformata in un rito che si spinge ben oltre i limiti della legalità , cavalcato da ambienti malavitosi per raccogliere denaro ed esibire la propria influenza, per giunta mettendo in pericolo l'incolumità dei cittadini come accaduto dodici mesi fa, quando dieci persone rimasero ferite dallo scoppio di una tanica di benzina lambita dalle fiamme.
I residenti di interi quartieri erano costretti a tapparsi in casa per evitare problemi. Per procurarsi la legna da ardere vengono abbattute decine di alberi sulla collina di Quisisana o addirittura sventrate chiese come la Parrocchia della Pace. Per questa ragione, la giunta aveva organizzato un Palio dei falò sulla spiaggia vietando l'accensione dei fuochi nelle strade. Ma la camorra, che appare indebolita dalle indagini e vive un momento di forte difficoltà economica, ha provato a reagire. In questo modo, nella lettura di Bobbio, si spiegano le intimidazioni contro l'assessore Antonio Coppola ("Farai la fine di Tommasino" gli hanno detto alludendo al consigliere comunale assassinato il 3 febbraio 2009) l'improvvisa rinuncia al Palio di sei comitati cittadini e le frasi segnate sui manifesti dove con un pennarello qualcuno ha annunciato l'arrivo di "armi e bombe". "àˆ evidente che dietro tutto questo c'è la regia della camorra. Ho telefonato al prefetto e al questore - racconta Bobbio - e ho spiegato che la sfida era allo Stato, non a me. E ho chiesto rinforzi".
Così nella notte erano schierati nelle strade trenta vigili urbani, poliziotti e carabinieri dei reparti territoriali e altri quaranta uomini inviati da Napoli. "Appena veniva appiccato un fuoco illegale, si interveniva. Ci hanno provato, ma alla fine lo hanno fatto solo per sé stessi perché la città , quella vera, era da un'altra parte. La Villa era affollata e tanti cittadini mi hanno ringraziato". Ma Castellammare è una spugna capace di assorbire di tutto, come dimostrano gli eventi anche recenti: l'assassinio di Luigi Tommasino, gli interrogativi aperti dall'indagine condotta con zelo dai pm Pierpaolo Filippelli e Claudio Siragusa, con il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, che ha portato al rinvio a giudizio di tre imputati ma anche alla scoperta dell'iscrizione al Pd di uno dei presunti killer e alla configurazione dell'accusa di estorsione aggravata dalla finalità mafiosa nei confronti dell'imprenditrice Olga Acanfora, detenuta ormai da quasi cinque mesi. "Avverto una pericolosa rassegnazione, la gente è convinta che non cambierà mai il suo destino - ragiona Bobbio - ma tutti devono capire che a Castellammare la sfida lanciata dalla camorra alle istituzioni non si è esaurita con l'omicidio di Gino Tommasino né con l'invio della commissione d'accesso. Mi sto impegnando per eliminare vecchie abitudini che ho trovato al momento del mio insediamento. Ma serve una risposta più decisa anche da parte della politica. Troppi mettono ancora al primo posto l'interesse personale".
(09 dicembre 2010)
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/12/09/news/spenti_i_fal_della_camorra_i_clan_perdono_la_guerra_dei_roghi-9990218/________________________________
non ne avevo mai sentito parlare. qualcuno, magari del posto, sa dirmi di più?
solidarietà al sindaco di Castellammare per le minacce ricevute e complimenti per il coraggio dimostrato.