Autore Topic: Roberto Saviano  (Letto 20419 volte)  Share 

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Offline mk89

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #220 il: 22 Novembre, 2010, 09:07:18 am »
Gomorra diventerà  anche una serie tv
In preparazione 12 puntate da best seller, con Saviano supervisore


ROMA, 18 NOV - Gomorra di Roberto Saviano diventa serie televisiva. Lo stesso scrittore sta collaborando alla preparazione di quello che sara' il nuovo importante progetto produttivo di Sky Cinema con Cattleya, dopo il successo di Romanzo Criminale.
Saranno 12 puntate attualmente in sviluppo con Fandango, la societa' di Domenico Procacci che ha realizzato il film di Matteo Garrone. ''Come per Romanzo Criminale anche qui c'e' la stessa unicita': un libro best seller, un film e poi una serie tv - racconta all'ANSA Riccardo Tozzi, presidente di Cattleya - Avevamo cominciato a lavorare su un altro soggetto di Saviano, sempre per una serie lunga, poi c'e' stato l'incontro con Domenico Procacci che con la Fandango aveva coltivato l'idea di realizzare una serie tv da Gomorra di cui detiene i diritti cinematografici e televisivi. Saviano sta collaborando al progetto, sara' un supervisore, come e' stato Giancarlo De Cataldo per Romanzo Criminale, oltre che una fonte di idee: Roberto e' il benvenuto in ogni fase del progetto''.


basta che non si faccia la fine delle varie fiction.... :maronn:
Si abbufferà di psicofarmaci e anfetamine. Comunque visto lo stato mentale attuale, ha tutto per diventare amministratore di questo forum  :look:

buccazza

Re:Roberto Saviano
« Risposta #221 il: 22 Novembre, 2010, 12:22:06 pm »
TIPO IL CAPO DEI CAPI.. :maronn:

Online pappasouth

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #222 il: 22 Novembre, 2010, 12:25:50 pm »
basta che non si faccia la fine delle varie fiction.... :maronn:

con sky, cattleya e fandango per mezzo stai sicuro che non succede, io già  arratto al pensiero di vederla, facessero bene la metà  di come hanno fatto con romanzo criminale già  sarebbe meravigliosa...  :sbav: :sbav: :sbav:

Offline forzanapoli92

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #223 il: 23 Novembre, 2010, 14:08:23 pm »
Il presenta il suo nuovo disco «Boogie Boogie Man» in uscita martedì
Pino Daniele vs Saviano: non è pericoloso per i clan, come Falcone e Borsellino
Il cantante "si ricrede": «La Lega non è più una vergogna. La camorra? Io l'ho vissuta dentro»

NAPOLI – Durante la conferenza stampa di presentazione del suo ultimo album «Boogie Boogie Man», in uscita martedì, Pino Daniele oltre alle curiosità  sul disco ha risposto anche a qualche domanda di politica, ponendo a sua volta delle quesiti.

SAVIANO NON E' FALCONE - «Hanno ammazzato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino perché erano vicini alla verità Â», ha detto. «Voi pensate – ha aggiunto - che se Saviano fosse stato pericoloso non l’avrebbero già  fatto fuori? Evidentemente non è pericoloso come loro».


FAZIO PRODOTTO DA ENDEMOL - «Ci sono tanti paradossi in questo Paese», ha continuato il cantautore, chiedendo ancora: «Ma chi produce lo spettacolo di Fazio?». «Endemol, la stessa del Grande Fratello», la risposta di un
Roberto Saviano e Fabio Fazio sul presepe di Genny Di Virgilio
giornalista. «Appunto», la replica di Daniele.


QUESTA LEGA NON E' PIU' UNA VERGOGNA - In riferimento alla frase «Questa Lega è una vergogna» contenuta nel brano «’O scarrafone» ha poi aggiunto: «Non penso più che questa Lega sia una vergogna, perché oggi tutti lo sono. Gli artisti sono più seri», ha concluso.

«IO HO CAPITO COSA àˆ LA CAMORRA» - «Io sono nato nella camorra - ha spiegato l'artista - l'ho vissuta da dentro. E ho capito ciò che c'era da capire». Daniele ha poi definito positivamente l'opera di «educazione ed informazione» che lo scrittore porta avanti con il suo operato, «soprattutto per le nuove generazioni, e che aiuta senz'altro ad estirpare questo cancro».
Cavallopazzo è 'o Tom Tom delle poppici....

Offline kurz

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #224 il: 23 Novembre, 2010, 14:10:28 pm »
Pino Daniele sono 20 anni che non ha più nulla da dire, può tranquillamente smettere di dire stronzate e fare i concerti con gigi d'alessio e j ax.



tra l'altro sto venduto sono anche più di 20 anni che si è trasferito a Roma quindi che va truann?
gesucrì

Offline Jena Plissken

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #225 il: 23 Novembre, 2010, 14:13:47 pm »
Premetto di aver letto solo il nome di Bono, ma poco tempo fà  (qualche mesetto) lessi una notizia su yahoo in cui si crticava la sua assocazione..forse è questa la notizia:

http://new.it.music.yahoo.com/blogs/bla_bla_bla/2539/accuse-contro-lassociazione-benefica-di-bono-vox/

Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #226 il: 23 Novembre, 2010, 14:21:02 pm »
Pino Daniele sono 20 anni che non ha più nulla da dire, può tranquillamente smettere di dire stronzate e fare i concerti con gigi d'alessio e j ax.

tra l'altro sto venduto sono anche più di 20 anni che si è trasferito a Roma quindi che va truann?
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look:

Offline Gabbie

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #227 il: 23 Novembre, 2010, 14:41:14 pm »
Quell'articolo è puro giornalismo-spazzatura, il titolo e il sottotitolo sono scritti ad arte, le parole di Pino Daniele sono molto diverse:

Il cantante "si ricrede": «La Lega non è più una vergogna.»

QUESTA LEGA NON E' PIU' UNA VERGOGNA - In riferimento alla frase «Questa Lega è una vergogna» contenuta nel brano «’O scarrafone» ha poi aggiunto: «Non penso più che questa Lega sia una vergogna, perché oggi tutti lo sono. Gli artisti sono più seri», ha concluso.

Pino Daniele vs Saviano: non è pericoloso per i clan, come Falcone e Borsellino

Daniele ha poi definito positivamente l'opera di «educazione ed informazione» che lo scrittore porta avanti con il suo operato, «soprattutto per le nuove generazioni, e che aiuta senz'altro ad estirpare questo cancro».

 :boh:

Alla fine, a parte l'analisi semplicistica del "Non hanno ancora ammazzato Saviano perchè non è pericoloso", non mi sembra che abbia detto chissacchè, sti finti scoop che sfruttano e strumentalizzano il nome di Saviano :zzz:
Non fanno altro che cercare dichiarazioni dei napoletani stessi contro di lui per dire "Ecco, sono i primi ad attaccarlo, c'è l'omertà , non c'è la coscienza sociale, c'è la cultura dell'illegalità " :letto:
Onestamente in questi anni Saviano ha detto centinaia di cose, alcune nemmeno io le condividevo, non è che mò ogni mezza parola "contro" di lui deve essere interpretata come uno sminuire il suo operato. Il diritto di critica è sacrosanto, non si traduce necessariamente in delegittimazione.
Un fatto che mi ha costretto a chiamare Gabriella alle undici dell'altro ieri.
Chi è la persona per cui le hai chiesto di praticare un maleficio e perché.

Offline signor groucho

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #228 il: 23 Novembre, 2010, 15:21:59 pm »
Quoto Enzuccio, Pino non si può più permettere di parlare di Napoli, qualsiasi cosa voglia dire. E soprattutto c'ata rutt o cazz, ogni cosa e viene tirato Saviano in mezzo, pur di farsi un po' di pubblicità . Facesse una canzone decente, che sono decenni che non ci riesce, e non avrebbe bisogno di parlare di Saviano...
Alfrè ti conviene abbandonare la conversazione :look:

Offline nocerino

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #229 il: 23 Novembre, 2010, 16:57:57 pm »
io mi pensavo che Pino aveva detto..."Saviano ? Chillo è nù buono guaglione"

Offline Vino a Tavola

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #230 il: 23 Novembre, 2010, 20:43:52 pm »
notizia di oggi

http://www.strill.it/index.php?option=com_content&task=view&id=83728

         
Martedì 23 Novembre 2010 17:21

di Claudio Cordova - E’ il 14 ottobre del 2010 quando Giuseppina Pesce, all’interno del carcere di San Vittore, a Milano, incontra per la prima volta un magistrato della Dda di Reggio Calabria, iniziando, di fatto,
 la sua collaborazione con la giustizia. La donna, figlia del boss Salvatore Pesce, classe 1964, è accusata di avere svolto, in qualità  di partecipe, un delicato ruolo di collegamento e trasferimento di comunicazioni ed ordini tra il padre detenuto e gli altri associati; in particolare, di avere svolto il ruolo di intermediaria circa le specifiche disposizioni date dal padre sui destinatari e le modalità  delle attività  estorsive poste in essere dalla cosca, nonché per avere partecipato all’attività  di intestazione fittizia di beni e reimpiego dei capitali illeciti del gruppo criminale.
 
Giuseppina Pesce, classe 1979, oltre ad ammettere le proprie responsabilità , dichiarare l’esistenza della potente famiglia mafiosa e dipanare un quadro piuttosto preciso degli interessi economici della cosca, ha riconosciuto nel cugino Francesco, classe 1978, attualmente latitante, il più pericoloso tra i nuovi rampolli del clan. “Dichiarazioni analitiche e dettagliate” scrivono gli investigatori nel decreto di fermo che porta dieci persone dietro le sbarre: il provvedimento urgente si è reso necessario, perché altrimenti la collaborazione della donna sarebbe stata “bruciata” e diversi presunti affiliati si sarebbero potuti rendere irreperibili.
 
Le dichiarazioni della donna hanno trovato, secondo i magistrati, riscontri su vari fronti investigativi: il 16 e il 22 ottobre, per esempio, all’esito di perquisizioni mirate, sono stati rinvenuti ben tre bunker, di cui uno nella esatta allocazione indicata dalla collaboratrice, sotto l’abitazione del cugino latitante Francesco Pesce; altri due rispettivamente all’interno dell’abitazione del latitante Domenico Leotta e del suocero di questi. Sempre su indicazione della donna, è stata rinvenuta una pubblicazione, subito posta sotto sequestro, su gradi e gerarchie della ‘ndrangheta.
 
Insomma, dopo l’inizio delle collaborazioni di Consolato Villani, Roberto Moio e Antonino Lo Giudice (e all'inizio dell'anno, nella Locride, di Domenico Oppesidano), la “palermitanizzazione” nel modus operandi della Procura di Reggio Calabria porta a un ulteriore “pentimento”, quello più inaspettato e singolare, anche perché il soggetto coinvolto è una donna. Nell’ambito dell’operazione “All Inside 2”, coordinata dal Procuratore Aggiunto Michele Prestipino e dai sostituti Roberto Di Palma, Alessandra Cerreti e Giuseppe Bontempo, emerge la figura di due donne: nell’elenco delle persone arrestate, infatti, figura anche Carmelina Capria, moglie di Antonio Pesce, classe 1953, detto “u testuni”. La donna avrebbe avuto il compito di trasmettere all’esterno del carcere le disposizioni impartite dal marito agli altri affiliati: oltre al ruolo di “portavoce”, rivestito anche da Mariagrazia Pesce, la Capria avrebbe avuto anche il ruolo di cassiera del clan.
 
Ma la vera “protagonista” è Giuseppina Pesce. In poco più di un mese affronta diversi colloqui con i magistrati, fornisce indicazioni e riconosce nelle fotografie presunti affiliati alla cosca. Grazie alle sue dichiarazioni finiscono in manette dieci uomini che, adesso, dovranno attendere la decisione del Gip sulla convalida dell’arresto. Anche da questa decisione passa il nuovo metodo investigativo della Dda di Reggio Calabria che, all’interno di una organizzazione criminale, la ‘ndrangheta, da sempre quasi impermeabile ai pentiti, ne ha “pescati” quattro nel giro di qualche mese



il significato profondo delle parole di Saviano è: quanto siano alte le storie si celano dietro a certe retate che vengono ridotte a un ridicolo comizio.
Quale altro messaggio potrebbe smuovere ulteriormente le coscienze della parte migliore del paese?
Buona Notte, e Buona Fortuna

Offline ciccio-s

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #231 il: 23 Novembre, 2010, 20:49:46 pm »
notizia di oggi

http://www.strill.it/index.php?option=com_content&task=view&id=83728

         
Martedì 23 Novembre 2010 17:21

di Claudio Cordova - E’ il 14 ottobre del 2010 quando Giuseppina Pesce, all’interno del carcere di San Vittore, a Milano, incontra per la prima volta un magistrato della Dda di Reggio Calabria, iniziando, di fatto,
 la sua collaborazione con la giustizia. La donna, figlia del boss Salvatore Pesce, classe 1964, è accusata di avere svolto, in qualità  di partecipe, un delicato ruolo di collegamento e trasferimento di comunicazioni ed ordini tra il padre detenuto e gli altri associati; in particolare, di avere svolto il ruolo di intermediaria circa le specifiche disposizioni date dal padre sui destinatari e le modalità  delle attività  estorsive poste in essere dalla cosca, nonché per avere partecipato all’attività  di intestazione fittizia di beni e reimpiego dei capitali illeciti del gruppo criminale.
 
Giuseppina Pesce, classe 1979, oltre ad ammettere le proprie responsabilità , dichiarare l’esistenza della potente famiglia mafiosa e dipanare un quadro piuttosto preciso degli interessi economici della cosca, ha riconosciuto nel cugino Francesco, classe 1978, attualmente latitante, il più pericoloso tra i nuovi rampolli del clan. “Dichiarazioni analitiche e dettagliate” scrivono gli investigatori nel decreto di fermo che porta dieci persone dietro le sbarre: il provvedimento urgente si è reso necessario, perché altrimenti la collaborazione della donna sarebbe stata “bruciata” e diversi presunti affiliati si sarebbero potuti rendere irreperibili.
 
Le dichiarazioni della donna hanno trovato, secondo i magistrati, riscontri su vari fronti investigativi: il 16 e il 22 ottobre, per esempio, all’esito di perquisizioni mirate, sono stati rinvenuti ben tre bunker, di cui uno nella esatta allocazione indicata dalla collaboratrice, sotto l’abitazione del cugino latitante Francesco Pesce; altri due rispettivamente all’interno dell’abitazione del latitante Domenico Leotta e del suocero di questi. Sempre su indicazione della donna, è stata rinvenuta una pubblicazione, subito posta sotto sequestro, su gradi e gerarchie della ‘ndrangheta.
 
Insomma, dopo l’inizio delle collaborazioni di Consolato Villani, Roberto Moio e Antonino Lo Giudice (e all'inizio dell'anno, nella Locride, di Domenico Oppesidano), la “palermitanizzazione” nel modus operandi della Procura di Reggio Calabria porta a un ulteriore “pentimento”, quello più inaspettato e singolare, anche perché il soggetto coinvolto è una donna. Nell’ambito dell’operazione “All Inside 2”, coordinata dal Procuratore Aggiunto Michele Prestipino e dai sostituti Roberto Di Palma, Alessandra Cerreti e Giuseppe Bontempo, emerge la figura di due donne: nell’elenco delle persone arrestate, infatti, figura anche Carmelina Capria, moglie di Antonio Pesce, classe 1953, detto “u testuni”. La donna avrebbe avuto il compito di trasmettere all’esterno del carcere le disposizioni impartite dal marito agli altri affiliati: oltre al ruolo di “portavoce”, rivestito anche da Mariagrazia Pesce, la Capria avrebbe avuto anche il ruolo di cassiera del clan.
 
Ma la vera “protagonista” è Giuseppina Pesce. In poco più di un mese affronta diversi colloqui con i magistrati, fornisce indicazioni e riconosce nelle fotografie presunti affiliati alla cosca. Grazie alle sue dichiarazioni finiscono in manette dieci uomini che, adesso, dovranno attendere la decisione del Gip sulla convalida dell’arresto. Anche da questa decisione passa il nuovo metodo investigativo della Dda di Reggio Calabria che, all’interno di una organizzazione criminale, la ‘ndrangheta, da sempre quasi impermeabile ai pentiti, ne ha “pescati” quattro nel giro di qualche mese



il significato profondo delle parole di Saviano è: quanto siano alte le storie si celano dietro a certe retate che vengono ridotte a un ridicolo comizio.
Quale altro messaggio potrebbe smuovere ulteriormente le coscienze della parte migliore del paese?
Buona Notte, e Buona Fortuna

grazie maroni  :sad: