Autore Topic: Roberto Saviano  (Letto 20477 volte)  Share 

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Offline Lovercraft

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #140 il: 10 Maggio, 2010, 14:58:21 pm »
ma piano piano quando? Se l'unica volta che ha nominato berlusconi era per scrivergli, pregandolo di ritirare la norma sul processo breve. In tutto questo casino mi viene da pensare che Saviano è stato scelto come bersaglio solo per "invidia". Berlusconi non tollera che la gente possa nutrire ammirazione e "compassione" incondizionata per una persona che non sia lui stesso. Non esiste, nella testa di Berlusconi, possibilità  di consenso trasversale fra la gente se non per Silvio Berlusconi.

Uà  magari fosse così. Io in questi attacchi li vedo come avvertimenti e minacce verso chiunque voglia sostenere la legalità  o comunque voglia dare un'immagine dell'Italia non conforme a quella del partito dell'amore. Siamo sullo stesso piano dei continui attacchi ai giudici.
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Offline mv80

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #141 il: 10 Maggio, 2010, 15:01:59 pm »
Ma io veramente lo ritengo simile a Santoro e compagnia cantante

Ma non bestemmiare cristo!!!  :sbonk:

Santoro al massimo si può vantare di aver fatto perdere la pacienza a quella occhia guercia di Lucia Annunziata  :wall:
Secondo dati Opta, David Lopez ha avuto ben il 90% di Pass Success, su ben 81 Touches. E' un rapporto molto buono

Offline bart

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #142 il: 10 Maggio, 2010, 15:22:35 pm »
uà  Luì, sì proprio o' peggio. :nono:

P.S. ma che è 'sto fatto della nuova Tangentopoli, in cui sarebbe coinvolto pure Di Pietro? quando avete intenzione di aprire un topic in proposito? :tardi:

Offline Vino a Tavola

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #143 il: 10 Maggio, 2010, 16:35:11 pm »
ogni italiano che in questa fase storica fa il proprio mestiere con schiena diritta, onestà  intellettuale, competenza e bravura, merita stima e rispetto.* questi aspetti di sicuro accomunano saviano a santoro, travaglio, diversi altri giornalisti e pm.

fanno benissimo tutti i suddetti a ricercare visibilità  mediatica e non: è l'unico scudo capace di proteggerli dalle rappresaglie del potere (se il libero mercato degli ascolti ti dà  ragione è più difficile farti fuori...); è anche l'unico modo che hanno per dare senso e valore a quello che fanno, raggiungere il maggior numero di persone possibile.

*è anche l'unico modo che ognuno di noi ha per affermare la propria dignità .... non importa se come studenti o lavoratori, emigranti o residenti

P.S. ma che è 'sto fatto della nuova Tangentopoli, in cui sarebbe coinvolto pure Di Pietro? quando avete intenzione di aprire un topic in proposito? :tardi:
il fatto di dipietro sono le solite balle che libero e il giornale spacciano per vere... quanto alla tangentopoli, quella nuova esiste da diversi anni ed è peggio di quella del 92, perchè vede, ad ogni livello e in ogni ambito, controllori e controllati soci in affari. basta seguire la cronaca degli ultimi mesi rendersene conto.
questi si sono venduti il paese per una scopata con una puttana. le nostre esistenze, le nostre opportunità , il nostro territorio. sta tutto nell'informarsi e capire

Offline cristianoronaldo

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #144 il: 10 Maggio, 2010, 22:45:09 pm »
Ma io veramente lo ritengo simile a Santoro e compagnia cantante,forse mi sbaglio,ma a me dà  questa sensazione,che ci posso fare :look:.Ricordati che diceva il prospettivisimo di Nietzche :look:

Ti aumento il Karma solo perchè hai nominato Nietzsche :ruoss:

Considero Saviano un ottimo giornalista, che ha una buona onestà  intelletuale, preparato. Come scrittore non mi piace, o meglio, non lo considero uno scrittore.
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Offline signor groucho

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #145 il: 10 Maggio, 2010, 22:48:01 pm »
Ti aumento il Karma solo perchè hai nominato Nietzsche :ruoss:

Considero Saviano un ottimo giornalista, che ha una buona onestà  intelletuale, preparato. Come scrittore non mi piace, o meglio, non lo considero uno scrittore.
Io invece al di là  della valenza giornalistica di Gomorra ho trovato che è un gran bel libro e che è scritto dannatamente bene!
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bender89

Re:Roberto Saviano
« Risposta #146 il: 10 Maggio, 2010, 22:50:20 pm »
Come scrittore non mi piace, o meglio, non lo considero uno scrittore.

Quoto, quoto.

Offline cristianoronaldo

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #147 il: 10 Maggio, 2010, 22:53:20 pm »
Io invece al di là  della valenza giornalistica di Gomorra ho trovato che è un gran bel libro e che è scritto dannatamente bene!

Non credo che Saviano avesse intenzione di scrivere un bel libro. Lui è un giornalista puro. Il letterato è un'altra cosa, tratta l'argomento in ben altra maniera. Il merito di Saviano è la leggibilità  e la chiarezza della sua scrittura. Mi sembra inutile scendere nei "tecnicismi critici", visto che il libro ne presenta ben pochi.
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Offline signor groucho

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #148 il: 10 Maggio, 2010, 23:57:57 pm »
Non credo che Saviano avesse intenzione di scrivere un bel libro. Lui è un giornalista puro. Il letterato è un'altra cosa, tratta l'argomento in ben altra maniera. Il merito di Saviano è la leggibilità  e la chiarezza della sua scrittura. Mi sembra inutile scendere nei "tecnicismi critici", visto che il libro ne presenta ben pochi.
A me viene il parallelo nella fotografia, quando si distingue tra fine-art e fotoreportage. Beh, non vedo perché, se l'intelletto umano sente la necessità  di classificare, le cose debbano per forza apparire così. Voglio dire, Saviano  è un giornalista, Saviano è uno scrittore, per me sono definizioni forzate ed inutili. Io dico che Saviano ha scritto in maniera stupenda un libro. Per questo per me è scrittore. Se poi si considera che lo scopo primario di Saviano era di sfruttare la parola per la consapevolezza di una situazione reale, allora diventa giornalista. Ma se sulla seconda affermazione si è d'accordo, non vedo perché non si possa convenire anche sulla prima. Il suo stile è piacevole da leggere e non è semplicemente funzionale allo scopo giornalistico. Il fatto che poi sia uno stile scorrevole e diretto potrà  dar noia agli esteti e ai manieristi, ma quello poi non è un problema di Saviano...
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Offline Vino a Tavola

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #149 il: 11 Maggio, 2010, 00:40:00 am »
fa informazione utlizzando struttura e stili della letteratura romanzata... è giornalista e scrittore, per definizione  :)

comunque lo preferisco come oratore... ma soprattutto come simbolo. tra i tanti è l'unico che, un pò per caso, un pò perchè bravo,  riesce a parlare a un numero così alto di persone. e poi ha il dono di riuscire a entrare nella testa e nel cuore di chi lo ascolta.

Offline cristianoronaldo

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #150 il: 11 Maggio, 2010, 12:34:09 pm »
A me viene il parallelo nella fotografia, quando si distingue tra fine-art e fotoreportage. Beh, non vedo perché, se l'intelletto umano sente la necessità  di classificare, le cose debbano per forza apparire così. Voglio dire, Saviano  è un giornalista, Saviano è uno scrittore, per me sono definizioni forzate ed inutili. Io dico che Saviano ha scritto in maniera stupenda un libro. Per questo per me è scrittore. Se poi si considera che lo scopo primario di Saviano era di sfruttare la parola per la consapevolezza di una situazione reale, allora diventa giornalista. Ma se sulla seconda affermazione si è d'accordo, non vedo perché non si possa convenire anche sulla prima. Il suo stile è piacevole da leggere e non è semplicemente funzionale allo scopo giornalistico. Il fatto che poi sia uno stile scorrevole e diretto potrà  dar noia agli esteti e ai manieristi, ma quello poi non è un problema di Saviano...

Non sono d'accordo su questa maniera stupenda di scrivere un libro. Non vedo cosa ci sia di così stupendo. E' un libro scritto come tanti altri. Per me la scorrevolezza è un pregio di Saviano, che unisce la fluidità  di lettura ad un argomento "pesante", cosa non da poco. Se è romanzato, si deve ridurre la sua "veridicità  descrittiva". Nel romanzo una descrizione è "simile", ma non assolutamente congruente alla realtà . Per me il Saviano giornalista - osservatore obiettivo-scientifico - non può essere ricondotto ad un Saviano scrittore - osservatore un po' meno obiettivo e per nulla scientifico. Non credo alla figura di un Saviano gionalista-scrittore - per quanto riguarda il libro Gomorra. Quest'ultima è una figura debole, una via di mezzo inutile. La componente scientifica perderebbe la sua forza, finendo per essere un libro come tanti altri.
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Offline signor groucho

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #151 il: 11 Maggio, 2010, 12:57:36 pm »
Non sono d'accordo su questa maniera stupenda di scrivere un libro. Non vedo cosa ci sia di così stupendo. E' un libro scritto come tanti altri. Per me la scorrevolezza è un pregio di Saviano, che unisce la fluidità  di lettura ad un argomento "pesante", cosa non da poco. Se è romanzato, si deve ridurre la sua "veridicità  descrittiva". Nel romanzo una descrizione è "simile", ma non assolutamente congruente alla realtà . Per me il Saviano giornalista - osservatore obiettivo-scientifico - non può essere ricondotto ad un Saviano scrittore - osservatore un po' meno obiettivo e per nulla scientifico. Non credo alla figura di un Saviano gionalista-scrittore - per quanto riguarda il libro Gomorra. Quest'ultima è una figura debole, una via di mezzo inutile. La componente scientifica perderebbe la sua forza, finendo per essere un libro come tanti altri.
Diciamo che uno decida di raccontare una storia. Se questa storia è inventata è scrittore, se questa storia è reale è giornalista? Non credo si possa semplificare così banalmente, io credo che Saviano sia uno di quelli che galleggia in mezzo, lui usa la letteratura per fare giornalismo come usa il giornalismo per fare letteratura, e trovo che il modo in cui Saviano abbia deciso di presentare questo lavoro sia di qualità . Non credo che si possa ricondurre Gomorra ad una mera descrizione di eventi reali, e non credo neanche che sia questa l'unica causa del suo successo. Io credo che il libro sia scritto bene, che tutto funzioni perfettamente e sia il modo migliore per ottenere un risultato, ovvero che il messaggio arrivi a destinazione. Per me è scrittore perché il libro è scritto bene, e su questo si può discutere perché è opinabile, ma non trovo giusto dire che Saviano non è scrittore perché il Saviano scientifico perderebbe forza, anzi, è proprio perché Saviano è scrittore che il Saviano scientifico risulta essere molto efficace!
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Offline cristianoronaldo

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #152 il: 11 Maggio, 2010, 13:45:59 pm »
Diciamo che uno decida di raccontare una storia. Se questa storia è inventata è scrittore, se questa storia è reale è giornalista? Non credo si possa semplificare così banalmente, io credo che Saviano sia uno di quelli che galleggia in mezzo, lui usa la letteratura per fare giornalismo come usa il giornalismo per fare letteratura, e trovo che il modo in cui Saviano abbia deciso di presentare questo lavoro sia di qualità . Non credo che si possa ricondurre Gomorra ad una mera descrizione di eventi reali, e non credo neanche che sia questa l'unica causa del suo successo. Io credo che il libro sia scritto bene, che tutto funzioni perfettamente e sia il modo migliore per ottenere un risultato, ovvero che il messaggio arrivi a destinazione. Per me è scrittore perché il libro è scritto bene, e su questo si può discutere perché è opinabile, ma non trovo giusto dire che Saviano non è scrittore perché il Saviano scientifico perderebbe forza, anzi, è proprio perché Saviano è scrittore che il Saviano scientifico risulta essere molto efficace!

Non hai capito il mio discorso. Uno scrittore "romanza" la storia, o meglio la modifica in alcune sue parti per adattarla meglio al fine che si è prefisso. Il fine non è quello di descrivere un fatto come è puramente accaduto (compito del giornalista). Questa modificazione può avvenire in misura diversa. Il giornalista deve attenersi ai fatti. Gomorra è un ritratto scientifico della Campania attuale. Tutto è veritiero (personaggi, situazioni, eventi). La parte romanzata è ridotta a poco o nulla (forse il capitolo sul vestito indossato dalla Jolie è un po' romanzato). Il libro centra a pieno il suo scopo, ovvero quello di documentare, ai lettori, la situazione critica di una Regione. All'autore interessa poco il romanzare, ma interessa informare obiettivamente. Certo, Saviano non è un giornalista puro - perchè non si attiene alla descrizione assoluta dell'accaduto - ma non può definirsi neanche uno scrittore a pieno titolo. Con tutte le analogie che può avere con uno scrittore, lui di fondo è sempre un giornalista - sempre parlando di Gomorra, non ho letto il suo ultimo libro.
« Ultima modifica: 11 Maggio, 2010, 14:06:42 pm da cristianoronaldo »
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Offline signor groucho

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #153 il: 11 Maggio, 2010, 22:19:55 pm »
Neanche io ho letto l'altro libro, parlo sempre e solo di Gomorra.

Comunque è proprio qua che non mi trovo. Se mio dici che non ti piace come scrive, e per questo non lo ritieni un grande scrittore, beh, non sono d'accordo ma non c'è uno che ha ragione, sono opinioni. Quello su cui non mi trovo è che lo scrittore debba romanzare una storia. Uno scrittore può, non deve. Al contrario il giornalista non deve. Ma, come  quando accennavo alle fotografie, alcune fotografie artistiche tra le più belle sono foto di reportage. Lo stesso avviene nella letteratura, per me Gomorra è letteratura e in più è anche giornalismo.
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Offline Vino a Tavola

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #154 il: 12 Maggio, 2010, 00:36:19 am »
brav, ngegnè!  :canna:

 :look:

Offline cristianoronaldo

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #155 il: 12 Maggio, 2010, 01:29:35 am »
Neanche io ho letto l'altro libro, parlo sempre e solo di Gomorra.

Comunque è proprio qua che non mi trovo. Se mio dici che non ti piace come scrive, e per questo non lo ritieni un grande scrittore, beh, non sono d'accordo ma non c'è uno che ha ragione, sono opinioni. Quello su cui non mi trovo è che lo scrittore debba romanzare una storia. Uno scrittore può, non deve. Al contrario il giornalista non deve. Ma, come  quando accennavo alle fotografie, alcune fotografie artistiche tra le più belle sono foto di reportage. Lo stesso avviene nella letteratura, per me Gomorra è letteratura e in più è anche giornalismo.


Come ho detto alcuni post fa, io non ho un giudizio definitivo sul Saviano scrittore, appunto perchè non lo considero tale, o meglio è molto più giornalista che scrittore. E' vero che lo scrittore può anche non romanzare, ma per lo scrittore è impossibile non romanzare (qualsiasi corrente, anche il verismo verghiano, è romanzato in minima parte). Io proprio sul tuo ultimo periodo non sono d'accordo. Per me, Saviano è un giornalista, che a volte cade nella letteratura. La differenza tra giornalista e scrittore, oggigiorno, è molto labile. Saviano, forse, nel panorama italiano, è quello che meglio interpreta questa "identità ". Io, forse sbagliandomi, ho una concezione di"Gomorra" più come un reportage che come un romanzo vero e proprio (http://it.wikipedia.org/wiki/Reportage). Ha una forte connotazione giornalistica e una latente connotazione letteraria.

Ps non ho mai messo in dubbio il contenuto di Gomorra, che ritengo estremamente valido ed interessante, al di là  della forma più o meno giornalistica o letteraria.
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Offline bart

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #156 il: 28 Maggio, 2010, 15:02:45 pm »
Dario Fo: 'Date il Nobel a Saviano'

27 maggio 2010
Il letterato rivela di aver spedito una lettera a Stoccolma per perorare la causa dello scrittore napoletano: “Ho inviato anche i suoi libri”

“Il Nobel a Saviano? Non dovrei dirlo, ma a questo punto bisogna mettere giù le carte: ho scritto una lettera piuttosto vasta, dando indicazioni e ho mandato pure i suoi libri a Stoccolma”. Si conclude così una lunga conversazione con Dario Fo nella sua casa milanese di Porta Romana, che ho registrato per l’ultima puntata della trasmissione "Brontolo", in onda stamani su Rai 3 alle 11:20. Il tema era “Nobel o Ignobel? Il mistero buffo di Dario Fo”, e tutto quello che significa e ruota attorno al più famoso premio del mondo. Ecco, a stralci, come siamo arrivati a Saviano partendo da Dario, l’ultimo italiano a ricevere quello per la Letteratura nel 1997, dopo Carducci, Deledda, Pirandello, Quasimodo e Montale.

Intanto, la prima volta che hai sentito parlare del premio Nobel quando è stato? Da ragazzino, da giovane...

Proprio da ragazzino: soprattutto nel dopoguerra; perché avevo un’età  che mi permetteva d’intendere e soprattutto di valutare valori eccetera. Ma solo dopo averlo “guadagnato”, dopo che me lo hanno “affidato” diciamo così, ho capito l’importanza del Nobel. Perché prima di tutto sono stato in Svezia e ho potuto parlare con grandi personaggi, tutti quelli che avevano avuto il Nobel prima di me… Ma avevano già  pensato di offrirmelo.

Un po’ di tempo prima?

Sì, una decina di anni prima. Però l’hanno fatto saltare perché qualcuno ha fatto una mossa molto… furba. Cioè ha fatto girare la voce che io ero uno dei concorrenti. E questo non si deve pubblicare. Per evitare che ci siano problematiche, contenziosi… mi hanno tolto di mezzo… c’è stato qualcuno che ha parlato dal di dentro: ha spifferato...

Dal di dentro di loro...o qualcuno di italiano...

Di loro, di loro...

àˆ stata una fregatura patriottica, che veniva dall’Italia, o una fregatura esterna?

Non si sa, non si sa come sia nata. C’è stato un circolo culturale svedese, che ha pubblicazioni, eccetera, che ha tirato fuori questa “soffiata”.

Di conseguenza la “soffiata” è stata determinante per scansare. Ma torniamo ai tuoi predecessori: quale ti è più vicino? Pirandello presumo, per certi versi, oppure no?

No, meno vicino Pirandello. Invece, Quasimodo: io lo amavo molto, anche perché mi ha fatto conoscere i greci; i grandi poeti greci e anche il teatro greco perché ho parlato con lui. Eravamo legati da un pensiero, da un modo di vedere, da una ideologia: termine che adesso è proibito...

Per carità , non si può dire. Oggi come sai, c’è una ideologia determinante che è quella del non avere ideologie: non sanno che è un’ideologia...Ma a proposito del Premio, al di là  del fare uscire o non fare uscire il nome, c’è tutta una trama dietro, dei risvolti, dei misteri dietro la consegna di questo premio, no? Che cosa succede esattamente?

Una cosa che ho scoperto dopo: quando sono andato a ricevere il premio, nei giorni ancora prima che ci fosse il rito, ho incontrato i maestri, i dottori li chiamano...coloro che hanno deciso di dare il premio, che hanno deciso di offrire il premio a me. Sono parecchi, io ne ho contati quindici, importantissimi; legati a tutte le categorie che sorreggono e sostengono il discorso della letteratura, del teatro dell’espressione e via dicendo. E la cosa che mi ha sorpreso, è il lavoro che fanno sulla scelta. Io sono entrato in una stanza dove c’erano alcuni concorrenti, alcuni che poi sono stati premiati dopo. Ho visto già  i libri...perché lo preparano anche vent’anni prima e poi ho scoperto che c’erano anche dei testi, miei, che io avevo perduto, e loro li avevano...Volevo dire, che nel premio Nobel, oltre che la scrittura o la messa in scena in questo caso, è valutata e approfondita la tua vita. Cioè che cosa hai fatto, come ti sei comportato, che cosa hai usato della tua vita nella società  e nella collettività .

àˆ per questo che Borges non l’ha mai vinto: che idea ti sei fatto tu?

A me piaceva molto. àˆ stato uno dei nostri maestri.

Mi è venuto in mente per il tuo discorso sulla vita.

Io sono stato in Argentina e ho visto quello che era lui, ancora vivo. Noi siamo stati aggrediti dai fascisti a Buenos Aires. Hanno distrutto completamente la facciata del teatro dove eravamo. Stiamo parlando di trenta, trentacinque anni fa. Lui che era responsabile culturale dell’Argentina non è venuto neanche ad affacciarsi. Ma come, succede una cosa di questo genere...non fai una telefonata...e allora questa assenza dalla vita reale, credo che abbia...non ho mai parlato con loro...

Quindi non l’opera che è straordinaria, ma la persona forse...

Cioè la persona che ha un suo mondo estraneo a quello reale, e che...

...non rientra nelle logiche di assegnazione complessive del premio, se ho capito bene.

Certo, sì, Borges non si è stupito neanche né ha preso posizione quando i generali e i colonnelli hanno preso con violenza il potere...

E poi arriviamo a Berlusconi, che nel 1997 disse “i giullari prendono il premio Nobel”...

Ma la cosa che fa paura è di nuovo l’ignoranza. Un’ignoranza abissale. Io non so dove abbia studiato la letteratura, se l’ha studiata, perché è chiaro che i più grandi giullari, che so’: Bonvesin della Riva, Bescapè, erano delle persone di una cultura straordinaria… se pensi alla struttura per mettere in piedi “il dolce stil novo”, vedi che è venuto dallo studio di tutti i più grandi poeti italiani di allora presso i giullari. Credere che i giullari come i comici siano...

...siano stipati nel cassetto dei cialtroni...

...erano laureati, notai, gente che sapeva leggere, che conosceva il greco, gli unici. Gente che sorpassavano i sacerdoti, gli scienziati della chiesa...Certo, essere convinti che “giullare” sia il termine dispregiativo e soprattutto che questi siano dei cialtroni, barzellettieri da poco conto, vuol dire non conoscere la letteratura. Dante Alighieri si è raccolto tutto quello che avevano scritto i giullari o era stato riscritto da altri per strutturare l’impianto di un nuovo modo di esprimersi. E di scrivere.

Quindi quella “crescita dell’umanità â€ in senso lato, di cui parla chi ti ha consegnato il premio, è intesa anche riferita alla qualità  della persona.

Il suo essere nella società  effettiva.

Con gli “effetti” che ne riceve...Come si sa invece per esempio Pasternak lo aveva vinto, lo avrebbe preso volentieri. E glielo hanno impedito.

Certo, è stata… però è importante: la Russia, l’impero sovietico aveva capito l’importanza del Nobel. Aveva subito sentito il bisogno di bloccare, quasi di cancellare quel Nobel. Era un’onta per quello che era il regime. Era una penetrazione mediatica forte.

Da noi invece si è cercato di buttarla in “sghignazzo”, di sfottere...

Non c’è dubbio, però è una politica anche quella di svilire un po’ tutto. No?

Ecco, questo è anche il taglio di questa forma culturale che viene avanti. Per cui la cultura viene cancellata completamente. Bondi che, veramente Dio l’abbia in gloria lo faccia volare, sempre in cielo come un “bondi che vola”...

...non ce lo tolga, ma lo faccia volare...

A un certo punto è proprio la dimostrazione del vuoto culturale, del disinteresse: è, come si ripete, la cultura a essere qualcosa di superfluo, di cui si può anche fare a meno.

àˆ un impiccio e un rischio. àˆ sempre il “non disturbate il manovratore” inteso in senso lato.

Bisogna ammettere: la destra italiana si è resa conto da tempo di non avere gli uomini adatti a chiamarli “intellettuali”.

Quindi non avendo egemonie culturali gramsciane da fornire...

Non ne abbiamo: tutti quelli che stanno dall’altra parte li cacciamo.

àˆ una logica aziendale mica da poco.

Cancellare un prodotto perché non ne abbiamo.

Al volo una risposta, prima di finire: oggi un premio Nobel a Saviano, per quello che rappresenta, sarebbe sproporzionato, nonostante tutto, oppure no?

Non dovrei dirlo, ma a questo punto bisogna mettere giù le carte, ho scritto una lettera piuttosto vasta, dando indicazioni e ho mandato pure i suoi libri a Stoccolma...

Ma non diciamolo...Grazie, Dario.

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2492150&title=2492150

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Offline signor groucho

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #157 il: 28 Maggio, 2010, 15:14:17 pm »
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Offline cristianoronaldo

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Re:Roberto Saviano
« Risposta #158 il: 28 Maggio, 2010, 23:09:27 pm »

cristianoronaldo :chupa: :look: :asd:

 :pariamm: :rotfl: :rotfl: e questo che cosa vuol dire? Che Saviano merita il premio Nobel perchè ha denunciato un sistema corrotto? Allora diamolo a Raffaele Cantone (pm che ha guidato la lotta anticamorra e su cui ha scritto un libro). Ci sono scrittori che sono infinitamente più bravi di Saviano (per esempio Zanzotto, Pynchon, Roth, McCarthy, DeLillo) che meritano il Nobel. Non ho ancora letto niente di Fo, conosco solo il suo passato fascista... e la sue opere di solo carattere politico.
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bender89

Re:Roberto Saviano
« Risposta #159 il: 28 Maggio, 2010, 23:10:49 pm »
Rall nfacc.  :stella: